Racalmuto: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome =
|Panorama = IMG 6408 - racalmuto (AG) - qui è nato leonardo sciascia.jpg
|Didascalia = Panorama di Racalmuto
|Bandiera = Racalmuto-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Racalmuto-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Agrigento
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 09-6-2024
|Data
|Abitanti = 7548
|Note abitanti = {{istat|084|29|2022|data={{data|4|11|2022}}|accesso={{data|29|11|2022}}}}
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2022
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Bompensiere]] ([[Libero consorzio comunale di Caltanissetta|CL]]), [[Canicattì]], [[Castrofilippo]], [[Favara]], [[Grotte]], [[Milena (Italia)|Milena]] (CL), [[Montedoro]] (CL)
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 1389
|Nome abitanti = racalmutesi
|Patrono = [[santa Rosalia]]
|Festivo = 4 settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Racalmuto (province of Agrigento, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Racalmuto nel libero consorzio comunale di Agrigento
}}
'''Racalmuto''' (''Racalmutu'' in {{nomelingua|scn}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:7549}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> del [[libero consorzio comunale di Agrigento]] in [[Sicilia]].
== Geografia fisica ==
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== Origini del nome ==
Il nome del paese deriva probabilmente dall'arabo Rahal Maut che può essere tradotto "''Villaggio morto''", perché quando gli arabi vi giunsero, trovarono la popolazione quasi sterminata dalla peste.
== Storia ==
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=== Età medievale ===
Gli Arabi si stabilirono qui con piccoli nuclei di coloni, dediti all'agricoltura. Sorgeva, infatti, su una vallata fertile e irrigata da acqua abbondante. Probabilmente il piccolo villaggio era difeso da un [[Castello]]. Il geografo [[al-Idrisi]] ne situa, infatti, proprio uno dove sorgeva Racalmuto. Nel [[1038]], il Castello fu espugnato dai [[Bizantini]] e, nel [[1087]], dai [[Normanni]].
Dopo la dominazione normanna, la terra di Racalmuto venne concessa alla [[famiglia Barresi]] che eresse, nel [[1229]], l'importante fortezza del "Castelluccio", per meglio difendere il paese probabilmente su un preesistente fortilizio di epoca araba. Dopo la [[guerra del Vespro]], gli [[Aragonesi]] spogliarono i Barresi dei loro domini, che vennero concessi, qualche anno dopo, alla famiglia [[Chiaramonte]].
A seguito del matrimonio di Costanza Chiaramonte con il marchese [[Antonio del Carretto]], nel [[1307]] Racalmuto passò a questa famiglia. Una grave pestilenza, nel [[1355]], decimò la popolazione, ma la città risorse, nel [[1400]], grazie ai provvedimenti di Matteo del Carretto.
=== Età moderna ===
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Il maggior tempio viene dedicato all'Annunziata.
Nel [[1600]], fiorisce l'opera dell'artista racalmutese [[Pietro D'Asaro]] (il monocolo racalmutese).
Nel [[1700]], la decadenza di Racalmuto fu molto evidente e dovuta a soprusi e tasse esose.
Nella seconda metà del XIX secolo, il sindaco [[Gaspare Matrona]] realizzò il [[Teatro Regina Margherita (Racalmuto)|teatro Regina Margherita]], le fognature e l'illuminazione pubblica, oltre a contribuire in modo significativo alla cultura locale. Lunga fu la contesa tra gli stessi Matrona e la nobile famiglia dei [[Tulumello]] per il dominio sul paese, che si concluse infine con una pacificazione tra le due famiglie.
=== Età contemporanea ===
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Oggi è cresciuta l'attività agricola e decaduta in parte quella mineraria.
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone del comune di Racalmuto sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 12 maggio 1970.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3638|titolo=Racalmuto, decreto 1970-05-12 DPR, concessione di stemma e gonfalone|accesso=2022-04-08}}</ref>
{{citazione|Campo di cielo, alla [[Torre (araldica)|torre]] quadrata al naturale, aperta e finestrata, merlata alla ghibellina, fondata su [[Terrazzo (araldica)|terrazzo]] di verde, addestrata da colline, pure al naturale, sull'ultima delle quali un [[Castello (araldica)|castello]], di fronte alla torre un giovane di carnagione con la mano destra alzata invitante il silenzio. Sotto lo scudo, su lista svolazzante d'azzurro, il motto in caratteri d'argento {{maiuscoletto|"Universitas Racalmuti - Obmutui et silui - Cor meum enituit"}}.}}
Il poeta e storico [[Nicolò Tinebra Martorana]], che nel [[1897]] pubblicò ''Racalmuto, memorie e tradizioni'', sostenne di aver avuto tra le mani documenti della fine dei secoli XVII e XVIII in cui l'uomo davanti alla torre non era rappresentato nudo, bensì vestito come un antico guerriero romano e, mentre con la mano destra imponeva silenzio, nella sinistra impugnava un gladio.<ref>{{Cita web|url=https://www.malgradotuttoweb.it/quelluomo-nudo-nello-stemma-di-racamuto/|titolo=Quell'uomo nudo nello stemma di Racalmuto|autore=Salvatore Picone|data= 2 gennaio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://contraomniaracalmuto.blogspot.com/2015/07/la-vexata-quaestio-dello-stemma.html|titolo=La vexata quaestio dello stemma comunale di Racalmuto|data=6 luglio 2015}}</ref> Il motto latino si traduce "[[Universitas]] di Racalmuto - Stetti muto e silenzioso - Il mio cuore si rinvigorì".
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
{{F|centri abitati della Sicilia|arg2=provincia di Agrigento|agosto 2015}}
[[File:Statua sciascia.jpg|thumb|Statua di Sciascia a Racalmuto]]
=== Architetture religiose ===
* Chiesa di Santa Maria di Gesù o di Santa Margherita vergine (FEC)
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* Chiesa di San Michele Arcangelo e Collegio di Maria
* Chiesa della Madonna del Serrone (rurale)
* Chiesa di Gesù Maestro
=== Architetture civili ===
==== Teatro ====
{{Vedi anche|Teatro Regina Margherita (Racalmuto)}}
Costruito fra il 1870 e il 1880 da [[Gaspare Matrona]], allora sindaco della città, il teatro di Racalmuto - 350 posti, due ordini di palchi, un loggione a ferro di cavallo, golfo mistico per l'orchestra e un ampio palcoscenico - nacque come simbolo di stato delle famiglie ricche del paese, che derivavano potere e benessere dalle locali miniere di zolfo e dal lavoro di coloro che vi penavano. La realizzazione dell'edificio fu deliberata il 19 dicembre 1870 e il progetto fu affidato all'architetto Dionisio Sciascia, allievo della scuola di Filippo Basile, al quale si deve il Massimo di Palermo, concepito nello stesso periodo. La costruzione sarebbe dovuta durare un paio d'anni: occorse invece un decennio. Ma il teatro, alla fine, risultò assai bello, nel giardino dell'ex monastero di Santa Chiara, anticipatore delle armonie del Massimo palermitano, impreziosito dagli stucchi di [[Giuseppe Carta]] (autore anche del sipario, che raffigura i Vespri siciliani), nonché dotato di dodici scenari dipinti dal pittore Giuseppe Cavallaro.
La riapertura del teatro Regina Margherita di Racalmuto ha restituito al piccolo paese in provincia di Agrigento, ma anche a tutta la Sicilia, un vero gioiello di arte e architettura che ricalca, seppure in scala minore, il più celebre [[Teatro Massimo di Palermo]]. E con il Massimo anche il teatro di Racalmuto ha condiviso il triste primato della lunga chiusura. L'esterno imponente, di stile classicheggiante, le decorazioni a fresco della volta interna in cui i mesi dell'anno fanno da contorno al Carro dell'aurora, il sipario, con la spettacolare rappresentazione pittorica della rivolta dei Vespri siciliani ne fanno un monumento degno della massima attenzione.
Alla riapertura, avvenuta il 14 febbraio del 2003, ne è stato nominato direttore artistico lo scrittore empedoclino [[Andrea Camilleri]].
Dopo Camilleri la direzione artistica è stata affidata al regista teatrale Fabrizio Catalano. Attualmente, il teatro, visitabile ai turisti, non ha nessuna Stagione artistica.
=== Fondazione Leonardo Sciascia ===
{{Vedi anche|Fondazione Leonardo Sciascia}}
Realizzata all'interno di una centrale elettrica dell'Enel costruita negli anni '20 e poi dismessa, la ''[[Fondazione Leonardo Sciascia]]'' accoglie una importante raccolta epistolare dello scrittore , circa 2000 volumi provenienti dalla sua biblioteca e la gran parte delle pubblicazioni dei suoi libri nelle edizioni italiane e straniere.
==== Casa Sciascia ====
{{Citazione|Tutti amiamo il luogo in cui siamo nati, e siamo portati ad esaltarlo. Ma Racalmuto è davvero un paese straordinario.|[[Leonardo Sciascia]], ''[[La Sicilia come metafora]]''}}
È la casa d'infanzia di Leonardo Sciascia, la casa delle zie in cui tornò a vivere nel 1958 e in cui scrisse i primi libri. Situata in via Leonardo Sciascia 37, alle spalle del Teatro Margherita e in prossimità della Chiesa di Santa Maria del Monte, è l'ambiente in cui si forma la sensibilità e la visione del mondo che Leonardo Sciascia racconterà ne ''Le Parrocchie di Regalpetra'', ''Gli zii di Sicilia'' e nell'intervista ''La Sicilia come metafora''.
La casa è rimasta abbandonata per molti anni e poi acquistata e riaperta al pubblico grazie all'attività dell'Associazione CasaSciascia nata per la trasformare la casa stessa in un centro culturale e di documentazione sia sull'opera di Sciascia che, in generale, sulla letteratura siciliana.
La casa è sottoposta a vincolo quale "Luogo dell'Identità e della Memoria" dall'Assessorato Regionale ai Beni Culturali della Regione Siciliana (decreto Assessoriale n.5 del 17 settembre 2014). Aperta al pubblico e meta della [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|Strada degli Scrittori]], conta su una raccolta di migliaia di libri e riviste a disposizione di studiosi e studenti.
=== Architetture militari ===
[[File:Castelluccio di Racalmuto 01.jpg|miniatura|Il Castelluccio di Racalmuto a pochi chilometri dal paese]]
Racalmuto, paese agricolo posto a venticinque chilometri da [[Agrigento]], si sviluppò come borgo attorno al Castello dei Chiaramonte nel periodo della conquista normanna. La costruzione della fortezza risale al tempo dei normanni. Successivamente [[Federico d'Aragona]] ([[1272]]-[[1337]]) trasferì la proprietà del castello e del [[feudo]] circostante a Federico II Chiaramonte, che la rese imponente.
Il [[maniero]] si erge a oriente del centro abitato e si sviluppa su una struttura poligonale dalla massa compatta. Il prospetto della fortezza, posto sul cosiddetto piano castello, una terrazza di solida roccia, ha mura dallo spessore di circa due metri chiuse da due alte e colossali torri e corredate di due file di dodici finestre. Il lato meridionale ospita al piano terra porte a arcate, una linea di balconi al piano nobile e una serie di finestre sparse senza un ordine preciso sulla facciata. La torre di sinistra si conserva nella sua forma originale mentre quella di destra è stata rifatta a belvedere.
Il castello, per la pianta trapezoidale, per le tipiche finestre, per i torrioni a base circolare, per la disposizione del portale e degli ingressi secondari, è sicuramente una costruzione caratteristica dell'architettura militare del periodo svevo.
All'inizio del novecento il castello è stato dichiarato monumento nazionale.<ref>{{Cita web|url=https://etnaportal.it/racalmuto/fortezza_del_castelluccio_castello_di_gibilinis|titolo=Fortezza del Castelluccio (Castello di|sito=Etnaportal|lingua=it|accesso=2023-10-31}}</ref>
== Società ==
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== Economia ==
Un importante ruolo nell'economia locale hanno le miniere di sale, che si trovano a circa 2
Sono costituite da un corpo salino, stratigraficamente diviso in 3 formazioni distinte: alla base, la formazione potassica, composta da un'alternanza di strati di [[kainite]] e di [[salgemma]]; superiormente, la formazione di [[cloruro|cloruri]] di [[potassio]] e [[magnesio]], costituita principalmente da strati di [[carnallite]]; a tetto, la formazione di salgemma ad alto contenuto di Nacl, superiore al 98%.
La miniera è accessibile attraverso gallerie e rampe camionabili e raggiunge 100 m di profondità.
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Il salgemma alimentare viene coltivato con un minatore continuo che lo trasferisce automaticamente a bordo di camion con cassoni in acciaio inossidabile che lo conferiscono ad un silo posto all'esterno della miniera. Il salgemma industriale viene abbattuto con volate di mine.
Gli impianti di frantumazione, comminuzione e vagliatura, di confezionamento di astucci da 1 kg, sacchi da 25 e 50 kg e sacconi da 1400 kg sono ubicati all'esterno della miniera.
Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del [[Pistacchio di Raffadali]] [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]]<ref>[https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020XC1120(03)&from=IT Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 20 novembre 2020]</ref>.
==Eventi==
* [[Festa di Maria Santissima del Monte]]
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
* [[Stazione di Racalmuto]]
=== Impianti sportivi ===
* Autodromo<ref>{{Cita web|url=https://autodromovalledeitempli.com/|titolo=Autodromo Valle dei Templi di Racalmuto (AG)|lingua=it-IT|accesso=2024-01-04}}</ref> ''Valle dei Templi''<ref>{{Cita web|url=https://www.siciliamotori.it/2017/03/26/racalmuto-gran-premio/|sito=Sicilia Motori|titolo=Sul “Valle dei Templi" la prima prova del "Gran Premio Racalmuto"|lingua=it-IT|accesso=2024-01-08}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-e/formula-e-felipe-massa-conferma-i-contatti-con-jaguar|titolo=Formula E {{!}} Felipe Massa conferma i contatti con Jaguar|sito=FormulaPassion.it|data=2017-02-28|lingua=it-IT|accesso=2024-01-08}}</ref>
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|stato=Canada|città=Hamilton|anno=1986|link=Hamilton (Canada)}}<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.mundialization.ca/hamiltons-twin-cities/|titolo=Hamilton's Twin Cities|editore=The Hamilton Mundialization Committee|accesso=1 luglio 2013|dataarchivio=29 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170829041826/http://www.mundialization.ca/hamiltons-twin-cities/|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Castronovo di Sicilia|anno=1986}}{{citazione necessaria}}
* {{Gemellaggio|Italia|Finale Ligure|anno=2004}}{{citazione necessaria}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Opole Lubelskie
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Racalmuto fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.3
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* ''Sicilian Ways and Days'' - [[Louise Hamilton Caico]], John Long Limited, 1910
*''Sicilia'' - Guida d'Italia Rossa TCI - ed. 1968, pag. 303
*''Le parrocchie di Regalpetra'' - [[Leonardo Sciascia]], Editori Laterza, 1975
*''I ragazzi di Regalpetra'' - [[Gaetano Savatteri]], Rizzoli, 2009
*''Sciascia l'eretico'' - Felice Cavallaro, Edizioni Solferino, 2019
*''Dalle parti di Leonardo Sciascia, i luoghi, le parole, le memorie'' - Salvatore Picone, Gigi Restivo, Zolfo Edizioni, 2021
*Eugenio Napoleone Messana, ''Racalmuto nella storia della Sicilia'', ATEC, Canicattì, 1969.
*''Racalmuto. Memorie e tradizioni'', [[Nicolò Tinebra Martorana]], Girgenti, 1897
== Voci correlate ==
*[[Autodromo di Pergusa]]
*[[Italkali]]
*[[Magna Via Francigena]]
*[[Strada statale 640 Strada degli Scrittori]]
*[[Valle dei Templi]]
*[[Vallo di Mazara]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.sicilie.it/wiki/Racalmuto|Sicilia Wiki}}
* {{cita web | 1 = http://www.consorziodeitempli.ag.it/feste-e-sagre-di-racalmuto.html | 2 = Consorzio Valle Templi - Racalmuto | accesso = 10 luglio 2009 | dataarchivio = 4 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304092818/http://www.consorziodeitempli.ag.it/feste-e-sagre-di-racalmuto.html | urlmorto = sì }}
{{Comuni del libero consorzio comunale di Agrigento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
[[Categoria:Racalmuto
|