Alexandre Gonsse de Rougeville
Alexandre Dominique Joseph Gonsse de Rougeville, detto cavaliere de Rougeville (Arras, 17 settembre 1761 – Reims, 10 marzo 1814), è stato un militare francese.
Biografia
modificaFiglio di un ricco fermier général dell'Artois, trascorse l'infanzia nel castello di Saint-Laurent-Blangy, che il padre fece costruire intorno al 1775. Nonostante il nome possa trarre in inganno, non era nobile. Si presentava come cavaliere e talvolta marchese. Aggiungeva Rougeville, terra detenuta dal padre, al suo patronimico «Gonsse».
Egli affermava di aver partecipato agli ultimi eventi della Guerra d'indipendenza americana nelle file della légion de Soubise. Sempre a suo dire, sarebbe ritornato con una rendita ed il grado di tenente-colonnello di cavalleria. In realtà, fu suo fratello maggiore, Françoise, deceduto nel 1789, a parteciparvi.
Durante la Rivoluzione francese, si impegnò in favore della causa reale. Nominato cavaliere dell'Ordine di San Luigi nel 1791, fu l'autore della cospirazione mancata detta «de l'œillet», piano architettato per far evadere la regina Maria Antonietta dalla Conciergerie. Egli riuscì a consegnare un messaggio alla regina, ma il suo progetto fu scoperto.[1][2]
Fu ricercato per lungo tempo e condannato a morte, sul finire del Primo Impero francese, per "intelligenza con il nemico". Così una cronaca del tempo descrisse l'arresto[3]:
«Una commissione militare formata a Reims ha condannato alla pena di morte il nominato Rougeville emigrato rimpatriato, accusato e convinto d'intelligenza cogli eserciti russi. Una lettera ch'egli dirigeva a Principe Volkonski, e ch'è stata intercettata da un distaccamento francese, prova fino all'evidenza il tradimento di questo individuo. Nel momento del suo arresto si è trovata nelle sue carte la minuta di questa lettera che giudichiamo di dover far conoscere per mostrare a tutti i Francesi in qual modo i Russi ricompensano coloro che sono infami al segno di servire i nemici della loro patria.»
La sua vicenda biografica è alla base del romanzo Il cavaliere di Maison-Rouge di Alexandre Dumas.[4]
Note
modifica- ^ Mario Mazzucchelli, Il tribunale del terrore, Milano, Longanesi & C., 1969, p. 115.
- ^ Il marchese Rougeville si introdusse nella prigione e consegnò alla regina un fiore, una viola rossa o un garofano, in cui era nascosto un pezzettino di carta. Maria Antonietta, avvertita da un segno, si ritrasse in un angolo della stanza, ruppe il fiore, prese il foglio, lo aprì e lesse queste poche parole: «Io ho a vostra disposizione degli uomini e del danaro». La regina cominciò a tracciare con la punta di una spilla una risposta: ma un gendarme spinse per caso improvvisamente la porta ed entrò, un movimento precipitoso della detenuta lo mise in sospetto, si avvicinò a lei e il tentativo di fuga fallì. cfr. La prigione di Maria Antonietta, in L'Illustrazione popolare, n. 24, 27 gennaio 1870, pp. 190-191. Edmond de Goncourt e Jules de Goncourt, Capitolo IX: Maria Antonietta alla Conciergerie, in Storia di Maria Antonietta, traduzione di Francesca Sgorbati Bosi, Palermo, Sellerio, 2017, p. 226.
- ^ Dal Journal de l'Empire; citato in Notizie estere, in Giornale italiano, 20 marzo 1814, p. 315.
- ^ Joyce M.H. Reid, Dumas Alexandre, in Dizionario della letteratura francese, Roma, Gremese, 2002, p. 147.
Bibliografia
modifica- André Castelot, Qui était le chevalier de Maison-Rouge de Dumas ?, Le Complot de l’Œillet, in Historia, n. 81, 1953.
- Gabriel Lenotre, La vraie mort du vrai Chevalier de Maison-Rouge, in Atlas Histoire, n. 35, 1963.
Altri progetti
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