Papers by Alessandro Lantero
N NOVITATE Anno XXXIX, Numero 65, Dicembre 2024, 2024
Questo articolo prende in esame la famiglia Durazzo, una delle casate nobiliari più influenti di... more Questo articolo prende in esame la famiglia Durazzo, una delle casate nobiliari più influenti di Genova tra il XVI e il XVIII secolo. I Durazzo si distinsero non solo per il loro ruolo politico nella Repubblica di Genova, ma anche per il loro contributo alla cultura, all'arte e alle scienze naturali. L'articolo analizza le connessioni tra i membri della famiglia, in particolare Giacomo e Ippolito Durazzo, e le correnti intellettuali europee del tempo, come l'Illuminismo. Viene discusso il loro coinvolgimento nella creazione di collezioni museali, con particolare attenzione alla loro collaborazione con l'entomologo britannico James Edward Smith. Inoltre, si esaminano le residenze dei Durazzo tra Genova e Novi, che rappresentano un'importante testimonianza architettonica e culturale della famiglia. Attraverso uno studio approfondito delle loro imprese e del loro mecenatismo, il saggio offre un quadro delle dinamiche socio-culturali della nobiltà genovese durante l'ancien régime.
This paper explores the Durazzo family, one of the most influential noble houses in Genoa from the 16th to the 18th century. The Durazzo stood out not only for their political role in the Republic of Genoa but also for their contribution to culture, art, and natural sciences. The article analyzes the connections between family members, particularly Giacomo and Ippolito Durazzo, and the European intellectual movements of the time, such as the Enlightenment. It discusses their involvement in the creation of museum collections, with special attention to their collaboration with British entomologist James Edward Smith. Additionally, the Durazzo residences between Genoa and Novi are examined, showcasing the family’s architectural and cultural legacy. Through an in-depth study of their enterprises and patronage, the essay provides a comprehensive view of the socio-cultural dynamics of Genoese nobility during the ancien régime.
Новый Часовой (Novy Chasovoy), 2023
This article meticulously analyzes the well-known battle painting "Battle of Novi" by Alexander v... more This article meticulously analyzes the well-known battle painting "Battle of Novi" by Alexander von Kotzebue, commissioned by Nicholas I between 1852-1855. The author identifies the artist's intended viewpoint and recognizes urban landmarks depicted in the artwork. Among the unexpected findings is the presence of a disheartened Napoleon, who, in reality, was in Egypt during the summer of 1799. This symbol of defeat can be related to the overall outcome of the military conflict between Napoleonic France and Russia from 1812-1815. Another surprising detail is the famous ancient Roman Gate of St. Sebastian, which the artist transformed into Novi's city gate. According to the author, this can be seen as an allusion to Russia's geopolitical ideal as the Third Rome, defender of Christian values, especially relevant in the context of the Crimean War, when the battle painting was created .
В статье тщательно анализируется известное батальное полотно Александра фон Коцебу «Сражение при Нови», созданное по заказу Николая I в 1852–1855 годах. Автор выявляет предполагаемую точку обзора художника и идентифицирует городские памятники, изображенные на картине. Среди неожиданных открытий — присутствие на картине удрученного Наполеона, который в действительности летом 1799 года находился в Египте. Этот символ поражения можно отнести к общему итогу военного противостояния наполеоновской Франции и России в 1812–1815 годах. Другая удивительная деталь — знаменитые древнеримские ворота св. Севастьяна, которые художник превратил в городскую заставу Нови. Согласно автору, здесь можно усмотреть намек на геополитический идеал России как Третьего Рима, защитницы христианских ценностей, что было особенно актуально в контексте Крымской войны, когда создавалось это батальное полотно .
In Novitate, 2023
Il documento esplora i graffiti incisi sulla facciata della chiesa di Santa Croce a Bosco Marengo... more Il documento esplora i graffiti incisi sulla facciata della chiesa di Santa Croce a Bosco Marengo, che rivelano la presenza di due ufficiali mantovani, Mosca Raimondo e Nosari Adone, nei giorni successivi alla partenza dei Mille di Garibaldi nel 1860. Attraverso la ricerca negli archivi di Stato, si scopre che i due mantovani erano in realtà volontari garibaldini, inseriti nelle file della "Brigata Cacciatori delle Alpi" durante la Seconda Guerra d'Indipendenza del 1859 e della Terza Guerra d'Indipendenza del 1866. Questo caso coniuga le vicende di singoli individui con l'evento cruciale dell'Unità d'Italia, dimostrando come i graffiti possano costituire una preziosa testimonianza storica.
In Novitate, 2023
Questo articolo analizza il noto dipinto "La Battaglia di Novi" di Alexander von Kotzebue, commis... more Questo articolo analizza il noto dipinto "La Battaglia di Novi" di Alexander von Kotzebue, commissionato da Nicola I tra il 1852 e il 1855. L'autore identifica il punto di vista dall'artista e riconosce i punti di riferimento urbani raffigurati nell'opera. Tra le incongruenze storiche vi è la presenza di un Napoleone scoraggiato, che, in realtà, si trovava in Egitto durante l'estate del 1799. Questo simbolo di sconfitta può essere correlato all'esito complessivo del conflitto militare tra la Francia napoleonica e la Russia dal 1812 al 1815. Un altro dettaglio sorprendente è la famosa antica Porta di San Sebastiano a Roma, che l'artista ha trasformato nella porta della città di Novi. Ciò può essere visto come un'allusione all'ideale geopolitico della Russia come Terza Roma, difensore dei valori cristiani, particolarmente rilevante nel contesto della Guerra di Crimea, quando il dipinto fu realizzato.
This article meticulously analyzes the well-known battle painting "Battle of Novi" by Alexander von Kotzebue, commissioned by Nicholas I between 1852-1855. The author identifies the artist's intended viewpoint and recognizes urban landmarks depicted in the artwork. Among the unexpected findings is the presence of a disheartened Napoleon, who, in reality, was in Egypt during the summer of 1799. This symbol of defeat can be related to the overall outcome of the military conflict between Napoleonic France and Russia from 1812-1815. Another surprising detail is the famous ancient Roman Gate of St. Sebastian, which the artist transformed into Novi's city gate. According to the author, this can be seen as an allusion to Russia's geopolitical ideal as the Third Rome, defender of Christian values, especially relevant in the context of the Crimean War, when the battle painting was created
In Novitate , 2022
Il documento analizza i confini del territorio di Novi Ligure nel 1371. L'autore cerca di contest... more Il documento analizza i confini del territorio di Novi Ligure nel 1371. L'autore cerca di contestualizzare e interpretare questa antica descrizione, confrontandola con la toponomastica e le cartografie storiche più recenti.
Vengono passati in rassegna i vari luoghi citati nel documento del 1371, cercando di individuarne l'ubicazione esatta. Particolare attenzione è dedicata alla "Motta di Castel di Serra", uno dei leggendari nove castelli di Novi, che viene menzionato in questo raro documento.
NOVINOSTRA - IN NOVITATE, 2021
RISCOPERTA DELLE FIRME INCISE NEL SECONDO DOPOGUERRA DAI RAGAZZI DELL'ISTITUTO ONETO DI NOVI LIGU... more RISCOPERTA DELLE FIRME INCISE NEL SECONDO DOPOGUERRA DAI RAGAZZI DELL'ISTITUTO ONETO DI NOVI LIGURE SU UNA VECCHIA LAVAGNA. LE LORO STORIE E QUELLA DELLA LORO SCUOLA.
L'articolo parte dalla scoperta di una vecchia lavagna ospitata presso l'Istituto Ciampini Boccardo di Novi Ligure. Sulle sue superfici sono state incise centinaia di firme e annotazioni da parte di generazioni di studenti.
Un'analisi approfondita di queste iscrizioni ha permesso all'autore di ricostruire una parte della storia dell'istruzione a Novi Ligure. Sono state individuate tre distinte serie di nomi, corrispondenti a studenti che hanno frequentato l'Istituto Oneto negli anni scolastici 1949/50, 1960/61 e 2005.
"Meridiane e gnomonica" di D. Arecco e F. Bagnus, 2021
Prefazione al libro "Meridiane e gnomonica" di D. Arecco e F. Bagnus, editoriale Darsena 2021
... more Prefazione al libro "Meridiane e gnomonica" di D. Arecco e F. Bagnus, editoriale Darsena 2021
La prefazione esplora il significato più profondo delle meridiane e degli orologi solari, andando oltre la loro semplice funzione di misurazione del tempo. Nell'antichità e fino al Medioevo, questi strumenti avevano una dimensione sacrale e simbolica, rappresentando l'armonia e le proporzioni delle sfere celesti.
L'archeoastronomia studia gli allineamenti astronomici di edifici e città antiche, dimostrando come fossero concepiti non solo come semplici strumenti di misurazione, ma come vere e proprie "macchine sceniche" per manifestare il divino. Il percorso annuale del sole si caricava di simbolismi sacri, come il solstizio d'inverno inteso come "porta della nascita" e il punto di incontro tra cielo e terra negli equinozi.
In sintesi, la prefazione sottolinea come meridiane e orologi solari antichi avessero una funzione ben più ampia del solo computo del tempo, essendo profondamente radicati nella visione cosmologica e religiosa delle civiltà del passato.
in «In Novitate», Fascicolo 1 (Nr. 41, anno XXI, maggio 2006), 2006
Il documento analizza la simbologia della Porta dello Zodiaco, un capolavoro dell'arte romanica s... more Il documento analizza la simbologia della Porta dello Zodiaco, un capolavoro dell'arte romanica situato presso la Sacra di San Michele, un celebre complesso abbaziale in Piemonte. Alcuni punti chiave:
La porta dà accesso a un grande vano buio e scavato nella roccia, evocando simbolismi come la grotta (metafora del "centro del mondo") e la porta del cielo.
La salita dello "Scalone dei Morti" che conduce all'interno è interpretata come un asse ascensionale, una metafora della salita dall'ambito terreno a quello spirituale/divino.
Il fatto che i corpi dei monaci defunti fossero deposti in nicchie lungo questa scala è visto come un simbolo del loro "viaggio" verso la vita eterna, lasciando gradualmente le materialità terrene.
L'analisi approfondisce il significato esoterico e simbolico insito nelle decorazioni e nella struttura architettonica, tipico dell'arte sacra medievale, spesso utilizzata per veicolare messaggi teologici e cosmologici più profondi.
«Novinostra», 1 (anno XXXIX marzo 1999), pp. 77- 85 , 1999
Il documento "Due lavori del Vasari nel complesso monumentale di Santa Croce in Bosco Marengo" si... more Il documento "Due lavori del Vasari nel complesso monumentale di Santa Croce in Bosco Marengo" si concentra sull'analisi di due opere pittoriche realizzate da Giorgio Vasari all'interno della chiesa di Santa Croce a Bosco Marengo. Secondo il testo, Vasari stesso considerava queste creazioni tra i suoi migliori lavori.
In particolare, viene approfondita l'Adorazione dei Magi, dipinta da Vasari nel 1567, e il Giudizio Universale, realizzato dall'artista aretino nel 1568. Il documento evidenzia come queste tele siano caratterizzate dallo stile manierista tipico di Vasari.
Oltre a questa analisi artistica, il testo fornisce anche alcuni dettagli sulla storia e sull'architettura della chiesa di Santa Croce. Questo imponente edificio religioso fu voluto da Papa Pio V, nativo di Bosco Marengo, come testimonianza del suo legame con la terra natale. La chiesa presenta una maestosa fusione di elementi architettonici di gusto rinascimentale, con una armonica combinazione di ordini dorico e ionico.
"In Novitate", Anno XXX, Novembre 2015, fascicolo II (60), pp.29-45
La storia dimenticata dei "Nisei" nippoamericani durante la seconda guerra mondiale, tra Piemonte... more La storia dimenticata dei "Nisei" nippoamericani durante la seconda guerra mondiale, tra Piemonte e Liguria. Il passaggio nelle nostre terre del 442nd Infantry Regiment - 100th Infantry Battalion: il più medagliato corpo dell'esercito americano.
Il documento descrive il ruolo delle truppe nippoamericane (in particolare il 442nd Infantry Regiment e il 100th Infantry Battalion) durante la liberazione della Liguria e del Basso Piemonte alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Contrariamente alle efferatezze compiute dalla famigerata Divisione Turkestan, i soldati nippoamericani si distinsero per il loro eroismo, la dedizione e lo spirito di sacrificio verso la patria americana. Nonostante il loro importante contributo, il testo sottolinea come la loro presenza sia stata quasi del tutto trascurata, a differenza degli episodi di violenza perpetrati da altri reparti. L'articolo si concentra in particolare sulle aree del genovesato e del novese, teatro delle azioni di questi soldati nippoamericani.
The document describes the role of Japanese-American troops (particularly the 442nd Infantry Regiment and the 100th Infantry Battalion) during the liberation of Liguria and Lower Piedmont at the end of World War II. In contrast to the atrocities committed by the infamous Turkestan Division, the Japanese-American soldiers distinguished themselves for their heroism, dedication, and spirit of sacrifice towards their American homeland. Despite their important contribution, the text emphasizes how their presence has been almost entirely overlooked, unlike the episodes of violence perpetrated by other units. The article focuses in particular on the areas of Genoa and Novi Ligure, the theater of action of these Japanese-American soldiers.
Presentazione in Powerpoint per la lezione tenuta il 13/10/14 all'Accademia di Architettura di Me... more Presentazione in Powerpoint per la lezione tenuta il 13/10/14 all'Accademia di Architettura di Mendrisio
Il documento introduce l'archeoastronomia, disciplina che combina studi archeologici e astronomici per interpretare alcuni reperti archeologici, come primitivi osservatori astronomici, e analizzare antichi documenti che descrivono fenomeni astronomici. Fin dalla preistoria, l'orientamento e l'allineamento con il movimento degli astri rispondevano a una tensione spirituale, se non già religiosa, volta a procurare al defunto un aldilà migliore, come testimoniato dall'orientamento preferito est-ovest delle sepolture. Diversi siti megaitetici come Newgrange in Irlanda, Gigantia a Malta e Stonehenge in Inghilterra mostrano allineamenti astronomici, soprattutto in relazione al solstizio d'inverno, suggerendo una dimensione cosmica e sacra di tali costruzioni. Anche il sito di Callanish in Scozia presenta principalmente allineamenti legati alla luna, forse in relazione a un "lunistizio inferiore" descritto in antiche fonti. Queste osservazioni archeoastronomiche testimoniano la profonda conoscenza e l'attenta osservazione del cielo da parte dei popoli antichi, in un contesto presumibilmente rituale e religioso.
Il documento discute l'evoluzione architettonica e simbolica delle cattedrali gotiche nel Medioev... more Il documento discute l'evoluzione architettonica e simbolica delle cattedrali gotiche nel Medioevo. Nota che le cattedrali gotiche rappresentano una rottura significativa con lo stile romanico precedente, con il loro enfasi sulla verticalità, la leggerezza e la luminosità rispetto alle chiese romaniche più massicce e orizzontali.
L'architettura gotica ha comportato una sperimentazione radicale e una partenza dalle tecniche costruttive del passato, richiedendo la creazione di nuovi elementi strutturali per sostenere le strutture alte e piene di luce. Lo sviluppo delle cattedrali gotiche è progredito nel tempo, dagli esempi più precoci del XII secolo alle strutture sempre più verticali e "svuotate" dello stile gotico "fiammeggiante" del XIII secolo.
Il documento evidenzia anche come ci fosse una stretta relazione tra i cambiamenti teologici e filosofici del periodo e le nuove tecniche architettoniche e i significati simbolici incarnati nelle cattedrali gotiche.
L'articolo fornisce una introduzione all'archeoastronomia, una disciplina piuttosto recente che c... more L'articolo fornisce una introduzione all'archeoastronomia, una disciplina piuttosto recente che combina l'astronomia e l'archeologia. L'archeoastronomia studia l'allineamento di siti archeologici con fenomeni celesti come solstizi ed equinozi. Tuttavia, l'autore sottolinea che non è sufficiente conoscere solo tali allineamenti, ma è necessario anche analizzare le cosmologie e le mitologie del periodo storico in esame, in quanto per gli antichi i corpi celesti erano spesso concepiti come divinità. Questo approccio interdisciplinare che si interseca con lo studio dei miti antichi e dell'antropologia è stato tuttavia criticato da alcuni come eccessivamente soggettivo nel cercare connessioni trasversali tra culture lontane. L'autore però ritiene che, trattandosi dell'osservazione del cielo con metodi "pre-scientifici", le similitudini riscontrate nelle metafore e nelle immagini adottate dalle diverse civiltà siano comprensibili, essendo lo "spettacolo celeste" un fenomeno comune a tutta l'umanità.
Drafts by Alessandro Lantero
Novinostra In Novitate, 2021
L'articolo esamina la leggenda metropolitana del fantasma di un cavaliere senza testa, avvistato ... more L'articolo esamina la leggenda metropolitana del fantasma di un cavaliere senza testa, avvistato nel Parco Castello di Novi Ligure. Questa leggenda è diventata popolare negli ultimi vent'anni, arricchendosi di dettagli nel tempo. L'autore non crede nei misteri, ma usa l'opportunità per analizzare come nasce e si sviluppa una leggenda urbana, e per giocare con la storia locale, immaginando a chi potrebbe appartenere la testa recisa del cavaliere.
La leggenda ha iniziato a diffondersi su un blog chiamato "Fantasmi e Misteri" e successivamente ha attirato l'attenzione della stampa locale e degli "esperti di misteri". Diversi testimoni hanno riportato avvistamenti del fantasma, contribuendo alla sua notorietà. L'autore riflette anche sul potenziale turistico di questa leggenda e sulla sua capacità di suscitare interesse per la storia reale di Novi, in particolare la figura di Paolo da Novi e i conflitti storici con la famiglia Fregoso.
Book Reviews by Alessandro Lantero
IN NOVITATE Anno XXXVIII, Numero 63, dicembre 2023, 2023
L’opera "L’ingegner Domenico Corte. 1904-1999. Raccolta delle opere" di Stefania Corte, edita da ... more L’opera "L’ingegner Domenico Corte. 1904-1999. Raccolta delle opere" di Stefania Corte, edita da SAGEP nel 2023, è una meticolosa retrospettiva sull’attività professionale dell’ingegnere Domenico Corte, padre dell’autrice. Il volume, composto da 310 pagine arricchite da fotografie e illustrazioni, documenta le opere realizzate dall’ingegnere durante la sua carriera, sia in Italia che all’estero. La prima parte include testimonianze di personalità locali, tra cui l’intervento del professor Marco Romano, che contestualizza il lavoro di Corte nell’urbanistica della città di Novi Ligure, descritta come una città d'arte. La seconda parte esplora nel dettaglio i progetti dell’ingegnere, evidenziandone l'impatto sul tessuto urbano novese e la continuità progettuale all’interno della famiglia Corte. L’autrice conclude con un regesto illustrato delle opere, corredato da informazioni archivistiche, con l’obiettivo di preservare e divulgare il patrimonio documentale familiare.
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Papers by Alessandro Lantero
This paper explores the Durazzo family, one of the most influential noble houses in Genoa from the 16th to the 18th century. The Durazzo stood out not only for their political role in the Republic of Genoa but also for their contribution to culture, art, and natural sciences. The article analyzes the connections between family members, particularly Giacomo and Ippolito Durazzo, and the European intellectual movements of the time, such as the Enlightenment. It discusses their involvement in the creation of museum collections, with special attention to their collaboration with British entomologist James Edward Smith. Additionally, the Durazzo residences between Genoa and Novi are examined, showcasing the family’s architectural and cultural legacy. Through an in-depth study of their enterprises and patronage, the essay provides a comprehensive view of the socio-cultural dynamics of Genoese nobility during the ancien régime.
В статье тщательно анализируется известное батальное полотно Александра фон Коцебу «Сражение при Нови», созданное по заказу Николая I в 1852–1855 годах. Автор выявляет предполагаемую точку обзора художника и идентифицирует городские памятники, изображенные на картине. Среди неожиданных открытий — присутствие на картине удрученного Наполеона, который в действительности летом 1799 года находился в Египте. Этот символ поражения можно отнести к общему итогу военного противостояния наполеоновской Франции и России в 1812–1815 годах. Другая удивительная деталь — знаменитые древнеримские ворота св. Севастьяна, которые художник превратил в городскую заставу Нови. Согласно автору, здесь можно усмотреть намек на геополитический идеал России как Третьего Рима, защитницы христианских ценностей, что было особенно актуально в контексте Крымской войны, когда создавалось это батальное полотно .
This article meticulously analyzes the well-known battle painting "Battle of Novi" by Alexander von Kotzebue, commissioned by Nicholas I between 1852-1855. The author identifies the artist's intended viewpoint and recognizes urban landmarks depicted in the artwork. Among the unexpected findings is the presence of a disheartened Napoleon, who, in reality, was in Egypt during the summer of 1799. This symbol of defeat can be related to the overall outcome of the military conflict between Napoleonic France and Russia from 1812-1815. Another surprising detail is the famous ancient Roman Gate of St. Sebastian, which the artist transformed into Novi's city gate. According to the author, this can be seen as an allusion to Russia's geopolitical ideal as the Third Rome, defender of Christian values, especially relevant in the context of the Crimean War, when the battle painting was created
Vengono passati in rassegna i vari luoghi citati nel documento del 1371, cercando di individuarne l'ubicazione esatta. Particolare attenzione è dedicata alla "Motta di Castel di Serra", uno dei leggendari nove castelli di Novi, che viene menzionato in questo raro documento.
L'articolo parte dalla scoperta di una vecchia lavagna ospitata presso l'Istituto Ciampini Boccardo di Novi Ligure. Sulle sue superfici sono state incise centinaia di firme e annotazioni da parte di generazioni di studenti.
Un'analisi approfondita di queste iscrizioni ha permesso all'autore di ricostruire una parte della storia dell'istruzione a Novi Ligure. Sono state individuate tre distinte serie di nomi, corrispondenti a studenti che hanno frequentato l'Istituto Oneto negli anni scolastici 1949/50, 1960/61 e 2005.
La prefazione esplora il significato più profondo delle meridiane e degli orologi solari, andando oltre la loro semplice funzione di misurazione del tempo. Nell'antichità e fino al Medioevo, questi strumenti avevano una dimensione sacrale e simbolica, rappresentando l'armonia e le proporzioni delle sfere celesti.
L'archeoastronomia studia gli allineamenti astronomici di edifici e città antiche, dimostrando come fossero concepiti non solo come semplici strumenti di misurazione, ma come vere e proprie "macchine sceniche" per manifestare il divino. Il percorso annuale del sole si caricava di simbolismi sacri, come il solstizio d'inverno inteso come "porta della nascita" e il punto di incontro tra cielo e terra negli equinozi.
In sintesi, la prefazione sottolinea come meridiane e orologi solari antichi avessero una funzione ben più ampia del solo computo del tempo, essendo profondamente radicati nella visione cosmologica e religiosa delle civiltà del passato.
La porta dà accesso a un grande vano buio e scavato nella roccia, evocando simbolismi come la grotta (metafora del "centro del mondo") e la porta del cielo.
La salita dello "Scalone dei Morti" che conduce all'interno è interpretata come un asse ascensionale, una metafora della salita dall'ambito terreno a quello spirituale/divino.
Il fatto che i corpi dei monaci defunti fossero deposti in nicchie lungo questa scala è visto come un simbolo del loro "viaggio" verso la vita eterna, lasciando gradualmente le materialità terrene.
L'analisi approfondisce il significato esoterico e simbolico insito nelle decorazioni e nella struttura architettonica, tipico dell'arte sacra medievale, spesso utilizzata per veicolare messaggi teologici e cosmologici più profondi.
In particolare, viene approfondita l'Adorazione dei Magi, dipinta da Vasari nel 1567, e il Giudizio Universale, realizzato dall'artista aretino nel 1568. Il documento evidenzia come queste tele siano caratterizzate dallo stile manierista tipico di Vasari.
Oltre a questa analisi artistica, il testo fornisce anche alcuni dettagli sulla storia e sull'architettura della chiesa di Santa Croce. Questo imponente edificio religioso fu voluto da Papa Pio V, nativo di Bosco Marengo, come testimonianza del suo legame con la terra natale. La chiesa presenta una maestosa fusione di elementi architettonici di gusto rinascimentale, con una armonica combinazione di ordini dorico e ionico.
Il documento descrive il ruolo delle truppe nippoamericane (in particolare il 442nd Infantry Regiment e il 100th Infantry Battalion) durante la liberazione della Liguria e del Basso Piemonte alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Contrariamente alle efferatezze compiute dalla famigerata Divisione Turkestan, i soldati nippoamericani si distinsero per il loro eroismo, la dedizione e lo spirito di sacrificio verso la patria americana. Nonostante il loro importante contributo, il testo sottolinea come la loro presenza sia stata quasi del tutto trascurata, a differenza degli episodi di violenza perpetrati da altri reparti. L'articolo si concentra in particolare sulle aree del genovesato e del novese, teatro delle azioni di questi soldati nippoamericani.
The document describes the role of Japanese-American troops (particularly the 442nd Infantry Regiment and the 100th Infantry Battalion) during the liberation of Liguria and Lower Piedmont at the end of World War II. In contrast to the atrocities committed by the infamous Turkestan Division, the Japanese-American soldiers distinguished themselves for their heroism, dedication, and spirit of sacrifice towards their American homeland. Despite their important contribution, the text emphasizes how their presence has been almost entirely overlooked, unlike the episodes of violence perpetrated by other units. The article focuses in particular on the areas of Genoa and Novi Ligure, the theater of action of these Japanese-American soldiers.
Il documento introduce l'archeoastronomia, disciplina che combina studi archeologici e astronomici per interpretare alcuni reperti archeologici, come primitivi osservatori astronomici, e analizzare antichi documenti che descrivono fenomeni astronomici. Fin dalla preistoria, l'orientamento e l'allineamento con il movimento degli astri rispondevano a una tensione spirituale, se non già religiosa, volta a procurare al defunto un aldilà migliore, come testimoniato dall'orientamento preferito est-ovest delle sepolture. Diversi siti megaitetici come Newgrange in Irlanda, Gigantia a Malta e Stonehenge in Inghilterra mostrano allineamenti astronomici, soprattutto in relazione al solstizio d'inverno, suggerendo una dimensione cosmica e sacra di tali costruzioni. Anche il sito di Callanish in Scozia presenta principalmente allineamenti legati alla luna, forse in relazione a un "lunistizio inferiore" descritto in antiche fonti. Queste osservazioni archeoastronomiche testimoniano la profonda conoscenza e l'attenta osservazione del cielo da parte dei popoli antichi, in un contesto presumibilmente rituale e religioso.
L'architettura gotica ha comportato una sperimentazione radicale e una partenza dalle tecniche costruttive del passato, richiedendo la creazione di nuovi elementi strutturali per sostenere le strutture alte e piene di luce. Lo sviluppo delle cattedrali gotiche è progredito nel tempo, dagli esempi più precoci del XII secolo alle strutture sempre più verticali e "svuotate" dello stile gotico "fiammeggiante" del XIII secolo.
Il documento evidenzia anche come ci fosse una stretta relazione tra i cambiamenti teologici e filosofici del periodo e le nuove tecniche architettoniche e i significati simbolici incarnati nelle cattedrali gotiche.
Drafts by Alessandro Lantero
La leggenda ha iniziato a diffondersi su un blog chiamato "Fantasmi e Misteri" e successivamente ha attirato l'attenzione della stampa locale e degli "esperti di misteri". Diversi testimoni hanno riportato avvistamenti del fantasma, contribuendo alla sua notorietà. L'autore riflette anche sul potenziale turistico di questa leggenda e sulla sua capacità di suscitare interesse per la storia reale di Novi, in particolare la figura di Paolo da Novi e i conflitti storici con la famiglia Fregoso.
Book Reviews by Alessandro Lantero
This paper explores the Durazzo family, one of the most influential noble houses in Genoa from the 16th to the 18th century. The Durazzo stood out not only for their political role in the Republic of Genoa but also for their contribution to culture, art, and natural sciences. The article analyzes the connections between family members, particularly Giacomo and Ippolito Durazzo, and the European intellectual movements of the time, such as the Enlightenment. It discusses their involvement in the creation of museum collections, with special attention to their collaboration with British entomologist James Edward Smith. Additionally, the Durazzo residences between Genoa and Novi are examined, showcasing the family’s architectural and cultural legacy. Through an in-depth study of their enterprises and patronage, the essay provides a comprehensive view of the socio-cultural dynamics of Genoese nobility during the ancien régime.
В статье тщательно анализируется известное батальное полотно Александра фон Коцебу «Сражение при Нови», созданное по заказу Николая I в 1852–1855 годах. Автор выявляет предполагаемую точку обзора художника и идентифицирует городские памятники, изображенные на картине. Среди неожиданных открытий — присутствие на картине удрученного Наполеона, который в действительности летом 1799 года находился в Египте. Этот символ поражения можно отнести к общему итогу военного противостояния наполеоновской Франции и России в 1812–1815 годах. Другая удивительная деталь — знаменитые древнеримские ворота св. Севастьяна, которые художник превратил в городскую заставу Нови. Согласно автору, здесь можно усмотреть намек на геополитический идеал России как Третьего Рима, защитницы христианских ценностей, что было особенно актуально в контексте Крымской войны, когда создавалось это батальное полотно .
This article meticulously analyzes the well-known battle painting "Battle of Novi" by Alexander von Kotzebue, commissioned by Nicholas I between 1852-1855. The author identifies the artist's intended viewpoint and recognizes urban landmarks depicted in the artwork. Among the unexpected findings is the presence of a disheartened Napoleon, who, in reality, was in Egypt during the summer of 1799. This symbol of defeat can be related to the overall outcome of the military conflict between Napoleonic France and Russia from 1812-1815. Another surprising detail is the famous ancient Roman Gate of St. Sebastian, which the artist transformed into Novi's city gate. According to the author, this can be seen as an allusion to Russia's geopolitical ideal as the Third Rome, defender of Christian values, especially relevant in the context of the Crimean War, when the battle painting was created
Vengono passati in rassegna i vari luoghi citati nel documento del 1371, cercando di individuarne l'ubicazione esatta. Particolare attenzione è dedicata alla "Motta di Castel di Serra", uno dei leggendari nove castelli di Novi, che viene menzionato in questo raro documento.
L'articolo parte dalla scoperta di una vecchia lavagna ospitata presso l'Istituto Ciampini Boccardo di Novi Ligure. Sulle sue superfici sono state incise centinaia di firme e annotazioni da parte di generazioni di studenti.
Un'analisi approfondita di queste iscrizioni ha permesso all'autore di ricostruire una parte della storia dell'istruzione a Novi Ligure. Sono state individuate tre distinte serie di nomi, corrispondenti a studenti che hanno frequentato l'Istituto Oneto negli anni scolastici 1949/50, 1960/61 e 2005.
La prefazione esplora il significato più profondo delle meridiane e degli orologi solari, andando oltre la loro semplice funzione di misurazione del tempo. Nell'antichità e fino al Medioevo, questi strumenti avevano una dimensione sacrale e simbolica, rappresentando l'armonia e le proporzioni delle sfere celesti.
L'archeoastronomia studia gli allineamenti astronomici di edifici e città antiche, dimostrando come fossero concepiti non solo come semplici strumenti di misurazione, ma come vere e proprie "macchine sceniche" per manifestare il divino. Il percorso annuale del sole si caricava di simbolismi sacri, come il solstizio d'inverno inteso come "porta della nascita" e il punto di incontro tra cielo e terra negli equinozi.
In sintesi, la prefazione sottolinea come meridiane e orologi solari antichi avessero una funzione ben più ampia del solo computo del tempo, essendo profondamente radicati nella visione cosmologica e religiosa delle civiltà del passato.
La porta dà accesso a un grande vano buio e scavato nella roccia, evocando simbolismi come la grotta (metafora del "centro del mondo") e la porta del cielo.
La salita dello "Scalone dei Morti" che conduce all'interno è interpretata come un asse ascensionale, una metafora della salita dall'ambito terreno a quello spirituale/divino.
Il fatto che i corpi dei monaci defunti fossero deposti in nicchie lungo questa scala è visto come un simbolo del loro "viaggio" verso la vita eterna, lasciando gradualmente le materialità terrene.
L'analisi approfondisce il significato esoterico e simbolico insito nelle decorazioni e nella struttura architettonica, tipico dell'arte sacra medievale, spesso utilizzata per veicolare messaggi teologici e cosmologici più profondi.
In particolare, viene approfondita l'Adorazione dei Magi, dipinta da Vasari nel 1567, e il Giudizio Universale, realizzato dall'artista aretino nel 1568. Il documento evidenzia come queste tele siano caratterizzate dallo stile manierista tipico di Vasari.
Oltre a questa analisi artistica, il testo fornisce anche alcuni dettagli sulla storia e sull'architettura della chiesa di Santa Croce. Questo imponente edificio religioso fu voluto da Papa Pio V, nativo di Bosco Marengo, come testimonianza del suo legame con la terra natale. La chiesa presenta una maestosa fusione di elementi architettonici di gusto rinascimentale, con una armonica combinazione di ordini dorico e ionico.
Il documento descrive il ruolo delle truppe nippoamericane (in particolare il 442nd Infantry Regiment e il 100th Infantry Battalion) durante la liberazione della Liguria e del Basso Piemonte alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Contrariamente alle efferatezze compiute dalla famigerata Divisione Turkestan, i soldati nippoamericani si distinsero per il loro eroismo, la dedizione e lo spirito di sacrificio verso la patria americana. Nonostante il loro importante contributo, il testo sottolinea come la loro presenza sia stata quasi del tutto trascurata, a differenza degli episodi di violenza perpetrati da altri reparti. L'articolo si concentra in particolare sulle aree del genovesato e del novese, teatro delle azioni di questi soldati nippoamericani.
The document describes the role of Japanese-American troops (particularly the 442nd Infantry Regiment and the 100th Infantry Battalion) during the liberation of Liguria and Lower Piedmont at the end of World War II. In contrast to the atrocities committed by the infamous Turkestan Division, the Japanese-American soldiers distinguished themselves for their heroism, dedication, and spirit of sacrifice towards their American homeland. Despite their important contribution, the text emphasizes how their presence has been almost entirely overlooked, unlike the episodes of violence perpetrated by other units. The article focuses in particular on the areas of Genoa and Novi Ligure, the theater of action of these Japanese-American soldiers.
Il documento introduce l'archeoastronomia, disciplina che combina studi archeologici e astronomici per interpretare alcuni reperti archeologici, come primitivi osservatori astronomici, e analizzare antichi documenti che descrivono fenomeni astronomici. Fin dalla preistoria, l'orientamento e l'allineamento con il movimento degli astri rispondevano a una tensione spirituale, se non già religiosa, volta a procurare al defunto un aldilà migliore, come testimoniato dall'orientamento preferito est-ovest delle sepolture. Diversi siti megaitetici come Newgrange in Irlanda, Gigantia a Malta e Stonehenge in Inghilterra mostrano allineamenti astronomici, soprattutto in relazione al solstizio d'inverno, suggerendo una dimensione cosmica e sacra di tali costruzioni. Anche il sito di Callanish in Scozia presenta principalmente allineamenti legati alla luna, forse in relazione a un "lunistizio inferiore" descritto in antiche fonti. Queste osservazioni archeoastronomiche testimoniano la profonda conoscenza e l'attenta osservazione del cielo da parte dei popoli antichi, in un contesto presumibilmente rituale e religioso.
L'architettura gotica ha comportato una sperimentazione radicale e una partenza dalle tecniche costruttive del passato, richiedendo la creazione di nuovi elementi strutturali per sostenere le strutture alte e piene di luce. Lo sviluppo delle cattedrali gotiche è progredito nel tempo, dagli esempi più precoci del XII secolo alle strutture sempre più verticali e "svuotate" dello stile gotico "fiammeggiante" del XIII secolo.
Il documento evidenzia anche come ci fosse una stretta relazione tra i cambiamenti teologici e filosofici del periodo e le nuove tecniche architettoniche e i significati simbolici incarnati nelle cattedrali gotiche.
La leggenda ha iniziato a diffondersi su un blog chiamato "Fantasmi e Misteri" e successivamente ha attirato l'attenzione della stampa locale e degli "esperti di misteri". Diversi testimoni hanno riportato avvistamenti del fantasma, contribuendo alla sua notorietà. L'autore riflette anche sul potenziale turistico di questa leggenda e sulla sua capacità di suscitare interesse per la storia reale di Novi, in particolare la figura di Paolo da Novi e i conflitti storici con la famiglia Fregoso.