Books by Associazione "Roma nel Rinascimento"
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sommario
Premessa
Introduzione dei curatori
MARIA ANTONIETTA VISCEGLIA
Adriano VI: il papato... more Sommario
Premessa
Introduzione dei curatori
MARIA ANTONIETTA VISCEGLIA
Adriano VI: il papato breve di un pontefice “europeo”
ROMA DURANTE IL PONTIFICATO DI ADRIANO VI
ANNA ESPOSITO
Roma e Adriano VI: due anni difficili
DANIELE LOMBARDI
«Dies in Urbe periculosi»: ordine pubblico e società a Roma negli anni di papa Adriano VI
ANDREAS REHBERG
Gli stranieri a Roma durante il pontificato di Adriano VI: spunti da protocolli notarili romani
MICHIEL VERWEIJ
Far venire il papa a Roma. Scritti pubblicati a Roma dopo l’elezione di Adriano VI
ADRIANO PAPA
PAOLA DE CAPUA
Adriano VI e gli umanisti
COSTANZA BARBIERI
«Nihil mihi infelicius duxi quam regnare»:Adriano VI, Jan van Scorel e alcune considerazioni sul contesto artistico del papa olandese
MARIA FORCELLINO
Adriano VI, Michelangelo e la memoria dei papi suoi predecessori
JAN L. DE JONG
Restoring Reputations. The Tomb Monuments of Pope Adrian VI and Willem Cardinal van Enckenvoirt in S. Maria dell’Anima, Rome
LA CURIA DI ADRIANO
LUCIANO PALERMO
Le finanze della Chiesa all’epoca di Adriano VI
LUDWIG SCHMUGGE
La Penitenzieria Apostolica al tempo di Adriano VI (1522-1523). Un dicastero papale riformato?
HARALD HENDRIX
Adriano VI, Jan van Scorel e i beni culturali vaticani fra il 1522 e il 1523
SUL “BARBARO ALEMANNO”: LA PRODUZIONE LETTERARIA ED EPISTOLARE
FRANCESCO LUCIOLI
Il papato di Adriano VI nell’epistolografia coeva
MARCO FAINI
Pecora, mago, alchimista. Mitologie e anti-mitologie di Adriano VI
STEFANO BENEDETTI
«De Roma prisca et nova»: antiquaria e poesia nella Roma di Adriano VI
PAOLO PROCACCIOLI
Mastro di scuola, pedagogo, pedante: il papa Adriano di Pasquino
MARCELLO SIMONETTA
L’immagine del papa «mostro» tramandata dagli umanisti curiali e filo-medicei
GIUSEPPE CRIMI
Il capitolo di Francesco Berni contro Adriano VI
Indici:
delle fonti manoscritte
delle illustrazioni
dei nomi e dei luoghi
BIBLIOGRAFIA SU ADRIANO VI
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Vengono qui raccolti alcuni saggi intorno al tema “Paesaggi urbani e suburbani nella Roma dei sec... more Vengono qui raccolti alcuni saggi intorno al tema “Paesaggi urbani e suburbani nella Roma dei secoli XIII-XVI” affrontato grazie alla felice convergenza di due enti di ricerca, la Società romana di storia patria e l’Associazione Roma nel Rinascimento, per il coordinamento scientifico dei curatori.
Il volume che si presenta, frutto di un intreccio variegato di fonti e di riflessioni che può dirsi non escluda alcun genere di testimonianze, introduce ai paesaggi della Roma tardomedievale e rinascimentale e del territorio extra portam, ricercandone in profondità le radici e proponendosi di coglierne, per quanto possibile, le trasformazioni. Ad entrare nel campo di osservazione degli studiosi sono paesaggi agrari scolpiti dal lavoro assiduo e sapiente dei coltivatori; paesaggi dell’architettura e dell’arte, dell’antichità e delle sue infinite forme e persistenze (quest’ultimi come in nessun altro luogo diffusi, suggestivi e incombenti); paesaggi dell’archeologia, dell’antiquaria e della più risalente memoria. Il dato urbanistico, insediativo, agrario ed economico-sociale, intorno al quale si è scavato negli ultimi decenni con rinnovato slancio e puntualità (pur moltissimo restando da fare), è per più aspetti richiamato all’attenzione e fatto oggetto di indagini; congiuntamente le ricerche raccolte non esitano a indirizzare lo sguardo alla creatività, alla consapevolezza e alle strategie che i differenti protagonisti e attori sociali misero in campo, nella fase storica in questione, approdando via via alla costruzione di nuovi contesti, alla modificazione di altri ereditati dal passato, a laboriose sintesi in vario modo corrispondenti e funzionali alla vita sociale, economica e culturale del tempo; come pure si volgono, queste ricerche, a catturare la percezione visiva ed emozionale di chi in tale ambito urbano si muove ed agisce: che è poi ciò da cui discende in buona parte il concreto operare ed ogni immateriale attitudine.
Delle vestigia dell’antico e delle preoccupazioni variamente espresse per il loro restauro si indaga il valore politico e pubblico, evidenziando delle stesse una visione che, fra pieno Medioevo e Rinascimento, sembra dispiegarsi senza particolari fratture, sia pure con varia intensità, e arriva ad un uso del ‘monumento’ e dei singoli reperti che investe aspetti diversi della vita sociale e culturale, come pure le strutture del quotidiano. L’uso di raccogliere epigrafi, iscrizioni, marmi e di decorare con esse le facciate di dimore di rango – una moda che si afferma in Roma a partire dalla metà del Quattrocento – capillarizza la presenza dell’antico in tutto il tessuto cittadino, trasformando i cortili, le logge e i giardini delle residenze nobiliari e di quelle di mercanti, banchieri, curiali e umanisti in luoghi di ricca ed attraente (inizialmente un po’ disordinata) esibizione di statue, cippi, sarcofagi, rilievi: ispirazione, essa, per artisti e letterati, irresistibile richiamo per ogni cittadino e forestiero sensibile al bello e al fascino dell’antico, ed aperta a tutti coloro che vogliano fruirne. Un paesaggio, questo, che, pur coesistendo con altri legati alle esigenze del quotidiano vivere, marca, soprattutto nei rioni centrali (Parione, Arenula, Pigna ecc.), un’identità netta e diffusa, incuneata, ma senza rischio di discontinuità percettiva, fra palatia, domus, chiese, botteghe e mercati.
Valore aggiunto di un contesto urbano di per sé non certo uniforme, il Tevere - anche di esso nel volume si tratta – arricchiva la città sotto vari profili. I suoi porti, i cantieri fluviali, i mulini galleggianti, le peschiere, le gualchiere, installazioni pur così fragili dinanzi alle piene veementi del fiume, contribuivano gagliardamente all’economia di una città che nel secolo XV, peraltro, avrebbe conosciuto un risveglio sul piano produttivo di cui non da molto si è preso contezza. Se l’energia idraulica e il complesso delle risorse idriche consentivano lo sviluppo di attività di forte incidenza nella vita dei romani, di non minore rilevanza era certamente la connessione che il fiume assicurava con i traffici tirrenici e mediterranei di vario raggio, dando vita ad un sistema di scambi fluviale-marittimo essenziale per dare risposta alle esigenze dell’approvvigionamento urbano e in grado di produrre non esigui profitti. Al tempo stesso, come fonti iconografiche e scritte permettono di osservare in dettaglio, scorci di laboriosa quotidianità, da Ripetta, all’Isola Tiberina, a Ripa Grande, si proponevano allo sguardo di chi, fra opifici, peschiere e abitazioni rivierasche, provasse a leggere i segni di una vita che, con ritmi e dinamiche sue proprie, interveniva ad articolare e completare quella che nelle strade, nelle piazze, nei mercati e nelle vigne di Trastevere e della riva sinistra trovava i suoi tempi e i suoi luoghi. All’altezza dell’Isola, poi, più o meno intensamente a seconda delle fasi storiche, le pratiche sociali, economiche e religiose della comunità ebraica, distribuita su entrambe le sponde del fiume, gettavano fra queste un ponte robusto.
Entro e fuori la città, la materialità ingegnosa delle agricolture intensive (vigne e orti) e dei casali dava luogo a contesti che accoglievano pur essi vestigia dell’età antica, sovente arricchendole di una funzionalità nuova; questo contribuiva a connotare in maniera originale le fasce di una campagna infra moenia e periurbana pronta ad accogliere l’eredità del passato, al tempo stesso coinvolgendola nel lungo processo di trasformazione in atto. Ed anche questo paesaggio, come gli altri, era brulicante di uomini e di donne, qui impegnati in uno sforzo per la sussistenza del quale rapporti di lavoro, tecniche colturali, uso delle acque, assetti proprietari illustrano nel volume, con l’apporto di contributi di diverso percorso disciplinare, aspetti rilevanti.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
13 settembre 2023
Archivio di Stato di Roma, Sala Alessandrina, Corso del Rinascimento, 40
9,30... more 13 settembre 2023
Archivio di Stato di Roma, Sala Alessandrina, Corso del Rinascimento, 40
9,30 Saluti istituzionali
Sessione prima: Roma durante il pontificato di Adriano
Presiede Maria Antonietta Visceglia
10,00 Anna Esposito, Roma e Adriano VI: due anni difficili
10,30 Daniele Lombardi, «Dies in Urbe periculosi»: ordine pubblico e società negli anni di papa Adriano VI
Pausa caffè
11,30 Andreas Rehberg, Gli stranieri a Roma durante il pontificato di Adriano VI: spunti da protocolli notarili romani
12,00 Michiel Verweij, Far venire il papa a Roma: scritti pubblicati a Roma dopo l’elezione di Adriano VI
Pausa pranzo
Sessione seconda: Adriano papa
Presiede Michele Di Sivo
15,00 Markus Graulich, Adriano VI - riformatore preparato, ma mancato
15,30 Paola de Capua, Adriano VI e gli umanisti
Pausa
16,15 Costanza Barbieri, I ritratti di Adriano VI
16,45 Maria Forcellino, Adriano VI, Michelangelo e la memoria dei papi suoi predecessori
17,15 Jan de Jong, Restoring Reputations: the Tomb Monuments of Pope Adrian VI and Willem Cardinal van Enckenvoirt
Discussione
14 settembre 2023
Reale Istituto Neerlandese di Roma, via Omero, 10-12
9,45 Saluti istituzionali
Sessione terza: La curia di Adriano
Presiede Emilio Russo
10,00 Luciano Palermo, Le finanze papali all’epoca di Adriano VI
10,30 Ludwig Schmugge, La Penitenzieria Apostolica sotto Adriano VI. Un dicastero papale riformato?
11,00 Harald Hendrix, Adriano VI, Jan van Scorel e i beni culturali vaticani fra il 1522 e il 1523
Sessione quarta: Sul “barbaro alemanno”: la produzione letteraria ed epistolare
Presiede Irene Fosi
11,30 Francesco Lucioli, «Questa corte homai è divenuta un cortile da galline». Il papato di Adriano VI nell’epistolografia coeva
Pausa pranzo
Segue sessione quarta: Sul “barbaro alemanno”: la produzione letteraria ed epistolare
15,00 Marco Faini, «Haveva molto sospetti gli ingegni de’ poeti»: poesia in volgare, satira e inquietudine religiosa attorno ad Adriano VI
15,30 Stefano Benedetti, Due carmi “antiquari” nella Roma di Adriano VI: il De natali patriae suae di Lorenzo Vallati e il De origine Urbis di Raffaele Maffei
pausa
16,15 Paolo Procaccioli, Mastro di scuola, pedagogo, pedante: il papa Adriano di Pasquino
16,45 Marcello Simonetta, L’immagine del papa “mostro” tramandata in Paolo Giovio e Mario Maffei
17,15 Giuseppe Crimi, Il capitolo di Francesco Berni contro Adriano VI
Discussione
Segue rinfresco
Comitato organizzativo:
Giuseppe Crimi
Anna Esposito
Harald Hendrix
Comitato scientifico:
Maurizio Campanelli (Sapienza, Università di Roma)
Giuseppe Crimi (Università degli Studi Roma Tre)
Susanna de Beer (KNIR)
Anna Esposito (Sapienza, Università di Roma)
Harald Hendrix (Utrecht University)
Paolo Marini (Università della Tuscia)
Contatti
giuseppe.crimi@uniroma3.it
romanelrinascimento@yahoo.it
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Oggetto di questo studio sono sette Bandi romani del 1447-1449, contenuti in cinque registri cons... more Oggetto di questo studio sono sette Bandi romani del 1447-1449, contenuti in cinque registri conservati nella Camera Urbis dell’Archivio di Stato di Roma. Tali testi dall’importante valore storico, in quanto offrono una preziosa documentazione della vita minuta della società romana intorno alla metà del Quattrocento, hanno anche una notevole importanza dal punto di vista linguistico: si presentano infatti come un’affidabile testimonianza del volgare dell’Urbe in un periodo cruciale per la sua successiva evoluzione.
Non aveva torto Emilio Re – archivista e storico italiano del Novecento – quando nel lontano 1928 si lamentava dell’assenza di uno studio sistematico sui bandi romani e sui registri che li contenevano. Si trattava, d’altronde, e si tratta tuttora come vedremo meglio tra poco, di una fonte ricchissima d’informazioni che va ad inquadrare moltissimi aspetti della vita cittadina romana del tempo: dall’amministrazione della giustizia penale e civile, in primis attraverso la divulgazione pubblica di precise norme del potere centrale – i bandi, ma non solo questi –, al controllo dell’ordine pubblico, del decoro urbano e delle attività commerciali, grazie rispettivamente ai marescialli comunali e agli straordinari che comminavano ai contravventori centinaia di multe ogni anno] per finire con le denunce, le sentenze e i cosiddetti damni dati, ovvero gli sconfinamenti e le violazioni del bestiame all’interno dei tanti appezzamenti coltivati a cereali e viti nella Campagna Romana.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
SOMMARIO
Premessa
Elisa Tosi Brandi, Moda e strategie dell’apparire nei secoli XIII-XVI ... more SOMMARIO
Premessa
Elisa Tosi Brandi, Moda e strategie dell’apparire nei secoli XIII-XVI
Andreas Rehberg, Colori e bandiere. Le apparenze degli ufficiali del comune di Roma (secoli XIII-XVI)
Anna Modigliani, «pro singulari domus nostre ornamento». Modi dell’apparire dei gentilhomini romani nel Rinascimento
Daniele Lombardi, I mestieri della moda: sarti e calzolai nella Roma del Quattrocento
Paola Cosentino, Donne vestite da uomo. Sui travestimenti in commedia e altro ancora
Anna Esposito, Tra norma e prassi. Le leggi suntuarie e la società romana del Rinascimento
Anna Cavallaro, L’arte delle corti. Modi dell’apparire e stili di vita della nobiltà laziale del Quattrocento
Giuliana Mosca, Architettura e decorazione di una residenza familiare tra Quattro e Cinquecento a Roma. Note sul palazzo Santacroce nel rione Sant’Angelo
Christopher Kast, Gli «abiti nuovi» delle città: ornamenti e abbellimenti durante le visite papali nel Quattrocento
Maurizio Gargano, La ‘pietrificazione’ dell’apparire di una modernità all’antica
Indici
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
INDICE
MARIA GRAZIA BLASIO, Per Silvia.
Interventi:
ANTONIO MONTEFUSCO, Il gusto romano per D... more INDICE
MARIA GRAZIA BLASIO, Per Silvia.
Interventi:
ANTONIO MONTEFUSCO, Il gusto romano per Dante (tra vecchie e nuove certezze).
FRANCESCO TATEO, Impronte di Dante nella cultura romana fra Tre e Cinquecento.
MARIA GRAZIA BLASIO, Bartolomeo Platina e i bibliotecari del Liber pontificalis.
MATILDE MALASPINA, Subiaco 1465.
MATTEO PALUMBO, Il Pontano di Francesco Tateo. Osservazioni sul De bello Neapolitano.
IVANA AIT, Ufficiali all’ombra della Curia romana.
ELEONORA PLEBANI, La monarchia papale nel quadro europeo tra XV e XVI secolo. Qualche riflessione.
ANGELO MARIA VITALE, Versioni del Corano nella Roma del Rinascimento: un nuovo contributo sull’attività di traduzione promossa da Egidio da Viterbo.
CHIARA CASSIANI, Parodia dell’esegesi umanistica nel Commentario all’ Epulum populi Romani di Giulio Simone Siculo.
RENATO RICCO, «Bernia, fa pur dell'anguille / ché questo è il proprio umor dove tu pecchi» (Capitolo al cardinale de' Medici, 41-42): poetiche bizzarrie e molteplici eredità di Francesco Berni.
SILVIA MADDALO, Raffaello e la modernità dell’Antico..
MARCELLO SIMONETTA, Aspettando l’imperatore? Problemi di storiografia cinquecentesca.
FRANCO PIGNATTI, I Poeti latini del Cinquecento di Giovanni Parenti e la cultura romana.
CARLA FROVA, Esperienze di studio e di formazione nella Roma del Rinascimento nelle biografie di intellettuali transalpini.
Schede
Convegni
Scritture d’archivio e di biblioteche:
CARLO LA BELLA, Sulle tracce dell’ancona della Madonna di Sant’Agostino (e sui rilievi agostiniani del duomo di Tuscania).
RAFAŁ STANISŁAW OJRZYŃSKI, L’anno santo del 1500 a Roma: tradizione e novità nel giubileo di Alessandro VI.
ANNA ESPOSITO, Paolina vedova Pacca: breve storia di un’eredità contestata.
CLAUDIO SECCARONI, Ugo da Carpi a Roma. Riflessioni e ipotesi.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
RR roma nel rinascimento 2021
INDICE RR 2021
Eleonora Plebani, La politica di papa Eugenio IV t... more RR roma nel rinascimento 2021
INDICE RR 2021
Eleonora Plebani, La politica di papa Eugenio IV tra Roma, Bisanzio e Firenze (1437-1439)
Antonio Manfredi, Il Sermo de mysterio eucaristie di Lorenzo Valla.
Maurizio Gargano, Roma nel XV secolo: città, architettura, transiti Albertiani
Alberto Giorgio Cassani, Labirinti albertiani
Marzia Pieri, Roma in scena.
Simona Iaria, La critica alla Roma papale negli scritti di Ulrich von Hutten e di altri umanisti tedeschi all’inizio del Cinquecento
Chiara Cassiani, Vittoria Colonna e Michelangelo.
Carla Frova, Umanesimo e papato a Roma da Innocenzo VII a Giovanni XXIII: un progetto fondativo nel segno della rinascita dell’antico.
Schede
Convegni
Scritture d'archivio e di biblioteche
Mauro De Nichilo, Una miscellanea umanistica nella biblioteca del Pontano. il codice Vat. lat. 13679.
Antonio Iurilli, Orazio e l'editoria romana nell'età del libro antico.
Isabella Nuovo, Domenico Defilippis, 17 gennaio 1515: Aurelio Serena e gli ozi alla villa della Magliana di Isabella d'Este.
Marcello Simonetta, Leonardo Bartolini, un faccendiere per tutte le stagioni.
Anna Esposito, Vivere a Roma in tempo di peste (1522-1523).
Andrea Calcagni, Il collegio di terziarie domenicane di S. Paolo in Campitelli. Profilo storico di un luogo pio nella Roma del XVI secolo.
Sebastiano Valerio, Una tarda imitazione dello Iulius exclusus il Dialogo di Leone e Pietro di Agostino Vanzo.
Pietro Sisto, Il mito del Paese di Cuccagna in Italia. Parole e immagini tra Rinascimento ed Età Moderna.
Antonio Vannugli, Giulio Romano, Giovan Francesco Penni e la cappella di Santa Maria Maddalena nella SS. Trinità dei Monti: nuove osservazioni sulla decorazione e la sua committente. Epilogo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'esaustiva edizione critica del De bello Neapolitano, lungamente attesa e recentemente prodotta ... more L'esaustiva edizione critica del De bello Neapolitano, lungamente attesa e recentemente prodotta da Giuseppe Germano, Antonietta Iacono, Francesco Senatore (GIOVANNI GIOVIANO PONTANO, De bello Neapolitano, Firenze 2019) e che ha mostrato come l’opera con tutto il suo carattere letterario può essere ancora letta «con profitto», nonostante i suoi limiti ‘oratorii’, sul piano storiografico, non mi esime dal riprendere, e concludere, il filo di un discorso iniziato con la lettura critica dell’Actius, dei trattati civili e della testimonianza accademica di Pontano, e continuato con il saltuario ma costante interesse per la storiografia umanistica e la sua eredità moderna. Una rilettura vuol essere appunto la mia, attraverso una traduzione che riduca l’odierna difficoltà del testo latino, non tanto per scoprirvi altri aspetti fattuali, quanto per accompagnare la narrazione di uno straordinario affabulatore, che arrivava alla storia con la competenza di un uomo d’azione e di cancelleria, ma anche di indagatore dell’animo e dei comportamenti umani, dei problemi dell’esistenza e delle esigenze spirituali dell’ozio. Ozio era, in questo classico senso, la conversazione alla quale dedicava in quegli stessi anni un trattato inserendovi un ampio repertorio di narrazioni brevi, e ozio la narrazione prolungata di una vicenda, piena di una miriade di episodi raccordati in una storia. La narrazione di una vicenda eccezionale contemporanea, a suo modo intricata con memorie remote, induceva l'autore a chiedere perdono al lettore (VI 13), sperando di essere stato almeno utile con la sua fatica, ma forse dissimulando seriamente, nel congedarsi alla maniera manzoniana, il timore di essere stato noioso.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books by Associazione "Roma nel Rinascimento"
Premessa
Introduzione dei curatori
MARIA ANTONIETTA VISCEGLIA
Adriano VI: il papato breve di un pontefice “europeo”
ROMA DURANTE IL PONTIFICATO DI ADRIANO VI
ANNA ESPOSITO
Roma e Adriano VI: due anni difficili
DANIELE LOMBARDI
«Dies in Urbe periculosi»: ordine pubblico e società a Roma negli anni di papa Adriano VI
ANDREAS REHBERG
Gli stranieri a Roma durante il pontificato di Adriano VI: spunti da protocolli notarili romani
MICHIEL VERWEIJ
Far venire il papa a Roma. Scritti pubblicati a Roma dopo l’elezione di Adriano VI
ADRIANO PAPA
PAOLA DE CAPUA
Adriano VI e gli umanisti
COSTANZA BARBIERI
«Nihil mihi infelicius duxi quam regnare»:Adriano VI, Jan van Scorel e alcune considerazioni sul contesto artistico del papa olandese
MARIA FORCELLINO
Adriano VI, Michelangelo e la memoria dei papi suoi predecessori
JAN L. DE JONG
Restoring Reputations. The Tomb Monuments of Pope Adrian VI and Willem Cardinal van Enckenvoirt in S. Maria dell’Anima, Rome
LA CURIA DI ADRIANO
LUCIANO PALERMO
Le finanze della Chiesa all’epoca di Adriano VI
LUDWIG SCHMUGGE
La Penitenzieria Apostolica al tempo di Adriano VI (1522-1523). Un dicastero papale riformato?
HARALD HENDRIX
Adriano VI, Jan van Scorel e i beni culturali vaticani fra il 1522 e il 1523
SUL “BARBARO ALEMANNO”: LA PRODUZIONE LETTERARIA ED EPISTOLARE
FRANCESCO LUCIOLI
Il papato di Adriano VI nell’epistolografia coeva
MARCO FAINI
Pecora, mago, alchimista. Mitologie e anti-mitologie di Adriano VI
STEFANO BENEDETTI
«De Roma prisca et nova»: antiquaria e poesia nella Roma di Adriano VI
PAOLO PROCACCIOLI
Mastro di scuola, pedagogo, pedante: il papa Adriano di Pasquino
MARCELLO SIMONETTA
L’immagine del papa «mostro» tramandata dagli umanisti curiali e filo-medicei
GIUSEPPE CRIMI
Il capitolo di Francesco Berni contro Adriano VI
Indici:
delle fonti manoscritte
delle illustrazioni
dei nomi e dei luoghi
BIBLIOGRAFIA SU ADRIANO VI
Il volume che si presenta, frutto di un intreccio variegato di fonti e di riflessioni che può dirsi non escluda alcun genere di testimonianze, introduce ai paesaggi della Roma tardomedievale e rinascimentale e del territorio extra portam, ricercandone in profondità le radici e proponendosi di coglierne, per quanto possibile, le trasformazioni. Ad entrare nel campo di osservazione degli studiosi sono paesaggi agrari scolpiti dal lavoro assiduo e sapiente dei coltivatori; paesaggi dell’architettura e dell’arte, dell’antichità e delle sue infinite forme e persistenze (quest’ultimi come in nessun altro luogo diffusi, suggestivi e incombenti); paesaggi dell’archeologia, dell’antiquaria e della più risalente memoria. Il dato urbanistico, insediativo, agrario ed economico-sociale, intorno al quale si è scavato negli ultimi decenni con rinnovato slancio e puntualità (pur moltissimo restando da fare), è per più aspetti richiamato all’attenzione e fatto oggetto di indagini; congiuntamente le ricerche raccolte non esitano a indirizzare lo sguardo alla creatività, alla consapevolezza e alle strategie che i differenti protagonisti e attori sociali misero in campo, nella fase storica in questione, approdando via via alla costruzione di nuovi contesti, alla modificazione di altri ereditati dal passato, a laboriose sintesi in vario modo corrispondenti e funzionali alla vita sociale, economica e culturale del tempo; come pure si volgono, queste ricerche, a catturare la percezione visiva ed emozionale di chi in tale ambito urbano si muove ed agisce: che è poi ciò da cui discende in buona parte il concreto operare ed ogni immateriale attitudine.
Delle vestigia dell’antico e delle preoccupazioni variamente espresse per il loro restauro si indaga il valore politico e pubblico, evidenziando delle stesse una visione che, fra pieno Medioevo e Rinascimento, sembra dispiegarsi senza particolari fratture, sia pure con varia intensità, e arriva ad un uso del ‘monumento’ e dei singoli reperti che investe aspetti diversi della vita sociale e culturale, come pure le strutture del quotidiano. L’uso di raccogliere epigrafi, iscrizioni, marmi e di decorare con esse le facciate di dimore di rango – una moda che si afferma in Roma a partire dalla metà del Quattrocento – capillarizza la presenza dell’antico in tutto il tessuto cittadino, trasformando i cortili, le logge e i giardini delle residenze nobiliari e di quelle di mercanti, banchieri, curiali e umanisti in luoghi di ricca ed attraente (inizialmente un po’ disordinata) esibizione di statue, cippi, sarcofagi, rilievi: ispirazione, essa, per artisti e letterati, irresistibile richiamo per ogni cittadino e forestiero sensibile al bello e al fascino dell’antico, ed aperta a tutti coloro che vogliano fruirne. Un paesaggio, questo, che, pur coesistendo con altri legati alle esigenze del quotidiano vivere, marca, soprattutto nei rioni centrali (Parione, Arenula, Pigna ecc.), un’identità netta e diffusa, incuneata, ma senza rischio di discontinuità percettiva, fra palatia, domus, chiese, botteghe e mercati.
Valore aggiunto di un contesto urbano di per sé non certo uniforme, il Tevere - anche di esso nel volume si tratta – arricchiva la città sotto vari profili. I suoi porti, i cantieri fluviali, i mulini galleggianti, le peschiere, le gualchiere, installazioni pur così fragili dinanzi alle piene veementi del fiume, contribuivano gagliardamente all’economia di una città che nel secolo XV, peraltro, avrebbe conosciuto un risveglio sul piano produttivo di cui non da molto si è preso contezza. Se l’energia idraulica e il complesso delle risorse idriche consentivano lo sviluppo di attività di forte incidenza nella vita dei romani, di non minore rilevanza era certamente la connessione che il fiume assicurava con i traffici tirrenici e mediterranei di vario raggio, dando vita ad un sistema di scambi fluviale-marittimo essenziale per dare risposta alle esigenze dell’approvvigionamento urbano e in grado di produrre non esigui profitti. Al tempo stesso, come fonti iconografiche e scritte permettono di osservare in dettaglio, scorci di laboriosa quotidianità, da Ripetta, all’Isola Tiberina, a Ripa Grande, si proponevano allo sguardo di chi, fra opifici, peschiere e abitazioni rivierasche, provasse a leggere i segni di una vita che, con ritmi e dinamiche sue proprie, interveniva ad articolare e completare quella che nelle strade, nelle piazze, nei mercati e nelle vigne di Trastevere e della riva sinistra trovava i suoi tempi e i suoi luoghi. All’altezza dell’Isola, poi, più o meno intensamente a seconda delle fasi storiche, le pratiche sociali, economiche e religiose della comunità ebraica, distribuita su entrambe le sponde del fiume, gettavano fra queste un ponte robusto.
Entro e fuori la città, la materialità ingegnosa delle agricolture intensive (vigne e orti) e dei casali dava luogo a contesti che accoglievano pur essi vestigia dell’età antica, sovente arricchendole di una funzionalità nuova; questo contribuiva a connotare in maniera originale le fasce di una campagna infra moenia e periurbana pronta ad accogliere l’eredità del passato, al tempo stesso coinvolgendola nel lungo processo di trasformazione in atto. Ed anche questo paesaggio, come gli altri, era brulicante di uomini e di donne, qui impegnati in uno sforzo per la sussistenza del quale rapporti di lavoro, tecniche colturali, uso delle acque, assetti proprietari illustrano nel volume, con l’apporto di contributi di diverso percorso disciplinare, aspetti rilevanti.
Archivio di Stato di Roma, Sala Alessandrina, Corso del Rinascimento, 40
9,30 Saluti istituzionali
Sessione prima: Roma durante il pontificato di Adriano
Presiede Maria Antonietta Visceglia
10,00 Anna Esposito, Roma e Adriano VI: due anni difficili
10,30 Daniele Lombardi, «Dies in Urbe periculosi»: ordine pubblico e società negli anni di papa Adriano VI
Pausa caffè
11,30 Andreas Rehberg, Gli stranieri a Roma durante il pontificato di Adriano VI: spunti da protocolli notarili romani
12,00 Michiel Verweij, Far venire il papa a Roma: scritti pubblicati a Roma dopo l’elezione di Adriano VI
Pausa pranzo
Sessione seconda: Adriano papa
Presiede Michele Di Sivo
15,00 Markus Graulich, Adriano VI - riformatore preparato, ma mancato
15,30 Paola de Capua, Adriano VI e gli umanisti
Pausa
16,15 Costanza Barbieri, I ritratti di Adriano VI
16,45 Maria Forcellino, Adriano VI, Michelangelo e la memoria dei papi suoi predecessori
17,15 Jan de Jong, Restoring Reputations: the Tomb Monuments of Pope Adrian VI and Willem Cardinal van Enckenvoirt
Discussione
14 settembre 2023
Reale Istituto Neerlandese di Roma, via Omero, 10-12
9,45 Saluti istituzionali
Sessione terza: La curia di Adriano
Presiede Emilio Russo
10,00 Luciano Palermo, Le finanze papali all’epoca di Adriano VI
10,30 Ludwig Schmugge, La Penitenzieria Apostolica sotto Adriano VI. Un dicastero papale riformato?
11,00 Harald Hendrix, Adriano VI, Jan van Scorel e i beni culturali vaticani fra il 1522 e il 1523
Sessione quarta: Sul “barbaro alemanno”: la produzione letteraria ed epistolare
Presiede Irene Fosi
11,30 Francesco Lucioli, «Questa corte homai è divenuta un cortile da galline». Il papato di Adriano VI nell’epistolografia coeva
Pausa pranzo
Segue sessione quarta: Sul “barbaro alemanno”: la produzione letteraria ed epistolare
15,00 Marco Faini, «Haveva molto sospetti gli ingegni de’ poeti»: poesia in volgare, satira e inquietudine religiosa attorno ad Adriano VI
15,30 Stefano Benedetti, Due carmi “antiquari” nella Roma di Adriano VI: il De natali patriae suae di Lorenzo Vallati e il De origine Urbis di Raffaele Maffei
pausa
16,15 Paolo Procaccioli, Mastro di scuola, pedagogo, pedante: il papa Adriano di Pasquino
16,45 Marcello Simonetta, L’immagine del papa “mostro” tramandata in Paolo Giovio e Mario Maffei
17,15 Giuseppe Crimi, Il capitolo di Francesco Berni contro Adriano VI
Discussione
Segue rinfresco
Comitato organizzativo:
Giuseppe Crimi
Anna Esposito
Harald Hendrix
Comitato scientifico:
Maurizio Campanelli (Sapienza, Università di Roma)
Giuseppe Crimi (Università degli Studi Roma Tre)
Susanna de Beer (KNIR)
Anna Esposito (Sapienza, Università di Roma)
Harald Hendrix (Utrecht University)
Paolo Marini (Università della Tuscia)
Contatti
giuseppe.crimi@uniroma3.it
romanelrinascimento@yahoo.it
Non aveva torto Emilio Re – archivista e storico italiano del Novecento – quando nel lontano 1928 si lamentava dell’assenza di uno studio sistematico sui bandi romani e sui registri che li contenevano. Si trattava, d’altronde, e si tratta tuttora come vedremo meglio tra poco, di una fonte ricchissima d’informazioni che va ad inquadrare moltissimi aspetti della vita cittadina romana del tempo: dall’amministrazione della giustizia penale e civile, in primis attraverso la divulgazione pubblica di precise norme del potere centrale – i bandi, ma non solo questi –, al controllo dell’ordine pubblico, del decoro urbano e delle attività commerciali, grazie rispettivamente ai marescialli comunali e agli straordinari che comminavano ai contravventori centinaia di multe ogni anno] per finire con le denunce, le sentenze e i cosiddetti damni dati, ovvero gli sconfinamenti e le violazioni del bestiame all’interno dei tanti appezzamenti coltivati a cereali e viti nella Campagna Romana.
Premessa
Elisa Tosi Brandi, Moda e strategie dell’apparire nei secoli XIII-XVI
Andreas Rehberg, Colori e bandiere. Le apparenze degli ufficiali del comune di Roma (secoli XIII-XVI)
Anna Modigliani, «pro singulari domus nostre ornamento». Modi dell’apparire dei gentilhomini romani nel Rinascimento
Daniele Lombardi, I mestieri della moda: sarti e calzolai nella Roma del Quattrocento
Paola Cosentino, Donne vestite da uomo. Sui travestimenti in commedia e altro ancora
Anna Esposito, Tra norma e prassi. Le leggi suntuarie e la società romana del Rinascimento
Anna Cavallaro, L’arte delle corti. Modi dell’apparire e stili di vita della nobiltà laziale del Quattrocento
Giuliana Mosca, Architettura e decorazione di una residenza familiare tra Quattro e Cinquecento a Roma. Note sul palazzo Santacroce nel rione Sant’Angelo
Christopher Kast, Gli «abiti nuovi» delle città: ornamenti e abbellimenti durante le visite papali nel Quattrocento
Maurizio Gargano, La ‘pietrificazione’ dell’apparire di una modernità all’antica
Indici
MARIA GRAZIA BLASIO, Per Silvia.
Interventi:
ANTONIO MONTEFUSCO, Il gusto romano per Dante (tra vecchie e nuove certezze).
FRANCESCO TATEO, Impronte di Dante nella cultura romana fra Tre e Cinquecento.
MARIA GRAZIA BLASIO, Bartolomeo Platina e i bibliotecari del Liber pontificalis.
MATILDE MALASPINA, Subiaco 1465.
MATTEO PALUMBO, Il Pontano di Francesco Tateo. Osservazioni sul De bello Neapolitano.
IVANA AIT, Ufficiali all’ombra della Curia romana.
ELEONORA PLEBANI, La monarchia papale nel quadro europeo tra XV e XVI secolo. Qualche riflessione.
ANGELO MARIA VITALE, Versioni del Corano nella Roma del Rinascimento: un nuovo contributo sull’attività di traduzione promossa da Egidio da Viterbo.
CHIARA CASSIANI, Parodia dell’esegesi umanistica nel Commentario all’ Epulum populi Romani di Giulio Simone Siculo.
RENATO RICCO, «Bernia, fa pur dell'anguille / ché questo è il proprio umor dove tu pecchi» (Capitolo al cardinale de' Medici, 41-42): poetiche bizzarrie e molteplici eredità di Francesco Berni.
SILVIA MADDALO, Raffaello e la modernità dell’Antico..
MARCELLO SIMONETTA, Aspettando l’imperatore? Problemi di storiografia cinquecentesca.
FRANCO PIGNATTI, I Poeti latini del Cinquecento di Giovanni Parenti e la cultura romana.
CARLA FROVA, Esperienze di studio e di formazione nella Roma del Rinascimento nelle biografie di intellettuali transalpini.
Schede
Convegni
Scritture d’archivio e di biblioteche:
CARLO LA BELLA, Sulle tracce dell’ancona della Madonna di Sant’Agostino (e sui rilievi agostiniani del duomo di Tuscania).
RAFAŁ STANISŁAW OJRZYŃSKI, L’anno santo del 1500 a Roma: tradizione e novità nel giubileo di Alessandro VI.
ANNA ESPOSITO, Paolina vedova Pacca: breve storia di un’eredità contestata.
CLAUDIO SECCARONI, Ugo da Carpi a Roma. Riflessioni e ipotesi.
INDICE RR 2021
Eleonora Plebani, La politica di papa Eugenio IV tra Roma, Bisanzio e Firenze (1437-1439)
Antonio Manfredi, Il Sermo de mysterio eucaristie di Lorenzo Valla.
Maurizio Gargano, Roma nel XV secolo: città, architettura, transiti Albertiani
Alberto Giorgio Cassani, Labirinti albertiani
Marzia Pieri, Roma in scena.
Simona Iaria, La critica alla Roma papale negli scritti di Ulrich von Hutten e di altri umanisti tedeschi all’inizio del Cinquecento
Chiara Cassiani, Vittoria Colonna e Michelangelo.
Carla Frova, Umanesimo e papato a Roma da Innocenzo VII a Giovanni XXIII: un progetto fondativo nel segno della rinascita dell’antico.
Schede
Convegni
Scritture d'archivio e di biblioteche
Mauro De Nichilo, Una miscellanea umanistica nella biblioteca del Pontano. il codice Vat. lat. 13679.
Antonio Iurilli, Orazio e l'editoria romana nell'età del libro antico.
Isabella Nuovo, Domenico Defilippis, 17 gennaio 1515: Aurelio Serena e gli ozi alla villa della Magliana di Isabella d'Este.
Marcello Simonetta, Leonardo Bartolini, un faccendiere per tutte le stagioni.
Anna Esposito, Vivere a Roma in tempo di peste (1522-1523).
Andrea Calcagni, Il collegio di terziarie domenicane di S. Paolo in Campitelli. Profilo storico di un luogo pio nella Roma del XVI secolo.
Sebastiano Valerio, Una tarda imitazione dello Iulius exclusus il Dialogo di Leone e Pietro di Agostino Vanzo.
Pietro Sisto, Il mito del Paese di Cuccagna in Italia. Parole e immagini tra Rinascimento ed Età Moderna.
Antonio Vannugli, Giulio Romano, Giovan Francesco Penni e la cappella di Santa Maria Maddalena nella SS. Trinità dei Monti: nuove osservazioni sulla decorazione e la sua committente. Epilogo.
Premessa
Introduzione dei curatori
MARIA ANTONIETTA VISCEGLIA
Adriano VI: il papato breve di un pontefice “europeo”
ROMA DURANTE IL PONTIFICATO DI ADRIANO VI
ANNA ESPOSITO
Roma e Adriano VI: due anni difficili
DANIELE LOMBARDI
«Dies in Urbe periculosi»: ordine pubblico e società a Roma negli anni di papa Adriano VI
ANDREAS REHBERG
Gli stranieri a Roma durante il pontificato di Adriano VI: spunti da protocolli notarili romani
MICHIEL VERWEIJ
Far venire il papa a Roma. Scritti pubblicati a Roma dopo l’elezione di Adriano VI
ADRIANO PAPA
PAOLA DE CAPUA
Adriano VI e gli umanisti
COSTANZA BARBIERI
«Nihil mihi infelicius duxi quam regnare»:Adriano VI, Jan van Scorel e alcune considerazioni sul contesto artistico del papa olandese
MARIA FORCELLINO
Adriano VI, Michelangelo e la memoria dei papi suoi predecessori
JAN L. DE JONG
Restoring Reputations. The Tomb Monuments of Pope Adrian VI and Willem Cardinal van Enckenvoirt in S. Maria dell’Anima, Rome
LA CURIA DI ADRIANO
LUCIANO PALERMO
Le finanze della Chiesa all’epoca di Adriano VI
LUDWIG SCHMUGGE
La Penitenzieria Apostolica al tempo di Adriano VI (1522-1523). Un dicastero papale riformato?
HARALD HENDRIX
Adriano VI, Jan van Scorel e i beni culturali vaticani fra il 1522 e il 1523
SUL “BARBARO ALEMANNO”: LA PRODUZIONE LETTERARIA ED EPISTOLARE
FRANCESCO LUCIOLI
Il papato di Adriano VI nell’epistolografia coeva
MARCO FAINI
Pecora, mago, alchimista. Mitologie e anti-mitologie di Adriano VI
STEFANO BENEDETTI
«De Roma prisca et nova»: antiquaria e poesia nella Roma di Adriano VI
PAOLO PROCACCIOLI
Mastro di scuola, pedagogo, pedante: il papa Adriano di Pasquino
MARCELLO SIMONETTA
L’immagine del papa «mostro» tramandata dagli umanisti curiali e filo-medicei
GIUSEPPE CRIMI
Il capitolo di Francesco Berni contro Adriano VI
Indici:
delle fonti manoscritte
delle illustrazioni
dei nomi e dei luoghi
BIBLIOGRAFIA SU ADRIANO VI
Il volume che si presenta, frutto di un intreccio variegato di fonti e di riflessioni che può dirsi non escluda alcun genere di testimonianze, introduce ai paesaggi della Roma tardomedievale e rinascimentale e del territorio extra portam, ricercandone in profondità le radici e proponendosi di coglierne, per quanto possibile, le trasformazioni. Ad entrare nel campo di osservazione degli studiosi sono paesaggi agrari scolpiti dal lavoro assiduo e sapiente dei coltivatori; paesaggi dell’architettura e dell’arte, dell’antichità e delle sue infinite forme e persistenze (quest’ultimi come in nessun altro luogo diffusi, suggestivi e incombenti); paesaggi dell’archeologia, dell’antiquaria e della più risalente memoria. Il dato urbanistico, insediativo, agrario ed economico-sociale, intorno al quale si è scavato negli ultimi decenni con rinnovato slancio e puntualità (pur moltissimo restando da fare), è per più aspetti richiamato all’attenzione e fatto oggetto di indagini; congiuntamente le ricerche raccolte non esitano a indirizzare lo sguardo alla creatività, alla consapevolezza e alle strategie che i differenti protagonisti e attori sociali misero in campo, nella fase storica in questione, approdando via via alla costruzione di nuovi contesti, alla modificazione di altri ereditati dal passato, a laboriose sintesi in vario modo corrispondenti e funzionali alla vita sociale, economica e culturale del tempo; come pure si volgono, queste ricerche, a catturare la percezione visiva ed emozionale di chi in tale ambito urbano si muove ed agisce: che è poi ciò da cui discende in buona parte il concreto operare ed ogni immateriale attitudine.
Delle vestigia dell’antico e delle preoccupazioni variamente espresse per il loro restauro si indaga il valore politico e pubblico, evidenziando delle stesse una visione che, fra pieno Medioevo e Rinascimento, sembra dispiegarsi senza particolari fratture, sia pure con varia intensità, e arriva ad un uso del ‘monumento’ e dei singoli reperti che investe aspetti diversi della vita sociale e culturale, come pure le strutture del quotidiano. L’uso di raccogliere epigrafi, iscrizioni, marmi e di decorare con esse le facciate di dimore di rango – una moda che si afferma in Roma a partire dalla metà del Quattrocento – capillarizza la presenza dell’antico in tutto il tessuto cittadino, trasformando i cortili, le logge e i giardini delle residenze nobiliari e di quelle di mercanti, banchieri, curiali e umanisti in luoghi di ricca ed attraente (inizialmente un po’ disordinata) esibizione di statue, cippi, sarcofagi, rilievi: ispirazione, essa, per artisti e letterati, irresistibile richiamo per ogni cittadino e forestiero sensibile al bello e al fascino dell’antico, ed aperta a tutti coloro che vogliano fruirne. Un paesaggio, questo, che, pur coesistendo con altri legati alle esigenze del quotidiano vivere, marca, soprattutto nei rioni centrali (Parione, Arenula, Pigna ecc.), un’identità netta e diffusa, incuneata, ma senza rischio di discontinuità percettiva, fra palatia, domus, chiese, botteghe e mercati.
Valore aggiunto di un contesto urbano di per sé non certo uniforme, il Tevere - anche di esso nel volume si tratta – arricchiva la città sotto vari profili. I suoi porti, i cantieri fluviali, i mulini galleggianti, le peschiere, le gualchiere, installazioni pur così fragili dinanzi alle piene veementi del fiume, contribuivano gagliardamente all’economia di una città che nel secolo XV, peraltro, avrebbe conosciuto un risveglio sul piano produttivo di cui non da molto si è preso contezza. Se l’energia idraulica e il complesso delle risorse idriche consentivano lo sviluppo di attività di forte incidenza nella vita dei romani, di non minore rilevanza era certamente la connessione che il fiume assicurava con i traffici tirrenici e mediterranei di vario raggio, dando vita ad un sistema di scambi fluviale-marittimo essenziale per dare risposta alle esigenze dell’approvvigionamento urbano e in grado di produrre non esigui profitti. Al tempo stesso, come fonti iconografiche e scritte permettono di osservare in dettaglio, scorci di laboriosa quotidianità, da Ripetta, all’Isola Tiberina, a Ripa Grande, si proponevano allo sguardo di chi, fra opifici, peschiere e abitazioni rivierasche, provasse a leggere i segni di una vita che, con ritmi e dinamiche sue proprie, interveniva ad articolare e completare quella che nelle strade, nelle piazze, nei mercati e nelle vigne di Trastevere e della riva sinistra trovava i suoi tempi e i suoi luoghi. All’altezza dell’Isola, poi, più o meno intensamente a seconda delle fasi storiche, le pratiche sociali, economiche e religiose della comunità ebraica, distribuita su entrambe le sponde del fiume, gettavano fra queste un ponte robusto.
Entro e fuori la città, la materialità ingegnosa delle agricolture intensive (vigne e orti) e dei casali dava luogo a contesti che accoglievano pur essi vestigia dell’età antica, sovente arricchendole di una funzionalità nuova; questo contribuiva a connotare in maniera originale le fasce di una campagna infra moenia e periurbana pronta ad accogliere l’eredità del passato, al tempo stesso coinvolgendola nel lungo processo di trasformazione in atto. Ed anche questo paesaggio, come gli altri, era brulicante di uomini e di donne, qui impegnati in uno sforzo per la sussistenza del quale rapporti di lavoro, tecniche colturali, uso delle acque, assetti proprietari illustrano nel volume, con l’apporto di contributi di diverso percorso disciplinare, aspetti rilevanti.
Archivio di Stato di Roma, Sala Alessandrina, Corso del Rinascimento, 40
9,30 Saluti istituzionali
Sessione prima: Roma durante il pontificato di Adriano
Presiede Maria Antonietta Visceglia
10,00 Anna Esposito, Roma e Adriano VI: due anni difficili
10,30 Daniele Lombardi, «Dies in Urbe periculosi»: ordine pubblico e società negli anni di papa Adriano VI
Pausa caffè
11,30 Andreas Rehberg, Gli stranieri a Roma durante il pontificato di Adriano VI: spunti da protocolli notarili romani
12,00 Michiel Verweij, Far venire il papa a Roma: scritti pubblicati a Roma dopo l’elezione di Adriano VI
Pausa pranzo
Sessione seconda: Adriano papa
Presiede Michele Di Sivo
15,00 Markus Graulich, Adriano VI - riformatore preparato, ma mancato
15,30 Paola de Capua, Adriano VI e gli umanisti
Pausa
16,15 Costanza Barbieri, I ritratti di Adriano VI
16,45 Maria Forcellino, Adriano VI, Michelangelo e la memoria dei papi suoi predecessori
17,15 Jan de Jong, Restoring Reputations: the Tomb Monuments of Pope Adrian VI and Willem Cardinal van Enckenvoirt
Discussione
14 settembre 2023
Reale Istituto Neerlandese di Roma, via Omero, 10-12
9,45 Saluti istituzionali
Sessione terza: La curia di Adriano
Presiede Emilio Russo
10,00 Luciano Palermo, Le finanze papali all’epoca di Adriano VI
10,30 Ludwig Schmugge, La Penitenzieria Apostolica sotto Adriano VI. Un dicastero papale riformato?
11,00 Harald Hendrix, Adriano VI, Jan van Scorel e i beni culturali vaticani fra il 1522 e il 1523
Sessione quarta: Sul “barbaro alemanno”: la produzione letteraria ed epistolare
Presiede Irene Fosi
11,30 Francesco Lucioli, «Questa corte homai è divenuta un cortile da galline». Il papato di Adriano VI nell’epistolografia coeva
Pausa pranzo
Segue sessione quarta: Sul “barbaro alemanno”: la produzione letteraria ed epistolare
15,00 Marco Faini, «Haveva molto sospetti gli ingegni de’ poeti»: poesia in volgare, satira e inquietudine religiosa attorno ad Adriano VI
15,30 Stefano Benedetti, Due carmi “antiquari” nella Roma di Adriano VI: il De natali patriae suae di Lorenzo Vallati e il De origine Urbis di Raffaele Maffei
pausa
16,15 Paolo Procaccioli, Mastro di scuola, pedagogo, pedante: il papa Adriano di Pasquino
16,45 Marcello Simonetta, L’immagine del papa “mostro” tramandata in Paolo Giovio e Mario Maffei
17,15 Giuseppe Crimi, Il capitolo di Francesco Berni contro Adriano VI
Discussione
Segue rinfresco
Comitato organizzativo:
Giuseppe Crimi
Anna Esposito
Harald Hendrix
Comitato scientifico:
Maurizio Campanelli (Sapienza, Università di Roma)
Giuseppe Crimi (Università degli Studi Roma Tre)
Susanna de Beer (KNIR)
Anna Esposito (Sapienza, Università di Roma)
Harald Hendrix (Utrecht University)
Paolo Marini (Università della Tuscia)
Contatti
giuseppe.crimi@uniroma3.it
romanelrinascimento@yahoo.it
Non aveva torto Emilio Re – archivista e storico italiano del Novecento – quando nel lontano 1928 si lamentava dell’assenza di uno studio sistematico sui bandi romani e sui registri che li contenevano. Si trattava, d’altronde, e si tratta tuttora come vedremo meglio tra poco, di una fonte ricchissima d’informazioni che va ad inquadrare moltissimi aspetti della vita cittadina romana del tempo: dall’amministrazione della giustizia penale e civile, in primis attraverso la divulgazione pubblica di precise norme del potere centrale – i bandi, ma non solo questi –, al controllo dell’ordine pubblico, del decoro urbano e delle attività commerciali, grazie rispettivamente ai marescialli comunali e agli straordinari che comminavano ai contravventori centinaia di multe ogni anno] per finire con le denunce, le sentenze e i cosiddetti damni dati, ovvero gli sconfinamenti e le violazioni del bestiame all’interno dei tanti appezzamenti coltivati a cereali e viti nella Campagna Romana.
Premessa
Elisa Tosi Brandi, Moda e strategie dell’apparire nei secoli XIII-XVI
Andreas Rehberg, Colori e bandiere. Le apparenze degli ufficiali del comune di Roma (secoli XIII-XVI)
Anna Modigliani, «pro singulari domus nostre ornamento». Modi dell’apparire dei gentilhomini romani nel Rinascimento
Daniele Lombardi, I mestieri della moda: sarti e calzolai nella Roma del Quattrocento
Paola Cosentino, Donne vestite da uomo. Sui travestimenti in commedia e altro ancora
Anna Esposito, Tra norma e prassi. Le leggi suntuarie e la società romana del Rinascimento
Anna Cavallaro, L’arte delle corti. Modi dell’apparire e stili di vita della nobiltà laziale del Quattrocento
Giuliana Mosca, Architettura e decorazione di una residenza familiare tra Quattro e Cinquecento a Roma. Note sul palazzo Santacroce nel rione Sant’Angelo
Christopher Kast, Gli «abiti nuovi» delle città: ornamenti e abbellimenti durante le visite papali nel Quattrocento
Maurizio Gargano, La ‘pietrificazione’ dell’apparire di una modernità all’antica
Indici
MARIA GRAZIA BLASIO, Per Silvia.
Interventi:
ANTONIO MONTEFUSCO, Il gusto romano per Dante (tra vecchie e nuove certezze).
FRANCESCO TATEO, Impronte di Dante nella cultura romana fra Tre e Cinquecento.
MARIA GRAZIA BLASIO, Bartolomeo Platina e i bibliotecari del Liber pontificalis.
MATILDE MALASPINA, Subiaco 1465.
MATTEO PALUMBO, Il Pontano di Francesco Tateo. Osservazioni sul De bello Neapolitano.
IVANA AIT, Ufficiali all’ombra della Curia romana.
ELEONORA PLEBANI, La monarchia papale nel quadro europeo tra XV e XVI secolo. Qualche riflessione.
ANGELO MARIA VITALE, Versioni del Corano nella Roma del Rinascimento: un nuovo contributo sull’attività di traduzione promossa da Egidio da Viterbo.
CHIARA CASSIANI, Parodia dell’esegesi umanistica nel Commentario all’ Epulum populi Romani di Giulio Simone Siculo.
RENATO RICCO, «Bernia, fa pur dell'anguille / ché questo è il proprio umor dove tu pecchi» (Capitolo al cardinale de' Medici, 41-42): poetiche bizzarrie e molteplici eredità di Francesco Berni.
SILVIA MADDALO, Raffaello e la modernità dell’Antico..
MARCELLO SIMONETTA, Aspettando l’imperatore? Problemi di storiografia cinquecentesca.
FRANCO PIGNATTI, I Poeti latini del Cinquecento di Giovanni Parenti e la cultura romana.
CARLA FROVA, Esperienze di studio e di formazione nella Roma del Rinascimento nelle biografie di intellettuali transalpini.
Schede
Convegni
Scritture d’archivio e di biblioteche:
CARLO LA BELLA, Sulle tracce dell’ancona della Madonna di Sant’Agostino (e sui rilievi agostiniani del duomo di Tuscania).
RAFAŁ STANISŁAW OJRZYŃSKI, L’anno santo del 1500 a Roma: tradizione e novità nel giubileo di Alessandro VI.
ANNA ESPOSITO, Paolina vedova Pacca: breve storia di un’eredità contestata.
CLAUDIO SECCARONI, Ugo da Carpi a Roma. Riflessioni e ipotesi.
INDICE RR 2021
Eleonora Plebani, La politica di papa Eugenio IV tra Roma, Bisanzio e Firenze (1437-1439)
Antonio Manfredi, Il Sermo de mysterio eucaristie di Lorenzo Valla.
Maurizio Gargano, Roma nel XV secolo: città, architettura, transiti Albertiani
Alberto Giorgio Cassani, Labirinti albertiani
Marzia Pieri, Roma in scena.
Simona Iaria, La critica alla Roma papale negli scritti di Ulrich von Hutten e di altri umanisti tedeschi all’inizio del Cinquecento
Chiara Cassiani, Vittoria Colonna e Michelangelo.
Carla Frova, Umanesimo e papato a Roma da Innocenzo VII a Giovanni XXIII: un progetto fondativo nel segno della rinascita dell’antico.
Schede
Convegni
Scritture d'archivio e di biblioteche
Mauro De Nichilo, Una miscellanea umanistica nella biblioteca del Pontano. il codice Vat. lat. 13679.
Antonio Iurilli, Orazio e l'editoria romana nell'età del libro antico.
Isabella Nuovo, Domenico Defilippis, 17 gennaio 1515: Aurelio Serena e gli ozi alla villa della Magliana di Isabella d'Este.
Marcello Simonetta, Leonardo Bartolini, un faccendiere per tutte le stagioni.
Anna Esposito, Vivere a Roma in tempo di peste (1522-1523).
Andrea Calcagni, Il collegio di terziarie domenicane di S. Paolo in Campitelli. Profilo storico di un luogo pio nella Roma del XVI secolo.
Sebastiano Valerio, Una tarda imitazione dello Iulius exclusus il Dialogo di Leone e Pietro di Agostino Vanzo.
Pietro Sisto, Il mito del Paese di Cuccagna in Italia. Parole e immagini tra Rinascimento ed Età Moderna.
Antonio Vannugli, Giulio Romano, Giovan Francesco Penni e la cappella di Santa Maria Maddalena nella SS. Trinità dei Monti: nuove osservazioni sulla decorazione e la sua committente. Epilogo.
RINASCIMENTO
RR. roma nel rinascimento 2006-2015
interverranno
Giancarlo Abbamonte, Renzo Bragantini, Amedeo Feniello,
Claudio Strinati
lunedì 26 settembre 2016, ore 16.00
Roma, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, piazza dell’Orologio, 4
26 ottobre
https://uniroma1.zoom.us/j/83776805673?pwd=cUJMOEFZZ2JmMGpMakFnNHpMalJTQT09
27 ottobre
https://uniroma1.zoom.us/j/86746520824?pwd=WjVaNEtLeWduVUo3NC9SYWtBbkVmQT09