Papers by Elisabetta Moro
LaborEst, Jun 20, 2016
Questo saggio prende in esame la Dieta Mediterranea quale potenziale strumento per promuovere la ... more Questo saggio prende in esame la Dieta Mediterranea quale potenziale strumento per promuovere la crescita, soprattutto nelle regioni interne ed in via di sviluppo. Il riconoscimento UNESCO della DM quale Patrimonio Intangibile dell'Umanità, avvenuto nel 2010, sta producendo un significativo effetto socio-economico nelle sette nazioni coinvolte e nelle relative comunità emblematiche. Inoltre nel 2012 la DM è stata indicata dalla FAO tra i regimi alimentari più sostenibili del pianeta. Questi due riconoscimenti internazionali stanno stimolando un'inedita attenzione nei confronti di questo stile di vita e delle sue implicazioni patrimoniali da parte dei portatori d'interesse, sempre più convinti che la DM possa diventare un nuovo strumento di sviluppo nell'ambito di una strategia di Green Economy e di promozione del turismo am-bientale ed eco-sostenibile. A tale proposito l'autrice analizza l'origine, sia storica che mitologica, della DM al fine di mostrarne le potenzialità culturali, economiche e sociali. 2. Costruzione culturale di un patrimonio Il riconoscimento della Dieta Mediterranea quale Patrimonio Intangibile dell'Umanità da parte dell'UNESCO, avvenuta nel 2010, sta producendo un cambiamento sociale e culturale rilevante nelle nazioni coinvolte, ma anche nelle comunità emblematiche individuate dall'UNE-SCO in ciascuno stato, quali luoghi dove il patrimonio della dieta mediterranea si esprime in maniera esemplare. Vale a dire luoghi dove il bene culturale è osservabile nella sua massima "espressione patrimoniale". Senza per que-Abstract This paper deals with the Mediterranean Diet as a potential tool for increasing knowledge and promoting a sustainable development especially in least developed and developing regions. The confirmation of the MD as an Intangible Heritage of Humanity, recognized by UNESCO in 2010, is producing a significant social effect in the seven nations and communities involved. In addition in 2012 the MD has been included by the FAO at the top of the list of the most sustainable diets in the planet. The double recognition of this life style is generating a new approach to this cultural heritage by the stakeholders who are progressively recognizing that it may become a new tool to develop green economy and eco-tourism. To this end the author analyses the real and mythological genealogy of the MD in order to bring out its cultural, economic and social potentiality.
Trasfigurazioni del mito Cantare in verita Á e Á altro spirare. Spirare a nulla. Un soffio nel di... more Trasfigurazioni del mito Cantare in verita Á e Á altro spirare. Spirare a nulla. Un soffio nel dio. Un vento. Rainer M. Rilke, Sonetti a Orfeo «L'umano si decide in quella terra di nessuno fra il mito e la ragione, nell'ambigua penombra in cui il vivente accetta di confrontarsi con le immagini inanimate che la memoria storica gli trasmette per restituire loro vita». Con queste parole Giorgio Agamben, in Ninfe, riprende i fili di una preziosa tessitura ermeneutica operata intorno a quella``scienza senza nome'' che fu l'opera di Aby Warburg 1. Una strategia interpretativa, quella di Warburg, che ruota attorno ad un'idea dell'immagine quale strumento indispensabile della memoria, come luogo in cui storia, cultura e pensiero si danno convegno lasciando una traccia visibile e riconoscibile di quanto e Á stato creduto e immaginato in un altrove di terra e di tempo. Una delle figure mitologiche piu Á enigmatiche e longeve del mondo antico e Á evidentemente la sirena. Un essere ascrivibile a pieno titolo alla categoria warburghiana delle Pathosformeln, formule del patetico, raffigurazioni mitologiche lasciate in eredita Á dagli antichi, «testimonianze di stati d'animo divenuti immagini» 2. La sirena costituisce, infatti, uno di quei casi in cui non e Á possibile distinguere tra forma e contenuto. Carica emotiva e formula iconografica sono un tutt'uno. In un passo della Scienza Nuova Giambattista Vico dice che Partenope, nume eponimo di Napoli, «deve la sua origine senza contrasto alla voce``sir'', che vuol dire``cantico'' ovvero canzone, la
Procedia - Social and Behavioral Sciences, Jun 1, 2016
This paper deals with the Mediterranean Diet as a potential tool for increasing knowledge and pro... more This paper deals with the Mediterranean Diet as a potential tool for increasing knowledge and promoting a sustainable development especially in least developed and developing regions. The confirmation of the MD as an Intangible Heritage of Humanity, recognized by UNESCO in 2010, is producing a significant social effect in the seven nations and communities involved. In addition in 2012 the MD has been included by the FAO at the top of the list of the most sustainable diets in the planet. The double recognition of this life style is generating a new approach to this cultural heritage by the stakeholders who are progressively recognizing that it may become a new tool to develop green economy and eco-tourism. To this end the author analyses the real and mythological genealogy of the MD in order to bring out its cultural, economic and social potentiality.
Cosa ci sarà mai ancora da studiare sul cibo, ora che tutto è omologato, precotto, che la classe ... more Cosa ci sarà mai ancora da studiare sul cibo, ora che tutto è omologato, precotto, che la classe media non cucina più, che produzione e consumo sono sempre più separati? Se lo chiedeva l'antropologo Sidney Mintz in un celebre articolo del 2002 dal titolo Anthropology of Food and Eating. A distanza di qualche anno, il libro di Elisabetta Moro, La dieta Mediterranea: mito e storia di uno stile di vita (Il Mulino), è la migliore risposta al quesito: ancora moltissimo. Il cibo, del resto, è stato oggetto d'interesse antropologico fin dagli esordi della disciplina, sebbene in tempi più recenti l'ossessione per la magrezza e il controllo del peso ne abbiano trasformato l'odore, il sapore e la storia in un insieme asettico di principi nutritivi, lasciando che diventasse appannaggio esclusivo di medici e nutrizionisti. In misura crescente l'attenzione attorno al corpo e al cibo si è direzionata verso un paradigma biomedico che percepisce il corpo come una macchina e il cibo come mero nutrimento della stessa, dimenticando che sia il cibo sia il corpo sono profondamente influenzati e modellati dal contesto in cui sono inscritti. Il cibo è un fatto sociale e culturale e le preferenze alimentari sono intrinsecamente legate ai meccanismi di autoidentificazione sociale. E il corpo, come il cibo, non è solo un'entità biologica e materiale, ma è il prodotto di processi storici, sociali e culturali. Sulle tracce del brillante biologo e nutrizionista americano Ancel Keys, «inconsapevole pioniere della decrescita felice» che ha il merito di «non aver mai isolato il corpo dalla cultura in cui è immerso» (2014:75), il volume di Moro ripercorre le tappe della scoperta della dieta mediterranea-iscritta nel 2010 nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Intangibile dell'UNESCO-ricucendo lo strappo tra cibo, corpo e cultura. Keys, noto ai più per avere creato la razione K-il kit tascabile che garantiva il fabbisogno energetico giornaliero dei soldati americani in guerra-nel secondo CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk
Food Information, Communication and Education
Electa, Mondadori-Electa spa, 2009
Annali - Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, 2004
Archivio antropologico mediterraneo, 2018
AM Rivista della società italiana di Antropologia Medica, 2022
Poverty and Health. Analysis of the 1861 medico-ethnographic study L’alimentazione del popolo min... more Poverty and Health. Analysis of the 1861 medico-ethnographic study L’alimentazione del popolo minuto a Napoli by Errico De Renzi
The process of the unification of Italy contributed to the emergence of the question of the precarious living conditions of the urban population in the Mezzogiorno. To introduce new public health strategies in Naples, the Accademia Pontaniana launched a competition to encourage epidemiological and socio-anthropological studies on the diet of the urban plebs. This article analyses the report drawn up for the occasion by physician Errico De Renzi. Its documentary value is highlighted as it illustrates the customs, habits, values and critical aspects of the daily life and diet of the Neapolitan people. It also shows the consonance of De Renzi’s investigation with that carried out twenty-four years later by Matilde Serao and recounted in the denunciation novel Il ventre di Napoli (The Belly of Naples).
Miseria e sanità. Analisi dello studio medico-etnografico del 1861 L’alimentazione del popolo minuto a Napoli di Errico De Renzi
Il processo di unificazione d’Italia contribuisce a far emergere la questione delle precarie condizioni di vita della popolazione urbana del Mezzogiorno. Per introdurre nuove strategie di salute pubblica a Napoli l’Accademia Pontaniana indice un concorso per incentivare studi epidemiologici e socio-antropologici sull’alimentazione della plebe urbana. Questo articolo analizza il rapporto stilato per l’occasione dal medico Errico De Renzi. Se ne evidenzia il valore documentario in quanto illustra usi, costumi, abitudini, valori e criticità della vita quotidiana e dell’alimentazione del popolo partenopeo. Si mostra inoltre la consonanza dell’inchiesta di De Renzi con quella svolta ventiquattro anni dopo da Matilde Serao e raccontata nel romanzo di denuncia Il ventre di Napoli.
Alimentazione, produzioni tradizionali e cultura del territorio, 2012
Cosa ci sarà mai ancora da studiare sul cibo, ora che tutto è omologato, precotto, che la classe ... more Cosa ci sarà mai ancora da studiare sul cibo, ora che tutto è omologato, precotto, che la classe media non cucina più, che produzione e consumo sono sempre più separati? Se lo chiedeva l'antropologo Sidney Mintz in un celebre articolo del 2002 dal titolo Anthropology of Food and Eating. A distanza di qualche anno, il libro di Elisabetta Moro, La dieta Mediterranea: mito e storia di uno stile di vita (Il Mulino), è la migliore risposta al quesito: ancora moltissimo.
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The process of the unification of Italy contributed to the emergence of the question of the precarious living conditions of the urban population in the Mezzogiorno. To introduce new public health strategies in Naples, the Accademia Pontaniana launched a competition to encourage epidemiological and socio-anthropological studies on the diet of the urban plebs. This article analyses the report drawn up for the occasion by physician Errico De Renzi. Its documentary value is highlighted as it illustrates the customs, habits, values and critical aspects of the daily life and diet of the Neapolitan people. It also shows the consonance of De Renzi’s investigation with that carried out twenty-four years later by Matilde Serao and recounted in the denunciation novel Il ventre di Napoli (The Belly of Naples).
Miseria e sanità. Analisi dello studio medico-etnografico del 1861 L’alimentazione del popolo minuto a Napoli di Errico De Renzi
Il processo di unificazione d’Italia contribuisce a far emergere la questione delle precarie condizioni di vita della popolazione urbana del Mezzogiorno. Per introdurre nuove strategie di salute pubblica a Napoli l’Accademia Pontaniana indice un concorso per incentivare studi epidemiologici e socio-antropologici sull’alimentazione della plebe urbana. Questo articolo analizza il rapporto stilato per l’occasione dal medico Errico De Renzi. Se ne evidenzia il valore documentario in quanto illustra usi, costumi, abitudini, valori e criticità della vita quotidiana e dell’alimentazione del popolo partenopeo. Si mostra inoltre la consonanza dell’inchiesta di De Renzi con quella svolta ventiquattro anni dopo da Matilde Serao e raccontata nel romanzo di denuncia Il ventre di Napoli.
The process of the unification of Italy contributed to the emergence of the question of the precarious living conditions of the urban population in the Mezzogiorno. To introduce new public health strategies in Naples, the Accademia Pontaniana launched a competition to encourage epidemiological and socio-anthropological studies on the diet of the urban plebs. This article analyses the report drawn up for the occasion by physician Errico De Renzi. Its documentary value is highlighted as it illustrates the customs, habits, values and critical aspects of the daily life and diet of the Neapolitan people. It also shows the consonance of De Renzi’s investigation with that carried out twenty-four years later by Matilde Serao and recounted in the denunciation novel Il ventre di Napoli (The Belly of Naples).
Miseria e sanità. Analisi dello studio medico-etnografico del 1861 L’alimentazione del popolo minuto a Napoli di Errico De Renzi
Il processo di unificazione d’Italia contribuisce a far emergere la questione delle precarie condizioni di vita della popolazione urbana del Mezzogiorno. Per introdurre nuove strategie di salute pubblica a Napoli l’Accademia Pontaniana indice un concorso per incentivare studi epidemiologici e socio-antropologici sull’alimentazione della plebe urbana. Questo articolo analizza il rapporto stilato per l’occasione dal medico Errico De Renzi. Se ne evidenzia il valore documentario in quanto illustra usi, costumi, abitudini, valori e criticità della vita quotidiana e dell’alimentazione del popolo partenopeo. Si mostra inoltre la consonanza dell’inchiesta di De Renzi con quella svolta ventiquattro anni dopo da Matilde Serao e raccontata nel romanzo di denuncia Il ventre di Napoli.
(Il Mulino 2014)
Risalente alla Magna Grecia, scoperta dall’America, dichiarata dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità, la dieta mediterranea è più di un regime alimentare: in essa trovano espressione antiche tradizioni culturali e una lunga storia di convivialità. Se è il bestseller di Keys «How to eat well and stay well. The Mediterranean way» del 1975 a dare dignità scientifica e fama alla dieta mediterranea, è vero che essa preesisteva, come ricco sedimento di usanze e territorio, di divieti religiosi ed etici, di costumi antropologici, che il libro ripercorre tutti restituendoci la consapevolezza di una parte importante della nostra cultura materiale.