Castello, nella "Camera della Tigre", in Corte e a Belriguardo. 62 Nel 1502 Giovanni da Modena es... more Castello, nella "Camera della Tigre", in Corte e a Belriguardo. 62 Nel 1502 Giovanni da Modena eseguì, tra le varie cose, una stufa per suor Lucia, retribuito 63 libre e nel 1514 Maestro Cristoforo da Modena realizzò stufe in Castello, anche nelle stanze dove stava maestro Dosso. 63 Ancora nel 1559 Pietro Paolo Stanghi da Faenza fu pagato 180 libre per una stufa del Castello, con ornati raffiguranti imprese estensi (aquile, edera e diamanti) disegnate dal pittore Leonardo da Brescia, i cui modelli furono inviati a Faenza per dedurne le maioliche. 64 Forse la stanza è l'attuale "Sala del Governo" un tempo detta anche "della stufa", approntata all'epoca di Ercole II. In seguito lo Stanghi eseguì «quadretti di maiolica bianca» per le camere del Castello di Alfonso II. Questo ceramista produceva maioliche istoriate compendiarie e venne giustiziato come eretico luterano nel 1567. A Ferrara non è conservato alcun esemplare di stufa rinascimentale, un arredo che coniugava intenti estetici, decorativi e funzionali, poggiante su una base in muratura o su piedi, formato da una camera di combustione, un corpo superiore, condotti per l'alimentazione e per l'eliminazione dei fumi. In Germania questa produzione ebbe un largo sviluppo e nella capitale estense non mancavano ceramisti tedeschi attivi in tale campo. 65 Un esempio di stufa rivestita con formelle invetriate è quella conservata nel Castello del Buonconsiglio di Trento, recante lo stemma araldico, in rilievo a matrice, del vescovo Bernardo Cles (1515-30). Nello stesso edificio lavorarono ad affresco i fratelli Dosso e Battista Dossi nel 1531-32. Un elemento per stufa è stato rinvenuto nello scarico della torre di S. Giuliano del Castello estense, attribuibile alla fase di tardo Quattrocento-metà Cinquecento, si tratta di una ciotola ingobbiata monocroma verde, con bacino tronco-piramidale a bocca quadrata. 66 Un contenitore simile, nella collezione di Palazzo Schifanoia, è interpretato da Reggi come un raccoglitore di cenere da inserire nelle stufe (fig. 16). 67 Altre forme analoghe, in ceramica maculata giallo-marrone, sono state rinvenute negli scavi a palazzo Paradiso. 68 Una novità emersa dallo spoglio dei documenti è l'impiego di manufatti ceramici nella scenografia teatrale degli spettacoli di corte, notata marginalmente solo da Manni 69 : nel 1551 nel Libro delle Fabbriche si registrano pagamenti al bochalaro Francesco Malpigli per 4 pignatte, 8 scodelle, 2 catini per «la Sena dal Ziraldo» ovvero la scenografia teatrale di Giambattista Giraldi Cinzio, a cui
The dissertation on the origin and development of Ferrara graffito collecting is composed by two ... more The dissertation on the origin and development of Ferrara graffito collecting is composed by two basic parts: the first traces the state of research on this theme, not according to a specialistic approach, but aiming at providing an overall view which combines languages and knowledge that hardly ever meet namely: the ceramic analyst’s, the historian’s, the art historian’s, the archaeologist’s, the collector’s, and so on. The examination of the state of the art has meant going through the vast existing bibliography, integrating information from archives, from archaeological or iconographical origin and from collections and has led to the review of the main ceramic products for the domestic use diffused in Ferrara between the XIV and XVII century, and to the analysis of the various handicrafts and their social status and to the examination of the artistic techniques through ancient treatises and recipe books. In the second part of the research the main aim has been to contextualize th...
Castello, nella "Camera della Tigre", in Corte e a Belriguardo. 62 Nel 1502 Giovanni da Modena es... more Castello, nella "Camera della Tigre", in Corte e a Belriguardo. 62 Nel 1502 Giovanni da Modena eseguì, tra le varie cose, una stufa per suor Lucia, retribuito 63 libre e nel 1514 Maestro Cristoforo da Modena realizzò stufe in Castello, anche nelle stanze dove stava maestro Dosso. 63 Ancora nel 1559 Pietro Paolo Stanghi da Faenza fu pagato 180 libre per una stufa del Castello, con ornati raffiguranti imprese estensi (aquile, edera e diamanti) disegnate dal pittore Leonardo da Brescia, i cui modelli furono inviati a Faenza per dedurne le maioliche. 64 Forse la stanza è l'attuale "Sala del Governo" un tempo detta anche "della stufa", approntata all'epoca di Ercole II. In seguito lo Stanghi eseguì «quadretti di maiolica bianca» per le camere del Castello di Alfonso II. Questo ceramista produceva maioliche istoriate compendiarie e venne giustiziato come eretico luterano nel 1567. A Ferrara non è conservato alcun esemplare di stufa rinascimentale, un arredo che coniugava intenti estetici, decorativi e funzionali, poggiante su una base in muratura o su piedi, formato da una camera di combustione, un corpo superiore, condotti per l'alimentazione e per l'eliminazione dei fumi. In Germania questa produzione ebbe un largo sviluppo e nella capitale estense non mancavano ceramisti tedeschi attivi in tale campo. 65 Un esempio di stufa rivestita con formelle invetriate è quella conservata nel Castello del Buonconsiglio di Trento, recante lo stemma araldico, in rilievo a matrice, del vescovo Bernardo Cles (1515-30). Nello stesso edificio lavorarono ad affresco i fratelli Dosso e Battista Dossi nel 1531-32. Un elemento per stufa è stato rinvenuto nello scarico della torre di S. Giuliano del Castello estense, attribuibile alla fase di tardo Quattrocento-metà Cinquecento, si tratta di una ciotola ingobbiata monocroma verde, con bacino tronco-piramidale a bocca quadrata. 66 Un contenitore simile, nella collezione di Palazzo Schifanoia, è interpretato da Reggi come un raccoglitore di cenere da inserire nelle stufe (fig. 16). 67 Altre forme analoghe, in ceramica maculata giallo-marrone, sono state rinvenute negli scavi a palazzo Paradiso. 68 Una novità emersa dallo spoglio dei documenti è l'impiego di manufatti ceramici nella scenografia teatrale degli spettacoli di corte, notata marginalmente solo da Manni 69 : nel 1551 nel Libro delle Fabbriche si registrano pagamenti al bochalaro Francesco Malpigli per 4 pignatte, 8 scodelle, 2 catini per «la Sena dal Ziraldo» ovvero la scenografia teatrale di Giambattista Giraldi Cinzio, a cui
The dissertation on the origin and development of Ferrara graffito collecting is composed by two ... more The dissertation on the origin and development of Ferrara graffito collecting is composed by two basic parts: the first traces the state of research on this theme, not according to a specialistic approach, but aiming at providing an overall view which combines languages and knowledge that hardly ever meet namely: the ceramic analyst’s, the historian’s, the art historian’s, the archaeologist’s, the collector’s, and so on. The examination of the state of the art has meant going through the vast existing bibliography, integrating information from archives, from archaeological or iconographical origin and from collections and has led to the review of the main ceramic products for the domestic use diffused in Ferrara between the XIV and XVII century, and to the analysis of the various handicrafts and their social status and to the examination of the artistic techniques through ancient treatises and recipe books. In the second part of the research the main aim has been to contextualize th...
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Papers by Lucia Bonazzi