LO YULE IL RISVEGLIO DELLA LUCE ALLE ORIGINI DEL NATALE
I ritmi vitali rallentano, così come l’intero paesaggio che via via ci sembra sempre più quieto: è il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, ma da lì in poi la luce si risveglia, aumentando gradualmente fino alla primavera.
C’è un luogo che da millenni rappresenta universalmente la nascita e le origini dell’esistenza dell’umanità: la grotta. Gli uomini primitivi scavavano grotte o ne ampliavano di esistenti, alla ricerca incessante di un rifugio naturale durante la notte, per potersi riparare dalla pioggia, dal vento o dalle aggressioni di animali feroci. Se proviamo a immaginare per qualche istante quella condizione estrema possiamo quasi sentire il freddo che avvertivano, forse la loro paura, nascosti nel cuore delle montagne; ma se invece scegliamo di spostarci più avanti sulla linea del tempo, quel luogo gelido e remoto sembra trasformarsi, restituendoci un’inaspettata immagine di tepore e “rinascita”. Arriviamo così al tempo zero, il tempo che colloca la nostra esistenza e i nostri anni: nasce Gesù Cristo, venuto alla luce in una fredda grotta di Betlemme.
Il Natale cristiano celebra questo evento con una precisa liturgia religiosa, proponendo all’umanità di riflettere sul significato di nascita e amore materno, ma nel corso dei secoli i riti legati
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