L’origine divina della Via Lattea per i Greci corrispondeva a una visione poetica, che dava un fondamento di tipo religioso a quell’incredibile spettacolo della natura sopra ai loro occhi.
«L’Universo non sarebbe granché se non fosse la casa delle persone che ami» Stephen Hawking
Con queste parole si espresse il noto scienziato, una vera e propria personalità della cosmologia moderna che ricorderemo sempre, oltre che per la visionarietà, anche per l’ironia pungente che ha nel tempo identificato la sua figura, quasi come un’icona pop. Del resto, il progredire della scienza ormai ci abitua a spaziare con la mente e ad ampliare i nostri orizzonti, quindi non suona affatto strano che, se non l’intero Universo, quantomeno la nostra galassia sia una specie di casa, che appartiene a noi come ai nostri cari. Ed è una “casa” che, con gli occhi puntati al cielo intrisi di emozione, l’uomo osserva con amore da sempre.
IL MITO DELLA VIA LATTEA
Il termine “galassia” affonda le sue radici in quello greco , che, mantenne questo stesso significato, anche se nel corso del tempo altri popoli avrebbero utilizzato espressioni come “fiume celeste” o “ghirlanda celeste”, o ancora , il ruscello celeste.