Siamo tanti, siamo ovunque e ci consideriamo intelligenti, forti, eterni. Eppure se improvvisamente la Terra rimanesse senza di noi, quali tracce rimarrebbero del nostro passaggio sul pianeta? E per quanto tempo questi segni resisterebbero prima di essere cancellati dal tempo? Scopriamolo in questo avvincente e ipotetico viaggio in un mondo senza di noi.
Abbiamo invaso ogni angolo del pianeta imponendo il nostro habitat ovunque. Per farlo abbiamo disboscato foreste rigogliose, raso al suolo terreni, colline e montagne senza rispetto per la natura
Pochi giorni fa è diventata virale la notizia che un team di ricercatori di Hong Kong è riuscito a stabilire il numero esatto di formiche presenti sulla Terra: 20 milioni di miliardi. Un numero enorme, difficile anche solo da immaginare. È incredibile pensare che da sole le formiche pesino più di tutti gli uccelli e di tutti i mammiferi esistenti e che, grazie alla loro incessante attività, siano capaci di spostare 13 milioni di tonnellate di suolo per ettaro in un anno. Insomma, delle vere operaie in grado di cambiare la forma di terreni e campi e di modificare il sottosuolo per costruire quelle che a volte più che formicai possono essere considerate delle vere e proprie gigantesche strutture abitative.
ANTROPOCENE, L’ERA DELL’UOMO
Eppure, per quanto tutta questa forza lavoro appaia davvero spropositata e in grado di modificare l’ambiente, è assolutamente nulla se paragonata all’opera di cambiamento che l’uomo sta esercitando sul pianeta da almeno 5.000 anni. Oggi