«Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!»
Nanni Moretti in Palombella rossa
ILmito greco di Orfeo ed Euridice racconta che Orfeo perse sua moglie Euridice tragicamente. Dispera-per la sua morte, Orfeo decise di scendere negli Inferi per tentare di convincere gli dei a riportare Euridice in vita. Gli dei, impietositi, cedettero alla sua richiesta ma ad una condizione: «di non volgere indietro gli occhi finché non fosse uscito dalle valli d’Averno, o il dono sarebbe stato vano», scrive Ovidio nelle Metamorfosi.
Arrivati quasi all’uscita, però, Orfeo non riuscì a resistere alla tentazione e si voltò per vedere se davvero Euridice fosse lì con lui. Questo atto infranse la condizione, e così Euridice scomparve, tornando per sempre negli Inferi Qual è l’attinenza di questa storia con il nostro argomento?
NON PENSARE ALL’ELEFANTE ROSA
Quando qualcosa viene negato o vietato, il cervello tende a concentrarsi su di esso. Quindi, quando Orfeo viene avvertito di non voltarsi, il suo desiderio inconscio di vedere Euridice diventa più forte. Infatti, proprio come nel classico esempio dell’invito a “non pensare a un elefante rosa”, tutti noi in questo momento, non solo pensiamo all’elefante, ma riusciamo persino a vederlo! Così il comando di non voltarsi diventa un pensiero dominante nella mente di Orfeo, esattamente come il nostro elefante rosa. Questo ci serve per introdurre un prezioso e utile concetto ripreso e descritto dalla Programmazione Neuro Linguistica (PNL): il nostro cervello non computa le negazioni, ovvero non riesce a gestire benissimo i “non”. Per questo succede spesso, soprattutto con i bambini, che quando qualcosa ci viene esplicitamente negato – come il “non sporcarti”, il “non cadere”, il “non rovesciare l’acqua” o “non guardare giù” – a generarsi spesso, in realtà, è proprio l’effetto temuto. La PNL