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Avola - Storia e dintorni
Avola - Storia e dintorni
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E-book245 pagine1 ora

Avola - Storia e dintorni

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Storia di Avola, l'esagono che desterà maraviglia.

Chi ha spirito di curiosità storiche e amore per l'architettura, la cultura e l'arte, non può esimersi dal conoscere la storia della città di Avola e del suo territorio, un intreccio di naturali bellezze, armoniosi suoni e inebrianti odori e colori. Tra queste bellezze spicca la Cava Grande del Cassibile, una delle meraviglie della Sicilia, uno spettacolo maestoso, come la descrisse Houel. Abola nasce come borgo, poi Casale castrum Abole, quindi Terrae infeudata dagli Aragona Cortés. Nel 1693, il vecchio sito, una fortezza naturale sul Monte Aquilone, viene raso al suolo da uno dei più catastrofici terremoti della storia. La città risorge in pianura, adagiata ai piedi della catena montuosa degli Iblei fino a lambire il Golfo di Noto, teatro dello sbarco degli Alleati all'alba del 10 luglio del 1943. Nel 1968, Avola scuote l'opinione pubblica con I fatti di Avola: i braccianti agricoli intraprendono una dura e drammatica lotta contro i proprietari agrari. Ai giorni nostri Avola è conosciuta nel mondo per due colture in particolare: il vitigno del Nero d'Avola e la rinomata mandorla Pizzuta. E le meravigliose spiagge dorate…
LinguaItaliano
Data di uscita17 dic 2021
ISBN9791220355988
Avola - Storia e dintorni

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    Avola - Storia e dintorni - Corrado Morale

    STORIA ANTICA

    Per parecchi studiosi l'origine di Avola, tra i quali l'avolese F. Di MariaALL.9G, risale al XVII secolo a.C., nata dalla trasmigrazione dei Sicani dalle zone di Centuripe e Paternò che si erano insediati nella necropoli del Cozzo Tirone, in un fianco scosceso del Monte Aquilone. In tale monte, detto oppidum (fortezza naturale), fu scavato nella roccia il sito della vecchia Avola. Un susseguirsi di studiosi e ricercatori si sono avvicendati a riconoscere e a disconoscere ad Avola l'onore di essere l'Hybla Major citata da Virgilio nelle Bucoliche e volgarizzata come Abola. (Il termine Hybla non è greco ma pre-ellenico, probabilmente sicano ed è il nome di una Dea adorata da entrambe le popolazioni, identificata poi con l'Afrodite ellenica).

    Ne elenchiamo alcuni:

    Francesco Maurolico: oppidum iuxta Pachinum, quae olim Hybla, vel Abola.

    Scriveva Eritreo che Tolomeo disse: …post Anapum Hyblam (dopo l'Anapo Avola).

    Cesare Gaetani: Avola è risorta dalle rovine di una delle tre ible (le altre due: Gereate e Megara).

    Gaetano Italia: Abola o Abolla o Hybla.

    Siro Corti: Avola, capoluogo di mandamento, giace sul lato del mare africano e credesi edificata sulle rovine dell'antica Hybla Major. Rocco Pirri: Abola saracenica appellationis in edito monte oppidum condita… (Avola di nome saraceno fondata sulla sommità di un monte fortezza…).

    Vito Maria Amico: Avola, latino Abola, siciliano Aula, città popolosa creduta da alcuni l'antica Ibla.

    Francesco Di MariaALL.9G: per l'ampiezza del territorio, lo sviluppo civile, la floridezza economica, l'antichità delle origini meritò l'appellativo di Major, così da distinguerla dalle altre tre o quattro cittadine omonime che, in tempi successivi, furono fondate in altri luoghi della Sicilia.

    Le tracce della presenza dell'uomo già nell'età neolitica (10.0003.500 a.C.), è deducibile dai reperti archeologici venuti alla luce nel nostro territorio. Tra questi, uno è il Dolmen, che il professore Salvatore Ciancio, appassionato cultore di archeologia, scoprì nel 1961, e che ad oggi sembra essere l'unico esistente in

    Sicilia (si trova in contrada Borgellusa all'ingresso di Avola, di fronte all'ospedale civico). La struttura formata da grandi massi, chiusi superiormente da un blocco monolitico, sorta a scopo funerario, poteva anche servire come abitazione. Questo tipo di struttura è da considerarsi una prerogativa della civiltà di alcuni popoli nordici, Sardi e della Spagna.

    Dolmen di Avola

    Il primo insediamento di un villaggio sulla collina, si ha quindi per l'esigenza di essere in posizione strategica e dominante la pianura sottostante e la via Elorina, sul finire dell'altipiano Ibleo, protetto da tre valloni che costituivano un'invalicabile difesa naturale dalle incursioni provenienti dal mare. Da qui la scelta di quel monte, l'oppidum (fortezza naturale).

    Molti studiosi hanno formulato ipotesi pure sull'attuale nome di Avola. Qualcuno evince che dal passaggio del latino a quello dialettale neolatino, la lettera H sia sparita dal nome, quindi Ybla; mentre il cambiamento della y in A avviene durante il dominio arabo in Ab la ; e con i Normanni la trasformazione in Abola ; in seguito, come avviene ancora oggi nella forma dialettale, la b è stata mutata probabilmente in v.

    LA SICILIA PREISTORICA NELL'IMMAGINARIO DEI GRECI E PRIMA DEL LORO ARRIVO

    Già in questo periodo, prima della colonizzazione, i visitatori greci fantasticavano sull'Isola, parlavano genericamente di Lestrigoni e di Ciclopi. Anche Tucidide, padre fondatore della storiografia universale, che disdegnava i poeti e i mitografi, ritenendoli inaffidabili come fonte di prova, volle riportare il pensiero di Omero, secondo il quale i Ciclopi erano un popolo di Giganti che abitavano la Sicilia prima dell'arrivo dei Sicani e che non erano ancora dediti all'agricoltura ma vivevano solo di pastorizia, di caccia e di raccolta di erbe e di frutti selvatici. Quel che caratterizzava questo popolo, oltre alla grande statura, era che possedevano un unico occhio in mezzo alla fronte. Senza dubbio, prima della colonizzazione dell'Isola, questa parte di mondo era, nella percezione greca, avvolta in un alone di mito.

    Mappa della Sicilia Arcaica di Corrado Morale

    1400 a.C. (Periodo Siculo) - Prime tracce della civiltà Egeo-Cretese.

    Giungono in Sicilia gli Elimi, sfuggiti agli Achei dopo la caduta di Troia, fondatori di Erice e Segesta e i Siculi. Questi ultimi adottarono in Sicilia l'uso del cavallo, del rame, insegnano l'agricoltura e il culto dei morti. Con la calata dei Siculi, popolo proveniente dal Lazio e dalla Liguria, la Sicilia Orientale diventa teatro di lotte per il predominio sulla regione e i Siculi s'insediano definitivamente sul territorio, sottomettendo in parte i Sicani. Nei territori di Avola s'insediano tra la foce del fiume Kakyparis (Cacipari, l'attuale fiume del Cassibile) e la zona montana, creando fortificazioni lungo la fiancata della Cava Grande, e dove, scavando gallerie nella roccia, abitarono per difendersi al meglio dagli attacchi siracusani.

    1.200-1.000 a.C. - Ha inizio l'età del Ferro. Reperti ci giungono da Barcellona, Pozzo di Gotto, Monte Finocchito (Noto), Sant'Angelo Muxaro.

    - I Fenici fanno la loro prima comparsa nell'Isola.

    900 a.C. - I Puni fondano Cartagine e si spingono in Sicilia nella zona occidentale.

    760-700 a.C. (Periodo Fenicio e Greco) - Anche i Fenici, venuti dall'Oriente, s'insediano qua e là per tutta la Sicilia, occupano i promontori sul mare e le isolette vicine alle coste, interessati solo ad avere buoni rapporti commerciali con i Siculi e i Sicani, portano una raffinata civiltà in tutta la costa jonica.

    Nel 753 a.C. quando i Greci vennero in gran numero, affascinati dal rigoglioso territorio dell'Isola, che chiameranno Trinakria, sgombrarono la maggior parte dei siti costieri occupati e si concentrarono a Mozia, Solunto e Palermo. Nel corso degli anni seguenti in tutta l'isola fioriranno numerose colonie che in pochissimi anni si svilupperanno in vere e proprie città: nel 750-753 a.C. nasce Naxos (Naxos Giardini-Taormina) e nel 734

    Sùraka (Siracusa), Catania nel 689, Selinunte nel 650, Agrigento nel 582. Iniziano così i violenti scontri tra Ateniesi e Spartani per annettersi i migliori territori. Uno dei combattimenti più cruenti tra gli Elleni si narra fosse avvenuto proprio nella via Elorina, importante strada di comunicazione che attraversava la pianura antistante Avola Antica, ai piedi degli Iblei. Fu proprio in questa fascia costiera che nel 413 a.C., Nicia, generale e uomo politico ateniese, sbarcato nei pressi della foce dell'Anapo, aiutato da Demostene, si prepara con le sue truppe ad assalire Siracusa. I Siracusani, chiamano in loro aiuto gli Spartani che trovano anche qui motivi per guerreggiare. Così lo spartano Gilippo sbarca in aiuto di Siracusa con un esercito di 3000 uomini, infliggendo una cocente sconfitta agli ateniesi sia per terra sia per mare, da fiaccare anche l'alleanza tra Nicia e Demostene che per meglio difendersi decidono di dividere i due eserciti. Decimati anche dalla malaria delle paludi, Demostene, con l'esercito dimezzato, risale il fiume Erineo (diventato in seguito Miranda), attraverso il territorio di Avola Antica, incalzati dall'esercito spartano-siracusano; il 10 settembre 413 a.C. l'intero esercito di Demostene si disperde ed è annientato definitivamente, sembra nella zona di Pisciarello. Nel frattempo anche l'esercito di Nicia aveva risalito l'Erineo e installato le sue truppe nella parte più alta della montagna (presumibilmente il Cozzo Tirone, la parte più a monte di Avola Antica), per meglio difendersi. I siracusani propongono a Nicia la resa e dopo un netto rifiuto attaccano e mettono in fuga l'esercito ateniese che ridiscende la montagna riparando verso il fiume Asinaro (Noto). Era l'11 settembre 413 a.C.

    Dei 18.000 uomini di Nicia, solo 7.000 ebbero salva la vita e fatti prigionieri, quindi tenuti ai lavori forzati nelle latomie di Siracusa.

    A questa battaglia riporta anche il tesoretto di duemila monete, rinvenuto nei secoli successivi nei luoghi ora chiamati Mammanelli (Mammaneddhi). L'archeologo Paolo Orsi, nel 1891, avanzò l'ipotesi che fosse appunto il tesoro dell'esercito ateniese in fuga, che se ne disfece per procedere più speditamente.

    Tra i numerosi tesoretti monetali rinvenuti nel territorio avolese, spicca per importanza quello ritrovato nel 1914, sempre in contrada Mammanelli, di cui diede notizia nel 1917 Paolo Orsi: in

    un vaso fittile grezzo erano contenute trecento o quattrocento monete d'oro emesse dalla fine del V fino alla metà del IV secolo a.C.

    Le leggende sulle truvature (tesori nascosti) si sarebbero accentuate con la dominazione araba, fino ai giorni nostri. In quegli stessi anni, lungo il litorale avolese, nella località che oggi chiamiamo Falaride, i Siracusani fondavano una cittadina, di nome Talaria, con l'intento di farne un avamposto difensivo.

    405-366 a.C. - Dionisio I il vecchio raggiunge l'apice del potere a Siracusa, facendosi eleggere tiranno della città.

    262-212 a.C. (Periodo Romano/tramonta l'Ellenismo) - Scoppia la cosiddetta prima Guerra Punica tra Cartaginesi e Romani; il predominio greco-cartaginese passa ai romani e la Sicilia, ad eccezione dell'alleata Siracusa, è proclamata provincia romana (241 a.C.). Alla morte di Gerone II, Siracusa si riavvicina ai Cartaginesi. I Romani assediano Siracusa che espugnano nel 212 a.C. e conquistano Agrigento nel 210 a.C. Con le ricchezze di queste città Roma completa vittoriosamente la seconda Guerra punica.

    Una grande figura risalta in quegli anni: Archimede da Siracusa (Siracusa, 287 a.C. circa - 212 a.C.), considerato uno dei più grandi scienziati e matematici della storia, oltre a spaziare dalla geometria all'idrostatica, dall'ottica alla meccanica.

    36 a.C. - L'imperatore romano Ottaviano annette l'intera isola.

    7-4 a.C. - A Betlemme nasce Gesù di Nazareth.

    II sec a.C. - I sec. d.C. - A questa epoca si fanno risalire i resti della villa ellenico-romana ritrovati ufficialmente nel 1964, e in seguito portati alla luce con i primi scavi del 1966, ripresi nel 1983, ubicata sul lungomare di Avola in contrada Borgellusa. Altre scoperte di tombe di quell'epoca confermano come l'occupazione Romana si fosse consolidata nell'intera zona che va da Siracusa a Eloro passando quindi per Avola con la famosa via Elorina.

    280 d.C. - La Sicilia è scossa dall'invasione di orde barbariche con la presenza dei Franchi.

    313 d.C. - Costantino concede la libertà di culto ai cristiani.

    440 d.C. - Genserico, re dei Vandali, sbarca a Lilibeo (oggi Marsala).

    Impero Romano alla nascita di Cristo

    Dopo un ventennio di scorribande per tutta l'Isola, nel 468 inizia un vero e proprio dominio che durerà fino al 476. Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente la Sicilia sarà ceduta a Odoacre che a sua volta passerà il Governo ai Visigoti di Teodorico.

    Segue un periodo caratterizzato dall'influenza degli Ostrogoti.

    MEDIOEVO

    535 d.C. (Periodo Bizantino) - Guerra greco-gotica. Per volere di Giustiniano, i Bizantini riconquistano l'Isola, affermando il potere dell'Impero Romano D'Oriente che diventa provincia di Bisanzio con capitale Siracusa che lo sarà per più di un secolo. Gli u ci imperiali e la zecca saranno trasferiti da Costantinopoli a Siracusa. La Sicilia rimase nell'orbita orientale per quasi tre secoli.

    652 d.C. - La presenza musulmana e berbera si fa sentire con frequenti scorrerie aggravando le condizioni dell'Isola.

    - Il linguaggio cambia sempre più rapidamente dal greco al latino.

    - La cultura predominante diventa quella religiosa.

    827 d.C. (Periodo Arabo) - Il 17 giugno, i musulmani d'Africa, con una spedizione navale proveniente

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