Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo €10,99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La guerra di Adele
La guerra di Adele
La guerra di Adele
E-book221 pagine2 ore

La guerra di Adele

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Adele, Eva e Sara sono tre giovani donne che si sono ritrovate dopo molto tempo a Torino, la città che aveva visto crescere la loro amicizia quando erano ancora adolescenti. Poi studi e lavori diversi, nonché relazioni con uomini, le avevano allontanate. Ma ora c’è in ballo un progetto lavorativo importante: si tratta di rilevare una società di cibo da strada e di impegnarsi affinché diventi una prospettiva remunerativa. 
Superati i dubbi iniziali, le tre donne si buttano a capofitto nel progetto e le cose sembrano andare sempre meglio. Tuttavia le loro vite non sono così semplici. Tra figli da mantenere, padri assenti, relazioni deludenti e nuovi compagni che si rivelano molto diversi da come erano sembrati all’inizio, le tre donne saranno chiamate a compiere uno sforzo, non solo per rivendicare la loro indipendenza, ma anche per liberarsi dalle catene dell’oppressione, come succederà a una di loro, vittima di violenza domestica.
La guerra di Adele è un romanzo attualissimo, perché affronta il tema della violenza sulle donne, e lo fa in modo crudo e delicato al tempo stesso, mostrando i sentimenti reali che attraversano le menti dei soggetti coinvolti.


Quando la vita la ferisce, si mette davanti allo schermo del suo tablet e inizia a scrivere, le dita si susseguono sulla tastiera, i personaggi dei suoi romanzi prendono vita e sembrano decidere autonomamente dove volere andare. Lei li lascia esprimere, si fa trasportare da loro, ci entra in simbiosi, per scoprire infine che la loro direzione è la stessa del suo cuore, perché in quello che racconta c’è sempre una piccolissima parte di se stessa e questo le è propedeutico alla guarigione dell’anima. 
LinguaItaliano
Data di uscita23 mag 2024
ISBN9788830698550
La guerra di Adele

Correlato a La guerra di Adele

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Categorie correlate

Recensioni su La guerra di Adele

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La guerra di Adele - Franca Valente

    LQValente.jpg

    Franca Valente

    La guerra di Adele

    © 2024 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-8884-1

    I edizione gennaio 2024

    Finito di stampare nel mese di gennaio 2024

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    La guerra di Adele

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: «Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov».

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Prefazione

    Dopo una breve introduzione sullo svolgimento della serata dedicata alla raccolta fondi per Casa Sicura, lo speaker scelto per traghettare dal palco del teatro Alfieri di Torino tutti gli ospiti, dall’inizio alla fine della serata, si prodiga nei ringraziamenti a tutti coloro che l’hanno resa possibile.

    «Ringrazio i nostri ospiti famosi che si esibiranno senza compenso e ci regaleranno tanta musica e belle canzoni da ascoltare e da ballare, ringrazio gli artisti che ci hanno omaggiato di alcune meravigliose opere dipinte da loro, allo scopo di essere vendute durante la kermesse di questa sera, ringrazio tutti coloro che hanno aderito all’invito. Il ricavato della serata, come sappiamo, servirà a sostenere la casa famiglia che ospita le donne vittime di violenza domestica e i loro figli».

    Tutti gli invitati erano comodamente seduti ai loro tavoli apparecchiati e attendevano di essere serviti affinché la serata avesse inizio.

    «Questa casa-famiglia è stata voluta fortemente da Adele, Sara e Eva. Grazie a loro è nata la fondazione Casa Sicura che oggi è al suo quindicesimo compleanno, un traguardo importante».

    Terminati i ringraziamenti introduttivi, lo speaker si gira verso Adele, Sara e Eva indicandole.

    «Queste tre donne sono un vanto per la città di Torino, sono partite dal nulla, dopo anni di duro lavoro, sono le tre maggiori azioniste di una Società di cibo da strada, la ASE spa», e le invita a salire sul palco.

    «Questa serata di beneficenza in favore della Fondazione, oggi non esisterebbe senza di loro, che si sono battute per questa causa».

    Poi girandosi verso Adele che ne è il Presidente:

    «Signora Baudino, vuole dire qualcosa in merito?», passandole il microfono.

    «Buonasera a tutti, grazie per essere presenti a questo appuntamento annuale. Come sapete noi teniamo tantissimo a questo progetto che mira ad aiutare le donne vittime di violenza domestica, credetemi sono tante e sono veramente bisognose di aiuto. Spesso non hanno né una casa né un lavoro né una famiglia su cui contare. Queste donne vanno aiutate finché non saranno in grado di camminare da sole, mettendole al sicuro dai loro aguzzini».

    «Per questo è nata la Fondazione Casa Sicura, di cui la ASE spa è fondatrice e sostenitrice», conclude il discorso al posto suo lo speaker.

    «Signora Cravero, vuole aggiungere qualcosa?», continua lo speaker consegnando il microfono a Sara.

    «Grazie a tutti, sono felice di vedervi numerosi, eleganti e belli, mi auguro che siate anche generosi, per darci una mano, affinché altre donne non debbano affrontare l’inferno che ho passato io, ricordate che gli amici sono importantissimi, forse fondamentali per uscirne a volte addirittura vive, io ne sono la dimostrazione. Se sono qui questa sera, viva e vegeta, lo devo alle mie amiche Adele e Eva, quindi amici, aiutateci ad aiutare!!! Buona serata a tutti!!».

    Sara cede il microfono a Eva che aggiunge:

    «Questa serata di divertimento per noi, è importantissima per le donne che si trovano sole ad affrontare un carnefice che le plagia, le manipola e le massacra di botte. Queste donne potrebbero addirittura andare incontro alla morte e i loro figli crescerebbero senza una mamma, forse affidati ai servizi sociali, senza la protezione di Casa Sicura. Non voglio aggiungere cose che già sapete, la serata si preannuncia piena di eventi, musica e divertimento».

    «Infatti darei inizio alla cena e dopo vi vogliamo tutti in pista a ballare!», gli viene in aiuto concludendo lo speaker.

    Adele, Sara e Eva all’età di cinquantacinque anni sono donne pienamente realizzate. Tornano al loro tavolo dove trovano ad attenderle i rispettivi compagni che ancora applaudono insieme agli altri ospiti per i loro interventi.

    Tanto lavoro, sacrifici e abnegazione, hanno permesso loro di arrivare dove sono oggi.

    Le cose non sono state facili per loro, venti anni prima…

    Capitolo I

    Adele apre la porta di casa, lascia il trolley e la borsa per terra nell’ingresso, si avvia di corsa in bagno non può resistere oltre, sta rischiando di farsela addosso.

    Il viaggio Torino-Milano era stato scorrevole, tanto che non aveva sentito la necessità di usare la toilette.

    Gli avevano fatto compagnia per tutto il tragitto e le rimbombavano ancora nelle orecchie le parole della mamma:

    «Spero che non debba pentirti quando sarà troppo tardi della tua scelta, tuo padre ed io abbiamo cercato di fartelo capire in ogni modo, Andrea non è l’uomo per te».

    «Perché insistete ancora? Sono anni che vivo con lui».

    «Allora come mai vieni sola, possibile che per lui sia così difficile trovare una giornata libera, da dedicare a te e alla tua famiglia?».

    «Lui è fatto così e poi vede poco anche i suoi familiari».

    «Non ti ama, mettitelo in testa, è un uomo egocentrico, egoista, narcisista e arrogante, come fai a non vederlo? Senza contare che non fate progetti, non parlate di matrimonio e nemmeno di figli e tu hai già trentacinque anni!».

    «Non vuole figli, lo sai bene, in quanto al matrimonio sono sicura che presto verrà».

    «Tu invece li vuoi dei figli tuoi? Dimmi Adele, li vuoi?».

    «Non lo so! Non ci ho pensato».

    «A tuo padre e a me ci pensi? Alessandro non ne può avere, tu sei rimasta la nostra unica speranza di avere un nipotino…».

    Adele, esasperata dall’incalzare della mamma, era corsa in camera sua a raccogliere le sue cose per poi uscire di casa, sbattendo la porta. Sarebbe tornata a Milano un giorno prima del previsto.

    Un nipotino, continuava a pensare lungo il tragitto e… Non ti ama.

    Finalmente a casa, adesso che ha ritrovato la tranquillità, tutti i suoi sensi rimasti sospesi in quei lunghissimi secondi, tornano a funzionare, respira, ma soprattutto sente… dei gemiti provenire dalla camera da letto.

    Scatta in piedi, le mutandine ancora fra le mani, cammina, cercando di tirarsele su, mentre si precipita verso la stanza da cui provengono i rumori, la porta è socchiusa, la spalanca di botto e resta impietrita, non può credere a quello che le si para davanti.

    Recuperata dopo il primo momento di sgomento l’uso della parola, ma ancora incredula esclama:

    «Andrea… Simone… che state facendo?».

    I due uomini, nudi nel letto che era solita condividere con Andrea, palesavano di avere appena svolto attività sessuale, il cui culmine doveva essere giunto nel momento stesso in cui la donna apriva la porta, a giudicare dai guaiti emessi da entrambi e dal fatto che erano ancora avvinghiati, ansimanti e sudati.

    Simone era un giovane praticante che da qualche mese Andrea le aveva affiancato, allo studio Commercialistico di cui Andrea era l’unico proprietario e in cui Adele lavorava.

    «Adele, che ci fai qui, non dovevi tornare domani?», replica Andrea in evidente imbarazzo.

    «Volevo farti una sorpresa e invece la sorpresa l’hai fatta tu a me…».

    Andrea, con gli occhi sbarrati e vitrei, guarda Adele come fosse un fantasma. «Non ti ho sentita arrivare».

    «Lo credo bene, i tuoi sensi erano troppo impegnati a fare altro», lo apostrofa lei sarcastica.

    Simone che si sente di troppo ha già iniziato a vestirsi, Adele, sfidando con lo sguardo Andrea, gli suggerisce di fare altrettanto.

    «Il tempo di fare le valige e lascio la camera tutta per voi, se nel frattempo volete uscire a fare una passeggiata ai Navigli e magari buttarvici dentro, fate pure. A proposito Andrea, non credo che ti servano le mie dimissioni scritte, giusto?».

    «No no, naturalmente avrai quello che ti spetta senza nessuna trattenuta, ti riconoscerò anche qualcosa in più».

    Adele non crede alle parole che sta sentendo, mentre una vampata bollente le sale fino alla testa, facendola diventare paonazza.

    Prende le sue cose, si veste in cucina e come una lepre scappa via correndo dietro a Simone che è già fuori dalla porta di casa e lo sta aspettando.

    Rimasta sola Adele si guarda allo specchio, nota le prime rughe agli angoli degli occhi ed emette un urlo catartico che la svuota completamente dentro.

    Cazzo mia mamma aveva ragione pensa e le brucia, perché non mi sono fermata a pensare davvero a quello che mi diceva da anni?. E poi ancora: Sono una donna sconfitta e così un po’ prendendosela con sé stessa, un po’ piangendo, Adele ultima le sue valige.

    Quando sta per uscire, si sofferma un attimo per dare un’ultima occhiata a quella casa in cui ha vissuto per anni, nella convinzione che sarebbe stato per tutta la vita, con un distacco surreale realizza che non c’è nulla di veramente suo. Ogni cosa è di Andrea. Lascia le sue chiavi di casa sul mobiletto dell’ingresso ed esce chiudendo lentamente la porta. Sta per salire in macchina quando il suo telefonino squilla, credendo che si tratti di Andrea pentito di quello che ha fatto, implorante perdono, Adele si affretta a rispondere senza neanche verificare il nome.

    «Ciao Adele sono Luciano, come stai?», risponde dall’altro capo del telefono un uomo dalla voce allegra e squillante.

    «Ciao Luciano che sorpresa, a cosa devo questa telefonata?».

    «Come stai bellissima Adele?».

    «Bene bene e tu?». Parlare con Luciano di solito la metteva di buon umore, forse per quel modo di fare così affabile tipico dei fiorentini.

    «Bene, sai mi trasferisco a Londra, mi chiedevo se fra i tuoi clienti ci fosse qualcuno interessato a rilevare la mia attività a Firenze».

    «Purtroppo non ho clienti a Firenze, mi dispiace, ho qualche cliente fuori regione, ma nessuno dalle tue parti».

    «Non preoccuparti, me lo immaginavo, valeva comunque la pena farti una telefonata. Tu hai clienti di ogni tipo, e siccome non ho molto tempo per vendere, ho fatto un tentativo. Comunque grazie lo stesso Adele, ma non preoccuparti, troverò sicuramente la soluzione. È stato un piacere sentirti».

    «Aspetta, forse potrei essere interessata io, ho appena lasciato il lavoro che avevo, ma spiegami bene come funziona».

    Adele percorre il viaggio Milano-Torino, parlando al telefono con Luciano che, oltre a spiegarle dettagliatamente in cosa consista il suo lavoro, la distrae dai pensieri e dagli istinti omicidi che l’avevano pervasa dal momento che aveva trovato Andrea e Simone a letto insieme.

    Adele torna a casa dei suoi genitori, con grande soddisfazione della mamma, felice che finalmente la figlia abbia compreso che lei aveva ragione e si sia liberata di quell’uomo che non la amava.

    Adele riprende possesso della sua vecchia stanza, cerca di ritrovare un equilibrio interiore facendo lunghe sessioni di Yoga e passeggiate all’aperto.

    Per giorni aveva aspettato una telefonata di scuse da parte di Andrea, lo immaginava chiedere implorante il suo perdono, che la rivolesse a casa con lui, che dicesse che si era trattato di un episodio fine a sé stesso e che fra lui e Simone non c’era niente di importante.

    Lo avrebbe perdonato e sarebbe tornata da lui, ma immaginava che non sarebbe andata così. Sospettava che fra di loro ci fosse molto di più e che Andrea non avrebbe rinunciato a Simone.

    Quella richiesta di perdono, quelle scuse non arrivarono e Adele sapeva che doveva accettare la sua nuova condizione di donna sola.

    Dopo un paio di settimane è pronta a riprende in

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1