Arundo donax: differenze tra le versioni

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{{Tassobox
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La '''canna comune''' ('''''Arundo donax''''' <small>[[Linneo|L.]], 1753</small>) o canna domestica è una [[Plantæ|pianta]] [[erba]]cea [[pianta perenne|perenne]] della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Poacee]].<ref name=POWO>{{cita web |lingua=en |titolo=Arundo donax |sito=Plants of the World Online |editore=Royal Botanic Gardens, Kew |url=https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:390837-1 |accesso=17 agosto 2024}}</ref>
La '''Canna comune''' (''Arundo donax'' <small>[[Carolus Linnaeus|Linnaeus]], 1753</small>) o canna domestica è una [[Plantae|pianta]] erbacea [[pianta perenne|perenne]] e dal [[fusto]] lungo, cavo e robusto, che cresce in acque dolci o moderatamente salmastre. La sua area di origine si estende dal [[bacino del Mediterraneo]] al [[Medio Oriente]] fino all'[[India]], ma attualmente la canna si può trovare sia piantata che naturalizzata nelle [[Zona temperata|regioni temperate]] e subtropicali di entrambi gli [[emisfero|emisferi]]. Forma dense macchie in [[terreno|terreni]] umidi di [[Zona ripariale|ambiente ripariale]], lungo gli [[argini]] di [[fiumi]] e [[stagni]] ma anche sui marigini di campi coltivati e sulle [[duna|dune]] sabbiose.
 
La '''Canna comune''' (''Arundo donax'' <small>[[Carolus Linnaeus|Linnaeus]], 1753</small>) o canna domestica è una [[Plantae|pianta]] erbacea [[pianta perenne|perenne]] e dal [[fusto]] lungo, cavo e robusto, che cresce in acque dolci o moderatamente salmastre. La sua area di origine si estende dal [[bacino del Mediterraneo]] al [[Medio Oriente]] fino all'[[India]], ma attualmente la canna si può trovare sia piantata che naturalizzata nelle [[Zona temperata|regioni temperate]] e [[Tropico|subtropicali]] di entrambi gli [[emisfero|emisferi]]. Forma dense macchie in [[terreno|terreni]] umidi di [[Zona ripariale|ambiente ripariale]], lungo gli [[argini]] di [[fiumi]] e [[stagni]] ma anche sui mariginimargini di campi coltivati e sulle [[duna|dune]] sabbiose, anche vicino al mare. La canna comune può adattarsi a vari ambienti ed è molto tenace nel ricrescere una volta tagliata; ha una struttura ottimale per il vento.
 
== Etimologia ==
La nomenclatura binomiale linneiana assegnata rivela una ripetizione. Il nome del generegenerico deriva dal latino (''harundō'') o ''arundoharundō'', ovvero "canna", "bastone", "freccia" o "stecca ortopedica" (potrebbesecondo derivareHjalmar dalFrisk celticoda associare al [[lingua greca antica|greco]] ἄρον ''aruáron'', acqua"gigaro")<ref>{{cita libro|cognome=Ernout |nome=Alfred |coautori=Antoine Meillet |titolo=Dictionnaire étimologique de la langue latine – Histoire de mots |editore=Klincksieck |anno=1979 |città=Parigi}}</ref>, mentre il nome della specie viene dal greco δόναξ ''donaxdónax'', ovvero "canna"<ref>{{cita libro |cognome=Montanari |nome=Franco |titolo=Vocabolario della lingua greca |editore=Loescher |città=Torino |anno=1995}}</ref>.
 
== Descrizione ==
Fisiologicamente presenta un [[Ciclo di Calvin|ciclo C<sub>3</sub>]] con una un'inusuale alta capacità [[Fotosintesi clorofilliana|fotosintetica]] che le conferisce peculiari vantaggi ecologici. Analizzando alcuni parametri come scambio di gas, [[fluorescenza]] e conduttanza stomatica in condizioni di crescita naturali, si è registrato un massimo tasso fotosintetico pari a 37 µmoli&nbsp;m<sup>−2</sup> s<sup>−1</sup>, un valore molto superiore ad altre piante dotate di [[Piante C4|ciclo C<sub>4</sub>]]<ref>{{en}} Rossa B, TuAers AV, Naidoo G, von Willert DJ. Arundo donax L. (Poaceae)—a C<sub>3</sub> species with unusually high photosynthetic capacity. Botanica Acta 1998;111:216–21.</ref>. Questa alta efficienza fotosintetica è associata all’assenzaall'assenza di saturazione alla [[luce]], mentre l’efficienzal'efficienza idrica determinata (WUE = water use efficiency) è tra 4.1 e 9.3 µmol mmol<sup>−1</sup>.
 
È la più grande tra le canne d'Europa, raggiungendo generalmente i 6&nbsp;m di altezza. In condizioni ideali può anche superare i 10&nbsp;m, con fusti, detti [[culmo|culmi]], cavi del diametro di 2–3&nbsp;cm. Le [[foglia|foglie]] sono alternate, di colore grigio-verde, lunghe 30–60&nbsp;cm e larghe 2–6&nbsp;cm; hanno una forma lanceolata, rastremata in punta, e alla base presentano un ciuffo di peli lanosi. Nell'insieme ''A. donax'' assomiglia a una [[Phragmites australis|cannuccia di palude]] di grandi dimensioni o a una [[Bamboo|canna di bambù]]. Esistono due varietà: ''A. donax'' variegata e ''A. donax'' versicolor delle quali la seconda è ritenuta più attraente grazie al suo colore screziato.
 
Questa [[specie]] ad [[Impollinazione#Impollinazione anemogama|impollinazione anemogama]] fiorisce in settembre-ottobre producendo [[Pannocchia|pannocchie]] piumose fusiformi, di colore da verde pallido a violaceo, lunghe 40–60&nbsp;cm e con portamento verticale. I [[fiori]] sono [[monoico|monoici]], i [[semi]] raramente sono fertili e la [[riproduzione]] avviene per lo più per via [[moltiplicazione vegetativa|vegetativa]], attraverso [[Rizoma|rizomi]] sotterranei. Questi ultimi sono legnosi, fibrosi e formano estesi tappeti nodosi che penetrano fino a un metro di profondità nel terreno<ref>{{en}} Alden P, Heath F, Leventer A, Keen R, Zomfler WB, eds (1998). National Audubon Society Field Guide to California. Knopf, New York.</ref><ref name="Mackenzie2004">{{en}} Mackenzie A (2004). Giant Reed. In: ''The Weed Workers' Handbook''. C Harrington, A Hayes (eds) {{collegamento interrotto|1=[http://www.cal-ipc.org/file_library/19646.pdf] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. La parte aerea della pianta durante l'autunno secca e cade a terra, per rigenerarsi poi in primavera a partire dai rizomi.<ref>{{cita libro |autore = Andrea Bucci, Francesco Cerino Badone, Roberto Pilu |titolo = La canna comune (''Arundo donax'' L.) |3 = ISBN 978-88-548-4735-4 |anno = 2012 |città = Roma |editore = ARACNE editrice S.r.l |capitolo = CIclo biologica |pp = 13-14 |url = http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788854847354.pdf |accesso = 21 ottobre 2020 |dataarchivio = 21 ottobre 2020 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20201021211427/http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788854847354.pdf |urlmorto = sì }}</ref>

L'avanzamento dei rizomi è assolutamente locale, e quindi la colonia di steli avanza a macchia d'olio, ad estendere la propria superficie.
Porzioni di fusto e di rizoma lunghi meno di 5&nbsp;cm e che contengono almeno un nodo germogliano facilmente<ref name="Boose1999">{{en}} Boose AB, Holt JS (1999). Environmental effects on asexual reproduction in ''Arundo donax''. Weeds Research 39: 117-127.</ref>. Questa diffusione per via vegetativa sembra costituire un efficace adattamento al verificarsi delle [[inondazioni]]. Infatti durante questi eventi catastrofici, gli individui di ''A. donax'' possono rompersi diffondendo frammenti in grado di germogliare e colonizzare nuove aree a valle<ref name="Mackenzie2004"/>.
 
La canna comune preleva grandi quantità di acqua dal suolo umido per sostenere la sua rapida crescita, che può arrivare fino a 5&nbsp;cm al giorno durante la stagione primaverile<ref>{{en}} Perdue RE (1958). ''Arundo donax'' – source of musical reeds and industrial cellulose. Economic Botany 12: 368-404.</ref>. È capace di crescere in macchie dense che possono soffocare altre piante e impedirne così la diffusione.
 
Dal punto di vista ecologico una macchia di Arundo donax vigorosa indica sempre ricchezza di acqua nel sottosuolo, e profondità del suolo stesso. Quindi anche se si adatta a suoli poveri, la presenza di suoli aridi e ridotti in profondità è direttamente indicata dal ridotto vigore dei culmi.
 
== Coltivazione e utilizzo ==
[[File:Illustration Arundo donax0.jpg|thumb|left|250px|<center>''Arundo donax''</center>]]
[[File:PICT0079Phyllostachys aurea - Arundo donax.JPGjpg|thumb|left|250px|<center>''Phyllostachys aurea'' e ''Arundo donax''</center>]]
[[File:Botanischer Garten Berlin-Dahlem 10-2014 photo21 Arundo.donax1web donax.jpg|thumb|left|250px|<center>''Arundo donax''</center>]]
[[File:Arundo donax 2.jpg|thumb|left|250px|<center>''Arundo donax''</center>]]
[[File:Arundo donax 1.jpg|thumb|left|250px|<center>''Arundo donax''</center>]]
[[File:Flore coloriée de poche du littoral méditerranéen de Gênes à Barcelone y compris la Corse (6243960035).jpg|miniatura|Tavola del 1902, che mostra l'apparato radicale]]
 
''Arundo donax'' è stata coltivata in tutta l'[[Asia]], in [[Europa meridionale]], in [[nord Africa]] e in Medio Oriente per migliaia di anni. Gli [[antichi Egizi]] usavano le foglie di questa pianta per avvolgere le spoglie dei defunti. Data la grande densità di individui che ne caratterizza la crescita, spesso è stata utilizzata per creare [[siepe|siepi]] frangivento. Le canne contengono [[silice]] e forse questa è la principale ragione per la loro resistenza e durabilità. Sono state inoltre usate per realizzare [[canna da pesca|canne da pesca]], [[Calamo (scrittura)|calami]] (strumenti per scrivere), bastoni da passeggio e per produrre [[carta]]. I fusti duri trovano impiego come supporto per piante rampicanti e piante di [[vitis|vite]] e di [[Solanum lycopersicum|pomodoro]].
 
Il materiale che costituisce il fusto è contemporaneamente flessibile e abbastanza resistente da essere considerato come il migliore per il confezionamento di [[ancia|ance]] di [[strumento musicale|strumenti musicali]] a fiato come [[oboe]], [[fagotto]], [[clarinetto]] e [[sassofono]]. In particolare, le canne provenienti dalle coltivazioni della [[Provenza]] sono celebri per il lor impiego nella produzione di ance. L'impresa Selmer, fondata a Parigi nel 1885 dal clarinettista Henri Selmer, ha cominciato la sua attività proprio producendo ance per strumenti musicali. Nel 1905 il clarinettista [[Eugène Van Doren]] ha fondato la compagnia [[Vandoren]], oggi leader mondiale nel mercato delle ance di canna. I culmi di ''A. donax'' vengono inoltre impiegati per realizzare le canne di molti tipi di [[cornamusa|cornamuse]]. La canna domestica è stata usata per oltre 5000 anni nella produzione di [[flauto|flauti]] e il [[flauto di Pan]] è formato da 10 o più canne di diverse dimensioni legate o incollate fra loro.
 
Dato il suo ritmo di crescita molto elevato, la specie ''A. donax'' costituisce un ottimo candidato per la produzione di [[biomassa]] per uso [[combustibile]] e anche come fonte di [[cellulosa]] per l'[[industria]] della [[carta]]. La canna domestica è infatti una pianta perenne di grandi dimensioni che produce ogni anno più biomassa per [[acro]] di qualsiaisiqualsiasi altra pianta erbacea. È stata a lungo riconosciuta come importante fonte non legnosa di biomassa ad uso industriale. Infatti può essere coltivata su un grande numero di tipi diversi di suolo e nelle [[clima|condizioni climatiche]] più varie. Produce un profondo [[apparato radicale]], 6 volte maggiore del [[sorgo]], più del doppio rispetto al [[miscanto]]<ref>{{en}} Monti A. and Zatta A. 2009. Root distribution and soil moisture retrieval in perennial and annual energy crops in Northern Italy. Agriculture, Ecosystems and Environment 132: 252–259</ref>, riuscendo a ottenere alte rese unitarie anche in condizioni asciutte, e non irrigue. InGli questostudi studio è statoevidenziano inoltre evidenziato come ''A. donax'' mantenga una capacità di assorbimento idrico costante lungo il profilo radicale. InoltreLa pianta raggiunge la maturità (lunghezza di 5–6&nbsp;m) in circa un anno e, a seconda del clima in cui è cresciuta, può essere raccolta da una a 3 volte all'anno. Produce una media di 25 [[tonnellate]] di fibra di alta qualità per acro, due volte all'anno. Un campo di canna domestica può essere sfruttato per 20-25 anni senza la necessità di ripiantare nuovi individui né di utilizzare costose e inquinanti sostanze [[fertilizzanti]] e [[diserbante|diserbanti]].
 
Uno dei suoi possibili impieghi più significativi consiste nella lavorazione dei [[trucioli]] per la produzione di [[pellet (combustibile)|pellet]]s di [[biocombustibile]], diquesti altatuttavia qualitàsono caratterizzati da elevati livelli di silice. La canna comune infatti è un biocombustibile ad alto rendimento (80003.400 [[British thermal unit|BTU]]kJ/[[libbra]]kg) che produce [[etanolo]] come residuo di lavorazione dellae cellulosa. Ll'uso di moderne ed efficienti tecniche di trasformazione consente di convertire la [[Composto organico|materia organica]] della pianta in moltediversi diversevettori fonti di energia, qualienergetici: syngas, etanolo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Accardi Daniele Salvatore|anno=2015|titolo=From Soil Remediation to Biofuel: Process Simulation of Bioethanol Production from Arundo donax|rivista=CHEMICAL ENGINEERING TRANSACTIONS|volume=Vol. 43|numero=ISBN 978-88-95608-34-1|lingua=EN|url=http://www.aidic.it/icheap12/243accardi.pdf|accesso=9 marzo 2016|dataarchivio=10 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160310035104/http://www.aidic.it/icheap12/243accardi.pdf|urlmorto=sì}}</ref> e biodisel. Studi approfonditi sull'utilizzo della canna domestica come biocombustibile sono in corso in [[Florida]], dove il Biomass Investment Group (BIG) porta avanti un progetto per la realizzazione di una [[centrale elettrica]] che utilizzi come combustibile la canna domestica. Questo progetto rappresenta la prima operazione di grande portata nello sfruttamento della [[combustione]] di una pianta per la produzione di [[energia elettrica]]. Tra i vantaggi arrecati dal punto di vista ambientale troviamo: la natura [[Energie rinnovabili|rinnovabile]] della fonte energetica, l'assorbimento da parte della pianta nel corso della sua vita di una quantità di [[Anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] equivalente a quella emessa durante la sua combustione, il carattere essenzialmente rispettoso del suolo dei metodi di coltivazione di questa specie e infine le ridotte emissioni di gas [[inquinamento#Sostanze tossiche inquinanti|inquinanti]] conseguenti la combustione. La biomassa verrà convertita in combustibile liquido che alimenterà delle [[turbine]] collegate a degli [[alternatore|alternatori]].
 
== ''Arundo donax'' come colturaColtura da biomassa lignocellulosica ==
 
All’internoAll'interno della [[Comunità Economica Europea]], sin dalla fine degli anni sessanta, sono stati realizzati importati progetti nell’ambitonell'ambito di specifici programmi finalizzati allo studio delle colture agrarie come possibili fonti di [[biomassa]] per la produzione di energia. Le colture da energia sono coltivazioni destinate a fornire massa lignocellulosica per la produzione di [[energia elettrica]] e/o [[energia termica|termica]]. Oggi la [[politica agricola comune|politica agricola]] dell’dell'[[Unione Europeaeuropea]], individuando nelle colture non-food un valido strumento per rafforzare lo [[Fondo Europeoeuropeo Agricoloagricolo per lo Svilupposviluppo Ruralerurale|sviluppo rurale]] e opportunità di crescita per le sue popolazioni, spinge verso la conversione dei terreni agricoli marginali e/o messi a riposo (ex ''set-asides''), pari in [[Italia]] a 230mila230&nbsp;000 [[ettaro|ha]], così come il recupero di quelle superfici nel tempo abbandonate dagli agricoltori, oggi stimabili in 1.,8 milioni di [[ettaro|haettari]] di SAU (Superficie Agricola Utile)<ref>ISTAT (2002 ) - V Censimento generale dell’Agricolturadell'Agricoltura.</ref>.
 
Il primo strumento di attuazione operativa in ambito nazionale per avviare le azioni derivanti dall’applicazionedall'applicazione delle direttive previste dal [[protocollo di Kyoto]] è stato il programma nazionale combustibili PROBIO. Tale programma ha finanziato tra il 1999 e il 2001 numerosi progetti, tra cui il progetto PRISCA, Progetto di RIcerca Sulle Colture Alternative. Sono state identificate, confrontate e caratterizzate diverse colture, tra cui specie erbacee annuali (girasole (''[[Helianthus annuus]]'' L.), colza (''[[Brassica napus]]'' L.), kenaf (''[[Hibiscus cannabinus]]'' L.), sorgo (''[[Sorghum bicolor]]'' L. Moench), topinambur (''[[Helianthus tuberosus]]'' L.), ecc.), poliennali (cardo (''[[Cynara cardunculus]]'' L.), miscanto (vedi [[Miscanthus giganteus|Miscanthus Giganteus]]), canna comune, ecc.), e specie legnose (pioppo (''[[Populus]]'' spp., salice (''[[Salix]]'' spp.), eucalipto (''[[Eucaliptus]]'' spp.), robinia (''[[Robinia pseudoacacia]]'' L.) ecc.), caratterizzando la qualità della biomassa e la capacità di ricrescita dopo la ceduazione<ref>Bonari, E., Picchi, G., Guidi, W., Piccioni, E., Fraga, A., Villani, R., et al. Le colture da energia. 2004. In: Faini, A., Nocentini, G., eds.. Le colture dedicate ad uso energetico: il progetto bioenergy farm. Firenze: Quaderno ARSIA 6, Regione Toscana, LCD srl; p. 29-78 [in Italian].</ref>.
 
Idealmente le colture da energia devono fornire alte rese con minimo [[input]]. Rispetto alle specie annuali, le colture erbacee perenni presentano vantaggi energetici significativi, permettendo di ammortizzare i costi d'impianto (pari al 50% dell'energia totale spesa per la coltura) lungo l’interal'intera durata della coltivazione<ref name= Angelini2005 >Angelini, L.G., Ceccarini, L., Bonari, E. 2005. Biomass yield and energy balance of giant reed (Arundo donax L.) cropped in central Italy as related to different management practices. European J. Agron. 22:375–89.</ref>. Le colture perenni, inoltre, presentano importanti vantaggi ecologici, tra cui il limitato bisogno di lavorazioni del suolo, riducendo i rischi di erosione in ambienti collinari<ref>Heaton, E., Voigt, T., and Long, S.P. 2004. A quantitative review comparing the yields of two candidate C<sub>4</sub> perennial biomass crops in relation to nitrogen, temperature and water. Biomass and Bioenergy. 27:21–30.</ref> e incrementando la [[biodiversità]] tellurica e il [[cattura e sequestro del carbonio|sequestro del carbonio]] nel suolo agrario<ref>Lewandowski, I., and Schmidt, U., 2006. Nitrogen, energy and land use efficiencies of miscanthus, reed canary grass and triticale as determined by the boundary line approach. Agr., Ecosystems and Environ.112:335–46.</ref><ref name= Riffaldi2010 >Riffaldi, R., Saviozzi, A., Cardell, R., Bulleri, F. and Angelini, G.L. 2010. Comparison of Soil Organic-Matter Characteristics under the Energy Crop Giant Reed, Cropping Sequence and Natural Grass. Communications in Soil Science and Plant Analysis 41:173-180.</ref>. Inoltre, grazie alla notevole rusticità, queste specie hanno una bassa domanda di elementi nutritivi, alta resistenza ad [[agenti patogeni]] e parassiti [[fitofagi]], resistenza a stress idrici e termici, e presentano una capacità di crescita in substrati a forte concentrazione salina. La canna comune, irrigata, ha fatto registrare rese superiori a 45&nbsp;t ha<sup>−1</sup> anche con acqua salmastra con una concentrazione di sali pari a 9 dS&nbsp;m<sup>−1</sup><ref>Williams, C.M.J., Biswas, T.K., Black, I.D., Marton, L., Czako, M., Harris, P.L., Pollock, R.. Heading, S., and Virtue, J.G. 2009. Use of Poor Quality Water to Produce High Biomass Yields of Giant Reed (Arundo donax L.) on Marginal Lands for Biofuel or Pulp/Paper. Acta Hort. 806:595-602.</ref>.
 
Tra le erbacee perenni, ''A. donax'' è stata oggetto di un vasto studio promosso dalla [[Comunità Europea]], denominato FAIR 3 CT96&nbsp;2028 “Giant reed (''Arundo donax'' L.) Network” che ne ha considerato l’adattabilitàl'adattabilità e produttività in otto distinti areali<ref>Christou et al. 2002 Arundo donax productivity in the EU. Results from the giant reed (Arundo donax L.) network (1997-2001). Contract No: FAIR3 CT96 2028, EU.</ref>. In base alle ricerche svolte, questa specie viene indicata come una tra le più promettenti specie erbacee da biomassa in [[ecosistemi mediterranei|ambiente mediterraneo]]<ref>Foti, S., and Cosentino, S.L. 2001. Colture erbacee annuali e poliennali da energia. Rivista di Agronomia. 35:200–15.</ref><ref>Shatalov, A.A., and Pereira, H. 2002. Influence of stem morphology on pulp and paper properties of Arundo donax L. Ind. Crops and Prod. 15:77–83.</ref>. In queste regioni è considerata, infatti, come una coltura spontaneizzata, [[glossario botanico|archeofita]], già adattata a queste specifiche condizioni pedoclimatiche, ed in grado di garantire alte rese di [[biomassa]], con un’epocaun'epoca di raccolta flessibile (da fine autunno ad inverno) anche in rapporto alle esigenze aziendali. Si caratterizza, inoltre, per gli scarsi [[input]] di cui necessita e per una buona resistenza alla [[siccità]].
 
In Italia, a [[Torviscosa]] (Ud), si è avuta dal [[1937]] al [[1962]] un’importanteun'importante esperienza di coltivazione estensiva con questa specie (pari a 5400 [[ettaro|ha]] su terreni di [[bonifica agraria|bonifica]]) per alimentare la locale fabbrica per la produzione di fibra artificiale, ottenuta da [[cellulosa]]<ref>Facchini, P. 1941. La canna gentile per la produzione della cellulosa nobile. L’impresaL'impresa agricolo-industriale di Torviscosa. SNIA VISCOSA, Milano.</ref>. Oggi la canna comune è al centro di numerose esperienze scientifiche volte a valutare e caratterizzare, dal punto di vista agronomico, tale coltura in differenti ambienti italiani.
 
Negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ''Arundo donax'' è al centro d’importantid'importanti progetti condotti sia in ambito pubblico (Auburn University, Washington State University, University of Washington, State of Alabama, il Dipartimento di Agricoltura – USDA – ARS, presso la stazione sperimentale di Tifton, GA) che privato (TreeFree Biomass Solutions, White Technology LLC, Innovative Energy Group e compagnie cartiere come Nile Group, Boise and Weyerhauser, ecc.).
 
=== Tecnica agronomica ===
 
La tecnica colturale non comporta particolari problemi alle comuni aziende cerealicole. Per la preparazione del terreno si ricorre, infatti, ada una normale aratura o ripuntatura, facoltativamente accompagnata da una concimazione di fondo con 100 [[chilogrammo|kg]] di P<sub>2</sub>O<sub>5</sub> [[ettaro|ha]]<sup>−1</sup> (variazioni sono da considerare in accordo con la dotazione iniziale del terreno).
 
La pianta si caratterizza per la sterilità del seme, causata dal fallimento della divisione delle cellule madri delle [[macrospora|megaspore]]. Ne consegue che la [[riproduzione vegetativa|propagazione vegetativa]] rappresenta il principale aspetto meritevole di approfondimenti e ricerche. Per la messa a dimora vi sono due opzioni:
* impiego di porzioni di [[rizoma]], dotati di almeno una gemma vitale e con un peso minimo di 200 [[grammo|g]], normalmente favorito per il migliore attecchimento.
* impiego di [[fusti]] maturi (>2 anni di età) interrati mediante l’ausiliol'ausilio di macchine trapiantatrici.
Partendo da rizoma il trapianto è effettuato quando il rischio di gelate tardive è minimo (fine inverno – inizio primavera) mentre il fusto può esser prelevato dalla pianta madre ed interrato all’inizioall'inizio dell’invernodell'inverno.
 
Per quanto riguarda la difesa della coltura, non sono previsti impieghi significativi di [[fitofarmaci]]. ''A. donax'' risulta essere, infatti, una coltura fortemente competitiva contro le [[piante infestanti|infestanti]] a partire dal secondo anno, richiedendo, eventualmente, un trattamento [[erbicida]] di post-emergenza solo il primo anno.
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=== Acqua e Azoto ===
 
In un recente studio effettuato in pieno campo presso l’l'[[Università di Pisa]], sono stati confrontati due livelli di [[concimazione]] (0 N vs 200 N kg ha<sup>−1</sup>), epoca di raccolta (autunno vs inverno) e due sesti d’impiantod'impianto (20&nbsp;000 vs 40&nbsp;000 piante ha<sup>−1</sup>) per sei anni. La coltura ha fatto segnare una maggior densità e produzione (pari a 0.,3&nbsp;kg sostanza secca&nbsp;m<sup>−2</sup>) in corrispondenza dell’investimentodell'investimento iniziale inferiore<ref name= Angelini2005 />. Anche la [[concimazione|fertilizzazione]] ha permesso un sostanziale miglioramento della sostanza secca prodotta. Tale effetto scompare però nel tempo. Lo studio evidenzia che, ritardando la raccolta, il contenuto idrico diminuisce del 10%, consentendo una migliore qualità della biomassa prodotta. Rispetto ad altre colture da [[biomassa]], la canna comune ha mostrato una positiva capacità di assorbimento idrico, costante lungo tutto il profilo di suolo esplorato dalle radici. Ciò consente di raggiungere rese soddisfacenti anche in condizioni di [[siccità]]<ref name= Monti2009 >Monti, A., and Zatta., A. 2009. Root distribution and soil moisture retrieval in perennial and annual energy crops in Northern Italy. Agr., Ecosystems and Environ. 132:252-259.</ref>. Nello stesso studio è stato evidenziato che, in confronto a [[miscanto]] e [[panicum virgatum|panico]] (''Panicum virgatum'' L.), la canna comune è in grado di mantenere un più alto tenore di umidità nei livelli superficiali del suolo, in ragione di un marcato ombreggiamento dello stesso.
 
=== Capacità di stoccaggio di Carbonio nel suolo agrario ===
 
L’L'[[anidride carbonica]] (CO<sub>2</sub>) è il principale [[gas serra]] rilasciato nell’nell'[[atmosfera]] a seguito delle attività antropiche. È stato stimato che, a fronte di un incremento annuale di [[carbonio|C]] atmosferico pari a 3.5 Pg ([[petagrammo]]), l’l'[[agricoltura]] ha il potenziale di sequestrare circa 42 – 90 [[petagrammo|Pg]] nei prossimi 50 - 100 anni<ref>Albrecht, A., and Kandji, S.T., 2003. Carbon sequestration in tropical agroforestry systems. Agric. Ecosys. Environ. 99:15–27.</ref>. L’L'[[ecologia]] agraria ha quindi focalizzato l’attenzionel'attenzione sulle colture erbacee perenni da [[biomassa]], evidenziando le loro positive capacità di accumulo di [[carbonio|C]] nel suolo. L’emissioneL'emissione di CO<sub>2</sub> per unità di energia prodotta da queste colture è 10 volte minore rispetto al [[petrolio]]<ref>Turhollow, A.F., and Perlack, R.D. 1991. Emissions of CO2 from energy crop production. Biomass Bioenerg. 1:129–135.</ref>. Venturi e Monti<ref>Venturi, G., and Monti, A. 2005. Energia da colture dedicate: aspetti ambientali ed agronomici. Conferenza Nazionale sulla Politica Energetica in Italia. Bologna 18-19 aprile 2005 *[http://www.tecnosophia.org/documenti/2005_04_conferenza_energia_bologna.htm Venturi and Monti 2005] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090522110408/http://www.tecnosophia.org/documenti/2005_04_conferenza_energia_bologna.htm |data=22 maggio 2009 }}</ref> (2005) hanno sottolineato come circa metà del C sequestrato sia localizzato nell’apparatonell'apparato radicale, permettendo uno stoccaggio prolungato nel tempo. McLauglin e Walsh<ref>McLaughlin, S.B., and Walsh, M.E. 1998. Evaluating environmental consequences of producing herbaceous crops for bioenergy. Biomass and Bioenergy. 14:317-324.</ref> (1998) stimano un [[cattura e sequestro del carbonio|sequestro di carbonio]] 20 &nbsp;– 30 volte superiore rispetto ad una coltura annuale, in ragione delle ridotte [[lavorazioni del terreno]] e quindi minori perdite per [[mineralizzazione]] ossidativa. ''Arundo donax'', a differenza di altre specie, presenta, inoltre, un’architetturaun'architettura dell’apparatodell'apparato radicale profonda, difficilmente mineralizzabile. La sostanza secca della parte ipogea di ''A. donax'' è stata riscontrata pari a 13.6 [[tonnellata|t]] ha<sup>−1</sup>, 6 volte maggiore rispetto al [[sorgo]] e due volte al [[miscanto]]<ref name= Monti2009 />. Valutando l’effettol'effetto di una coltivazione decennale di ''A. donax'', in confronto a normali colture avvicendate ed un [[suolo]] non coltivato, a carico di alcune caratteristiche pedologiche, sono state evidenziati positivi miglioramenti sulla quantità totale di carbonio e di biomassa microbica presente<ref name= Riffaldi2010 />.
 
=== Produttività della coltura ===
 
In rapporto all’interoall'intero ciclo della coltura, ''A. donax'' presenta tre stadi principali. Al primo anno, il giovane impianto registra una resa pari al 50 - 60% di quanto la stessa potrà produrre al secondo anno e a maturità. Dopo una lunga fase di plateau, si registra un marcato declino produttivo a partire dall’ottavodall'ottavo anno<ref>Angelini, L.G., Ceccarini, L., Nassi o Di Nasso, N., and Bonari, E., 2009. Comparison of Arundo donax L. and Miscanthus x giganteus in a long-term field experiment in Central Italy: Analysis of productive characteristics and energy balance. Biomass Bioenergy. 33:635–643.</ref>. In bibliografia, si trova indicazione di rese pari fino a 100 [[tonnellata|t]] ha<sup>−1</sup> anno<sup>−1</sup> di sostanza fresca, ottenute in climi temperati e sufficiente irrigazione<ref>Clifton-Brown, J.C., Lewandowski, I., Andersson, B. et al. 2001. Performance of 15 Miscanthus genotypes at five sites in Europe. Agron. J., 93:1013–1019.</ref>. In [[Spagna]] centrale sono state registrate rese pari a 45.,9&nbsp;t di sostanza secca in condizioni di input non limitanti. A [[Torviscosa]] furono raggiunte medie produttive pari a 30 [[tonnellata|t]] [[ettaro|ha]]<sup>−1</sup>.
 
I risultati di cui sopra testimoniano l’importanzal'importanza dell’effettodell'effetto “ambiente” per quanto concerne la produttività della specie, in rapporto alla lunghezza del ciclo considerato.
 
== ''Arundo donax'' come specie invasiva ==
 
È stata introdotta dal Mediterraneo in [[Nord America]] nel [[XIX secolo]] come materiale per la costruzione di tetti e come agente di controllo dell'erosione nei canali di drenaggio<ref name="Mackenzie2004"/><ref name="Bell1997">{{en}} Bell GP (1997). Ecology and Management of ''Arundo donax'', and approaches to riparian habitat restoration in southern California. In Plant Invasions: Studies from North America and Europe, eds. JH Brock, M Wade, P Pysêk, D Green. Pp. 103-113. Backhuys, Leiden, the Netherlands.</ref>. Esempio di tale invasività, ristretta limitatamente all’ambitoall'ambito ripariale, è riportata negli ambienti ripariali sud californiani e Texas. Introdotta con successo dall’uomodall'uomo al fine di consolidare i margini di fiumi e ruscelli, è diventata abbondante grazie alla involontaria azione antropica che, con la movimentazione di macchine pesanti quali bulldozers, ruspe, escavatori e trattori, hanno indotto la frammentazione dei rizomi e favorito la diffusione su larga scala<ref>Boland J.M. 2008. The roles of floods and bulldozers in the break-up and dispersal of Arundo donax (giant reed)</ref>. Tali macchine vengono utilizzate per dragare i piccoli canali, tagliare le strade sterrate indesiderate, estrarre sabbia e ghiaia, per il taglio e il controllo della vegetazione.
L’evidenteL'evidente incidenza dell’attivitàdell'attività umana circa la diffusione di Arundo donax è stata documentata in uno studio condotto tra il 2004 e 2006 lungo la valle del fiume Tijuana; dallo studio è emerso come le stesse inondazioni abbiano in realtà una scarsa influenza sulla rottura dei rizomi e degli steli. Durante tali eventi infatti, gli steli sono rimasti attaccati alla pianta così come un 7% su circa 50 arundineti hanno evidenziato danni parziali. Di contro in un ambiente disturbato dall’attivitàdall'attività incontrollata dell’uomodell'uomo è stata documentata una densità di piante 61 volte maggiore di quella in ambiente non disturbato. Viene coltivata anche come [[pianta ornamentale]] e si è rapidamente naturalizzata lungo le coste di bacini dulciacquicoli del Nord America, del [[Sud America]] e dell'[[Australasia]]<ref name="Boose1999"/><ref name="Bell1997"/>. Il suo [[areale]] continua ad estendersi.
È stata inserita nell'[[Elencoelenco delle [[100 delle specie alieneinvasive più dannose delal mondo]].|100 Taletra elenco,le stilatospecie secondoesotiche ilinvasive protocollopiù Australiandannose Weedal Risk Assessment riguarda l’introduzione di piante in nuovi arealimondo]]. Mack<ref>Mack, R.N. 2008. Evaluating the credits and debits of a proposed biofuel species Giant reed (Arundo donax). Weed Science 56:883–888.</ref> evidenzia l’importanzal'importanza di una attenta, neutrale e trasparente valutazione dei rischi e benefici presenti nell’introduzionenell'introduzione di una qualsiasi pianta in un nuovo areale a qualsiasi scala (locale, nazionale e regionale). Questa dovrebbe includere le caratteristiche biologiche (dormienza, germinazione, riproduzione, [[Fitness (sport)|fitness]], suscettibilità e resistenza a parassiti e locali predatori).
È tra le specie di piante terrestri a crescita più rapida al mondo (può arrivare a quasi 10&nbsp;cm al giorno<ref name="Dudley2000">{{en}} Dudley TL (2000). Noxious wildland weeds of California: ''Arundo donax''. In: C Bossard, J Randall, M Hoshovsky (eds) Invasive plants of California's wildlands.</ref>); in America si sta diffondendo rapidamente provocando la scomparsa di piante [[Autoctono (biologia)|autoctone]]<ref name="Mackenzie2004"/><ref name="Bell1997"/> e danneggiando così gli ecosistemi ripariali. Il fusto e le foglie di ''A. donax'' contengono numerose sostanze chimiche che possono risultare dannose; tra queste troviamo la [[silice]] e vari [[alcaloidi]], il cui compito è quello di proteggere la pianta dalla maggior parte degli insetti [[erbivori]] e scoraggiare altri animali dal nutrirsene<ref name="Mackenzie2004"/><ref name="Bell1997"/><ref name="Miles1993">{{en}} Miles DH, Tunsuwan K, Chittawong V, Kokpol U, Choudhary MI, Clardy J (1993). Boll weevil antifeedants from ''Arundo donax''. Phytochemistry 34: 1277-1279.</ref>. Animali brucatori come le [[Bos taurus|mucche]], le [[Ovis aries|pecore]] e le [[Capra hircus|capre]] riescono a limitarne la diffusione ma difficilmente possono essere utili nel tenere la specie sotto controllo<ref name="Dudley2000"/>.
 
Le macchie di canna comune sono particolarmente esposte al rischio di [[incendio]]. La pianta infatti è altamente infiammabile durante tutto l'arco dell'anno e nei mesi più secchi la sua presenza può far aumentare la probabilità, l'intensità e la diffusione degli incendi nell'ambiente ripariale, producendo quindi una conversione delle comunità biologiche dalla tipologia regolata dalle inondazioni a quella regolata dagli incendi. Dopo l'incendio i rizomi di ''A. donax'' germogliamo rapidamente avendo anche in questo caso la meglio sulle piante americane autoctone. Si formano così grandi appezzamenti di terreno coperto da canna domestica lungo le rive dei fiumi o dei bacini dulciacquicoli<ref name="Bell1997"/><ref>{{en}} Scott G (1994). Fire threat from ''Arundo donax''. pp. 17-18 in: November 1993 ''Arundo donax'' workshop proceedings, Jackson NE, P Frandsen, S Douthit (eds). Ontario, CA.</ref>. In pratica, il verificarsi di incendi spinge ulteriormente verso la costituzione di comunità vegetali monospecifiche di ''A. donax''. La presenza di estese macchie di canna domestica lungo le rive può anche portare alla riduzione della volta vegetale che fa ombra sull'habitat acquatico. Dirette conseguenze sono poi l'aumento della temperatura dell'acqua, la diminuzione della concentrazione di ossigeno e la riduzione della diversità biologica dell'intero habitat<ref name="Bell1997"/>. Considerando comunque che il fenomeno dell’autocombustionedell'autocombustione è da ritenersi estremamente raro in natura e che in Italia come nel resto del mondo la maggior parte degli incendi è di natura dolosa, il rischio di incendio associato ad Arundo donax non è un rischio specie specifico ma relativo, come nel caso dell’invasivitàdell'invasività, ada una scorretta gestione (o all’assenzaall'assenza di gestione) dell’attivitàdell'attività umana. Tant’èTant'è che quando Arundo donax viene allevata su estese superfici, presenta un rischio di incendio paragonabile ad altre colture erbacee.
 
=== Invasività e controllo della coltura ===
[[File:Un Canneto.jpg|miniatura]]
Risulta quindi abbastanza evidente che i fattori di sensibilità associati ad arundo''A. donax'' (invasività, tendenza alla monocultura, rischio incendio) sono tutti legati ada una scorretta gestione o all’assenzaall'assenza di gestione della coltura. Esplicativo è il caso di Torviscosa dove per oltre un ventennio è stata coltivata su una superficie di circa 5400 ha e non ha dato seguito né a problemi di invasività né a problemi di incendi o altro.
Al riguardo, la sterilità della specie è un chiaro vantaggio, almeno se si fa riferimento a condizioni non [[zona ripariale|ripariali]]. Come coltura agraria, infatti, il controllo risulta semplice, così come l’eradicazionel'eradicazione a fine ciclo, vale a dire quando fenomeni di stanchezza naturali impongono la cessazione della coltura. La chiave del controllo è nella devitalizzazione della massa radicale, facilmente ottenibile con [[glyphosate]] (N-phosphonomethyl glycine), un [[erbicida]] ad applicazione di post-emergenza, sistemico, a largo spettro e non residuale nel suolo. Le dosi consigliate sono in funzione del tipo di trattamento scelto, anche in rapporto all’epocaall'epoca d’interventod'intervento ed oscillano tra il 2-5% v/v. I sintomi associati al trattamento sono un ingiallimento o imbrunimento delle lamine fogliari, la morte dei [[meristema|meristemi]], una ricrescita anormale ed un ricaccio multiplo ([[glossario botanico|cespitoso]]) con presenza di foglie bianche nei nuovi germogli<ref>Jackson, N.E. 1998. Chemical control of giant reed (Arundo donax) and saltcedar (Tamarix ramosissima). Arundo and saltcedar: The deadly duo. Ontario, CA.</ref>. Una tecnica che ha fornito ottimi risultati presso il Santa Margherita and San Luis Watersheds weed Management Area, California, è il ''cut and spray'', ovvero l’applicazionel'applicazione dell’erbicidadell'erbicida mediante una soluzione pura, localizzata sul punto di taglio alla base dello stelo.
Per un ottimale controllo è poi importante fare riferimento al momento in cui ha luogo l’applicazionel'applicazione dell’erbicidadell'erbicida. I migliori risultati, in genere, si ottengono a seguito di applicazioni fogliari effettuate a fine estate&nbsp;– inizio autunno, quando la traslocazione alla parte epigea risulta superiore.
 
=== Sistemi di controllo biologico ===
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=== Sistemi di controllo meccanico ===
Infestazioni di piccole dimensioni possono essere estirpate manualmente facendo bene attenzione che l'intero apparato radicale e tutti i rizomi vengano rimossi completamente. Dato che la canna domestica cresce in macchie dense e possiede grosse radici, la rimozione manuale o meccanica delle parti sotterranee di ampie [[Monocoltura|monocolture]] [[Propagazione clonale|clonali]] risulta essere un processo lento, difficile e spesso inefficace. Pezzi di rizoma seppelliti sotto 1–3&nbsp;m di terreno possono germogliare nuovamente e il distrurbodisturbo arrecato dalla rimozione meccanica al suolo e alle comunità biologiche in esso presenti può essere forte.
 
Per strappare o rimuovere le piante germogliate da poco o gli individui giovani fino a 2&nbsp;m di altezza, il momento ideale è quello subito successivo a forti acquazzoni, quando il terreno è morbido. I fusti delle piante più grandi possono essere tagliati con una sega elettrica o con il [[decespugliatore]], mentre per togliere le radici conviene usare una vanga oppure un piccone. Quando possibile, l'uso di equipaggiamento pesante come un [[escavatore]], è consigliabile.
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== ''Arundo donax'' come specie per il Fitorimedio ==
 
Numerosi studi hanno recentemente messo in evidenza le capacità di ''A. donax'' per il (risanamento o decontaminazione ambientale di siti fortemente inquinati da sostanze organiche o metalli pesanti mediante il loro assorbimento, degradazione e stabilizzazione) come soluzione efficace e sostenibile da un punto di vista economico e ambientale. La canna comune presenta, inoltre, il vantaggio ecologico di non essere appetita dagli animali, e quindi evita la diffusione di sostanze tossiche e persistenti nella [[catena alimentare]]<ref name= Mirza2010 >Mirza, N., Mahmood, Q., Pervez, A., Ahmad, R., Farooq, R., Shah, M.M., Azim, M.R. 2010. Phytoremediation potential of Arundo donax in arsenic-contaminated synthetic wastewater. Bioresour Technol. 101:5815-9.</ref>.
 
In base a fattori di traslocazione e di [[bioaccumulo]] di [[arsenico]], ''A. donax'' si è mostrata pianta iperaccumulatrice, capace cioè di non mostrare sintomi di tossicità fino a 600&nbsp;µg L<sup>−1</sup> di As né [[stress ossidativo|stress ossidativi]] nell’nell'[[foglia|apparato fogliare]]<ref name= Mirza2010 />. La capacità di accumulo avviene principalmente a carico della parte aerea della pianta ([[fustoFusto (botanica)|steli]] e [[foglie]]), permettendo quindi una facile rimozione dal sito. In un precedente studio sono state valutate le capacità fitoestrattive potenziali di [[piombo]], [[zinco]] e [[cadmio]], rispettivaventerispettivamente pari a 0.,54, 1.,43 e 0.,08&nbsp;kg ha<sup>−1</sup><ref>Kos, B.; Grčman, H., and Leštan, D. 2003. Phytoextraction of lead, zinc and cadmium from soil by selected plants. Plant Soil Environ. 49:548-553.</ref>. Sono state riscontrate, inoltre, positive capacità di ridurre il carico inquinante presente nelle [[acque reflue]] di provenienza [[zootecnica]] utilizzando un sistema [[idroponico]] chiuso<ref>Mavrogianopoulos, G., Vogli, V., and Kyritsis, S. 2002. Use of wastewater as a nutrient solution in a closed gravel hydroponic culture of giant reed (Arundo donax). Bioresource Technol. 82:103-107.</ref>. Gou e Miao<ref>Guo, Z.H., and Miao, X.F., 2010. Growth changes and tissues anatomical characteristics of giant reed (Arundo donax L.) in soil contaminated with arsenic, cadmium and lead. J. Cent. South Univ. Technol. 17:770−777.</ref> (2010) hanno osservato come la canna gentile possieda una forte tolleranza ai metalli pesanti, osservando una debole riduzione della biomassa secca prodotta, quando i tenori di [[arsenico|As]], [[cadmio|Cd]] e [[piombo|Pb]] nel suolo sono al di sotto di, rispettivamente, a 254; 76.1 e 1&nbsp;552&nbsp;mg kg<sup>−1</sup>. In presenza di forti [[concentrazioni]] di metalli pesanti, come [[cadmio]] e [[nichel]], non sono stati osservati effetti depressivi a carico del tasso [[fotosintesi clorofilliana|fotosintetico]] e della crescita della [[Plantae|pianta]]<ref>Papazoglou, E.G., Karantounias, G.A., Vemmos, S.N., and Bouranis, D.L. 2005. Photosynthesis and growth responses of giant reed (Arundo donax L.) to the heavy metals Cd and Ni. Environ. Int. 31:243-249.</ref>, così come di altri importanti parametri fisiologici, quali conduttanza stomatica, concentrazione intercellulare di CO<sub>2</sub>, [[traspirazione|resistenza stomatica]], contenuto e [[fluorescenza]] della [[clorofilla]]<ref>Papazoglou, E.G., Serelis, K.G., and Bouranis, D.L. 2007. Impact of high cadmium and nickel soil concentration on selected physiological parameters of Arundo donax L. European J. of Soil Biol. 43:207-215.</ref>.
Le sopra dette caratteristiche quindi permetterebbero la messa a coltura e la messa a rendita di aree attualmente inutilizzate sia per colture food che per colture feed.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Arundo donaxwikispecies}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [http://www.ag.auburn.edu/agrn/faculty/bransby.htm Auburn University]
* {{cita web|url=http://www.ag.auburn.edu/agrn/faculty/bransby.htm|titolo=Auburn University|lingua=en|accesso=21 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101204221952/http://www.ag.auburn.edu/agrn/faculty/bransby.htm|urlmorto=sì}}
* {{en}} [http://css.wsu.edu/biofuels/progress_report/2008_01/AP_arundo.html Washington State University]
* {{cita web|url=http://css.wsu.edu/biofuels/progress_report/2008_01/AP_arundo.html|titolo=Washington State University|lingua=en|accesso=21 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100604043132/http://css.wsu.edu/biofuels/progress_report/2008_01/AP_arundo.html|urlmorto=sì}}
* [http://censagr.istat.it/ ISTAT]
* {{cita web |url = http://censagr.istat.it/ |titolo = ISTAT |accesso = 21 febbraio 2011 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110126074705/http://censagr.istat.it/ |urlmorto = sì }}
* [http://www.primiditorviscosa.it Primi di Torviscosa]
* {{en}}cita [web|url=http://www.probio-projectprimiditorviscosa.comit|titolo=Primi ProBio]di Torviscosa}}
* {{cita web|url=http://www.probio-project.com|titolo=ProBio|lingua=en}}
* {{en}}cita [web|url=http://smslrwma.org/invasives/Arundo/controlmethods.html |titolo=Santa Margarita and San Luis Rey Watersheds Weed Management Area]|lingua=en|accesso=21 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110827120521/http://smslrwma.org/invasives/Arundo/controlmethods.html|urlmorto=sì}}
* {{en}} [http://www.whitetechnologyllc.com White Technology LLC]
* {{cita web|url=http://www.whitetechnologyllc.com|titolo=White Technology LLC|lingua=en|accesso=16 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130718132817/http://whitetechnologyllc.com/|urlmorto=sì}}
* [{{cita web |url=http://www.gruppo-panacea.it/SitoItaliano/Prototipi_pag4.htm |titolo=trapianto meccanizzato di canna comune] |urlmorto=sì }}
* {{en}} [http://www.teamarundo.org Arundo as an invasive species in California]
* {{cita web|url=http://www.teamarundo.org|titolo=Arundo as an invasive species in California|lingua=en|accesso=17 novembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051123104749/http://teamarundo.org/#|urlmorto=sì}}
* {{en}} [http://tncweeds.ucdavis.edu/esadocs/arundona.html The Nature Conservancy: ''Arundo donax'' Info]
* {{en}}cita [web|url=http://tncweeds.ucdavis.edu/handbookesadocs/arundona.html |titolo=The Nature Conservancy: Weed''Arundo Controldonax'' MethodsInfo|lingua=en|accesso=19 Handbook]maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070519113358/http://tncweeds.ucdavis.edu/esadocs/arundona.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://tncweeds.ucdavis.edu/handbook.html|titolo=The Nature Conservancy Weed Control Methods Handbook|lingua=en|accesso=31 maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070531140832/http://tncweeds.ucdavis.edu/handbook.html|urlmorto=sì}}
* {{en}} [http://www.forestryimages.org/search/action.cfm?q=Arundo%20donax&Start=16&results=15 Immagini di ''Arundo donax'']
* {{en}}cita [web|url=http://www.pfafforestryimages.org/databasesearch/plantsaction.phpcfm?q=Arundo+donax%20donax&Start=16&results=15|titolo=Immagini di ''Arundo donax'' (Plants for a Future Databases)]|lingua=en}}
* {{en}}cita [web|url=http://www.fspfaf.fed.usorg/database/feis/plants/graminoid/arudon/all.html php?Arundo+donax|titolo=''Arundo donax'' Info (USDAPlants Forestfor Servicea Future Databases)]|lingua=en}}
* {{fr}}cita [web|url=http://www.vandorenfs.fr Vandoren, fabriquant d'anches en fed.us/database/feis/plants/graminoid/arudon/all.html|titolo=''Arundo donax'']{{Portale Info (USDA Forest Service)|botanicalingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.vandoren.fr|titolo=Vandoren, fabriquant d'anches en ''Arundo donax''|lingua=fr}}
 
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