Felice Cavallaro: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nasce a [[Grotte]], in [[provincia di Agrigento]], ma cresce a [[Racalmuto]], paese natale dello [[scrittore]] [[Leonardo Sciascia]] e dove tutt’oratuttora risiede.
 
Il padre, Emanuele, si trasferisce con la famiglia a [[Palermo]] nel [[1955]], in quanto assunto come [[cineoperatore]] alla sede [[Rai|RAI]] della Sicilia. Seguendo il genitore, Cavallaro viene conquistato sin da bambino dal mondo dell’informazione, anche attivando il registratore o reggendo i riflettori mentre il padre aziona la cinepresa<ref>{{Cita web|url=https://www.stradadegliscrittori.com/felice-cavallaro/|titolo=Felice Cavallaro|sito=Strada degli Scrittori|data=2023-12-21|lingua=it-IT|accesso=2024-01-11}}</ref>: già giovanissimo, in occasione del [[Terremoto del Belice del 1968|terremoto del Belice]] nel [[gennaio]] [[1968]], lo accompagna sul posto per aiutarlo nelle riprese.
 
Frequenta il [[Liceo scientifico statale Stanislao Cannizzaro|liceo scientifico “''Stanislao Cannizzaro''”]], e nel [[1967]] lavora con altri studenti al [[periodico]] [[Scuola|scolastico]] dell’istituto, “''Il Ciuco''”: per la prima volta trattano di edilizia scolastica nella Palermo del sacco mafioso e si esaltano le richieste del movimento studentesco rivendicate anche con occupazioni e cortei. Redarguiti dal preside che, considerandoli rivoluzionari, ordina la chiusura del periodico, gli studenti rifondano il giornale in forma clandestina facendo nascere “''Il Ciuco ombra''” con articoli sempre più pressanti, ma sprovvisti di firma.
 
E per tale motivo il tipografo al quale si rivolgono, in virtù degli obblighi di legge, impone la nomina di un direttore responsabile che firmi per tutti; Cavallaro prende allora contatto con il [[giornale]] [[Palermo|palermitano]] ''[[L'Ora|L’Ora]],'' al tempo schierato contro la [[mafia]] e la cattiva politica.
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Nel frattempo, durante il periodo universitario collabora a [[Programma radiofonico|programmi radiofonici]] per la [[Rai|RAI]].<ref>{{Cita web|url=https://www.malgradotuttoweb.it/home/author/felice-cavallaro/|titolo=Felice Cavallaro {{!}} Malgradotuttoweb|data=2023-12-14|lingua=it-IT|accesso=2024-01-11}}</ref>
 
Si [[Laurea|laurea]] quindi in [[giurisprudenza]] con il massimo dei voti a [[Palermo]], elaborando una [[tesi]] sulla [[Antimafia|legislazione antimafia]].
 
Nel [[1971]], dopo un’esperienza all’[[Agenzia Giornalistica Italia|Agenzia Italia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.siciliaonpress.com/2018/01/15/il-cronista-che-racconta-la-sicilia-con-radici-e-cuore-nella-sua-isola-intervista-a-felice-cavallaro/,%20https://www.siciliaonpress.com/2018/01/15/il-cronista-che-racconta-la-sicilia-con-radici-e-cuore-nella-sua-isola-intervista-a-felice-cavallaro/|titolo=Il cronista che racconta la Sicilia con radici e cuore nella sua Isola. Intervista a Felice Cavallaro - Sicilia ON Press|autore=vedisotto|data=2018-01-15|lingua=it-IT|accesso=2024-01-18}}</ref>, comincia a lavorare, per diciotto anni, presso la [[redazione]] del ''[[Giornale di Sicilia]]'' e, contemporaneamente, in qualità di corrispondente per il ''[[Corriere della Sera]]'', quotidiano in cui è transitato definitivamente nel [[1985]] in qualità di [[inviato speciale]], impegnato soprattutto nelle [[Cronaca (genere letterario)|cronache]] e nei grandi processi.
 
Viene inviato per [[Inchiesta|inchieste]] e [[reportage]] negli [[Stati Uniti d'America|USA]], in [[Libia]], [[Tunisia]], [[Marocco]], [[Pakistan]] ed [[Iraq]]<ref>{{Cita web|url=http://www.archivio900.it/it/nomi/nom.aspx?id=2173|titolo=Felice Cavallaro − archivio900.it|sito=www.archivio900.it|accesso=2024-01-11}}</ref>: dopo l’agguato dei talebani costato la vita a [[Maria Grazia Cutuli]], uccisa durante la [[Guerra in Afghanistan (2001-2021)|guerra in Alfghanistan]], con un piccolo gruppo del [[Corriere della Sera|''Corriere'']] si reca a [[Islamabad]] per riportare in [[Italia]] il corpo dalla collega.
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Ha intervistato anche il [[Leadership|leader]] [[Libia|libico]] [[Muʿammar Gheddafi|Gheddhafi]].
 
E’È stato [[Professore a contratto|docente a contratto]] all’[[Università degli Studi di Palermo]], dove ha collaborato ad istituire il primo [[Giornalismo|laboratorio di giornalismo]] dell'ateneo. [[File:Felix-11.jpg|sinistra|miniatura|Cavallaro visto di profilo ]]E’È stato componente dei [[Consiglio di amministrazione|Consigli di amministrazione]] del [[Teatro Regina Margherita (Racalmuto)|Teatro Regina Margherita]] di [[Racalmuto]] durante la presidenza di [[Andrea Camilleri]]; della [[Fondazione (ente)|Fondazione]] [[Leonardo Sciascia]], con sede a [[Racalmuto]], nonché della [[Fondazione Federico II]], con sede a [[Palazzo dei Normanni]].
 
E’È stato componente della [[giuria]] del “''Premio'' ''[[Domenico La Cavera]]''”, istituito da [[Confindustria]], come pure segretario del “''[[Premio Pirandello]]''” [[2017]], assegnato a [[Toni Servillo]]; è inoltre componente della giuria del “''[[Premio Mario Francese]]''”, dedicato all’[[Mario Francese|omonimo cronista]] ucciso dalla mafia nel [[1979]] nonché suo compagno di scrivania al ''[[Giornale di Sicilia]]''.<ref>{{Cita web|url=https://www.palermotoday.it/cronaca/premio-mario-francese-giornalisti.html|titolo=Il 19 dicembre la cerimonia del premio giornalistico Mario Francese|sito=PalermoToday|lingua=it|accesso=2024-01-18}}</ref>
 
=== La ''Strada degli Scrittori'' ===
[[File:Rotatoria San Pietro - SS640 - 1 Aprile 2017 - 2-ritaglio.jpg|miniatura|Cartello stradale turistico lungo la [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|strada statale 640 "Strada degli Scrittori"]], ideata da Cavallaro nel [[2013]]. ]]Promotore di [[Cultura|progetti culturali]] finalizzati al rilancio [[Società (sociologia)|sociale]], [[Cultura|culturale]] ed [[Economia|economico]] della [[Sicilia]], Cavallaro ha ideato la “''Strada degli scrittori''”, fondata l’[[11 novembre]] [[2013]] alla presenza dell’allora [[Ministero dei Beni Culturali|ministro dei Beni culturali]], [[Massimo Bray]], e del [[Assemblea regionale siciliana|presidente dell’ARS]] Giovanni Ardizzone: un itinerario culturale dedicato ai grandi [[Letteratura|scrittori]] dell’[[Provincia di Agrigento|agrigentino]] operanti, appunto, in corrispondenza di centri collegati dalla [[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|strada statale 640]].
 
Su proposta dell’allora [[Sindaci di Agrigento|sindaco di Agrigento]] [[Lillo Firetto]], nel [[febbraio]] [[2016]] il [[Anas (azienda)|presidente dell’ANAS]] Gianni Vittorio Armani ha annunciato il cambio definitivo del nome, reso ufficiale in un [[comunicato stampa]] dell’[[1º giugno|1 giugno]] [[2016]] in cui l’arteria stradale venne indicata come “''[[Strada statale 640 Strada degli Scrittori|strada statale 640 degli Scrittori]]''”.
In tal modo, oltre a quelli già menzionati, il percorso si è esteso anche ad altri scrittori del territorio: a [[Caltanissetta]] [[Pier Maria Rosso di San Secondo]], a [[Favara]] [[Antonio Russello]], a [[Palma di Montechiaro]] [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]], a [[Sciacca]] [[Tommaso Fazello]]<ref>Dall'agosto 2021.</ref> e a [[Sambuca di Sicilia|Sambuca]] Emanuele Navarro della Miraglia e così via.
 
Direttore dell’associazione dal [[2013]], Cavallaro ha promosso una connessione tra diverse fondazioni ed enti culturali, coinvolte già nel Festival della Strada degli Scrittori dal [[2014]].
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Dal [[2017]] realizza invece il ''Master di Scrittura'', tenuto ad [[Agrigento]] nei mesi estivi a cadenza annuale, con il coordinamento scientifico del [[Enciclopedia Treccani|direttore della Enciclopedia Italiana Treccani]], [[Massimo Bray]], e quella tecnica di Rossella Calabrese.
 
Il ''Master'' prevede la presenza di [[scrittori]], [[Regista|registi]], [[Artista|artisti]] e [[Professore|docenti universitari]] provenienti da tutta [[Italia]]: l’obiettivo è, ancora una volta, quello di coinvolgere l’attenzione dei viaggiatori sui luoghi in cui grandi scrittori hanno trovato ispirazione, e e di stimolare quanti vivono e lavorano in questi centri alla conoscenza di storia e letteratura del proprio territorio.
 
== Opere ==
=== Saggistica ===
 
* ''Mafia. Album di Cosa nostra'', con introduzione di [[Giuseppe Ayala]], [[Rizzoli]], ottobre 1992 <nowiki>ISBN 978-8817842242</nowiki>
* ''Lettera ai mafiosi: vi perdono ma inginocchiatevi,'' con Rosaria Schifani, Tullio Pironti Editore, novembre 1992 ISBN 978-8879370523; ne è stato tratto l’[[Vi perdono ma inginocchiatevi|omonimo film]] di [[Claudio Bonivento]] nel [[2012]]
* ''La guerra dei giusti: i giudici, la mafia la politica,'' con [[Giuseppe Ayala]], [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 1993 ISBN 978-8804349617
* ''Il caso Contrada (tra Stato e Cosa nostra),'' [[Rubbettino Editore]], 1996 ISBN 978-88728446738872844670
* ''Oltre il buio. Dopo Capaci, via d’Amelio e gli orrori di Cosa nostra'', con Rosaria Costa, [[Rubbettino Editore]], 2002 ISBN 978-8849803280
* ''Le accuse di Sciascia scuotono la Sicilia,'' in “Il coraggio e l’esempio: Falcone e Borsellino''”'', AA. VV., [[RCS MediaGroup]], maggio 2012 ISBN 978-8868685973