Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni
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Il [[primo triumvirato]], l'accordo privato per la spartizione del potere con [[Gneo Pompeo Magno]] e [[Marco Licinio Crasso]], segnò l'inizio della sua ascesa. In base all'accordo, Cesare sarebbe stato eletto [[Console (storia romana)|console]] con l'appoggio politico di [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]] e finanziario di [[Marco Licinio Crasso|Crasso]]; in cambio, una volta [[Console (storia romana)|console]], avrebbe ratificato i provvedimenti presi in [[Oriente (regione geografica)|Oriente]] da [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]], avrebbe concesso le terre ai suoi veterani, e avrebbe avviato delle riforme a favore del [[Ordine equestre|ceto equestre]] per [[Marco Licinio Crasso|Crasso]]. Con il rinnovo del triumvirato, a [[Lucca]] nel [[56 a.C.]], fu riconfermato [[proconsole]] in [[Gallia Cisalpina]] (e [[Illyricum|Illirycum settentrionale]]), [[Gallia Narbonense]] e [[Gallia Comata]]. Dopo la morte di Crasso, caduto contro i [[Impero partico|Parti]] ([[Battaglia di Carre|Carre]], [[53 a.C.]]), Cesare si scontrò con Pompeo e la fazione degli ''[[Ottimati|optimates]]'' per il controllo dello Stato. Nel [[49 a.C.]], di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il [[Rubicone]] (sulla cui linea, nell'81 a.C., [[Lucio Cornelio Silla]] aveva spostato il confine del [[pomerio]] della città) pronunciando le celebri parole ''«[[Alea iacta est]]»'', e scatenò la [[Guerra civile romana (49-45 a.C.)|guerra civile]], con la quale divenne capo indiscusso di Roma: sconfisse Pompeo a [[battaglia di Farsalo|Farsalo]] ([[48 a.C.]]) e successivamente gli altri ''optimates'', tra cui [[Marco Porcio Catone Uticense|Catone l'Uticense]], in Africa e in Spagna.
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