Lavoro interinale: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Il lavoro interinale fu introdotto per la prima volta nella storia mondiale negli Stati Uniti d'America quando un imprenditore "prestò", dietro compenso, la propria segretaria ad un altro imprenditore.
Da qui iniziò la pratica di affittare lavoratori ad tempus verso compenso, che si espanse poi in tutto il mondo, compresa l'Europa.
In Italia il [[mercato del lavoro]], sino alla [[liberalizzazione]] degli [[anni 1990|anni novanta]], era sottoposto al regime del sistema di collocamento pubblico obbligatorio gestito da uffici pubblici. Tale regime era regolato dalla legge 29 aprile 1949, n. 264, tutelando tale [[monopolio]] con sanzioni penali. Si pensi che l'art. 11, primo comma, della legge vietava l'esercizio della mediazione tra offerta e domanda di lavoro subordinato, anche quando tale attività era svolta gratuitamente. L'art. 1, primo comma, della legge 23 ottobre 1960, n. 1369, poi vietava la mediazione e l'interposizione nei rapporti di lavoro; l'inosservanza di questa norma comportava, in particolare, l'applicazione di pesanti sanzioni penali. Il divieto dell'attività di collocamento privata e della mediazione di lavoro interinale aveva un carattere pubblicistico, ed era posto a tutela dei lavoratori e dell'economia nazionale.
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