Marco Lombardo Radice

psichiatra e scrittore italiano (1948-1989)

«In queste istituzioni si tocca con mano l'esistenza di una microfisica del potere e di una scala dell'oppressione in cui, ad esempio, l'infermiere sfruttato e oppresso in un'ottica di classe può porsi, a sua volta, come oppressore sull'anello più basso della catena: il paziente.»

Marco Lombardo Radice (Milano, 1947Pieve di Cadore, 16 luglio 1989[1]) è stato uno psichiatra e scrittore italiano.

Biografia

Figlio del matematico Lucio Lombardo Radice e nipote di Laura Lombardo Radice e Pietro Ingrao. Sua madre era Adele Maria Jemolo, a sua volta figlia di Arturo Carlo Jemolo e di Adele Morghen Jemolo. Studiò nel liceo classico romano Terenzio Mamiani, partecipando alla contestazione studentesca nel 1968[2]. Aderì a Lotta Continua.

Laureatosi in neuropsichiatria infantile all'Università di Roma La Sapienza, fu chiamato giovanissimo a dirigere il II reparto del suddetto Istituto di Via dei Sabelli, quello riservato agli adolescenti. Qui, anche in conflitto con i propri colleghi, compì una vera rivoluzione, aprendo le porte del reparto, organizzando uscite dei giovani pazienti e richiedendo il coinvolgimento pieno di tutti gli operatori, infermieri compresi[3]. Tutto ciò, in ossequio alla propria tesi che, in età giovanile, i conflitti, spesso legati a difficili situazioni sociali, possono essere risolti positivamente.

Nel 1976, con Lidia Ravera, con lo pseudonimo di Rocco e Antonia, pubblicò Porci con le ali, un'istantanea dell'atmosfera post-sessantottina, filtrata dagli occhi di due sedicenni alle prese con l'amore, il sesso, la politica come un universo totalizzante, e la difficile costruzione della propria identità. Il libro, ambientato al liceo Mamiani[4], fu pubblicato da Savelli editore e fece grande scandalo. Ebbe, però, grande successo editoriale, vendendo circa 450.000 copie prima del suo temporaneo sequestro da parte della procura di Roma[5] e circa due milioni e mezzo in trent'anni[6].

Marco Lombardo Radice lasciò in seguito l'Italia per esercitare all'estero la professione di medico, «per dimostrare la sua lontananza dal fracasso», a quanto dice Lidia Ravera[senza fonte].

Dopo la sua prematura scomparsa per infarto nel luglio del 1989[1], alcuni suoi articoli e saggi in cui descriveva il senso profondo del suo lavoro di medico, già pubblicati dalla stampa periodica della sinistra extraparlamentare (Lotta Continua, Ombre rosse, furono raccolti dalla casa editrice Linea d'ombra Edizioni, con il titolo "Una concretissima utopia". Il libro ha ispirato il film di Francesca Archibugi Il grande cocomero[7]. Dal film è assente il carattere politico delle convinzioni che sostenevano la sua attività.

Opere

  • Rocco e Antonia (pseudonimi di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera), Porci con le ali: diario sessuo-politico di due adolescenti, Savelli, Roma, 1976
  • Marco Lombardo Radice, Cucillo se ne va: viaggio per parole e immagini nel paese dell'ultima rivolta, Savelli, Roma, 1978
  • Marco Lombardo Radice, Vezio Ruggeri e Riccardo Venturini, Sistema neurovegetativo e personalità, Bulzoni, Roma, 1979
  • Marco Lombardo Radice, Una concretissima utopia: lavoro psichiatrico e politica, Linea d'ombra, Milano, 1991 ISBN 88-090-0670-4
  • Marco Lombardo Radice e Luigi Manconi, Lavoro ai fianchi: alcuni giorni nella vita del commissario Luigi Longo, Il Maestrale, Nuoro, 2010 ISBN 9788864290058

Note

  1. ^ a b La Repubblica, Da porci con le ali all'impegno per i ragazzi malati, 18 luglio 1989
  2. ^ Cfr. Paola Ghione, Mauro Morbidelli, Rosso di lusso, i primi anni della contestazione nel liceo Mamiani, Bulzoni, Roma, 1991, pag. 134
  3. ^ Giuseppe Cederna, Il grande viaggio, Feltrinelli, Milano, 2004, pag. 256
  4. ^ Cfr. pagg. 42 e succ.ve
  5. ^ [1]
  6. ^ [2]
  7. ^ Giuseppe Cederna, Il grande viaggio, Feltrinelli, Milano, 2004, pag. 256