Disambiguazione – Se stai cercando la cantante lirica portoghese, vedi Luísa Todi.

Template:Comune Todi è un comune italiano di 20.116 abitanti della provincia di Perugia.

Conosciuta come "la città più vivibile del mondo" in base alle ricerche pubblicate dal professor Richard S. Levine della U.S. Kentucky University[1], sorge in cima ad una collina, la cui sommità supera di poco i 400 metri, che si affaccia sulla media valle del Tevere.

Il territorio comunale, uno dei più vasti della regione Umbria, è per lo più collinare è composto da una miriade di piccoli insediamenti. I centri principali, oltre alla città di Todi, sono Pantalla e la zona di Ponterio-Pian di Porto, che comprende anche l'area industriale della città.

Todi fa parte di:

Geografia fisica

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Todi.

Storia

Città etrusca, fondata tra l'VIII ed il VII secolo a.C. dagli Umbri (che si stanziarono dall'altra parte del Tevere, rispetto agli Etruschi) col nome di Tutere, che significa città di confine.

Si sviluppò particolarmente fra il V e il IV secolo a.C. quando, nel 340 a.C., divenne romana acquistando posteriormente il nome di Colonia Julia Fida Tuder (I secolo a.C.), con il diritto di coniare moneta propria.

Quando venne ascritta alla tribù Clustumina vennero edificati i migliori e più belli palazzi romani.

Durante il periodo barbarico, Todi entra nell'oblio (poco o nulla si sa di questo periodo, e le poche notizie che si sanno non sono certe), ma secondo alcune fonti la città riuscì a fermare addirittura Attila[senza fonte].

Durante il Medioevo fu libero comune e poi signoria (sotto gli Atti), prima di entrare a far parte dello Stato della Chiesa.

Nel XII secolo la città conobbe una nuova espansione urbanistica, estendendosi dal Castello di Alviano, a sud, al Piano dell'Ammeto presso Marsciano, a nord, dalla sincrinale dei monti Martani ad est alle Gole del Forello, sovrastanti il Tevere, ad ovest.

Nel 1244, i tre borghi creati dalle classi artigianali vennero cinti da mura lunghe all'incirca 4 km, con tanto di porte e bastioni a tutt'oggi integre.

Nel 1367 divenne comune autonomo, per entrare a far parte dello Stato della Chiesa, e cominciò la sua decadenza passando da una signoria all'altra (tra cui quella dei Malatesta e di Francesco Sforza).

Angelo Cesi trasformò varie zone di Todi, allargando vie ed abbellendo alcuni palazzi.

Oggi Todi è pressoché identica alla Todi medievale, come risulta da una stampa di Giacomo Lauro del 1633.

In seguito alla restaurazione, molti tuderti entrarono a far parte della carboneria e della Giovine Italia.

Garibaldi, riparandosi a Todi dopo la disfatta della Repubblica Romana, infiammò di nuovo il patriottismo tuderte e molti abitanti di Todi lo seguirono, vestendo le caratteristiche camicie rosse fino alla III guerra d'indipendenza, durante la quale molti furono arrestati e morirono in battaglia. Qui a Todi passò anche Anita Garibaldi, incinta e già in preda alle doglie: di lì a poco morì nei pressi delle Valli di Comacchio. Braccato dalle milizie austriache, Garibaldi fu costretto alla fuga.

Todi è inoltre nota per aver dato i natali a Jacopone De Benedetti (conosciuto meglio come Jacopone da Todi), poeta dugentesco che compose storiche laudi come "O Signor, per cortesia".

Monumenti e luoghi d'interesse

Il centro storico, medievale, vanta edifici sacri di prestigio come la Concattedrale della Santissima Annunziata, la chiesa di San Fortunato ed il convento di San Giovanni Battista. Fuori dalle mura si trova la famosa chiesa rinascimentale di Santa Maria della Consolazione.

Nella cattedrale della Santissima Annunziata vi è un dipinto di Ferraù da Faenza, d'ispirazione michelangiolesca, chiamato Il giudizio universale. Nella cripta vi è un museo.

Nella cripta della chiesa di San Fortunato vi è una tomba di 4 santi (tra cui San Cassiano) e, su di una parete del muro, un ovale con l'immagine ad affresco del beato Jacopone da Todi.

D'interesse è anche la rocca, che con i suoi 411 m s.l.m. è il punto più elevato della citta. La rocca è stata edificata per volontà di papa Gregorio IX nel 1373. Per la sua edificazione è stato necessario abbattere alcuni edifici nei dintorni (il monastero di San Leucio e alcune case private del "Borgo di San Giorgio"). Dopo svariati anni, nel 1503, fu demolita per volontà di Ludovico degli Atti. Ora restano della rocca:

  • un torrione rotondo
  • "il Mastio"
  • resti di fortificazione.

Altri monumenti

  • il museo civico, sito all'ultimo piano dei Palazzi del Popolo e del Capitano, restaurato nel 1997. Possiede una collezione di numismatica, archeologia, tessuti, ceramiche, nonché una pinacoteca;
  • il Museo Lapidario della città di Todi, presso il Polo Museale delle Lucrezie, dove è conservata una raccolta, tra le più antiche dell' Umbria, di materiali lapidei di età romana, medievale e moderna;
  • in Piazza del Popolo:
  • il carcere di San Cassiano,
  • i nicchioni romani (siti nel piazzale del mercato vecchio, chiamato così per via del mercato che si tenne in questa piazza dal 1819), una costruzione romana con base di 48 m x 11 m; secondo alcune ipotesi, si tratterebbe di un tempio dedicato a Marte),
  • cisterne e cunicoli,
  • una triplice cerchia di mura difensive:
    • La terza cerchia di mura, come attesta la cronistoria locale, è stata ultimata nel 1244; è arrivata ai giorni nostri pressoché intatta grazie a svariati interventi di restauro e per esigenze difensive. La terza cerchia di mura è lunga circa 4 km ed è provvista di porte munite di contrafforti e bastioni. Le porte prendono il nome dalle città di destinazione:
      • Porta Perugina;
      • Porta Romana;
      • Porta Amerina;
      • Porta Fratta;
      • Porta Santa Margherita o della Consolazione, presso il relativo Tempio, demolita;
      • Porta Orvietana, franata, ne rimangono tuttavia degli avanzi;
      • Porta Cupa, franata.
    • Altre porte:
      • Porta Libera;
      • Porta Aurea;
      • Porta Catena o di Sant'Antonio, chiamata così per le catene di protezione a sbarramento dell'accesso.
    • La prima cerchia di mura è di epoca umbro-romana; ne rimangono resti prevalentemente nei pressi della Porta Marzia, ebbe delle modifiche nel XVII secolo.
    • Un'altra serie di mura si può ammirare nei pressi della Valle Inferiore (detta anche delle Lucrezie), localmente chiamata muro etrusco (impropriamente, perché realmente costruito in epoca romana - quest'opera è una delle più imponenti opere romane di Todi). Presentano due cunicoli (inferiore e superiore), costruiti per scopi idraulici ed ancora funzionanti.
  • un teatro (istituito con delibera comunale nel 1868), cui partecipò alla costruzione l'architetto aretino Carlo Gatteschi. Il teatro fu costruito demolendo le case circostanti e completato nel 1872. Annibale Brugnoli dipinse il sipario del teatro con una scena raffigurante l'arrivo di Ludovico Ariosto, a Todi nel 1531);
  • il palazzo Landi Corradi (sulla facciata si apre il portale in travertino attribuito al Vignola, fu sede di un seminario e fu restaurato nel 1954 per iniziativa del vescovo Alfonso Maria De Santis)

Altri luoghi di culto

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).
  • Santa Maria in Cammuccia;
  • Chiesa del Santissimo Crocifisso;
  • Chiesa di San Nicolò de Criptis (costruita nel 1093), sulla cavea e la platea dell'anfiteatro romano. Il nome "criptis" pare derivare da "grotte (cripte)" abbondanti nel terreno della zona che sosteneva l'anfiteatro. Della costruzione originaria rimangono il rosone, la fonte battesimale e tre porte relative ad una navata. Ora la chiesa è spoglia degli affreschi, in parte portati ad alcune raccolte comunali ed in parte distrutti nel dopoguerra);
     
    Veduta del centro di Todi
  • Chiesa di San Filippo (costruita dal 1490 al 1507 per ordine dei cavalieri di San Giovanni in Gerusalemme), nel 1590 venne ceduta dall'ordine dei Servi di Maria, poi divenuti in pieno possesso proprietari. All'interno vi è una vergine con bambino, del XIV secolo, la più antica immagine della Madonna delle Grazie, sotto l'altare vi sono le ossa di San Filippo Benizi);
  • Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo: le prime notizie risalgono al 1276, mentre la cripta all'XI secolo (adibita a luogo di sepoltura). Nel 1600 fu annessa all'adiacente monastero benedettino. Una volta chiusa la cripta vi fu adibito un ossario. Anche l'abside fu chiusa per consentire l'apertura di tre finestre e la copertura di due volte a crociera e la costruzione del campanile a vela. Nel periodo della sconsacrazione la chiesa venne adibita a falegnameria. Recentemente, in un restauro, si è riportato l'aspetto più o meno originario con gli affreschi e gli ex-voto quattrocenteschi.
  • Chiesa di Santo Stefano, situata presso la Porta Fratta, ospitava, secondo la tradizione tudertina, le spoglie dei santi Felicissimo, Eraclio e Paolino. Solo nel 1584, con un'ordinanza comunale, si iniziò la ricerca dei resti sacri, impresa che pare riuscire secoli più tardi, nel 1766, quando vennero trovati addirittura 23 corpi. La chiesa è ordinata in modo da raccogliere attraverso la porta d'ingresso le prime luci del mattino, simbolo ecclesiastico della luce divina;
  • Chiesa di Sant'Ilario: le prime notizie della chiesa risalgono al 1112, in un elenco che il conte tudertino Guazza diede all'Abbazia di Farfa. Nel 1623 appartenne ala compagnia di San Carlo. La facciata è in stile romanico umbro, così come la facciata della cattedrale di Piazza del Popolo, con 5 dentellature orizzontali simil-coronamento. Il rosone, ad otto colonne a raggiera che si uniscono in un anello perfettamente sito nel centro del rosone stesso, creando 8 coni con la punta mozzata, è centrale, posto nel XII secolo sulla facciata; nella lunetta sopra l'ingresso si possono ammirare i resti di un affresco raffigurante san Carlo, mediante un gradino si accede all'interno suddiviso tra spazio per fedeli e spazio sacerdotale. Altri 4 gradini fanno accedere al presbiterio, con altare centrale con lastra principale di travertino; a sinistra dell'altare vi è un affresco di probabile fattura dello Spagna;
  • Chiesa di Santa Prassede (XIV secolo), con facciata in pietra bianca e rossa;
  • Chiesa di San Giorgio: secondo gli storici venne costruita nel 1107, nell'interno si conservano vari affreschi, tra cui uno sulla Madonna che chiede ad un angelo di salvare le Anime del Purgatorio dalle fiamme ed un brandello di affresco recentemente restaurato);
  • Convento di Montesanto,
  • Monastero delle Lucrezie, nel rione Nidola, chiamato così in onore della nobile anconetana che lo abitò agli inizi del XV secolo, Lucrezia della Genga, insieme ad altre 12 consorelle. Nel testamento, Lucrezia lasciò lo stabile all'Ordine Terziario femminile (nel 1425); in seguito, causa depauperamento dello stabile dovuto a crolli del terreno sottostante, le suore furono costrette ad abbandonare il palazzo nel 1897. Durante la prima guerra mondiale alcuni locali furono usati come magazzino mentre altri furono affittati al famoso laboratorio di artigianato dell' Istituto Crispolti.Negli anni novanta del Novecento, il complesso è stato sottoposto ad opere di consolidamento e restauro che hanno portato alla luce un antico torcularium e un ciclo seicentesco di affreschi nell'abside della Chiesa di San Giovanni, oggi Museo Lapidario. Attualmente, oltre al Museo Lapidario della città di Todi, il complesso delle Lucrezie ospita il teatro Nido dell'Aquila così chimato in ricordo della leggendaria fondazione della città.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[2]

Cultura

Eventi

  • Todi Arte Festival: si svolge solitamente a cavallo tra la fine di Agosto e gli inizi di Settembre. È una rassegna annuale di teatro di prosa e lirico, di danza, di musica colta e etnica, di arti visive e di incontri letterari. Per anni è stato diretto da Silvano Spada con il nome di TodiFestival, mentre dal 1997 al 2007, con il cambio di denominazione, la direzione artistica è stata affidata all'attrice Simona Marchini, per poi passare nel 2008 a Maurizio Costanzo.
  • Rassegna Antiquaria d'Italia: una delle più antiche e prestigiose mostre mercato dell'antiquariato del mondo, si svolge tradizionalmente a partire dal Giovedì Santo per chiudersi alla domenica successiva alla Pasqua
  • Mercatino dell'antiquariato: si svolge nella piazza principale della città ogni seconda domenica del mese.
  • Festa di Santa Maria della Consolazione: è la festa tradizionale di Todi. Si svolge l'8 di Settembre in onore della Madonna della Consolazione, davanti al tempio cinquecentesco di ispirazione bramantesca. La chiusura, per tradizione secolare, è affidata a fantastici giochi di artificio.
  • Gran Premio Mongolfieristico: Raduno internazionale di mongolfiere, provenienti da tutto il mondo, che allietano i cieli tuderti nella seconda settimana di luglio.
  • Fiera di San Martino, 11 novembre: le vie del centro storico si riempiono di bancarelle trasformando l'intera città in un grande mercato.
  • Nel 2007 si sono svolte le celebrazioni per il VII centenario della morte di Jacopone da Todi (1306-2006).

Personalità legate a Todi

Geografia antropica

Suddivisioni storiche

 
Il Duomo, in piazza del Popolo.

La città si può considerare divisa in due zone distinte: la parte interna alle mura medievali, suddivisa in rioni, e la parte nuova, posta esternamente alle mura, suddivisa in quartieri.

I quartieri della città sono quelli di Santo Stefano, Sant'Arcangelo, Crocefisso, Cappuccini, Quartiere Europa, Broglino e Torre Squadrata.

Internamente alle mura, invece, si possono trovare i rioni di Santa Prassede, Santa Maria, Valle Bassa, San Fortunato, Porta Fratta e Porta Romana.

Frazioni

Asproli, Cacciano, Camerata, Canonica, Casemasce, Cecanibbi, Chioano, Collevalenza, Cordigliano, Duesanti, Ficareto, Fiore, Frontignano, Ilci, Izzalini, Loreto, Lorgnano, Montemolino, Montenero, Monticello, Pantalla, Pesciano, Petroro, Pian di Porto, Pian di San Martino, Pontecuti, Ponterio, Ponterio Stazione, Porchiano, Quadro, Ripaioli, Romazzano, Rosceto, San Damiano, Spagliagrano, Torrececcona, Torregentile, Vasciano

Amministrazione

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Amministrazioni precedenti

Galleria fotografica

Altri progetti

Note

  1. ^ “Todi Come una Città Sostenibile,” keynote, Inauguration Convocation Acadamic Year Università della Terza Eta, October 1992, Todi, Italy; "Todi città del futuro," and "Come Todi può divenire città ideale e modello per il futuro," in il Sole 24 ore, Milano, Italy, November 28, 1991
  2. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 01-01-2021.

Collegamenti esterni

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2007 in carica Antonino Ruggiano AN poi PdL Sindaco
1998 2007 Catiuscia Marini PDS poi DS Sindaco
1994 1998 Ottavio Nulli Pero PPI Sindaco
1985 1994 Massimo Buconi Psi Sindaco
1975 1985 Valfiero Budassi Psi Sindaco
1968 1975 Luigi Ferretti Sindaco
1965 1968 Carmelo Mantilacci Sindaco
1952 1965 Vittorio Antonini Sindaco
1946 1952 Giovanni Quadri Sindaco
1946 1946 Luigi Prosperi Sindaco
1944 1946 Mazzini Mezzoprete Sindaco
1944 1944 Fortunato Casei Sindaco

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