Vladimiro Caminiti
Vladimiro Caminiti (Palermo, 31 maggio 1932 – Torino, 5 settembre 1993) è stato un giornalista, scrittore e poeta italiano.
Attività giornalistica
Cominciò la sua carriera di giornalista a 18 anni nella redazione de "L'Ora" di Palermo. Ad assumerlo era stato l'allora capo servizio sportivo Mauro De Mauro, che venne poi ucciso dalla mafia. Caminiti passò quindi alla redazione siciliana del "Popolo", dove rimase fino a quando, dopo aver vinto un premio dell'Unione stampa sportiva italiana, venne chiamato nel '64 a Torino dal direttore di "Tuttosport", Antonio Ghirelli.
Il direttore Ghirelli aveva apprezzato in lui soprattutto lo stile appassionato, "siculo", tanto da commissionargli una storia del Palermo Calcio che fu pubblicata a puntate su "Il Calcio e il Ciclismo Illustrato". Nella redazione del quotidiano torinese fondato da Renato Casalbore, ha lavorato fino alla morte, divenendone una delle firme più prestigiose e facendo servizi in tutto il mondo. Oltre che a Tuttosport Caminiti collaborava a Hurrà Juventus, mensile della società bianconera.
Bibliografia commentata
- Olimpiadi senza mito
una galleria di personaggi dello sport denudati della loro prosopopea e presentati per quello che autenticamente erano; - Divi in poltrona, Tecnica e sentimento, Bologna, Cappelli, 1966
sorta di manifesto programmatico del suo modo di intendere la pratica sportiva secondo cuore e abilità; - Il maestro di violoncello, Firenze, il Fauno 1973
romanzo sicilianamente verghiano e ormonale, dedicato al padre, che, appunto, era maestro di violoncello (come l'altro suo figlio, fratello minore dello scrittore, Enzo), presenta passi di sublime poesia e descrizioni meravigliose (indimenticabile il racconto della morte della madre);
- Juventus 70
storia della squadra bianconera -scrigno vero di cultura e stile- che negli anni verrà gradualmente e minuziosamente completata e aggiornata ("Juventus '80" e, successivamente, una vera e propria enciclopedia nel Novanta e dintorni);
- Il romanzo del calcio italiano, Bologna, Cappelli, 1980
opera che manifesta la volontà da parte dello scrittore di dimostrare che si può scrivere un romanzo sullo sport più amato del nostro Stivale;
- Il Barone e il bambino
referto memoriale di una giovinezza che più non torna, rivisitata altresì in un'ottica dolcemente nostalgica, interessante l'intarsio linguistico di italiano e dialetto panormita, molto prima che lo inventasse Andrea Camilleri;
- Le parole sono ali, Torino, Piazza, 1994
un mondo fatto di parole, un universo fantastico e coinvolgente, una sorta di dolente sillabario che passa in rassegna tutto quello che fa la nostra vita, numerose le liriche perle disseminate fra le pagine intense, la vetta assoluta è la lettera "H".