Abbazia di San Martino in Valle

abbazia benettina a Fara San Martino, Italia

L'abbazia di San Martino in Valle è un'abbazia benedettina in rovina in prossimità delle Gole di Fara San Martino a Fara San Martino in provincia di Chieti.[1]

Abbazia di San Martino in Valle
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàFara San Martino
Coordinate42°05′19.42″N 14°11′32.79″E
Religionecattolica
Arcidiocesi Chieti-Vasto
Stile architettonicomedievale
Inizio costruzioneIX secolo
 
Gole di Fara San Martino

Le prime fonti storiche sulla Chiesa posta all'interno del Castello di Rocca S. Martino risalgono al 829 che la elencano tra i possedimenti del monastero di Santo Stefano in Lucania di Tornareccio, al quale era stato donato da Pipino il Breve.[2]

Nel 844 passa sotto il controllo del vescovo di Spoleto e successivamente tra i possedimenti dell'abbazia di San Liberatore a Majella. Nel 1044 il conte teatino Credindeo in punto di morte e per redenzione dell'anima sua e dei suoi cari (richiamando i Capitolari del Re longobardo Liutprando) dona la chiesa al venerabile sacerdote Isberto affinché la doti di un Monastero benedettino ed indipendente[3]. Nel 1172 diventa parte della diocesi di Chieti. Nel 1222 papa Onorio II conferma la donazione del conte Credindeo. Il monastero viene soppresso nel 1452 da papa Niccolò V e unito al Capitolo Vaticano, per tornare nel 1789 all'arcidiocesi di Chieti.

L'abbandono definitivo del monastero avvenne l'8 settembre 1818 a causa di un'alluvione che la ricoprì di detriti. I primi scavi per il suo recupero avvennero nel 1891, ma solo con quelli del 2009 i resti della struttura sono stati riportati interamente alla luce.

Architettura

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Navata

I resti dell'abbazia mostrano un cancello verso un cortile interno delimitato da un portico a tre arcate, sul lato nord del quale si trova un campanile a vela. L'interno della chiesa doveva essere su tre navate con una pavimentazione a lastre di pietra.

Un muro a tre arcate separa la navata centrale da quella settentrionale, da dove di accede a quello che doveva essere il nucleo iniziale della chiesa, scavato nella roccia, che fa ipotizzare la nascita del luogo di culto come eremo.

  1. ^ Monastero di S. Martino in Valle, su parcomajella.it. URL consultato il 12 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2019).
  2. ^ Abbazia Medievale di San Martino in Valle (PDF), su sangroaventino.it. URL consultato il 30 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2016).
  3. ^ A. L. Antinori, Annali degli Abruzzi, Vol. VI, sub anno 1044, Forni Editore, Bologna 1971..

Bibliografia

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  • Luigi Mammarella, San Martino in Marrucina e S. Martino in Valle, in Abbazie e monasteri benedettini in Abruzzo, Cerchio (AQ), Adelmo Polla Editore, 1989, pp. 132-133, ISBN 88-7407-026-8.
  • Luciana Tulipani, L'antica abbazia di San Martino in Valle: dall'eremo rupestre al monastero, in Rivista Abruzzese, Rassegna trimestrale di cultura, Anno LXIV, 2011, 4, pp. 322–327.
  • Luciana Tulipani, L'abbazia benedettina di San Martino in Valle (secc. IX-XVII): Le fonti archeologiche, in Adele Campanelli (a cura di), Maiella Madre, San Giovanni Teatino, Mac, 2010, pp. 149–169, ISBN 9788890580109.
  • Luciana Tulipani, Fara San Martino (CH), Abbazia benedettina di San Martino in Valle (secc. IX-XVII), in Quaderni di Archeologia d'Abruzzo. Notiziario della Soprintendenza per I Beni Archeologici dell'Abruzzo, Periodico Annuale, vol. 1/2009, Firenze, pp. 253–260.
  • Marco Buonocore, Fara S. Martino e l'abbazia di S. Martino in Valle: dalla serie Abbazie dell'Archivio del Capitolo di San Pietro presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae XIX (Studi e Testi, 474).

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