Ahmose-Inhapi
Ahmose-Inhapi (... – Tebe, ...; fl. XVI secolo a.C.) è stata una regina egizia tra la tarda XVII dinastia e gli inizi della XVIII dinastia.
Ahmose-Inhapi | |
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La mummia di Ahmose-Inhapi. Particolare della testa e delle spalle | |
Sposa del re d'Egitto Figlia del re | |
In carica | 1560/1558 a.C. |
Luogo di sepoltura | DB320 a Deir el-Bahari |
Padre | Senekhtenra Ahmose |
Consorte | Seqenenra Ta'o |
Figli | Ahmose-Henuttamehu |
Religione | Religione egizia |
Biografia
modificaAhmose-Inhapi era probabilmente figlia del faraone Senekhtenra Ahmose, e quindi sorella del faraone Seqenenra Ta'o e delle regine Ahhotep I e Sitdjehuti. Probabilmente andò in sposa al fratello Seqenenra Ta'o[1], ma non è da escludere che sia vissuta ai tempi di Ahmose I o di Amenofi I[2]. Aveva i titoli di "Sposa del Re" e "Figlia del Re".
Ebbe una figlia chiamata Ahmose-Henuttamehu. La regina Ahmose-Inhapi è menzionata nei papiri del Libro dei morti appartenuti alla figlia e giunti sino a noi e nella tomba del funzionario Amenemhat (TT53).
Mummia
modificaAhmose-Inhapi fu inizialmente sepolta in una tomba a lei destinata a Tebe, ma venne segretamente traslata con moltissime altre mummie reali nel cosiddetto nascondiglio DB320, presso Deir el-Bahari, per preservarla dai razziatori di tombe. Fu rinvenuta nel 1881 e attualmente si trova Museo del Cairo[3].
Al momento della scoperta, la salma della regina giaceva in un sarcofago appartenuto alla cosiddetta Lady Rai, balia della nipote di Ahmose-Inhapi, la regina Ahmose Nefertari. Fu sbendata da Gaston Maspero il 26 giugno 1886 e venne esaminata qualche anno dopo dall'anatomista G. Elliot Smith, che descrisse Inhapi come una donna imponente e robusta, alta 1 metro e 68 centimetri e rassomigliante al fratello/sposo Seqenenra Ta'o[4]. Lo studioso notò come, nonostante la giovane età della donna, il sale dell'imbalsamazione avesse prodotto innumerevoli rughe sul suo volto, oltre a distorcerne la fisionomia[4] (questo anche a causa di un pesante oggetto decorativo, non rinvenuto, che probabilmente fu posto sul suo viso). I capelli della regina defunta furono intrecciati in un modo particolare, di moda agli inizi del Nuovo Regno.
Note
modifica- ^ Tyldesley, Joyce, Chronicle of the Queens of Egypt, Thames & Hudson, 2006, pp. 79, 82, ISBN 0-500-05145-3.
- ^ Grajetzki, Ancient Egyptian Queens: A Hieroglyphic Dictionary, Londra, Golden House Publications, 2005, ISBN 978-0-9547218-9-3.
- ^ Dodson, Aidan and Hilton, Dyan, The Complete Royal Families of Ancient Egypt, Thames & Hudson, 2004, ISBN 0-500-05128-3.
- ^ a b G. Elliot Smith, The Royal Mummies, Duckworth Egyptology, 1912 (ristampa 2000), pp. 8-11, ISBN 0-7156-2959-X.
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