Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia

arcidiocesi della Chiesa cattolica in Italia

L'arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia (in latino Archidioecesis Sancti Angeli de Lombardis-Compsana-Nuscana-Bisaciensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Benevento appartenente alla regione ecclesiastica Campania. Nel 2022 contava 72.400 battezzati su 72.871 abitanti. È retta dall'arcivescovo Pasquale Cascio.

Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia
Archidioecesis Sancti Angeli de Lombardis-Compsana-Nuscana-Bisaciensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Benevento
Regione ecclesiasticaCampania
 
Mappa della diocesi
 
ArcivescovoPasquale Cascio
Vicario generaleTarcisio Luigi Gambalonga
Presbiteri45, di cui 29 secolari e 16 regolari
1.608 battezzati per presbitero
Religiosi25 uomini, 23 donne
Diaconi4 permanenti
 
Abitanti72.871
Battezzati72.400 (99,4% del totale)
StatoItalia
Superficie1.291 km²
Parrocchie36 (4 vicariati)
 
ErezioneVIII secolo (Conza)
XI secolo (Nusco)
XI secolo (Bisaccia)
XI secolo (Sant'Angelo)
in plena unione dal 30 settembre 1986
Ritoromano
CattedraleSant'Antonino martire
ConcattedraliSanta Maria Assunta (Conza)
Sant'Amato (Nusco)
Natività della Vergine Maria (Bisaccia)
IndirizzoVia Belvedere, 1, 83054 Sant'Angelo dei Lombardi [Avellino], Italia
Sito webwww.diocesisantangelo.it
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La nuova concattedrale di Conza, costruita dopo che l'antico centro storico cittadino, dove si trovava la precedente cattedrale, venne raso al suolo dal terremoto dell'Irpinia del 1980.
La concattedrale di Nusco.
Vista aerea della cattedrale di Bisaccia.
Il santuario di san Gerardo Maiella a Materdomini (Caposele).
Resti dell'abbazia del Goleto.
Il santuario del Santissimo Salvatore di Montella.

Territorio

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L'arcidiocesi comprende 30 comuni della provincia di Avellino: Andretta, Aquilonia, Bagnoli Irpino, Bisaccia, Cairano, Calabritto, Calitri, Caposele, Cassano Irpino, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Conza della Campania, Frigento, Gesualdo, Guardia Lombardi, Lioni, Montella, Montemarano, Monteverde, Morra De Sanctis, Nusco, Rocca San Felice, Sant'Andrea di Conza, Sant'Angelo dei Lombardi, Senerchia, Sturno, Teora, Torella dei Lombardi, Villamaina e Volturara Irpina.[1]

Sede arcivescovile è la città di Sant'Angelo dei Lombardi, dove si trova la cattedrale di Sant'Antonino martire. A Conza della Campania, Nusco e Bisaccia sorgono le concattedrali dedicate rispettivamente a Santa Maria Assunta, Sant'Amato e alla Natività della Vergine Maria. Nella località di Materdomini del comune di Caposele si trova la basilica minore e santuario di san Gerardo Maiella.

Fanno parte della diocesi tre centri che furono in passato sedi episcopali, Frigento, Montemarano e Monteverde, dove si trovano le ex cattedrali dedicate rispettivamente a Santa Maria Assunta, all'Assunzione di Maria Vergine e a Santa Maria Maggiore.

Il territorio si estende su 1.291 km² ed è suddiviso in 36 parrocchie.

Sono tredici i santuari riconosciuti come santuari diocesani:[2]

  • il santuario della Vergine Stella del Mattino ad Andretta;
  • il santuario di Maria Santissima della Neve a Calabritto;
  • il santuario di san Gerardo Maiella a Caposele;
  • il santuario di Santa Maria delle Grazie a Castelvetere sul Calore;
  • il santuario della Beata Vergine del Buon Consiglio a Frigento;
  • il santuario di San Rocco a Lioni;
  • il santuario di Santa Maria del Piano a Lioni;
  • il santuario di San Francesco a Folloni di Montella;
  • il santuario del Santissimo Salvatore a Montella;
  • il santuario di Santa Lucia Vergine e Martire a Morra De Sanctis;
  • il santuario di Santa Felicita a Rocca San Felice;
  • l'abbazia del Goleto a Sant'Angelo dei Lombardi;
  • il santuario di San Michele Arcangelo a Senerchia.

A Nusco, nell'ex palazzo episcopale, è istituito il museo diocesano d'arte sacra, che raccoglie «le testimonianze storico-artistiche realizzate, nel corso dei secoli, dalle singole comunità credenti, che costituiscono l'odierna arcidiocesi».[3]

Istituti religiosi

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Istituti religiosi maschili

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Istituti religiosi femminili

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L'odierna arcidiocesi nasce nel 1986 dall'unione di quattro antiche sedi episcopali: Nusco, Bisaccia, Conza e Sant'Angelo dei Lombardi.

La diocesi di Nusco fu eretta durante il pontificato di papa Gregorio VII. Ad Alfano I, arcivescovo di Salerno, si deve la consacrazione del primo vescovo, sant'Amato, durante o dopo il 1076, anno in cui i Normanni di Roberto il Guiscardo conquistarono Conza.

La nuova diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Salerno e comprendeva l'ex gastaldato longobardo di Montella, costituito da quattro centri abitati: Montella, Bagnoli, Cassano e Nusco.

A sant'Amato si deve pure la fondazione dell'abbazia benedettina di Santa Maria de Fundiliano (Fontigliano), che rimase soggetta al vescovado nuscano fino al 1164, quanto ottenne l'immediata soggezione alla Santa Sede; caduta in rovina, fu unita alla mensa vescovile di Nusco da papa Pio II nel 1461.[4]

Sul finire del XV secolo, in occasione del quarto centenario della morte di sant'Amato, fu istituito a Nusco ad opera del vescovo Antonio Maramaldo il monte frumentario, uno dei primi del sud Italia.

I vescovi ebbero difficoltà ad attuare in diocesi i decreti di riforma del concilio di Trento. A Benedetto Giacinto Sangermano si deve una visita pastorale alla diocesi e la celebrazione di un sinodo diocesano nel 1680; come già diversi suoi predecessori, anche Sangermano dovette abbandonare la diocesi per l'opposizione ai suoi tentativi di riforma e sostituito da un vicario apostolico.[5] Solo nel Settecento fu istituito il seminario vescovile ad opera di Francesco Antonio Bonaventura (1758).

Il 27 giugno 1818, in forza della bolla De utiliori di papa Pio VII, la diocesi di Montemarano venne soppressa ed il suo territorio, costituito dai comuni di Montemarano, Volturara, Castelfranci e Castelvetere, fu incorporato in quello della diocesi di Nusco.[6]

Al momento dell'unione con le diocesi di Bisaccia, Conza e Sant'Angelo dei Lombardi, la diocesi di Nusco comprendeva 16 parrocchie nei comuni di Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Montella (6), Montemarano, Nusco (3) e Volturara Irpina(2).[7]

Bisaccia

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La diocesi di Bisaccia fu eretta probabilmente nell'XI secolo. Infatti, il primo vescovo conosciuto fu Basilio, menzionato in un diploma del 1097, dove appare come testimone di alcune donazioni concesse da Goffredo di Andria. Per il XII secolo sono noti solo tre vescovi: Atinolfo, documentato in una carta del 1138; Riccardo, la cui firma appare in un diploma del 1174 e che prese parte al concilio lateranense del 1179; e Guglielmo, che partecipò alla consacrazione della chiesa di San Marco a Bovino nel 1197.[8]

La diocesi era una delle suffraganee dell'arcidiocesi di Conza. Questa dipendenza fu sancita da papa Innocenzo III con la bolla In eminenti dell'11 novembre 1200, che confermava precedenti privilegi concessi dai pontefici Alessandro III (1159-1181) e Lucio III (1181-1185).[9]

La diocesi comprendeva tre centri abitati: Bisaccia, Vallata e Morra.[10] Per la povertà delle rendite della mensa vescovile, papa Leone X nel 1513 stabilì l'unione aeque principaliter di Bisaccia con Sant'Angelo dei Lombardi, ma questa unione venne sospesa nel 1517. Papa Paolo III stabilì nuovamente l'unione con la bolla Aequum reputamus del 3 novembre 1534,[11] decidendo che il vescovo che sarebbe sopravvissuto avrebbe riunito le due sedi. L'unione si realizzò nel 1540 alla morte del vescovo Nicola Volpe di Bisaccia, e Rainaldo Cancellieri divenne il primo vescovo delle due diocesi unite.

All'inizio dell'Ottocento, il capitolo della cattedrale della Natività della Vergine Maria era costituito da tre dignità (cantore, primicerio e tesoriere) e da sette canonici. Nella città episcopale si trovava un monastero dei francescani conventuali, soppresso durante il regime napoleonico.[10]

Erano originari di Bisaccia, Nicola, che fu vescovo di Montemarano dal 1350 al 1364, e Arcangelo Gabriele Cela, vescovo di Anglona-Tursi (1819-1822). Due furono anche i vescovi nativi di Vallata, Antonio de Cozza, vescovo di Lacedonia (1428), e Giovanni Battista Capuani, vescovo di Belcastro (1729-1752). Infine Morra diede i natali a Nicola Cicirelli, vescovo di Gravina (1758-1790), e a Domenico Lombardi, vescovo ausiliare di Napoli e titolare di Lares.[10]

Sant'Angelo dei Lombardi

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La diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi risale all'XI secolo nel periodo che vide il territorio passare dal principato longobardo di Salerno ai nuovi dominatori normanni, e, come in altri casi analoghi, «rientra appieno nello schema dell'incastellamento normanno e della successiva promozione del nuovo centro a sede vescovile».[12]

La prima menzione di un suo vescovo si trova in un documento di papa Gregorio VII, non datato ma attribuibile al periodo 1080/1085, dove si accenna ad un vescovo R. che, assieme ad altri vescovi, deve il doveroso ossequio all'arcivescovo Alfano I di Salerno.[13] Tuttavia la sede di Sant'Angelo dei Lombardi appare ben presto suffraganea dell'arcidiocesi di Conza. Per il XII secolo è noto un solo vescovo di Sant'Angelo, Giovanni, documentato dal 1174 al 1183, e che prese parte al concilio lateranense del 1179.

Scavi archeologici condotti sul finire del XX secolo nel castello di Sant'Angelo hanno portato alla luce i resti di un'ampia struttura basilicale, databile in epoca normanna tra XI e XII secolo ed identificabile con la primitiva cattedrale diocesana, dedicata a sant'Antonino martire.[12] In seguito la cattedrale fu trasferita, probabilmente nel XIV secolo, nell'attuale posizione; fu più volte ricostruita o rimaneggiata per i frequenti terremoti che nel corso dei tempi hanno devastato l'Irpinia.[14]

Nel territorio diocesano fu fondata da san Guglielmo da Vercelli nella prima metà del XII secolo l'abbazia del Santissimo Salvatore del Goleto, che vide il suo massimo splendore nel XII e nel XIII secolo; caduta in disgrazia, nel 1515 papa Leone X la unì alla Real Casa della Santissima Annunziata di Napoli.[15]

A partire dal 1540 la diocesi fu unita aeque principaliter alla diocesi di Bisaccia.

Nel 1590 fu aperto il seminario diocesano, che fu tuttavia chiuso nel 1628. Un secolo dopo, nel 1738, il vescovo Antonio Manerba lo riaprì in alcuni locali del palazzo episcopale, finché nel 1746 lo stesso Manerba edificò un apposito edificio a fianco dell'episcopio.

Tra i vescovi di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia si distinse in modo particolare Gaspare Paluzzi degli Albertoni (1601 - 1614), nipote di papa Urbano VII, governatore delle province dell'Umbria e di Roma e nunzio apostolico in Portogallo, dove morì.

All'inizio dell'Ottocento la diocesi comprendeva i centri abitati di Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Guardia e Torella.[16] Il 27 giugno 1818, in forza della bolla De utiliori di papa Pio VII, la diocesi di Monteverde venne soppressa ed il suo territorio, costituito dai comuni di Monteverde e di Carbonara, fu incorporato in quello della diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi, a cui fu unita anche l'abbazia del Goleto.

 
Resti dell'antica cattedrale di Conza, distrutta dal terremoto dell'Irpinia del 1980.

Ignote sono le origini della diocesi di Conza, che alcuni autori fanno risalire all'epoca costantiniana.[12] La diocesi è documentata per la prima volta nell'VIII secolo, quando il vescovo Ladu (Lando) prese parte al sinodo indetto a Roma da papa Zaccaria nel 743.

Altrettanto sconosciuta è l'epoca in cui Conza venne elevata al rango di sede metropolitana. Nella bolla di papa Giovanni XV del 12 luglio 989, Conza appare tra le suffraganee dell'arcidiocesi di Salerno; la stessa indicazione è ripetuta nelle bolle dei successivi pontefici Sergio IV (1012), Benedetto VIII (1016) e Clemente II (1047).[17] Nel decreto sinodale emesso il 2 maggio 1050 in occasione della canonizzazione di san Gerardo di Toul, per la prima volta Pietro di Conza si firma come arcivescovo. Tuttavia è probabile che ci furono delle contestazioni da parte dei metropoliti di Salerno; infatti in bolle successive del 1051, 1058 e 1059 Conza appare ancora tra le suffraganee di Salerno e Pietro come semplice vescovo. I papi Alessandro II e Gregorio VII (circa 1080/85) confermarono la soggezione di Conza a Salerno.[18] «Nel 1098 Urbano II, pur riaffermando l'ormai solo teorica supremazia degli arcivescovi di Salerno sui vescovi di Conza e di Acerenza, riconobbe il fatto compiuto dell'elevazione alla dignità arcivescovile di questi ultimi».[12]

Alla fine del XII secolo sono documentate le diocesi suffraganee di Conza: Muro Lucano, Satriano, Monteverde, Lacedonia, Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia.[18]

Tra i primi vescovi di Conza, dopo Ladu, si ricordano: Pietro I, che appare tuttavia in un diploma del 967 ritenuto spurio; un anonimo vescovo, che morì durante il terremoto che distrusse Conza nel 990; Pietro II, documentato in diverse occasioni tra il 1050 e il 1059 e che per primo ebbe il titolo di arcivescovo; Leone, menzionato nel racconto della traslazione delle reliquie di san Nicola di Bari, scritto da Giovanni diacono; Gregorio, che nel 1103 donò ai suoi canonici la chiesa di San Martino de Silere; Roberto, documentato dal 1121/24 al 1129; sant'Erberto, patrono di Conza.

La cattedrale di Conza fu consacrata nel 1122 o 1123 dall'arcivescovo Roberto e dedicata all'Assunta.

La città episcopale fu oggetto di periodiche distruzioni ad opera di violenti terremoti (si ricordano quelli del 1456, 1466, 1561, 1694, 1702, 1732), che ne causarono lo spopolamento e il progressivo abbandono. A partire dal XIV o dal XV secolo gli arcivescovi lasciarono Conza e posero la loro residenza in vari centri dell'arcidiocesi, tra cui Calitri e Santomenna, fino a stabilirsi definitivamente a Sant'Andrea di Conza, dove fu eretto un nuovo episcopio, attualmente sede comunale, e la locale chiesa di San Michele eretta a procattedrale.[12] Durante l'episcopato di Francesco Paolo Nicolai (1716-1731) fu istituito a Sant'Andrea di Conza il seminario arcivescovile. Anche a Santomenna esistevano un episcopio, un seminario e la procattedrale di San Gaetano, edifici andati tutti distrutti con il terremoto del 1980.

Il 27 giugno 1818, in forza della bolla De utiliori di papa Pio VII, agli arcivescovi di Conza fu data in amministrazione perpetua la diocesi di Campagna, a cui fu unito il territorio della soppressa diocesi di Satriano. Con la medesima bolla, fu ridisegnata la provincia ecclesiastica di Conza che comprendeva ora le diocesi di Campagna, Lacedonia e Muro Lucano e le sedi unite di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia.

All'inizio dell'Ottocento l'arcidiocesi era costituita di 24 centri: Conza, Sant'Andrea di Conza, Pescopagano, Calitri, Cairano, Andretta, Teora, Caposele, Calabritto, Quaglietta[19], Senerchia, Auletta, Buccino, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva e Vietri di Potenza.

Le sedi unite

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Il 30 settembre 1921 con la bolla Ad christifidelium di papa Benedetto XV ebbe termine il regime di amministrazione perpetua e fu ristabilita la diocesi di Campagna, resa immediatamente soggetta alla Santa Sede. Contestualmente l'arcidiocesi di Conza fu unita aeque principaliter alle diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia, ed inoltre perse 13 comuni che furono ceduti alla diocesi di Campagna.[20] Giulio Tommasi, già vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia, fu nominato anche arcivescovo di Conza, ma continuò a mantenere la sua residenza a Sant'Angelo dei Lombardi, così come i suoi successori.

Il 4 agosto 1973 Gastone Mojaisky Perrelli, già vescovo di Nusco, fu nominato anche arcivescovo di Conza e vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia, unendo così in persona episcopi le quattro sedi diocesane.

L'8 settembre 1976 l'arcidiocesi di Conza cedette il comune di Pescopagano alla diocesi di Melfi.[21] Il 30 aprile 1979 perse anche la dignità metropolitica in forza della bolla Quamquam Ecclesia di papa Giovanni Paolo II, mantenendo il titolo arcivescovile. La diocesi di Nusco e l'arcidiocesi di Conza, con le antiche suffraganee di Sant'Angelo dei Lombardi, Bisaccia e Lacedonia, entrarono a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Benevento.[22]

Il terremoto del 1980 danneggiò gravemente il patrimonio culturale delle diocesi dell'Irpinia. In particolare andò distrutta la cittadina di Conza e la sua antica cattedrale, ridotta attualmente a poche vestigia.

Il 30 settembre 1986 con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi l'arcidiocesi di Conza e le diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi, Bisaccia e Nusco sono state unite con la formula plena unione e la nuova circoscrizione ecclesiastica sorta dall'unione ha assunto il nome di Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.

Il 18 ottobre 1995 l'arcidiocesi si è ampliata, incorporando il comune di Rocca San Felice, che apparteneva alla diocesi di Avellino.[23]

Il 25 gennaio 1998 con una nuova variazione territoriale per effetto del decreto Quo uberius della Congregazione per i vescovi, la diocesi ha incorporato i comuni di Frigento (antica sede vescovile), Sturno, Gesualdo e Villamaina, che appartenevano alla diocesi di Avellino, e ha ceduto alla diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia il comune di Vallata.[24]

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Sede di Nusco

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Sede di Bisaccia

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  • Basilio † (menzionato nel 1097)[35]
  • Atinolfo † (menzionato nel 1138)[8]
  • Riccardo † (prima del 1174 - dopo il 1179)[8][36]
  • Guglielmo † (menzionato nel 1197)[8][36]
  • Roberto † (prima del 1212 - dopo il 1221)[36]
  • Lodato † (30 settembre 1254[37] - ?)
  • Giacomo di Atina, O.S.B. † (prima di dicembre 1275 - dopo agosto 1278)[36]
  • Benedetto † (circa 1282[39] - 20 aprile 1288 nominato vescovo di Avellino)
    • Manfredo † (2 giugno 1291 - ?) (amministratore apostolico)
  • Francesco † (prima del 1310 - 19 maggio 1311 nominato vescovo di Ascoli Satriano)
  • Giacomo † (19 maggio 1311 - 1328 deceduto)
    • Giovanni I, O.F.M. † (20 marzo 1329 - 1329 deceduto) (vescovo eletto)
  • Francesco Bestagno, O.P. † (11 settembre 1329 - 1351 deceduto)
  • Nicola I, O.P. † (27 giugno 1351 - ?)
  • Benedetto Colonna † (1353 - ?)
  • Giovanni II † (? - 13 settembre 1364 nominato vescovo di Terralba)
  • Costantino da Termoli, O.E.S.A. † (26 marzo 1365 - 3 novembre 1368 nominato vescovo di Montecorvino)[40].
  • Stefano † (1368 - 1369 dimesso)
  • Francesco de Capite, O.F.M. † (21 febbraio 1369 - ? deceduto)
    • Siffredo Reynardi, O.E.S.A. † (17 agosto 1385 - deceduto 1386) (obbedienza avignonese)[41].
  • Nicola II † (9 giugno 1386 - ?)
  • Leone † (21 agosto 1389 - ?)
  • Giovanni Angeli † (13 giugno 1410 - ? deceduto)
  • Guglielmo Nicolai † (3 novembre 1428 - ? deceduto)
  • Petruccio de Migliolo † (12 giugno 1450 - 30 gennaio 1463 nominato vescovo di Lacedonia)
  • Martino de Maggio † (8 aprile 1463 - 24 agosto 1487 nominato vescovo di Bisceglie)
  • Bernardino Barbiani † (24 agosto 1487 - ?)
  • Gaspare de Corbara † (12 novembre 1498 - 23 dicembre 1517 dimesso)
  • Nicola Volpe † (23 dicembre 1517 - 1540 deceduto)

Sede di Sant'Angelo dei Lombardi

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  • R. † (menzionato nel 1080/1085)[35]
  • Giovanni I † (prima del 1174 - dopo il 1183)[42][43]
  • Riccardo † (menzionato nel 1217)[42]
  • Giovanni II † (prima del 1246 - dopo il 1259)[44]
  • Ruggero † (prima del 1263 - dopo febbraio 1266)[42]
    • Sede vacante (1266/68 - 1272/73)[42]
  • Bonfiglio † (menzionato nel 1295)[42]
  • Lorenzo † (? - 11 dicembre 1346 nominato arcivescovo di Conza)
  • Pietro dell'Aquila, O.F.M. † (12 febbraio 1347 - 30 maggio 1348 nominato vescovo di Trivento)
  • Roberto Estore, O.E.S.A. † (30 maggio 1348 - ?)[45]
  • Giacomo † (menzionato nel 1375)[46]
  • Alessandro † (? - 1398 deceduto)
  • Pietro † (24 dicembre 1398 - 1413 deceduto)
    • Sede vacante (1413-1418)
  • Antonio da Barletta † (7 maggio 1418 - 1427 dimesso)
  • Pietro de Agello, O.S.B.Coel. † (13 ottobre 1427 - 1447 dimesso)
  • Pessulo da Sorrento † (27 novembre 1447 - ?)
  • Giacomo, O.E.S.A. † (3 agosto 1468 - 15 gennaio 1477 deceduto)
  • Michele † (21 febbraio 1477 - 1485 deceduto)
  • Edoardo Ferro † (12 agosto 1485 - 1491 deceduto)
  • Biagio de Locha † (23 gennaio 1492 - ? deceduto)
  • Rainaldo Cancellieri † (16 dicembre 1502 - 1540 nominato vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia)

Sede di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia

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  • Rainaldo Cancellieri † (1540 - 1542 dimesso)
  • Valerio Cancellieri † (11 ottobre 1542 - 1574 deceduto)
  • Pietrantonio Vicedomini † (17 novembre 1574 - 4 novembre 1580 nominato vescovo di Avellino e Frigento)
  • Giovanni Battista Pietralata † (12 dicembre 1580 - 1585 dimesso)
  • Antonello de Folgore † (27 novembre 1585 - 1590 deceduto)
  • Flaminio Torricella † (30 gennaio 1591 - 1600 deceduto)
  • Gaspare Paluzzi degli Albertoni † (4 aprile 1601 - 1614 deceduto)
  • Francesco Diotallevi † (21 luglio 1614 - 1622 deceduto)
  • Ercole Rangoni † (2 maggio 1622 - 24 aprile 1645 nominato arcivescovo di Conza)
  • Gregorio Coppino, O.S.B. † (12 giugno 1645 - ottobre o novembre 1645 deceduto)
  • Alessandro Salzillo † (12 maggio 1646 - 1646 deceduto)
  • Ignazio Cianti, O.P. † (7 gennaio 1647 - febbraio o marzo 1661 dimesso)
  • Tommaso de Rosa † (16 gennaio 1662 - 8 maggio 1679 nominato vescovo di Policastro)
  • Giovanni Battista Nepita † (8 gennaio 1680 - 26 marzo 1685 nominato vescovo di Massa Lubrense)
  • Giuseppe Mastellone † (14 maggio 1685 - giugno 1721 deceduto)
  • Giuseppe Galliani † (1º dicembre 1721 - aprile 1727 deceduto)
  • Angelo Maria Nappi, O.S.M. † (25 giugno 1727 - dicembre 1734 deceduto)
  • Antonio Manerba (Malerba) † (25 maggio 1735 - settembre 1761 deceduto)
  • Domenico Volpe † (25 gennaio 1762 - 12 marzo 1783 deceduto)
    • Sede vacante (1783-1792)
  • Carlo Nicodemi † (26 marzo 1792 - 2 marzo 1808 deceduto)
    • Sede vacante (1808-1818)
  • Bartolomeo Goglia † (21 dicembre 1818 - 20 aprile 1840 deceduto)
  • Ferdinando Girardi, C.M. † (22 luglio 1842 - 21 dicembre 1846 nominato vescovo di Nardò)
  • Giuseppe Gennaro Romano † (21 dicembre 1846 - 17 giugno 1854 dimesso[47])
  • Giuseppe Maria Fanelli † (23 giugno 1854 - 8 giugno 1891 deceduto)
  • Nicola Lo Russo † (8 giugno 1891 succeduto - 9 aprile 1897 deceduto)
  • Giulio Tommasi † (19 aprile 1897 - 30 settembre 1921 nominato arcivescovo di Conza e vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia)

Sede di Conza

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Sede di Conza, Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia

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Sede di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia

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Statistiche

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L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 72.871 persone contava 72.400 battezzati, corrispondenti al 99,4% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
arcidiocesi di Conza, Sant'Angelo dei Lombardi e Bisaccia
1950 91.646 91.898 99,7 68 58 10 1.347 10 73 22
1970 83.765 85.500 98,0 73 60 13 1.147 19 92 24
1980 62.200 63.200 98,4 59 38 21 1.054 25 80 22
diocesi di Nusco
1950 38.700 38.810 99,7 53 49 4 730 4 38 19
1970 34.200 34.500 99,1 23 18 5 1.486 7 45 20
1980 31.868 32.775 97,2 26 20 6 1.225 7 31 19
arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia
1990 92.800 93.000 99,8 62 45 17 1.496 18 117 40
1999 101.500 103.000 98,5 63 38 25 1.611 1 31 78 45
2000 88.500 89.825 98,5 64 39 25 1.382 1 47 83 45
2001 88.500 89.825 98,5 67 40 27 1.320 1 57 83 45
2002 85.000 85.479 99,4 68 38 30 1.250 2 57 83 45
2003 85.000 85.470 99,5 67 37 30 1.268 2 70 86 45
2004 84.500 85.000 99,4 67 41 26 1.261 2 50 78 35
2010 83.000 83.500 99,4 65 41 24 1.276 1 35 73 36
2014 84.300 84.900 99,3 61 37 24 1.381 29 60 36
2017 79.130 80.900 97,8 56 34 22 1.413 4 27 40 36
2020 77.050 78.000 98,8 54 31 23 1.426 4 29 25 36
2022 72.400 72.871 99,4 45 29 16 1.608 4 25 23 36
  1. ^ Dal sito parrocchiemap.it.
  2. ^ Santuari Diocesani, su Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. URL consultato l'8 aprile 2024.
  3. ^ Informazioni. dalla pagina dedicata al museo in Beweb - Beni ecclesiastici in web.
  4. ^ Kehr, Italia pontificia, VIII, p. 378. La bolla pontificia in: D'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, p. 496.
  5. ^ D'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, p. 497.
  6. ^ D'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, p. 499.
  7. ^ Gazzetta ufficiale., Serie generale, Anno 127, nº 240, decreto del 2 ottobre 1986, p. 27.
  8. ^ a b c d Kehr, Italia pontificia, IX, p. 511.
  9. ^ La bolla in: Ughelli, Italia sacra, VI, coll. 812-814. Cfr. Kehr, Italia pontificia, IX, pp. 508-509, nnº 7-8.
  10. ^ a b c D'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, p. 617.
  11. ^ La bolla in: Ughelli, Italia sacra, VI, coll. 831-834.
  12. ^ a b c d e Dal sito Beweb - Beni ecclesiastici in web.
  13. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 514, nº 1.
  14. ^ Dal sito Beweb - La chiesa di Sant' Antonino Martire.
  15. ^ Kehr, Italia pontificia, IX, p. 515.
  16. ^ D'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, p. 616.
  17. ^ Kehr, Italia pontificia, VIII, pp. 346-349.
  18. ^ a b Kehr, Italia pontificia, IX, pp. 505-506.
  19. ^ Dal 1927 il comune di Quaglietta è stato soppresso e il centro è diventato una frazione di Calabritto.
  20. ^ Si tratta dei comuni di Auletta, Buccino, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva e Vietri di Potenza.
  21. ^ AAS 68 (1976), pp. 675-677.
  22. ^ La diocesi di Muro Lucano già dal 1954 era entrata far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Acerenza, passata poi a quella di Potenza nel 1976.
  23. ^ Decreto 27 dicembre 1996., Gazzetta Ufficiale.
  24. ^ (LA) Decreto Quo uberius (PDF)., AAS 90 (1998), pp. 239-240.
  25. ^ Vescovo di Nusco menzionato nel necrologio di San Matteo di Salerno alla data del 9 maggio; incerta è l'epoca precisa in cui visse, ascrivibile comunque al XII secolo. Kehr, Italia pontificia, VIII, p. 377. Kamp, Kirche und Monarchie…, vol. I, p. 467.
  26. ^ Kehr, Italia pontificia, VIII, p. 378.
  27. ^ Leone Mattei Cerasoli, Di alcuni vescovi poco noti., 2, in Archivio storico per le province napoletane, 44 (nuova serie 4), 1919, pp. 321-322.
  28. ^ Mattei Cerasoli, Di alcuni vescovi poco noti, p. 322. Kamp, Kirche und Monarchie…, vol. I, p. 467. Hans-Walter Klewitz, Zur geschichte der bistumsorganisation Campaniens und Apuliens im 10. und 11. Jahrhundert (PDF)., in Quellen und Forschungen aus italienischen archiven und bibliotheken, XXIV (1932-33), p. 53. Gams riporta erroneamente, forse per refuso, la data del 1194.
  29. ^ a b c d e f g Kamp, Kirche und Monarchie…, vol. I, pp. 467–469.
  30. ^ Fu sottoposto ad una indagine il 3 settembre 1285 da parte di papa Onorio IV per aver accettato l'episcopato senza il consenso dei suoi superiori religiosi (Eubel, Hierarchia catholica, vol. I, p. 374, nota 1).
  31. ^ Gams recensisce un vescovo Nicola, documentato a febbraio 1368.
  32. ^ Nominato nunzio apostolico e arcivescovo titolare di Antiochia di Pisidia.
  33. ^ Nominato arcivescovo titolare di Fulli.
  34. ^ Contestualmente nominato vescovo titolare di Utica.
  35. ^ a b Storia dal sito web. dell'arcidiocesi. Vescovo ignoto a Ughelli, Cappelletti, Gams e Kehr.
  36. ^ a b c d e Kamp, Kirche und Monarchie…, vol. II, pp. 750–752.
  37. ^ Già documentato come vescovo eletto il 30 agosto 1254 (Kamp).
  38. ^ Un vescovo Zaccaria è documentato nel 1265. Secondo Kamp il diploma che lo menziona, per la consacrazione della chiesa di Santa Maria di Valleverde a Bovino, è un falso e dunque anche il nome di quel vescovo è da scartare.
  39. ^ La diocesi era ancora vacante nel mese di novembre 1282 (Kamp II, p. 752, nota 26).
  40. ^ Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano. Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, p. 635.
  41. ^ Lazcano, o.c., vol. I, p. 636.
  42. ^ a b c d e Kamp, Kirche und Monarchie…, vol. II, pp. 764–767.
  43. ^ Al concilio lateranense del 1179 prese parte un vescovo di Sant'Angelo a cui gli autori danno però nomi diversi, Tommaso (Ughelli) o Bonifacio (Gams); per Kehr e Kamp il suo nome è Giovanni.
  44. ^ Trasferito a Nola, dove è documentato nel 1261 (Kamp, pp. 766-767).
  45. ^ Il 4 febbraio 1359, creduto morto il legittimo vescovo, la Santa Sede procedette alla nomina di Pietro Fabbri de Armoniaco; scoperto l'errore, il 9 agosto 1361 Pietro Fabbri fu trasferito a Neopatrasso. Eubel, Hierarchia catholica, I, p. 90, nota 2.
  46. ^ Francesco Scandone, L'alta valle dell'Ofanto I: Città di S. Angelo dei Lombardi, Avellino, 1957, doc. 179.
  47. ^ Il 23 marzo 1855 fu nominato vescovo di Acerra.
  48. ^ Le varianti presenti nei manoscritti antichi e i vari autori del passato hanno creato molta confusione sul nome di questo vescovo. Per Ughelli il vescovo presente al sinodo romano di papa Zaccaria si chiamava Pelagio; lo stesso nome è riportato dagli autori che ne dipendono, per esempio Gams e Cappelletti. D'Avino fu tra i primi a mettere in dubbio non solo il nome ma anche la presenza di un vescovo di Conza a quel concilio; in base ad alcuni manoscritti, ritiene che il nome esatto sia Lando o Landone, e che fosse vescovo Consilino, ossia di Sala Consilina. Nell'edizione delle Monumenta Germaniae Historica ( Concilia (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2016)., II.1, pp. 23-24) sono riportati i seguenti nomi: Ladu Consis e Pelagius Consentias, il primo come vescovo di Conza e il secondo di Cosenza.
  49. ^ Secondo D'Avino (Cenni storici…, pp. 222-223) e Kehr (Italia pontificia, IX, pp. 502 e 505), questo vescovo appare in un falso diploma.
  50. ^ a b c Kehr, Italia pontificia, IX, pp. 505-508.
  51. ^ La prima menzione di questo vescovo è una bolla di papa Callisto II databile tra il 1121 e il 1124; in questa bolla il nome del vescovo appare con la sola iniziale R. Alcuni autori (Cappelletti e Gams) hanno letto, al posto di R., la lettera H., ipotizzando così l'esistenza di un vescovo Hugo.
  52. ^ a b c d e f g h Kamp, Kirche und Monarchie…, vol. II, pp. 742–749.
  53. ^ Per errata lettura dei manoscritti, al posto di Giacomo è stato inserito un vescovo Andrea, che per Kamp corrisponde all'omonimo della seconda metà del secolo.
  54. ^ Kamp documenta che la diocesi è stata vacante almeno dal 12 giugno 1253 al 24 aprile 1254.
  55. ^ Data della conferma pontificia; il vescovo è già documentato come eletto dal capitolo il 22 aprile precedente (Kamp, p. 749, nota 66).
  56. ^ Apparteneva ai duchi di Belcastro, nacque nel 1656 a Napoli da Tommaso e da Vittoria Sersale. Fu il cardinale Innico Caracciolo, arcivescovo di Napoli, a proporlo alla guida della cattedra conzana e a consacrarlo arcivescovo di Conza nel 1682 nella cattedrale di Napoli.
  57. ^ Dal 1818 al 1921 gli arcivescovi di Conza erano anche amministratori apostolici della diocesi di Campagna.

Bibliografia

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Per Sant'Angelo dei Lombardi

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Per Bisaccia

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Per Conza

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Per Nusco

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