Arcidiocesi di Seleucia di Isauria

L'arcidiocesi di Seleucia di Isauria (in latino Archidioecesis Seleuciensis in Isauria) è una sede soppressa del patriarcato di Antiochia e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Seleucia di Isauria
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Seleuciensis in Isauria
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Seleucia di Isauria
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXVII secolo
StatoTurchia
Arcidiocesi soppressa di Seleucia di Isauria
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Seleucia di Isauria, corrispondente alla città di Silifke in Turchia, è l'antica sede metropolitana della provincia romana di Isauria nella diocesi civile d'Oriente e nel patriarcato di Antiochia.

La sede è conosciuta anche come Seleucia Trachea. Secondo la tradizione santa Tecla avrebbe subito il martirio a Seleucia, dove sorgeva un importante santuario. Nei Miracoli della santa sono menzionati i vescovi Samo e Giovanni I.

In una Notitia episcopatuum antiochena della seconda metà del VI secolo, Seleucia compare all'ottavo posto nell'ordine gerarchico delle sedi metropolitane del patriarcato di Antiochia, e le sono attribuite 24 diocesi suffraganee: Claudiopoli, Diocesarea, Olba, Dalisando, Sebela, Celenderi, Anemurio, Tiziopoli, Lamo, Antiochia Minore, Nefeli, Cestro, Selinonte, Jotapa, Filadelfia, Irenopoli, Germanicopoli, Musbanda, Domeziopoli, Sbida, Zenopoli, Adraso, Meloe e Neapoli.[1]

Nel corso dell'VIII secolo l'Isauria passò sotto il controllo del patriarcato di Costantinopoli; nelle Notitiae Episcopatuum di questo patriarcato, la sede di Seleucia è menzionata in diverse occasioni dal IX al XII secolo. In queste Notitiae il numero delle suffraganee varia tra 23 e 25 diocesi.[2]

Il primo vescovo noto à Agapio, che prese parte al concilio di Nicea del 325. Altri metropoliti sono noti per la loro partecipazione alle grandi assisi conciliari dei primi secoli cristiani: Simposio a Costantinopoli nel 381, Dessiano a Efeso nel 431, Basilio a Calcedonia nel 451, Teodoro a Costantinopoli nel 553, Macrobio ancora a Costantinopoli nel 680-681 e al concilio in Trullo del 691-692.

I sigilli vescovili hanno restituito i nomi di 4 metropoliti di Seleucia, documentati dall'VIII all'XI secolo

Dal XVII secolo Seleucia di Isauria è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 31 agosto 1971.

Cronotassi

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Arcivescovi greci

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Arcivescovi titolari

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I vescovi di Seleucia di Isauria appaiono confusi con i vescovi di Seleucia Pieria, perché nelle fonti citate le cronotassi delle due sedi non sono distinte.

  1. ^ (FR) Siméon Vailhé, La "Notitia episcopatuum" d'Antioche du patriarche Anastase, VI siècle, Echos d'Orient X, 1907, pp. 144-145. (DE) Ernest Honigmann, Studien zur Notitia Antiochena, Byzantinische Zeitschrift, nº 25, 1925, pp. 73-75.
  2. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice pp. 512-513 (Seleukeia, métropole d'Isauria).
  3. ^ (EN) Ernest Honigmann, The Patriarcate of Antioch: A Revision of Le Quien and the Notitia Antiochena, Traditio, vol. 5 (1947), p. 141.
  4. ^ (FR) Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/2, Paris, 1965, nº 1545.
  5. ^ (FR) Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/2, Paris, 1965, nº 1546.
  6. ^ (FR) Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/2, Paris, 1965, nº 1547.
  7. ^ (FR) Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/2, Paris, 1965, nº 1548.
  8. ^ I successivi vescovi menzionati da Catholic Hierarchy apparterrebbero, secondo gli Acta Sanctae Sedis, alla sede di Seleucia Pieria.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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