Armand Gensonné

politico e avvocato francese

Armand Gensonné (Bordeaux, 10 agosto 1758Parigi, 31 ottobre 1793) è stato un politico e avvocato francese.

Armand Gensonné
Armand Gensonné

Presidente della Convenzione nazionale della Prima Repubblica Francese
Durata mandato7 marzo 1793 –
21 marzo 1793
PredecessoreEdmond Louis Alexis Dubois-Crancé
SuccessoreJean Antoine Joseph Debry

Membro dell'Assemblea legislativa
Durata mandato1790 –
1792

Dati generali
Partito politicoGironda
Titolo di studioLaurea in diritto
ProfessioneAvvocato

Biografia

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Prima della rivoluzione

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Figlio di un chirurgo militare, studiò legge e diventò un avvocato presso il Parlamento di Bordeaux. Fu consigliere per il comune di questa città e membro della Corte Suprema. Fondò, nel 1783 con Saige e Vergniaud, il museo della società Bordeaux annunciando il club rivoluzionario.

Durante la rivoluzione

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Armand Gensonné rifiutò la nomina di segretario della città di Bordeaux direttamente dal re, ma accettò di essere eletto al comune diventando procuratore della città nel 1790. Eletto all'Assemblea legislativa, sostenne Jacques Pierre Brissot e si schierò in campo con i Girondini. Al suo arrivo a Parigi, s'iscrisse alla compagnia degli amici neri, il cui obiettivo era quello di raggiungere la parità tra uomini di razze diverse. In qualità di relatore della commissione diplomatica, si distinse per la richiesta del rinvio a giudizio dei fratelli del re e la dichiarazione di guerra dell'Austria (20 aprile 1792).

Eletto alla Convenzione nazionale, divenne membro del Comitato di costituzione e del Comitato diplomatico. Durante il processo di Luigi XVI, chiese la ratifica da parte del popolo della sentenza della convenzione nazionale; dichiarò inutile la pena di morte ai danni dell'ex re.

Divenne presidente dal 7 al 21 marzo 1793. Il 26 marzo 1793 fece parte dei venticinque membri del nuovo comitato generale di difesa, in seguito rinominato Comitato di salute pubblica.

Gensonné fu uno degli artefici sull'incriminazione di Jean-Paul Marat; in seguito, votò per il restauro della Commissione dei Dodici.

Denunciato dalle sezioni di Parigi (in particolare per volontà di Georges Jacques Danton e Maximilien de Robespierre),( senza fonte) venne arrestato il 2 giugno 1793 con altri rappresentanti della Gironda, nonostante ebbe l'opportunità di fuggire. Il tribunale rivoluzionario lo condannò a morte il 31 ottobre 1793; venne sepolto nel vecchio Cimitero della Madeleine.

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Controllo di autoritàVIAF (EN7343217 · ISNI (EN0000 0000 8353 8797 · SBN IEIV024319 · BAV 495/119113 · CERL cnp01202947 · LCCN (ENnr2004034328 · GND (DE139776281 · BNF (FRcb14954025m (data)