Battaglia d'Aragona

battaglia della guerra civile spagnola
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La battaglia d'Aragona (nota in spagnolo come ofensiva de Aragón) fu un episodio bellico della guerra civile spagnola successiva alle battaglie di Teruel, dopo la quale i repubblicani avevano perso numerosi veterani e l'appoggio in armi dell'Unione Sovietica; i franchisti, forti della superiorità in mezzi, delle fiorenti industrie basche e dell'appoggio italo-tedesco, riuscirono a conquistare ampie zone del Levante Spagnolo e dell'Aragona.

Battaglia d'Aragona
parte della guerra civile spagnola
Rovine di Belchite
DataDal 7 marzo al 19 aprile 1938
LuogoAragona, Spagna
EsitoVittoria nazionalista
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
100.000da 100.000 a 150.000 uomini[1]
1000 aeroplani
700 cannoni
200-300 carri armati
Perdite
pesanti, molti catturatimoderate perdite nazionaliste;
italiani:731 morti
2,842 feriti
13 dispersi
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L'attacco

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L'offensiva franchista iniziò il 7 marzo, preceduta da bombardamenti e attacchi aerei; l'armata franchista divisa in tre parti penetrò subito nelle difese repubblicane sull'Ebro: mentre gli spagnoli prendevano Belchite il 10 marzo, le truppe italiane entravano in Rudilla. Le difese repubblicane crollarono quando gli italiani entrarono in Alcañiz, le truppe repubblicane, eccettuate le Brigate Internazionali, si diedero alla fuga in massa: il 22 marzo cadde Saragozza, mentre ai primi di aprile i repubblicani persero Gandesa.

La decisione di Francisco Franco di non attaccare immediatamente Barcellona diede ai repubblicani il tempo di opporsi a nazionalisti ed italiani nella difesa del fiume Segre.

  1. ^ Beevor, Antony. The Battle for Spain. The Spanish Civil War 1936-1939. Penguin Books. London. 2006. p.324

Saragozza era in mano dei nazionali fin dal 17 luglio del 1936.