Gerardo Sasso
Gerardo Sasso (Scala, 1040 circa – Gerusalemme, 3 settembre 1120) è stato un monaco cristiano italiano. Nel 1099 fondò l'ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme e nel 1113 ne fu il primo gran maestro; è stato beatificato della Chiesa cattolica
Beato Gerardo Sasso | |
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Monaco cristiano | |
Nascita | Scala, 1040 circa |
Morte | Gerusalemme, 3 settembre 1120 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1984 da papa Giovanni Paolo II |
Santuario principale | Monastero di Sant'Orsola, La Valletta |
Ricorrenza | 13 ottobre[1] |
Gerardo Sasso | |
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1º Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Ospedalieri | |
In carica | 1099 – 1120 |
Predecessore | nessuno |
Successore | Raymond du Puy de Provence |
Nome completo | Gerardo Sasso |
Nascita | Scala, 1040 circa |
Morte | Gerusalemme, 3 settembre 1120 |
Biografia
modificaPoco è noto dei primi anni della vita del beato, che una tradizione ben radicata vuole originario di una nobile famiglia[2] di Amalfi, precisamente della cittadina di Scala, come sarebbe anche confermato dalla scelta della Croce di Amalfi come simbolo [3], sebbene altre fonti ne indichino una possibile nascita in Provenza[4][5].
Gli antichi racconti sui primordi dell'ordine degli Ospitalieri narrano del ruolo di Gerardo come responsabile dell'hospitale annesso al monastero benedettino di Santa Maria dei Latini di Gerusalemme, ricostruito attorno al 1070 dai patrizi e mercanti amalfitani de Comite Maurone immediatamente a sud del Santo Sepolcro per accogliere i numerosi pellegrini in visita ai Luoghi Santi[6].
Alcuni racconti di eventi miracolosi attestano tuttavia che durante la Prima crociata (1099) l'ospedale di San Giovanni, amministrato da Gerardo, fornì assistenza ai soldati cristiani impegnati nell'assedio di Gerusalemme e che dopo la conquista della città da parte delle armate cristiane ricevette numerose donazioni monetarie e di terre (alcune delle quali donate da Goffredo di Buglione, primo sovrano del Regno cristiano di Gerusalemme), il che contribuì ad accrescerne il prestigio. Anche il successore di Goffredo, Baldovino di Boulogne, donò all'ospedale numerosi beni a seguito delle sue vittorie contro gli stati musulmani e prese l'ente sotto la sua protezione[7], consacrandolo come uno dei più ricchi ed influenti del Vicino Oriente.
L'ente ospedaliero si rese ben presto indipendente e nel 1113 ottenne il riconoscimento del pontefice Pasquale II come Ordine attraverso la Pie postulatio voluntatis, bolla nella quale Gerardo è esplicitamente indicato come fondatore dell'ospedale[8]. Nel corso degli anni, grazie alle ingenti ricchezze accumulate grazie alle donazioni, l'antico ospizio si trasformò gradualmente in un Ordine complesso e ramificato, con domus sempre più numerose sparse tra l'Europa e l'Oltremare. Nei primi anni, sotto la direzione di Gerardo, rimase comunque un'istituzione squisitamente assistenziale, prima di militarizzarsi nei decenni successivi, con l'aumentare delle esigenze difensive, durante il magistero di Raymond du Puy, successore di Gerardo. Dopo la caduta di Gerusalemme (1187) e quella di Acri (1291), l'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme si trasferì a Cipro, poi a Rodi e in età moderna a Malta divenendo comunemente noto come Ordine dei Cavalieri di Malta.
Il culto
modificaGerardo morì nel 1120, e divenne ben presto oggetto di venerazione da parte degli iscritti all'Ordine che proprio dalle sue indicazioni trasse le basi per la prima regola scritta, emanata poi ufficialmente dal suo successore.[9] I numerosi racconti agiografici pervenutici lo indicano come un uomo pio e dedito all'assistenza e alla cura di malati e bisognosi.[10]
Le sue spoglie vennero preservate dei cavalieri del neonato Ordine a Gerusalemme, e traslate ad Acri dopo la riconquista musulmana della città nel 1187. Nel 1283 il corpo del religioso fu trasferito nella cappella ospitaliera di Manosque, in Provenza, dove rimase integro fino al 1749, quando il Gran Maestro Manuel Pinto de Fonseca decise di portarne il teschio a La Valletta, dove è tuttora conservato dal 1830 nel monastero di Sant'Orsola.[11][12] Il resto del corpo fu disperso durante i tumulti della Rivoluzione Francese[13], ma alcune altre reliquie del beato (perlopiù frammenti ossei) sono conservate a Martigues, nella cappella del Palazzo Magistrale dell'Ordine a Roma, nella Chiesa di San Domenico a Pisa e in Sicilia.[14]
Nel 1984 fu proclamato beato da papa Giovanni Paolo II[15]; la sua ricorrenza si celebra il 13 ottobre.
Note
modifica- ^ Il Santo del 13 ottobre, su santodelgiorno.it. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ C. Avvisati, Cavalieri di Malta: il fondatore fu lo scalese Fra’ Gerardo Sasso, in Il Gazzettino Vesuviano, 14 settembre 2020. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ Beato Gerardo Sasso, la commemorazione a Scala, su ansa.it, ANSA, 3 settembre 2020. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ (EN) Blessed Gérard, su smom-za.org. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ (FR) Le grand dictionnaire historique - Tome 5 (JPG), su artflsrv02.uchicago.edu. URL consultato il 1º febbraio 2021.
- ^ Bradford, p. 21.
- ^ Bradford, p. 24.
- ^ H. Nicholson, The Knights Hospitaller, The Boydell Press, 2001, p. 4, ISBN 0-85115-845-5. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ Beato Fra’ Gerardo Sasso, su orderofmalta.int. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ Bradford, pp. 24-25.
- ^ (EN) The monastery of st. Ursula in Malta, su orderofmalta.int, 11 ottobre 2002. URL consultato il 3 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2021).
- ^ (EN) M. Camilleri, Some curiosities about six of Valletta’s landmarks, in The Malta Independent, 24 gennaio 2021. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ (EN) Commemorating the 900-year Anniversary of the Death of Fra Gerard, Founder and First Grand Master of the Sovereign Order of St. John of Jerusalem, su kmfap.net, 28 ottobre 2020. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ (EN) 3. 1. The grave and relics of Blessed Gérard, su blessed-gerard.org, 11 ottobre 2015. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ Scala celebra il beato Gerardo Sasso con il ministro della salute Speranza, in Il Mattino, 27 agosto 2020. URL consultato il 1º febbraio 2021.
Bibliografia
modifica- Giuseppe Perta, Il primo "Gran Maestro". Gerardo e l'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (1070-1120), Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2020.
- Giuseppe Perta, A Crusader without a Sword: the sources relating to the Blessed Gerard, in Life and Religion in the Middle Ages (a cura di F. Sabaté), Cambridge, Cambridge Scholars Publishing, 2015, pp. 125–139
- A. Varisco Fides et Caritas. Il Beato Gherardo de' Saxo e i 900 anni dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (con catalogo delle decorazioni e gradi del Sovrano Militare Ordine di Malta e dell'Ordine pro Merito Melitensi civile e militare), Arcidosso, Effigi, 2013
- Giuseppe Manara, Storia dell'ordine di Malta ne' suoi gran maestri e cavalieri, tradotta dall'idioma Francese, accresciuta ed illustrata, Milano, Claudio Wilmant, 1846.
- (EN) Ernle Bradford, The Shield and the Sword - The Knights of St. John, Penguin Books, 2002, ISBN 978-0-141-39808-2.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gerardo Sasso
Collegamenti esterni
modifica- Gerardo di Gerusalemme, beato, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gerardo Sasso, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- (EN) Gérard Lagleder, Blessed Gérard and his "Everlasting Brotherhood": The Order of St. John, http://blessed-gerard.org/index.htm . URL consultato il 13 ottobre 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 51313126 · ISNI (EN) 0000 0000 4141 1958 · BAV 495/209436 · CERL cnp02097806 · Europeana agent/base/158752 · LCCN (EN) no98112427 · GND (DE) 1048024644 |
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