Bertrada di Laon
Bertrada di Laon, nota come Berta del Gran Piè (in francese Berthe au Grand Pied) (Aisne, 720 – Choisy-au-Bac, 12 luglio 783), fu la prima regina carolingia dei Franchi in quanto moglie di Pipino il Breve, Re dei Franchi dal 751 al 768.
Bertrada di Laon | |
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Statua di Bertrada realizzata dallo scultore Eugène Oudiné, posta nei Giardini del Lussemburgo tra le Reines de France et Femmes illustres | |
Regina consorte dei Franchi | |
In carica | novembre 751 – 24 settembre 768 |
Nascita | Aisne, 720 |
Morte | Choisy-au-Bac, 12 luglio 783 |
Dinastia | Carolingi |
Padre | Cariberto di Laon |
Madre | Bertrada di Colonia |
Consorte di | Pipino il Breve |
Figli | Carlo Magno Carlomanno I Gisella Pipino Rotaide Adelaide Altre due figlie |
Religione | Cattolicesimo |
Origine
modificaNacque in Laon (oggi Aisne, Francia), figlia del conte Cariberto di Laon (ca. 695 -ca. 750) (a sua volta figlio di Bertrada di Prüm, probabilmente discendente dal Merovingio, Teodorico III) e di Bertrada di Colonia. Bertrada di Laon fu la madre di Carlo Magno.
Biografia
modificaNel 740 circa[1], Bertrada sposò Pipino il Breve, il figlio secondogenito del Maggiordomo di palazzo di Austrasia[2] e in seguito maggiordomo di palazzo di tutti i regni dei Franchi[3], Carlo Martello e di Alpaïde di Bruyères[4]. Secondo gli Annales Francorum Ludovici Dufour la nascita del loro primo figlio, Carlo, avvenne nel gennaio del 742[2]. Secondo altri cronisti il matrimonio fu celebrato qualche anno dopo, nel 743 o nel 744[5].
Nel 741, alla morte di Carlo, il marito Pipino divenne maggiordomo di palazzo di Neustria e Burgundia, mentre suo fratello, Carlomanno, fu maggiordomo d'Austrasia[6].
Nel 747, allorché Carlomanno, fratello maggiore di Pipino, rinunciò al potere, che consegnò nelle mani del fratello Pipino[7] si fece monaco[8] e si ritirò nell'abbazia di Montecassino[9], Pipino divenne maggiordomo di tutti i regni Franchi[7].
Nel 751, a novembre, Pipino depose il re merovingio Childerico III[8] e si fece ungere (imitando i re Visigoti di Toledo dopo Vamba) e incoronare re dei Franchi di Neustria, a Soissons, da san Bonifacio, vescovo di Magonza[10][11], assieme a Berta, ed a dicembre ripete`lo stesso rito per l'Austrasia. Berta quindi divenne regina e fu per Pipino un'ascoltata consigliera, che divise con lui anche le campagne militari.
Nel 752, al marito Pipino, la regina, Bertrada, aveva già dato due figli, Carlo e Carlomanno[12]
Nel 753, il cognato, Carlomanno, per ordine dell'abate di Montecassino, era stato inviato da Pipino[13], in seguito al viaggio in Francia di papa Stefano II (per ottenere la protezione del re dei Franchi, Pipino contro i soprusi dei Longobardi guidati dal re Astolfo), per una missione di pace[13], consistente nel convincere il fratello, Pipino a non invadere l'Italia (secondo gli Annales Mettenses su richiesta del re Astolfo[14]).
A conclusione della infruttuosa missione, nel 754, Carlomanno si ammalò nella città di Vienne, dove fu assistito, per molti giorni, dalla regina Bertrada, che lo vide morire in pace[15].
Nella guerra per la conquista dell'Aquitania, Berta fu molto vicino al marito, infatti, nel 767, la troviamo al suo seguito a Bituricam (l'attuale Bourges)[16]. Anche nella campagna del 768, la regina, coi figli, Carlo e Carlomanno, fu con Pipino, in Aquitania[17][18]. Dopo aver sconfitto e ucciso il duca d'Aquitania, Waifer, Pipino fece rientro a Saintes, dove lo attendeva la regina, Bertrada[17].
Dopo la morte del marito nel settembre del 768, continuò nella sua opera di consigliera dei figli, che la seguirono, anche nelle scelte matrimoniali. Infatti dopo aver trascorso a Salocca (l'attuale Seltz), col figlio Carlomanno, la fine del 769 e i primi mesi del 770[19], la regina madre, Bertrada, attraverso la Baviera, si recò in Italia[19], dove convinse il re dei Longobardi, Desiderio, a restituire al patrimonio di San Pietro diverse città[20]. Infine la regina madre rientrò nel regno dei Franchi con una delle figlie del re Desiderio (Desiderata)[20], per darla in moglie al figlio Carlo[21].
Dopo la morte del figlio Carlomanno (771), sembra che le relazioni tra Berta e l'altro figlio Carlo Magno fossero peggiorate, anche a causa del ripudio da parte di lui della moglie Desiderata, figlia del re dei Longobardi, Desiderio; per cui Berta si allontanò dalla corte e si ritirò nel castello di Choisy-au-Bac, dove morì il 12 luglio 783[22].
Invece, secondo il biografo di corte, il monaco Eginardo (775-840), a parte l'incomprensione per il ripudio di Desiderata, madre e figlio vissero in armonia, infatti Carlo la teneva in grande considerazione e la trattava con molto affetto[23].
Berta si spense poco dopo la moglie di suo figlio, Ildegarda[23] e dopo che le erano morti tre nipoti[23]: il figlio la inumò con grandi onori in una tomba vicino a quella di Pipino nella chiesa di St.Denis[5].
Discendenza
modificaBerta diede a Pipino otto figli:
In letteratura
modificaBerta è l'ispiratrice del troviero Adenet le Roi, che nel 1270 scrisse un poema in versi alessandrini intitolato Li Roumans de Berte aus grans piés, dove si immagina che a Pipino venga scambiata la promessa sposa, il giorno delle nozze; la sostituta è molto somigliante alla principessa ungherese, promessa in sposa, ma la situazione verrà risolta per merito dei lunghi piedi di Berta che la faranno riconoscere.
Note
modifica- ^ a b (EN) Genealogia di Pipin III
- ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Annales Francorum Ludovici Dufour, Pag 698
- ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars secunda, auctore anonymo austraso, CVII
- ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars secunda, auctore anonymo austraso, CIII
- ^ a b c (EN) Foundation for Merovingian Nobility: Bertrada
- ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars tertia, auctore anonymo austraso, CX
- ^ a b (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars tertia, auctore anonymo austraso, CXVI
- ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Sigeberti monachi, Pag 348
- ^ (LA) Annales Regni Francorum, anno 746
- ^ (LA) Annales Xantenses, pag 37
- ^ (LA) Annales Regni Francorum, anno 750
- ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex chronico centulensi Hariulfi monachi, Pag 352
- ^ a b (LA) Annales Regni Francorum, anno 753
- ^ (LA) Annales Mettenses, pag 46
- ^ (LA) Annales Regni Francorum, anno 755
- ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus XVI: Annales Mosellani, Pag 496 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
- ^ a b (LA) Annales Regni Francorum, anno 768
- ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars quarta, auctore anonymo, CXXXIV
- ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus primus: Annales Laurissenses, Pag 148
- ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus primus: Chronicon Moissiacenses, Pag 295 Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus primus: Einhardi Fuldensis Annalis, Pag 348
- ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus primus: Chronicon Moissiacenses, Pag 297 Archiviato il 26 maggio 2016 in Internet Archive.
- ^ a b c (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus secundus: Einhardi vita Karoli Magni, Pag 453
- ^ (LA) Annales Xantenses, pag 38
- ^ (LA) Annales Regni Francorum, anno 759
Bibliografia
modificaFonti primarie
modifica- (LA) Fredegario, FREDEGARII SCHOLASTICI CHRONICUM CUM SUIS CONTINUATORIBUS, SIVE APPENDIX AD SANCTI GREGORII EPISCOPI TURONENSIS HISTORIAM FRANCORUM, su thelatinlibrary.com. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2020)..
- (LA) Annales Xantenses.
- (LA) Annales Mettenses Priores.
- (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus secundus.
- (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus primus.
- (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus XVI.
- (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius.
- (LA) ANNALES REGNI FRANCORUM, su thelatinlibrary.com. URL consultato il 26 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2020)..
Letteratura storiografica
modifica- Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi. Vicende storiche, in Storia del mondo medievale - Vol. I, Cambridge, Cambridge University Press, 1978, pp. 688-711.
- G.L. Burr, La rivoluzione carolingia e l'intervento franco in italia, in Storia del mondo medievale - Vol. II, Cambridge, Cambridge University Press, 1979, pp. 336-357.
- Gerhard Seeliger, Conquiste e incoronazione a imperatore di Carlomagno, in Storia del mondo medievale - Vol. II, Cambridge, Cambridge University Press, 1979, pp. 358-396.
- Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, Firenze, Le Monnier Università, 2006. ISBN 8800204740
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bertrada di Laon
Collegamenti esterni
modifica- Bèrta (regina dei Franchi), su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Foundation for Merovingian Nobility: Bertrada, su fmg.ac.
- (EN) Genealogia di Pipino, su genealogy.euweb.cz.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268083048 · ISNI (EN) 0000 0003 8307 5181 · CERL cnp00637228 · LCCN (EN) n84128336 · GND (DE) 129885517 · BNF (FR) cb155505662 (data) · J9U (EN, HE) 987007344143905171 |
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