Bostel
Il sito archeologico del Bostel si trova a Castelletto, frazione del comune di Rotzo ai margini occidentali dell'Altopiano dei Sette Comuni in provincia di Vicenza, a 850 metri di quota, affacciato sulle valli dell'Assa e dell'Astico. Consiste in un antico villaggio di montagna della seconda età del ferro (V- II/I secolo a.C.) rinvenuto alla fine del Settecento. Il parco archeologico è stato aperto al pubblico nel 1999.[1]
Bostel | |
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Ricostruzione di una capanna dell'Età del Ferro | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Rotzo |
Scavi | |
Data scoperta | 1781 |
Date scavi | 1912, 1969 |
Archeologo | Armando De Guio |
Amministrazione | |
Sito web | www.bosteldirotzo.it/ |
Mappa di localizzazione | |
Dal 2017 la Società NEA archeologia gestisce il sito archeologico ed il vicino Museo archeologico Sette Comuni grazie ad una progettualità di ampio respiro che integra rievocazione storica, archeologia sperimentale ed extended reality (AR e VR). Il pianoro del Bostel ospita eventi culturali.
Storia
modificaNell'area già nel 1781 furono ritrovate testimonianze di un villaggio di montagna risalente alla seconda età del ferro (V-II/I secolo a.C.), abitato da popolazioni autoctone dell'Altopiano di stampo retico, di cui scrisse l'abate Agostino Dal Pozzo nelle sue memorie storiche pubblicate postume nel 1820.[1][2]
Nel 1912 fu condotta la prima campagna di scavi archeologici decisi da Giovanni Pellegrini, della Reale soprintendenza ai musei e scavi archeologici del Veneto, e affidati ad Alfonso Alfonsi, "soprastante" del Museo di Este. Fu ritrovata in particolare la cosiddetta "sala del trono", un ambiente di 8 x 4 metri circa, identificato come il luogo del seggio dell'autorità politico-religiosa del villaggio. I reperti furono in un primo tempo conservati presso il Museo di Asiago[quale?], poi trasferiti al Museo nazionale atestino.[3]
Gli scavi furono ripresi nell'autunno 1969 dall'archeologo Giovanni Battista Frescura, per conto della Soprintendenza alle antichità delle Venezie, che rinvenne un edificio residenziale seminterrato a pianta quadrangolare denominato "casetta A", abbandonato a causa di un incendio. Secondo lo storico vicentino Giovanni Mantese, che formula un'ipotesi per analogia con la località Castellare di Caltrano il sito potrebbe essere state distrutto durante un'azione bellica romana nel corso del II-I secolo a.C., che intendeva colpire le genti retiche che abitavano il luogo e, a differenza di quelle venete della pianura, si dimostravano ostili all'occupazione di Roma e scendevano a rapinare le popolazioni sottostanti[4].
Il parco archeologico ad oggi si configura come un museo archeologico all'aperto e fa parte della rete internazionale di EXARC[5]. Le indagini archeologiche sono state condotte dal 1993 in poi e fino a pochi anni fa dal Dipartimento di archeologia dell'Università degli Studi di Padova sotto la guida del professor Armando De Guio[6], successivamente sono state portati avanti nell'ambito del progetto STEMPA (Scavo, telerilevamento, studio dei materiali e del paesaggio dell'Altopiano di Asiago) coinvolgendo anche l'Università degli Studi di Sassari e di Augusta, in Germania.[7][8] Nel 2023 le ricerche sono invece condotte dall'Università Ca' Foscari Venezia.[9]
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Scavi archeologici universitari
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Casetta A
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Scavi archeologici universitari
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Ricostruzione di un edificio in tronchi
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Capanna dell'Età del Ferro ricostruita
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Figuranti di fronte alla capanna dell'Età del Ferro
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Figuranti al Bostel
Note
modifica- ^ a b Gli scavi archeologici del 1912 - Archeidos parco e museo archeologico altopiano, su archeidos.it. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
- ^ 1791: la scoperta del villaggio del Bostel - Archeidos parco e museo archeologico altopiano, su archeidos.it. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
- ^ 1969: il Frescura e il rinvenimento della “casetta A” - Archeidos parco e museo archeologico altopiano, su archeidos.it. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
- ^ Mantese, 1952, p. 8, che a sua volta cita P. Orsi, Ripostiglio di vittoriati scoperto in Caltrano Vicentino, 1894
- ^ Bostel di Rotzo & Museo Archeologico Sette Comuni (MASC), su exarc.net. URL consultato il 3 luglio 2023.
- ^ I 25 anni dello scavo a Bostel di Rotzo: visite guidate con gli archeologi al lavoro, su PadovaOggi. URL consultato il 7 dicembre 2023.
- ^ Scavo, su progetto STEMPA, Università degli Studi di Sassari, di Padova e di Augsburg (Germania). URL consultato il 7 dicembre 2023.
- ^ Campagna Archeologica Internazionale Bostel di Rotzo (VI) 2022, su Dipartimento di Storia, scienze dell'uomo e della formazione. URL consultato il 7 dicembre 2023.
- ^ (EN) Campagna archeologica 2023, su STEMPA, 31 luglio 2023. URL consultato il 7 dicembre 2023.
Bibliografia
modifica- Agostino dal Pozzo, Memorie istoriche dei Sette-Comuni vicentini, 1820
- Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, I, Dalle origini al Mille, Vicenza, Accademia Olimpica, 1952
- Giovanni Pellegrini, La stazione preromana di Rotzo, in Atti del R. Ist. Ven. di Sc. Lett. Arti 1815-16
- Luigi Magnini, Cinzia Bettineschi, Armando De Guio, Burigana Laura, Pedersoli Stefano, Griggio Elena, Non solo scavo: novità dal Bostel di Rotzo (VI) a venticinque anni dall'avvio delle indagini dell'Università di Padova, in The Journal of Fasti Online, Roma, Associazione Internazionale di Archeologia Classica, 2020, pp. 1-18, ISSN 1828-3179 . URL consultato il 13 agosto 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bostel
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su bosteldirotzo.it.
- Scavo, su progetto STEMPA.
- Bostel (insediamento), su Catalogo generale dei Beni Culturali. URL consultato il 7 dicembre 2023.
- Il villaggio del Bòstel, su ecomuseosettecomuni.it.
- Società Archeologica Veneta Odv, Bostel di Rotzo. Un viaggio nell'Età del Ferro tra archeologia, natura e realtà virtuale., su YouTube, 12 gennaio 2022. URL consultato il 13 agosto 2023.