I Capra furono una famiglia nobile antica che apparteneva al Consiglio nobile di Vicenza. Capostipite della famiglia fu Enrico Capra che nel principio dell'XI secolo fece molte acquisizioni nel territorio vicentino di Carrè.

Capra
StatoItalia
Data di fondazioneXI secolo
EtniaItaliano
Stemma della famiglia Capra Carrè - Vicenza

Membri della famiglia

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  • Alfonso Capra (1562 - 1638) - Figlio di Girolamo e di Beatrice di Almerico, fu un capitano di ventura al servizio dei Farnese, dei Savoia e della Serenissima[1].
  • Enrico Capra (XVII secolo) - Figlio di Giambattista e Chiara Memmo, anch'egli si distinse come uomo d'arme al soldo della Repubblica di Venezia e dell'Elettorato di Baviera[2].
  • Orazio Claudio Capra (1723 - 1799) - Nato da Gaetano e Teresa Sale, fu uomo di vasti interessi ma è ricordato principalmente come architetto. È l'autore di Villa Capra a Sarcedo, eretta nel 1764 sulle proprietà che la famiglia deteneva sin dalla metà del Cinquecento[3][4].
  • Antonio Francesco Capra. Nato nel 1771 da Silvio Maria, sfruttò i notevoli cambiamenti attuati nel periodo napoleonico, effettuando una serie di operazioni immobiliari e finanziarie che gli permisero di arricchire notevolmente il patrimonio familiare, in particolare acquistando all'asta del Demanio beni confiscati alle congregazioni religiose vicentine. Tra l'altro acquisì una vasta area verde - ora Parco Querini - e alcuni corpi di fabbrica fino ad allora proprietà del monastero di Santa Maria in Araceli utilizzandoli come giardino per la propria residenza in contrà San Marco. Alla sua morte, in assenza di eredi diretti, tutto il suo patrimonio confluì in quello della famiglia Barbaran, per il matrimonio della sorella Veronica con Ubertino Barbaran e da allora il cognome divenne quello di Barbaran Capra[5].

Architetture

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Palazzi a Vicenza e provincia
Ville
 
Villa Almerico Capra detta "La Rotonda", completata dai fratelli Odorico e Mario Capra
  1. ^ Gino Benzoni, Enrico Capra, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976. URL consultato il 28 aprile 2013.
  2. ^ Gino Benzoni, Alfonso Capra, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976. URL consultato il 28 aprile 2013.
  3. ^ Franco Barbieri, Orazio Claudio Capra, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976. URL consultato il 28 aprile 2013.
  4. ^ Villa Capra, Colleoni Porto, Bassani, Fortunato-Toscan (PDF), su irvv.regione.veneto.it, Istituto Regionale Ville Venete. URL consultato il 28 aprile 2012 (archiviato il 5 marzo 2018).
  5. ^ Porte di Debba, 2018, pp. 278-90.

Bibliografia

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Altro stemma della famiglia
  • Almanach de Gotha, Volume 173, Justus Perthes, 1936
  • Francesco Barbarano de' Mironi Historia Ecclesiastica Della Città, Territorio, e Diocese Di Vicenza, Volume 3, Rosio, 1653
  • Angiolgabriello di Santa Maria, Biblioteca, e storia di quei scrittori così della città come del territorio di Vicenza, Volumi 5-6, G.B.V. Mosca, 1779
  • Silvestro Castellini, Storia della città di Vicenza di Silvestro Castellini, ove si vedono i fatti e le guerre de' Vicentini, così esterne come civili, dall' origine di essa città sino all'anno 1630, Vendramini Mosca, 1822
  • Paolo Gaspari, Terra patrizia: aristocrazie terriere e società rurale in Veneto e Friuli : patrizi veneziani, nobili e borghesi nella formazione dell'etica civile delle élites terriere : 1797-1920, Gaspari, 1993
  • Claudio Grandis, Le porte di Debba nel Bacchiglione: uomini, barche e mulini in un borgo del contado vicentino tra 16. e 19. secolo, Sommacampagna, Cierre, 2018.
  • Giacomo Marzari, La historia di Vicenza divisa in 2 libri, Venetia, Angelieri 1591
  • Michelangelo Muraro, Civiltà delle ville venete, Magnus, 1986
  • Franz Schroeder, Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle provincie venete, Alvisopoli, 1830
  • Marchese Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate, Volume 6", Forni 1935