Dogi della Repubblica di Venezia
Doge della Repubblica di Venezia Il Serenissimo Principe Corno ducale | |
Primo doge | Paulicio Anafesto (697–717) |
Ultimo doge | Lodovico Manin (1789–1797) |
Per oltre millecento anni, dal 697 al 1797, a capo della Repubblica di Venezia vi fu la figura del Doge (dal latino Dux, guida, comandante): anticamente duca del dominio bizantino, poi sovrano elettivo, nei secoli trasformatosi in supremo magistrato e immagine della maestà dello Stato, via via il doge perdeva potere e diveniva solo il simbolo di una Repubblica "coronata".
Solitamente la persona selezionata come Doge era uno degli anziani saggi della città e la sua antica residenza, dopo le precedenti a Heraclia ed a Metamaucum, era il Palazzo Ducale, simbolo del potere e della ricchezza della Serenissima.
Quello che segue è un elenco di tutti i 120 Dogi di Venezia, la cui carica era a vita, quindi, qualora non indicato diversamente, con la fine del dogado si intende la morte del doge in carica. Gli stemmi dei dogi dei primi secoli sono stati attribuiti a posteriori.
Periodo bizantino
modificaVII secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | ||||
1 | Paoluccio Anafesto (... – 717) |
697 | 717 | Il cognome Anafesto è di tarda attribuzione.
Definì con Liutprando, re longobardo, i confini di Eraclea. Fu il primo duca bizantino della Venezia. Svariati storici e genealogisti hanno messo in dubbio la storicità di Paulicio[1][2][3][4] |
Molti storici hanno messo in forte dubbio la storicità di Paoluccio, sostenendo che all'epoca del suo presunto governo le lagune venete fossero ancora pienamente dipendenti da Bisanzio. È comunque tradizionalmente considerato il primo doge di Venezia.
VIII secolo (1ª metà)
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | ||||
2 | Marcello Tegalliano (... – 726) |
717 | 726 | Il cognome Tegalliano è di tarda attribuzione
Prese le parti del patriarca di Grado contro quello di Eraclea nella questione del culto delle immagini. Primo tentativo per rendersi indipendente da Bisanzio. |
In rivolta contro la politica iconoclasta dell'imperatore di Bisanzio Leone III, l'assemblea popolare scelse di nominare direttamente il doge, prevaricando l'autorità imperiale.
Nº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Dogado | Note | |
---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||
3 | Orso Ipato (... – 737) |
726 | 737 (assassinato) |
Perì per mano dei bizantini. |
Magistri militum
modificaDopo l'assassinio del doge Orso in un conflitto tra Heraclia ed Equilium, non fu nominato un nuovo doge, abolendo la carica ducale, ma si introdusse un magister militum annuale.
Nº | Nome (nascita–morte) |
Anno in carica | Note |
---|---|---|---|
1 | Domenico Leone (... – VIII secolo) |
738 | |
2 | Felice Corniola (... – VIII secolo) |
739 | |
3 | Orso Diodato (... – 755) |
740 | Successivamente eletto doge |
4 | Gioviano Cepanico (... – ...) |
741 | |
5 | Giovanni Fabriciaco (... – ...) |
742 | Deposto e abbacinato dal popolo in rivolta. |
Una nuova ribellione pone fine al governo dei magistri militum e ottiene da Bisanzio il riconoscimento del diritto all'elezione ducale da parte dell'assemblea popolare.
Periodo ducale
modificaRestaurata la carica ducale, inizia un periodo nel quale i dogi si presentano come sovrani eletti dall'assemblea popolare, ma spesso con la tendenza ad instaurare fasi dinastiche attraverso il meccanismo dell'associazione al trono di co-reggenti.
VIII secolo (2ª metà)
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Dogado | Co-Doge (periodo) |
Note | |
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Inizio | Fine | |||||
4 | Orso Diodato Ipato (... – 755) |
742 | 755 (deposto) |
Già magister militum nel 740.
Spostò la sede del governo da Eraclea filo bizantina a Malamocco in laguna. Primo doge di una Venetia indipendente libera di eleggere il proprio doge. | ||
5 | Galla Gaulo (... – 756) |
755 | 756 (deposto) |
|||
6 | Domenico Monegario (... – 764) |
756 | 764 (deposto) |
|||
7 | Maurizio Galbaio (IV decennio dell'VIII sec. – 797) |
764 | 797 | Giovanni Galbaio (779—797) |
||
8 | Giovanni Galbaio (metà dell'VIII sec. – 804) |
797 | 804 (deposto) |
Maurizio II Galbaio (797—804) |
Figlio di Maurizio Galbaio |
IX secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Co-Doge (periodo) |
Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||||
9 | Obelerio Antenoreo (... – 829 ca.) |
804 | 810 (deposto) |
Beato (Antenoreo) (804—811) |
Il cognome Antenoreo è di tarda attribuzione | ||
Valentino (Antenoreo) (807—810) | |||||||
10 | Agnello Partecipazio (... – 827) |
811 | 827 | Giovanni I Partecipazio (...—818) |
1º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci
Agnello con associato il figlio Giovanni, trasferisce la sede del governo lagunare da Malamocco a Rialto dove ha inizio la costruzione di un nuovo palazzo ducale. È finita la Venezia bizantina, nasce quella ducale. | ||
Giustiniano Partecipazio (818—827) | |||||||
Agnello II Partecipazio (818—...) | |||||||
11 | Giustiniano Partecipazio (... – 829) |
827 | 829 | Giovanni I Partecipazio (829) |
Figlio di Agnello Partecipazio; 2º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci Durante i suo dogado ci fu la traslazione del corpo di San Marco da Alessandria d'Egitto. Il corpo dell'evangelista fu deposto nella chiesa di San Teodoro in attesa della costruzione di una nuova chiesa a lui dedicata. | ||
12 | Giovanni I Partecipazio (... – 836 ca.) |
829 | 836 (deposto) |
Figlio di Agnello Partecipazio; 3º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci | |||
13 | Pietro Tradonico (... – 864) |
836 | 13 settembre 864 (assassinato) |
Giovanni (Tradonico) (837—...) |
|||
14 | Orso I Partecipazio (... – 881) |
864 | 881 | Giovanni II Partecipazio (...—881) |
4º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci | ||
15 | Giovanni II Partecipazio (... – 887) |
881 | 887 (abdica) |
Pietro Partecipazio (...—...) |
Figlio di Orso I Partecipazio; 5º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci | ||
16 | Pietro I Candiano (842 – 887) |
aprile 887 | 18 settembre 887 (caduto in battaglia) |
1º doge appartenente alla famiglia dei Candiano | |||
17 | Pietro Tribuno (... – 911) |
887 | 912 |
X secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Dogado | Co-Doge (periodo) |
Note | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||||
18 | Orso II Partecipazio (... – ...) |
912 | 932 (abdica) |
6º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci
Si ritirò nel monastero di San Felice di Ammiana. È venerato come beato dalla chiesa veneziana.[Chiesa veneziana intesa come Chiesa Cattolica?] | |||
19 | Pietro II Candiano (... – 939) |
932 | 939 | Figlio di Pietro I Candiano; 2º doge appartenente alla famiglia dei Candiano | |||
20 | Pietro Partecipazio (... – 942) |
939 | 942 | Figlio di Orso II Partecipazio; 7º doge appartenente alla famiglia dei Partecipazi / Particiaci | |||
21 | Pietro III Candiano (... – 959) |
942 | 959 (deposto) |
Pietro IV Candiano (...— 976) |
Figlio di Pietro II Candiano; 3º doge appartenente alla famiglia dei Candiano | ||
22 | Pietro IV Candiano (... – 976) |
959 | 976 (trucidato in una rivolta) |
Figlio di Pietro III Candiano; 4º doge appartenente alla famiglia dei Candiano | |||
23 | Pietro I Orseolo (928 – 987) |
976 | 1º settembre 978 (ritirato a vita monastica) |
1º doge appartenente alla famiglia degli Orseolo; Nel 1731 fu proclamato santo dalla Chiesa cattolica Fece erigere vicino al campanile di San Marco un ospizio per ospitare i pellegrini. | |||
24 | Vitale Candiano (... – ...) |
978 | 979 (abdica) |
Figlio di Pietro IV Candiano; 5º doge appartenente alla famiglia dei Candiano Per problemi di salute decise di abdicare e ritirarsi nel monastero di Sant'Ilario. | |||
25 | Tribuno Memmo (... – 991) |
979 | 991 (abdica) |
Fece diventare la Basilica di San Marco la cappella privata del doge, libera dall'asservimento alla Chiesa.
Fu costretto ad abdicare e farsi monaco. | |||
26 | Pietro II Orseolo (961 – 1009) |
991 | 1009 | Giovanni Orseolo (1004—1007) |
Figlio di Pietro I Orseolo; 2º doge appartenente alla famiglia degli Orseolo Sottomise la Dalmazia e diede inizio al dominio veneziano sull'Adriatico. | ||
Ottone Orseolo (1007—1009) |
XI secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | |||||
27 | Ottone Orseolo (993 – 1032) |
1009 | 1026 (deposto) |
Figlio di Pietro II Orseolo; 3º doge appartenente alla famiglia degli Orseolo | ||
28 | Pietro Centranico (... – dopo il 1032) |
1026 | 1030 (deposto) |
Fu esiliato a Costantinopoli dove morì monaco. |
Un tentativo di restaurazione dinastica da parte degli Orseoli produce una fase di reggenza per la mancanza di un candidato adatto all'incoronazione.
Nº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | |||||
— | Orso Orseolo (988 – 1049) |
1030 | 1032 | Figlio di Pietro II Orseolo; patriarca di Grado; reggente ducale per conto del fratello Ottone Orseolo. Governò per quattordici mesi impegnandosi a restaurare le chiese del suo patriarcato. | ||
— | Domenico Orseolo (... – dopo il 1036) |
1032 | 1032 (deposto) |
Nominato doge dal patriarca Orso, ma rigettato dall'assemblea popolare. Fu esiliato a Ravenna dove morì. |
Ristabilendo la pienezza delle proprie prerogative, l'assemblea popolare esclude per legge la possibilità per i dogi di associarsi dei co-reggenti.
Nº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | |||||
29 | Domenico Flabanico (... – 1041) |
1032 | 1043 | |||
30 | Domenico I Contarini (... – 1071) |
1043 | 1071 | 1º doge appartenente alla famiglia Contarini
Tra il 1050 e il 1071 ricostruì la Basilica di San Marco ed eresse il monastero e la chiesa di San Nicolò del Lido dove fu sepolto. | ||
31 | Domenico Silvo (... – 1087) |
1071 | 1084 (deposto) |
|||
32 | Vitale Falier (... – 1096) |
1084 | 1096 | 1º doge appartenente alla famiglia Falier | ||
33 | Vitale I Michiel (... – 1102) |
1096 | 1102 | 1º doge appartenente alla famiglia Michiel |
XII secolo (1ª metà)
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | |||||
34 | Ordelaffo Falier (1070 – 1117) |
1102 | 1117 (caduto in battaglia) |
2º doge appartenente alla famiglia Falier
Nel 1117 un terremoto distrusse e sommerse Malamocco. Il doge morì nel 1118 a Zara in combattimento contro gli ungheresi. | ||
35 | Domenico Michiel (... – 1130 ca.) |
1117 | 1130 (abdica) |
2º doge appartenente alla famiglia Michiel | ||
36 | Pietro Polani (1098 – 1148) |
1130 | 1148 | Il suo dogado è ricordato per l'istituzione di un Consiglio di Savi che aveva il compito di affiancare il doge nell'esercizio del potere. |
Periodo repubblicano
modificaCon l'istituzione della Promissione ducale il potere dei dogi venne definitivamente imbrigliato, permettendo la nascita delle istituzioni repubblicane del Commune Veneciarum e poi, dalla fine del XIII secolo, della Repubblica oligarchica.
XII secolo (2ª metà)
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | |||||
37 | Domenico Morosini (... – 1156) |
1148 | febbraio 1156 | 1º doge appartenente alla famiglia Morosini | ||
38 | Vitale II Michiel (... – 1172) |
1156 | 1172 (assassinato) |
3º doge appartenente alla famiglia Michiel | ||
39 | Sebastiano Ziani (1102 ca. – 1178) |
29 settembre 1172 | 28 maggio 1178 | 1º doge appartenente alla famiglia Ziani
Fu il doge della pace, della mediazione tra papa Alessandro III e Federico Barbarossa. Nel 1177, dopo quattro mesi di trattative il Barbarossa fu accolto dal papa nell'atrio della Basilica e questo portò ala "pace di Venezia. Il papa donò al doge un anello in segno della supremazia in Adriatico: da questo fatto nacque la cerimonia dello "sposalizio del mare" | ||
40 | Orio Mastropiero (... – 1192 ca.) |
17 aprile 1178 | 1192 (abdica) |
Nel 1181 venne varata la promissione al maleficio il primo codice penale che sanciva pene molto severe per i danni ai beni dei cittadini.
Si ritirò nel monastero di Santa Croce ove poco tempo dopo morì. | ||
41 | Enrico Dandolo (1107 ca. – 1205) |
21 giugno 1192 | 1º giugno 1205 | 1º doge appartenente alla famiglia Dandolo
È il doge della IV crociata. Conquistò Zara e Costantinopoli che fu depredata dei quattro cavalli di bronzo dorato e di molte reliquie che confluirono nel tesoro di San Marco. |
XIII secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | |||||
42 | Pietro Ziani (... – 1229) |
5 agosto 1205 | 26 febbraio 1229 (abdica) |
Figlio di Sebastiano Ziani; 2º doge appartenente alla famiglia Ziani | ||
43 | Jacopo Tiepolo (... – 1249) |
6 marzo 1229 | 2 maggio 1249 (abdica) |
1º doge appartenente alla famiglia Tiepolo
Il suo dogado è ricordato per la creazione del Consiglio dei Pregadi (il Senato) e per il Capitulare navium, il codice di diritto marittimo. | ||
44 | Marino Morosini (1181 – 1253) |
13 giugno 1249 | 1º gennaio 1253 | 2º doge appartenente alla famiglia Morosini
Venne istituita la magistratura dei Signori di notte, una sorta di polizia notturna che vigilava contro i criminali. | ||
45 | Renier Zen (... – 1268) |
8 gennaio 1253 | 7 luglio 1268 | |||
46 | Lorenzo Tiepolo (... – 1275) |
23 luglio 1268 | 15 agosto 1275 | Figlio di Jacopo Tiepolo; 2º doge appartenente alla famiglia Tiepolo Venne creata la figura del Cancellier grande. La promissione ducale venne corretta con un limite ai poteri del doge e il divieto di ricevere feudi o prestiti da stati stranieri e di sposarsi con donne straniere. | ||
47 | Jacopo Contarini (1193 ca. – 1280) |
6 settembre 1275 | 6 marzo 1280 (abdica) |
2º doge appartenente alla famiglia Contarini | ||
48 | Giovanni Dandolo (... – 1289) |
31 marzo 1280 | 2 novembre 1289 | 2º doge appartenente alla famiglia Dandolo
Nel 1284 fu coniata la più celebre delle monete veneziane, il ducato d'oro, che, a partire dal XVI secolo prenderà il nome di zecchino in quanto prodotto nella Zecca di stato. | ||
49 | Pietro Gradenigo (1251 – 1311) |
25 novembre 1289 | 13 agosto 1311 | 1º doge appartenente alla famiglia Gradenigo
Durante il suo dogado con la "serrata" del Maggior Consiglio avvenuta nel 1297 ci fu la trasformazione della Repubblica in uno Stato aristocratico. Nel 1310 venne istituito il Consiglio dei Dieci per vigilare e reprimere qualunque minaccia alla sicurezza dello stato. |
XIV secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | |||||
50 | Marino Zorzi (1231 ca. – 1312) |
23 agosto 1311 | 3 luglio 1312 | dopo la sua morte, in sua memoria la famiglia prese il cognome Zazzera o Zazzara e cambio anche lo scudo della famiglia[5][6] | ||
51 | Giovanni Soranzo (1240 – 1328) |
13 luglio 1312 | 31 dicembre 1328 | |||
52 | Francesco Dandolo (1258 ca. – 1339) |
4 gennaio 1329 | 31 ottobre 1339 | 3º doge appartenente alla famiglia Dandolo | ||
53 | Bartolomeo Gradenigo (1260 – 1342) |
7 novembre 1339 | 28 dicembre 1342 | 2º doge appartenente alla famiglia Gradenigo | ||
54 | Andrea Dandolo (1306 – 1354) |
4 gennaio 1343 | 7 settembre 1354 | 4º doge appartenente alla famiglia Dandolo
Letterato, amico di Francesco Petrarca che lo ricorda come "giusto, incorruttibile, pieno di zelo e di amore per la patria e insieme erudito, di rara eloquenza, saggio, affidabile, umano". Scrisse due cronache che rimangono importanti per quanto concerne le origini di Venezia nonostante certe inesattezze storiche. Durante il suo dogado Venezia fu colpita da un terremoto e dalla peste nera che ridusse la popolazione di tre quarti dei suoi abitanti. | ||
55 | Marino Falier (1274 – 1355) |
16 settembre 1354 | 17 aprile 1355 (giustiziato per tradimento) |
3º doge appartenente alla famiglia Falier
Fu condannato a morte per avere cospirato contro la Repubblica. Nella serie dei ritratti dei dogi della sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale c'è un drappo nero con la scritta: HIC EST LOCUS MARINI FALETRO DECAPITATI PRO CRIMINIBVS | ||
56 | Giovanni Gradenigo (1279 ca. – 1356) |
21 aprile 1355 | 8 agosto 1356 | 3º doge appartenente alla famiglia Gradenigo | ||
57 | Giovanni Dolfin (1303 ca. – 1361) |
13 agosto 1356 | 12 luglio 1361 | |||
58 | Lorenzo Celsi (1310 ca. – 1365) |
16 luglio 1361 | 18 luglio 1365 | |||
59 | Marco Corner (1285 – 1368) |
21 luglio 1365 | 13 gennaio 1368 | 1º doge appartenente alla famiglia Corner
A lui si deve la costruzione della facciata gotica del Palazzo Ducale. | ||
60 | Andrea Contarini (1300/1302 – 1382) |
20 gennaio 1368 | 5 giugno 1382 | 3º doge appartenente alla famiglia Contarini
Durante il suo dogado ci fu la sanguinosa guerra di Chioggia. Venezia corse un grave pericolo ma riuscì a resistere. La pace di Torino del 1381 impose dure condizioni ma Venezia fu salva. Nel 1380 venne istituito il Collegio dei Savi per limitare i poteri del doge; costituiva il consiglio dei ministri della Repubblica. | ||
61 | Michele Morosini (1308 – 1382) |
10 giugno 1382 | 16 ottobre 1382 | 3º doge appartenente alla famiglia Morosini
Morì di peste dopo appena quattro mesi di dogado. | ||
62 | Antonio Venier (1330 ca. – 1400) |
21 ottobre 1382 | 23 novembre 1400 | 1º doge appartenente alla famiglia Venier
Ricostruì Chioggia, devastata dalla guerra e lastricò il pavimento di Piazza San Marco. Estese i domini in Levante con Nauplia, Argo in Morea, Scutari, Durazzo e riconquistò Corfù. Riacquistò Treviso, Conegliano e Ceneda. |
XV secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | |||||
63 | Michele Steno (1331 – 1413) |
1º dicembre 1400 | 26 dicembre 1413 | Soprannominato dux stellifer, accrebbe di molto i domini di terraferma con Padova, Verona, Vicenza, i Sette Comuni dell'altipiano di Asiago, Feltre, Belluno e Cividale.
Riconquistò Zara e alcune zone della Dalmazia. | ||
64 | Tommaso Mocenigo (1343 – 1423) |
7 gennaio 1414 | 4 aprile 1423 | 1º doge appartenente alla famiglia Mocenigo | ||
65 | Francesco Foscari (1373 – 1457) |
15 aprile 1423 | 25 ottobre 1457 (abdica) |
Dal 1424 iniziò i lavori per la ristrutturazione del Palazzo Ducale.
La pace di Lodi del 1454 fissò i confini dello "stato di terra" dall'Isonzo all'Adda e dalle Alpi al Po, comprendendo così Veneto, Friuli, Cadore, Brescia e Bergamo. A 84 anni fu costretto ad abdicare dopo 34 anni di dogado. | ||
66 | Pasquale Malipiero (1392 ca. – 1462) |
30 ottobre 1457 | 7 maggio 1462 | |||
67 | Cristoforo Moro (1390 – 1471) |
12 maggio 1462 | 9 novembre 1471 | |||
68 | Nicolò Tron (1399 – 1473) |
25 novembre 1471 | 28 luglio 1473 | Fece una riforma fiscale per risanare un enorme crac finanziario. | ||
69 | Nicolò Marcello (1397 – 1474) |
13 agosto 1473 | 1º dicembre 1474 | |||
70 | Pietro Mocenigo (1406 – 1476) |
14 dicembre 1474 | 23 febbraio 1476 | 2º doge appartenente alla famiglia Mocenigo | ||
71 | Andrea Vendramin (1393 – 1478) |
5 marzo 1476 | 5 maggio 1478 | |||
72 | Giovanni Mocenigo (1409 – 1485) |
18 maggio 1478 | 14 settembre 1485 | Fratello di Pietro Mocenigo; 3º doge appartenente alla famiglia Mocenigo | ||
73 | Marco Barbarigo (1413 – 1486) |
19 novembre 1485 | 14 agosto 1486 | 1º doge appartenente alla famiglia Barbarigo | ||
74 | Agostino Barbarigo (1419 – 1501) |
30 agosto 1486 | 20 settembre 1501 | Fratello di Marco Barbarigo; 2º doge appartenente alla famiglia Barbarigo |
XVI secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
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Inizio | Fine | |||||
75 | Leonardo Loredan (1436 – 1521) |
2 ottobre 1501 | 21 giugno 1521 | 1º doge appartenente alla famiglia Loredan
Resistette all'intera Europa coalizzata nella Lega di Cambrai e dopo la sconfitta di Agnadello nel 1509 la Repubblica perse quasi tutti i possessi di terraferma. | ||
76 | Antonio Grimani (1434 – 1523) |
6 luglio 1521 | 7 maggio 1523 | 1º doge appartenente alla famiglia Grimani
Divenuto doge a ottantasette anni fece costruire le Procuratie Nove e ricostruire la punta del campanile abbattuta da un terremoto. Durante il suo dogado furono coniate le prime oselle, monete d'oro o d'argento che il doge regalava ai membri del Maggior Consiglio. | ||
77 | Andrea Gritti (1455 – 1538) |
20 maggio 1523 | 28 dicembre 1538 | |||
78 | Pietro Lando (1462 – 1545) |
19 gennaio 1539 | 9 novembre 1545 | Contribuì all'abbellimento della città.
Sansovino lavorò alla Loggetta ai piedi del campanile di San Marco, alla Libreria e alla Zecca. | ||
79 | Francesco Donà (1468 – 1553) |
24 novembre 1545 | 23 maggio 1553 | 1º doge appartenente alla famiglia Donà | ||
80 | Marcantonio Trevisan (1475 ca. – 1554) |
4 luglio 1553 | 31 maggio 1554 | |||
81 | Francesco Venier (1489 – 1556) |
11 giugno 1554 | 2 giugno 1556 | 2º doge appartenente alla famiglia Venier | ||
82 | Lorenzo Priuli (1489 – 1559) |
14 giugno 1556 | 17 agosto 1559 | 1º doge appartenente alla famiglia Priuli | ||
83 | Girolamo Priuli (1486 – 1567) |
1º settembre 1559 | 4 novembre 1567 | Fratello di Lorenzo Priuli; 2º doge appartenente alla famiglia Priuli | ||
84 | Pietro Loredan (1482 – 1570) |
26 novembre 1567 | 3 maggio 1570 | 2º doge appartenente alla famiglia Loredan | ||
85 | Alvise I Mocenigo (1507 – 1577) |
15 maggio 1570 | 4 giugno 1577 | 4º doge appartenente alla famiglia Mocenigo
Nel 1574 un terribile incendio devastò il Palazzo Ducale. Nel 1575 una pestilenza uccise cinquantamila persone. | ||
86 | Sebastiano Venier (1496 ca. – 1578) |
11 giugno 1577 | 3 marzo 1578 | 3º doge appartenente alla famiglia Venier
Il 20 dicembre 1577 un devastante incendio rovinò la Sala dello Scrutinio e quella del Maggior Consiglio distruggendo molte opere d'arte. | ||
87 | Nicolò Da Ponte (1491 – 1585) |
11 marzo 1578 | 30 luglio 1585 | |||
88 | Pasquale Cicogna (1509 – 1595) |
18 agosto 1585 | 2 aprile 1595 | Promosse importanti opere pubbliche, tra cui la fortezza militare di Palmanova, il rifacimento della basilica di San Pietro di Castello e la costruzione in pietra del Ponte di Rialto. | ||
89 | Marino Grimani (1532 – 1605) |
26 aprile 1595 | 25 dicembre 1605 | 2º doge appartenente alla famiglia Grimani |
XVII secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | |||||
90 | Leonardo Donà (1536 – 1612) |
10 gennaio 1606 | 16 luglio 1612 | 2º doge appartenente alla famiglia Donà
Alla richiesta del papa Paolo V di abrogare le leggi antiecclesiastiche emanate ai tempi del Grimani e di estradare due preti incarcerati in territorio veneto, il Senato, ispirato da Paolo Sarpi diffuse il Protesto con il quale il monito del papa veniva considerato nullo. | ||
91 | Marcantonio Memmo (1536 – 1615) |
24 luglio 1612 | 31 ottobre 1615 | |||
92 | Giovanni Bembo (1543 – 1618) |
2 dicembre 1615 | 16 marzo 1618 | |||
93 | Nicolò Donà (1540 – 1618) |
4 aprile 1618 | 9 maggio 1618 | 3º doge appartenente alla famiglia Donà | ||
94 | Antonio Priuli (1548 – 1623) |
17 maggio 1618 | 12 agosto 1623 | 3º doge appartenente alla famiglia Priuli | ||
95 | Francesco Contarini (1556 – 1624) |
8 settembre 1623 | 6 dicembre 1624 | 4º doge appartenente alla famiglia Contarini | ||
96 | Giovanni I Corner (1551 – 1629) |
4 gennaio 1625 | 23 dicembre 1629 | 2º doge appartenente alla famiglia Corner | ||
97 | Nicolò Contarini (1553 – 1631) |
18 gennaio 1630 | 2 aprile 1631 | 5º doge appartenente alla famiglia Contarini
Il doge fece erigere la basilica della Salute per ringraziare la Vergine della guarigione della città dalla peste e promise di andare ogni anni in processione a questo tempio. | ||
98 | Francesco Erizzo (1566 – 1646) |
10 aprile 1631 | 3 gennaio 1646 | |||
99 | Francesco Molin (1575 – 1655) |
20 gennaio 1646 | 27 febbraio 1655 | Poiché le casse dello stato si svuotavano a causa della guerra, la Repubblica decise di riaprire le porte del patriziato: fu possibile quindi richiedere il titolo nobiliare presentando una supplica al Senato e al Maggior Consiglio previo pagamento di centomila ducati. | ||
100 | Carlo Contarini (1580 – 1656) |
27 marzo 1655 | 1º maggio 1656 | 6º doge appartenente alla famiglia Contarini | ||
101 | Francesco Corner (1585 – 1656) |
17 maggio 1656 | 5 giugno 1656 | 3º doge appartenente alla famiglia Corner | ||
102 | Bertuccio Valier (1596 – 1658) |
15 giugno 1656 | 29 marzo 1658 | 1º doge appartenente alla famiglia Valier | ||
103 | Giovanni Pesaro (1589 – 1659) |
8 aprile 1658 | 30 settembre 1659 | |||
104 | Domenico II Contarini (1585 – 1675) |
16 ottobre 1659 | 26 gennaio 1675 | 7º doge appartenente alla famiglia Contarini | ||
105 | Nicolò Sagredo (1606 – 1676) |
6 febbraio 1675 | 14 agosto 1676 | 1º doge appartenente alla famiglia Sagredo | ||
106 | Alvise Contarini (1601 – 1684) |
26 agosto 1676 | 15 gennaio 1684 | 8º doge appartenente alla famiglia Contarini | ||
107 | Marcantonio Giustinian (1619 – 1688) |
26 gennaio 1684 | 23 marzo 1688 | |||
108 | Francesco Morosini il Peloponnesiaco (1619 – 1694) |
3 aprile 1688 | 6 gennaio 1694 | 4º doge appartenente alla famiglia Morosini
Conquistò la Morea e l'impresa gli valse l'appellativo di Peloponnesiaco. Fece bombardare Il Partenone di Atene dove i turchi avevano collocato una polveriera; l'esplosione provocò gravi danni all'antico tempio. | ||
109 | Silvestro Valier (1630 – 1700) |
25 febbraio 1694 | 7 luglio 1700 | Figlio di Bertuccio Valier; 2º doge appartenente alla famiglia Valier |
XVIII secolo
modificaNº | Ritratto | Nome (nascita–morte) |
Stemma | Dogado | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | |||||
110 | Alvise II Mocenigo (1628 – 1709) |
17 luglio 1700 | 6 maggio 1709 | 5º doge appartenente alla famiglia Mocenigo | ||
111 | Giovanni II Corner (1647 – 1722) |
22 maggio 1709 | 12 agosto 1722 | 4º doge appartenente alla famiglia Corner | ||
112 | Alvise III Sebastiano Mocenigo (1662 – 1732) |
24 agosto 1722 | 21 maggio 1732 | 6º doge appartenente alla famiglia Mocenigo | ||
113 | Carlo Ruzzini (1653 – 1735) |
2 giugno 1732 | 5 gennaio 1735 | |||
114 | Alvise Pisani (1664 – 1741) |
17 gennaio 1735 | 17 giugno 1741 | |||
115 | Pietro Grimani (1677 – 1752) |
30 giugno 1741 | 7 marzo 1752 | 3º doge appartenente alla famiglia Grimani | ||
116 | Francesco Loredan (1685 – 1762) |
18 marzo 1752 | 19 maggio 1762 | 3º doge appartenente alla famiglia Loredan | ||
117 | Marco Foscarini (1696 – 1763) |
31 maggio 1762 | 31 marzo 1763 | |||
118 | Alvise IV Giovanni Mocenigo (1701 – 1778) |
19 aprile 1763 | 31 dicembre 1778 | 7º doge appartenente alla famiglia Mocenigo | ||
119 | Paolo Renier (1710 – 1789) |
14 gennaio 1779 | 13 febbraio 1789 | Durante il suo dogado, per difendere gli argini della laguna dall'erosione del mare furono costruite le dighe in pietra d'Istria chiamate murazzi. | ||
120 | Lodovico Manin (1725 – 1802) |
9 maggio 1789 | 12 maggio 1797 (costretto ad abdicare) |
Il 12 maggio 1797 il Maggior Consiglio si radunò per l'ultima volta e il doge, di fronte a soli seicento membri, abdicò rinunciando a diventare il capo della municipalità provvisoria.
Con lui finì la millenaria storia di una Venezia indipendente. |
L'ultimo doge regnante, Lodovico Manin, fu costretto ad abdicare da Napoleone Bonaparte. Infatti, tra voci di congiure e l'ultimatum da parte dei francesi, il Maggior Consiglio di Venezia si riunì per l'ultima volta e, a favore di una Municipalità Provvisoria, la Repubblica fu dichiarata decaduta (Fine di Venezia).
Note
modifica- ^ Giorgio Ravegnani, PAOLUCCIO, Anafesto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 81, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015. URL consultato il 27 aprile 2015.
- ^ Lattanzio Bianco, "Discorso del dottor Lattanzio Bianco Napol. academico destillatore detto l'Acuto. Intorno al Teatro della nobiltà d'Italia, del dott. Flaminio De Rossi, oue particolarmente dell'origini, e nobiltà di Napoli, di Roma, e di Vinezia si ragiona", anno 1607, p. 128., 1607, p. 128.«Già prima del XX secolo era in dubbio la storicità di Paulicio, tanto che Marino Zorzi compariva in varie genealogie come il 49º doge di Venezia, anziché il 50°. «Così la fam. Zazzera di Venezia detta de Zorzi primeriamente, de cui nel 1311. della grazia comune e della sua unione al 901. Marino Zorzi di questa casa fù Doge eletto, & il 49. dell'ordine.»»
- ^ Francesco Zazzera d'Aragona, Della nobilta dell'Italia parte prima. Del signor D. Francesco Zazzera napoletano., 1615, pp. 15.«In passato Marino Zorzi era considerato il 49º Doge e non il 50°, perché Paulicio non era considerato doge.
"... cadde l'elezzione sovra Marino Zorzi Famiglia in quella città antichissima, e nobilissima come si dirà l'anno 1311 e ne l'ordine di quei Dogi il 49. da cui la Famiglia Zazzera originosii, de la quale siamo per ragionare. [...]
... la Famiglia della Zazzera esser germoglio della Casa de Zorzi, oggi detta de Georgi, nobilissima famiglia Veneziana..."» - ^ "Venetia, citta nobilissima" - edito a Venezia 1663 - di Francesco Sansovino · anno 1663, Venezia, 1663, pp. 488.«Possiamo leggere che Pietro Grandenigo fu il doge 48 e non il 49, che fu Marino Zorzi. "Diede anco la Republica preminenza al figliuolo del Principe: Percioche ordinò, che vestisse con habito Senatorio, & con le calse rosse a familitudine di Cavaliero, & entrasse in Pregadi,& che potesse esser Generale in armata,&Oratore ai Principi esterni. Et perche vivendo Pietro Grandenigo Doge 48. mor Bertucci suo figliuolo, il Senato volle, che le sue funerali si facessero, ne più, ne meno, come quelle de i Procuratori. Et fu permesso, che perdesse a tutti gli altri personaggi del Procuratore in fuori."»
- ^ Lattanzio Bianco, Discorso del dottor Lattanzio Bianco Napol. academico destillatore detto l'Acuto. Intorno al Teatro della nobiltà d'Italia, del dott. Flaminio De Rossi, oue particolarmente dell'origini, e nobiltà di Napoli, di Roma, e di Vinezia si ragiona, 1607, p. 128. «Così la fam. Zazzera di Venezia detta de Zorzi primeriamente, de cui nel 1311. della grazia comune e della sua unione al 901. Marino Zorzi di questa casa fù Doge eletto, & il 49. dell'ordine.».
- ^ Francesco Zazzera, Della nobilta dell'Italia parte prima. Del signor D. Francesco Zazzera napoletano., 1615, pp. 15.«... la Famiglia della Zazzera esser germoglio della Casa de Zorzi, oggi detta de Georgi, nobilissima famiglia Veneziana...»
Bibliografia
modifica- Apostolo Zeno, Compendio della storia Veneta, Venezia, 1847.
- Giulio Lorenzetti, Ritratti di dogi in Palazzo Ducale, in "Rivista di Venezia" 12, 1933, p, 387-398.
- Andrea Da Mosto, I dogi di Venezia nella vita pubblica e privata, Milano, Aldo Martello Editore, 1960.
- Giulio Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1963, p. 38-41.
- Antonio Carile - Giorgio Fedalto, Le origini di Venezia, Bologna, Patron Editore, 1978.
- Guido Perocco - Antonio Salvadori, Civiltà di Venezia, Venezia, La Stamperia di Venezia, 1979, vol. III, p. 1403.
- Claudio Rendina, I dogi, storia e segreti, Roma, Newton & Compton Editori, 1984, ISBN 88-8389-656-0.
- Frederic C. Lane, Storia di Venezia, Torino, Einaudi Tascabili, 1991, ISBN 88-06-12788-8.
- Paolo Giordani, Venezia. Trenta itinerari alla scoperta della città, Venezia, Cicero, 2001, p. 634-635.
- Giuseppe Gullino, Storia della Repubblica Veneta, Brescia, La Scuola, 2010.
- Paolo Mastrandrea - Sebastiano Pedrocco, I dogi nei ritratti parlanti di Palazzo Ducale a Venezia, Verona, Cierre Edizioni, 2017, ISBN 978-88-8314-902-3
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