Ettore Spora

politico e sindacalista italiano (1914-1990)

Ettore Spora (La Spezia, 28 marzo 19142 maggio 1990) è stato un politico italiano.

Ettore Spora

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato17 maggio 1967 –
4 giugno 1968
LegislaturaIV
Gruppo
parlamentare
DC
Sito istituzionale

Durata mandato30 settembre 1970 –
24 maggio 1972
LegislaturaV
Gruppo
parlamentare
DC
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato25 maggio 1972 –
4 luglio 1976
LegislaturaVI
Gruppo
parlamentare
DC
Sito istituzionale

Sindaco della Spezia
Durata mandatosettembre 1969 –
novembre 1969
PredecessoreEzio Musiani
SuccessoreBruno Ferdeghini

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in lettere
ProfessioneSindacalista, insegnante

Biografia

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Figlio di Antonio, originario del villaggio di Prevo, nel comune di Vernazza, e di famiglia benestante, e di Margherita Monti, nativa di Corniglia e appartenente a un'agiata famiglia di agricoltori e possidenti terrieri (uno dei cugini era il cavaliere Domenico Monti), Ettore è stato sindacalista ed esponente della Democrazia Cristiana. Ha ricoperto la carica di deputato dal 1967 al 1968 (subentrando a Filippo Guerrieri, deceduto) e dal 1970 al 1972 (subentrando a Gianni Dagnino, eletto presidente della giunta regionale ligure). Dal settembre al novembre 1969 fu sindaco della Spezia, mentre nel 1972 divenne senatore, carica che mantenne fino al 1976.

Sposato con l'insegnante di origine piemontese Caterina Cossale, ha avuto due figli: Marina (1947-), insegnante di materie letterarie nelle scuole medie a Parma, e Mauro (1948-), medico di famiglia alla Spezia.[1][2][3]

A Ettore Spora è stata intitolata una scalinata che collega piazza Sant'Agostino a via XX Settembre, nei pressi del castello San Giorgio, alla Spezia.

  1. ^ Ettore Spora (Legislatura IV), su Camera dei deputati. URL consultato il 28 febbraio 2021.
  2. ^ Ettore Spora (Legislatura V), su Camera dei deputati. URL consultato il 28 febbraio 2021.
  3. ^ Ettore Spora (Legislatura VI), su Senato della Repubblica. URL consultato il 28 febbraio 2021.

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