Faedo

ex-comune italiano
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Faedo (Faé in dialetto trentino[5]) era un comune italiano di 642 abitanti[2] della provincia autonoma di Trento.

Faedo
frazione
Faedo – Stemma
Faedo – Bandiera
Faedo – Veduta
Faedo – Veduta
Faedo visto dal punto panoramico sopra Mezzolombardo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
ComuneSan Michele all'Adige
Territorio
Coordinate46°11′32.27″N 11°09′42.71″E
Altitudine591 m s.l.m.
Superficie10,68 km²
Abitanti642[2] (30-4-2019)
Densità60,11 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale38098 (già 38010)
Prefisso0461
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022080
Cod. catastaleD457
TargaTN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 313 GG[4]
Nome abitantifaédri[1]
Patronosant'Agata
Giorno festivo5 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Faedo
Faedo
Faedo – Mappa
Faedo – Mappa
Posizione del vecchio comune di Faedo nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Il 1º gennaio 2020 è stato annesso al comune di San Michele all'Adige.[6]

Origini del nome

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Il toponimo deriva dal latino fagus "faggio" con l'aggiunta del suffisso -ētum ("faggeto").
Faedo è documentato nel 1177 nella forma in monte Vaido[7] e dal 1196 nelle forme de Faedo e Faedum e poi anche come Faiedum e Faye. Negli antichi documenti in lingua tedesca veniva chiamato Vaid o Welsch Vaid (welsch significa "non tedesco", allusione all'etnia della comunità)[8].

Importante centro minerario nel tardo medioevo (canopi), di cui si hanno cenni a partire dal 1185, quando con apposito atto furono ceduti i diritti dai conti del Tirolo al Principato Vescovile di Trento e proseguì più o meno a fasi alterne fino al 1777. Negli ultimi tempi era ritornato sotto il controllo diretto dalla giurisdizione di Königsberg (Contea del Tirolo). Per un certo periodo (1492-1495) fu anche sede di un tribunale minerario.

L'attività estrattiva dopo varie interruzioni, proseguì fino al 1956. Negli anni venti venne iniziato lo scavo di una galleria moderna (Miniera di Faedo) poche centinaia di metri a valle del paese, dove si estraeva galena argentifera. Si sviluppò in due o tre rami e due o tre livelli, proprio sotto la parte sud del paese. Continuò a fasi alterne fino al 1956 quando venne definitivamente chiusa. In seguito, dopo la sua chiusura definitiva, procurò anche seri guai per crolli interni. A causa di questo, negli anni '60, in un prato tra le case sotto la chiesa, si aprì addirittura una voragine. Più tardi vennero effettuati lavori interni di messa in sicurezza da parte della Provincia Autonoma di Trento e il pericolo così rientrò.

In località Nassi, ma per poche decine di metri nel Comune di Giovo e proprio sul confine con la provincia di Bolzano morì la prima vittima attribuita al Comitato per la liberazione del Sudtirolo, il cantoniere Giovanni Postal. Aveva trovato uno strano involucro sul bordo della Strada Statale 12 e mentre si accingeva a controllare il suo contenuto ci fu lo scoppio che lo investì e uccise sul colpo.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone del comune erano stati concessi con deliberazione della Giunta provinciale di Trento n. 902 del 12 febbraio 1987.[9]

Stemma

«D'azzurro, al martello da minatore d'argento, manicato al naturale, posto in palo, accostato da due falci messorie del primo, manicate del medesimo, incrociate su di esso. Il tutto sovrastante un uccello acquatico rivoltato di nero, posto in punta sulla sua ombra dello stesso. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: Due fronde legate da un nastro di argento e rosso.»

Gonfalone

«Drappo azzurro bordato d'oro del rapporto di 5/8 pendente da un bilico unito ad un'asta da cordone d'oro ad analoghe nappe, terminante in punta in 7 merli guelfi rovesciati, caricato dallo stemma comunale munito dei suoi ornamenti.»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Architetture militari

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[10]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
17 maggio 2010 14 novembre 2015 Bruno Faustini lista civica Sindaco
15 novembre 2015 31 dicembre 2019 Carlo Rossi lista civica Sindaco

Altre informazioni amministrative

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Il territorio comunale ha subito nel tempo alcune variazioni: nel 1928 venne aggregato de imperio dal regime fascista insieme a Grumo al comune di San Michele all'Adige. Nel 1953 il comune di Faedo venne ricostituito (Censimento 1951: pop. res. 632), distaccandone nuovamente il territorio da quello di San Michele.

Dal 2010 il comune di Faedo è parte integrante della Comunità Rotaliana-Königsberg.

Nel 2020, in seguito a un referendum venne annesso nuovamente al comune di San Michele.

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2019.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 264, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Sito ufficiale, su comune.faedo.tn.it.
  7. ^ Hannes Obermair, Martin Bitschnau, Le 'notitiae traditionum' del monastero dei canonici agostiniani di S. Michele all'Adige, Studi di storia medioevale e di diplomatica, XVIII, Milano, Edizioni New Press, 2000, p. 145, tr. 3.
  8. ^ Carla Marcato, Faedo, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 264.
  9. ^ Approvazione stemma e gonfalone del Comune di Faedo, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige suppl. n. 1 al n. 20 del 05/05/1987, p. 16.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.

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Collegamenti esterni

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