Filologia materiale

La filologia materiale è una branca della filologia che si concentra sullo studio delle caratteristiche fisiche dei manoscritti e dei testi antichi, come la carta, la pergamena, i papiri, l’inchiostro, le annotazioni, e l’usura, per comprendere la trasmissione e la storia dei testi. Questo approccio analizza non solo il contenuto letterario, ma anche il contesto storico e culturale in cui i testi sono stati prodotti, copiati e utilizzati.

manoscritto del XIV sec.

La filologia materiale ha iniziato a consolidarsi negli anni ’90, in particolare con l’approccio della "New Philology" introdotto da Stephen Nichols[1], che ha suggerito una maggiore attenzione alla "materialità" dei manoscritti. Quest’area di studi è influenzata dalla paleografia, dalla codicologia e dalla storia della cultura scritta, offrendo una visione completa dei testi come "artefatti culturali" piuttosto che come meri veicoli del contenuto letterario.[2]

Approcci e metodi

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I filologi materiali utilizzano vari strumenti per l'analisi dei testi, tra cui l’esame dell’inchiostro e del supporto cartaceo, l'analisi delle annotazioni marginali e l’osservazione dell’usura del manoscritto. Tali elementi aiutano a ricostruire le modalità di utilizzo dei testi nel tempo. Negli ultimi anni, l'integrazione con l'informatica umanistica ha permesso di digitalizzare i manoscritti e analizzarne la materialità in modi nuovi e approfonditi, spesso utilizzando strumenti avanzati come densitometri e retroilluminazione per studiare la frequenza d'uso e il degrado delle pagine.[3]

Impatto e applicazioni

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La filologia materiale ha trovato applicazione negli studi sulla letteratura medievale, specialmente nella trasmissione testuale di opere romanze e medievali come quelle di Dante, Boccaccio e i trovatori provenzali. Questo approccio aiuta a comprendere meglio i processi di copiatura, annotazione e conservazione, rivelando dettagli su come i testi venivano letti e interpretati dai loro contemporanei. È una metodologia preziosa per la conservazione del patrimonio scritto e la storia culturale dei testi.

  1. ^ Albrecht Classen, Handbook of medieval studies: terms, methods, trends, De Gruyter, 2010, ISBN 978-3-11-018409-9.
  2. ^ Sylvain Trousselard, Michelangelo Zaccarello, Reperta. Indagini, recuperi, ritrovamenti di letteratura italiana antica, in Italies, n. 14, 1º dicembre 2010, pp. 581–583, DOI:10.4000/italies.4147.
  3. ^ Francesca Florimbii, Ancora sulla Nicolosa bella: novità sul testo e sull’interpretazione, Fondazione Università Ca’ Foscari, 17 luglio 2024, ISBN 978-88-6969-822-4.

Voci correlate

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