François de Montmorency

duca di Montmorency e maresciallo di Francia

François de Montmorency (Castello d'Écouen, 1530Castello d'Écouen, 6 maggio 1579) è stato un nobile e militare francese, membro del casato di Montmorency. Fu conte di Dammartin, barone di Châteaubriant e signore di L'Isle-Adam. Divenne gran maestro di Francia, maresciallo di Francia e fu pari di Francia.

François de Montmorency
Ritratto in armatura di François de Montmorency del XVI secolo, Reggia di Versailles
NascitaCastello d'Écouen, 1530
MorteCastello d'Écouen, 6 maggio 1579
ReligioneCattolica
Dati militari
Paese servito Regno di Francia
Forza armataesercito
Anni di servizio? - 1579
GradoMaresciallo di Francia
GuerreGuerre di religione francesi
BattaglieAssedio di Lenz
Assedio di Metz
Battaglia di San Quintino
Assedio di Calais
battaglia di Dreux
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François de Montmorency
François de Montmorency ritratto da Jean Clouet nel 1557 circa, Museum of Fine Arts, Boston
Duca di Montmorency
Stemma
Stemma
In carica12 novembre 1567 –
6 maggio 1579
PredecessoreAnne de Montmorency
SuccessoreEnrico I di Montmorency
TrattamentoSua Grazia
Altri titoliPari di Francia
Maresciallo di Francia
Gran maestro di Francia
Conte di Dammartin
Barone di Châteaubriant
Signore di L'Isle-Adam
NascitaCastello d'Écouen, 1530
MorteCastello d'Écouen, 6 maggio 1579
DinastiaCasato di Montmorency
PadreAnne de Montmorency
MadreMaddalena di Savoia
ConsorteDiana di Francia
ReligioneCattolicesimo

Biografia

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Infanzia

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Francesco era figlio primogenito del maresciallo di Francia e connestabile Anne de Montmorency (1492 – 1531) e di Maddalena di Savoia (1510 – 1586).

Carriera militare

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Fece la sua prima esperienza militare all'assedio di Lenz (Cantone dei Grigioni), nel 1551. Accompagnò il re alla frontiera con la Germania, assistette alla conquista di Damvillers e di Carignan (Ardenne), partecipò all'assedio di Metz nel 1552.

Partecipò anche alla resistenza opposta dalla città di Thérouanne agli assalti delle truppe di Carlo V e vi fu fatto prigioniero il 30 maggio 1553.

Al ritorno dalla cattività fu fatto cavaliere dell'ordine di San Michele e governatore di Parigi e dell'Île-de-France (1556). Fu poi inviato in Italia in soccorso di papa Paolo IV e riconquistò il porto di Ostia togliendolo agli spagnoli. Prese parte alla battaglia di San Quintino (10 agosto 1557), difese la Piccardia contro gli spagnoli ed assistette all'assedio di Calais nel 1558.

Ambasciatore in Inghilterra

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Il re di Francia Enrico II lo inviò come ambasciatore in Inghilterra presso la regina Elisabetta per ottenere l'impegno ad osservare la pace di Cateau-Cambrésis. Alla morte di Enrico II dovette cedere l'incarico di gran maestro di Francia, ereditato dal padre, ad Enrico di Guisa, ma il re gli conferì il titolo di maresciallo di Francia (1559)

Matrimonio

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Suo malgrado dovette sposare Diana di Francia, figlia illegittima di Enrico II: egli aveva precedentemente organizzato un matrimonio segreto ma dopo aver subito i fulmini della collera paterna, si sottomise e sposò la principessa.

Partecipò nel 1560 agli Stati generali tenutisi nella città di Orléans. Sopraggiunte le guerre di religione, egli vi prese parte come cattolico e partecipò alla battaglia di Dreux (19 dicembre 1562), alla conquista di Le Havre e il 10 novembre 1567 alla battaglia di Saint-Denis, nella quale morì suo padre.

Duca di Montmorency

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Divenuto Duca di Montmorency, cercò di fare del suo casato il rivale di quello dei Guisa e tale rivalità andò via via crescendo, avendo già avuto Francesco a che dire con il cardinale Carlo di Guisa nel 1565.

Nel 1572 ebbe il gravoso compito di far rispettare a Parigi la pace di Saint-Germain. Nello stesso anno si recò in Inghilterra per il trattato di alleanza con la Francia ed in quella occasione ricevette dalla regina Elisabetta l'ordine della Giarrettiera.

Al suo ritorno in Francia divenne sempre più impopolare per la sua incapacità a controllare i parigini ribelli, finché decise di lasciare il suo incarico di governatore della città. Egli lasciò Parigi qualche giorno prima della notte di san Bartolomeo, lasciando così campo libero ai Guisa ed ai massacratori[1].

Nel 1574 il re di Francia Carlo IX lo fece ritornare a corte ma l'astio contro di lui da parte di Enrico I di Guisa era così forte che egli fu costretto nuovamente ad allontanarsene. Non avendo più nulla da perdere partecipò alla congiura dei Malcontenti, il «terzo partito» di Francesco di Francia, duca d'Alençon, ma fu arrestato e segregato nella Bastiglia con il maresciallo Cossé-Brissac.

Ultimi anni e morte

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Liberato nel 1575, il re riconobbe la sua innocenza con lettere patenti registrate in Parlamento.

Morto nel Castello di Écouen, non ebbe eredi ed il ducato passò al fratello Enrico I di Montmorency. Fu inumato nella chiesa collegiale di Saint-Martin de Montmorency.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Jean II, signore di Montmorency Jacques I, signore di Montmorency  
 
Philippe de Melun, signora di Croisilles  
Guillaume de Montmorency, signore d'Escouen de Thore de Chantilly  
Marguerite d'Orgemont Pierre II d'Orgemont, conte di Chantilly  
 
Jacqueline Paynel  
Anne, duca di Montmorency  
Guy Pot, conte di Saint-Pol Jacques Pot, signore de Roche de Nolay  
 
Marguerite de Courtiambles  
Anne Pot, contessa di Saint-Pol  
Marie de Villiers de L'Isle Adam Jacques de Villiers, signore de L'Isle Adam  
 
Jeanne de Nesle  
François, duca di Montmorency  
Filippo II, duca di Savoia Ludovico, duca di Savoia  
 
Anna di Cipro  
Renato di Savoia, conte di Villars  
Libera Portoneri  
 
 
Maddalena di Savoia-Villars  
Gian Antonio II Lascaris, conte di Tenda Onorato Lascaris, conte di Tenda  
 
Margherita del Caretto  
Anna Lascaris, contessa di Tenda  
Isabelle d'Anglure Saladin d'Anglure, signore d'Estoges  
 
Jeanne de Neufchâtel, viscontessa de Blagny  
 

Onorificenze

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Ducato di Montmorency
Montmorency
 

Anne
Figli
Francesco
Enrico I
Figli
Enrico II
Carlotta Margherita
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Image Stemma
François de Montmorency
duca di Montmorency, maresciallo di Francia, cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo
  1. ^ Si disse che anche il nome di Francesco fosse nella lista dei capi da uccidere. Fu comunque lui che fece discretamente togliere il cadavere del cugino Gaspard de Châtillon dalla forca cui il Montfaucon lo aveva fatto appendere.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN47683642 · ISNI (EN0000 0001 0654 1770 · BAV 495/365497 · CERL cnp00473183 · Europeana agent/base/49613 · LCCN (ENno2010188545 · GND (DE123997852 · BNF (FRcb10730880p (data)