Democratico Federalista Indipendente

partito politico belga
(Reindirizzamento da Fronte Democratico dei Francofoni)

Democratico Federalista Indipendente (Démocrate fédéraliste indépendant, DéFI ) noto fino al 2015 come Federalisti Democratici Francofoni (Fédéralistes démocrates francophones) e prima ancora come Fronte Democratico dei Francofoni (Front démocratique des francophones, FDF) è un partito politico social-liberale, liberale e regionalista belga, il cui obbiettivo principale per cui è noto è la difesa degli interessi dei francofoni nell'area e vicino alla regione di Bruxelles. Il partito è guidato dal 1995 da Olivier Maingain, membro della Camera dei rappresentanti. Il nome attuale del partito, DéFI o Défi, è un acronimo inverso di Démocrate, Fédéraliste, Indépendant (letteralmente "Democratico, Federalista, Indipendente") che significa "sfida" in francese.

Democratico Federalista Indipendente
(FR) Démocrate fédéraliste indépendant
PresidenteFrancois De Smet
StatoBelgio (bandiera) Belgio
SedeChaussée de Charleroi 127 1060 Saint Gilles, Bruxelles
AbbreviazioneDéFI
Fondazione11 maggio 1964
IdeologiaRegionalismo[1]
Difesa dei francofoni[1]
Liberalismo sociale[2][3][4][5]
Secolarismo[6][7][8]
CollocazioneCentro[9]
Seggi Camera
1 / 150
(2024)
Seggi Senato
0 / 60
(2019)
Seggi Europarlamento
0 / 22
(2024)
Organizzazione giovanileDéFI Jeunes
Colori     Amaranto
Sito webdefi.eu/

Il partito fu fondato come Fronte Democratico dei Francofoni (Front Démocratique des Francophones, DFF) l'11 maggio 1964 come risposta alle leggi linguistiche del 1962. Il partito ebbe un immediato successo a Bruxelles: in primo luogo ha partecipato alle elezioni parlamentari l'anno dopo, dove ha ottenuto un senatore e 3 seggi alla Camera dei rappresentanti per la circoscrizione di Bruxelles. Il numero di seggi è aumentato ulteriormente nelle successive elezioni parlamentari. Il partito ha anche dominato la politica municipale di Bruxelles fino al 1982.

Inizialmente il partito ha collaborato con il Raggruppamento Vallone. Dal 1977 al 1980, il DFF ha partecipato ai governi federali guidati da Leo Tindemans e successivamente da Wilfried Martens. Dal 1992, il DFF ha regolarmente partecipato all'alleanza elettorale con il più ampio Partito Riformatore Liberale (PRL). Nel 2002 il PRL, il DFF, il Movimento dei Cittadini per il Cambiamento (MCC) e il Partito per la Libertà e il Progresso (PFF) formarono il Movimento Riformatore (MR), una alleanza più stretta dei partiti liberali francofoni.

Nel gennaio 2010 il nome del partito è stato modificato in Federalisti Democratici Francofoni (Fédéralistes Démocrates Francophones), mantenendo il suo acronimo originale. Nel settembre 2011, il DFF ha deciso di abbandonare l'alleanza per i disaccordi con il presidente del MR Charles Michel sull'accordo relativo alla divisione del distretto di Bruxelles-Halle-Vilvoorde durante la formazione del governo belga nel 2010-2011.

Il partito ha adottato il suo nome attuale, DéFI, nel novembre 2015.[10]

Ideologia e posizioni

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Il partito sostiene l'estensione dello status bilingue di Bruxelles ad alcuni comuni della periferia di Bruxelles (nel Brabante Fiammingo, nella Regione fiamminga), dove la maggioranza della popolazione parla francese, ma la lingua ufficiale è l'olandese e si batte per i diritti dei francofoni nei comuni fiamminghi nel trattare con i funzionari di lingua francese. Entrambe le posizioni sono contestate dai partiti fiamminghi, i quali affermano che i residenti francofoni della regione fiamminga dovrebbero imparare l'olandese e sostengono che la francesizzazione di Bruxelles non dovrebbe diffondersi ulteriormente alla sua cintura metropolitana.

Struttura

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Presidente

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Elenco dei presidenti del partito dalla sua creazione.

Vicepresidente

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Membri importanti

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Risultati elettorali

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Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 1965 Camera 68.966 1,33
3 / 212
Senato 68.397 1,34
1 / 106
Parlamentari 1968 Camera 154.023 2,97
6 / 212
Senato[N 1] 308.589 5,75
5 / 106
Parlamentari 1971[N 1] Camera 286.639 5,43
12 / 212
Senato 597.768 11,49
6 / 106
Parlamentari 1974[N 2] Camera 301.303 5,73
14 / 212
Senato 589.553 11,38
13 / 106
Parlamentari 1977 Camera 263.104 4,72
11 / 212
Senato 246.367 4,46
6 / 106
Parlamentari 1978 Camera 235.105 4,25
11 / 212
Senato 242.778 4,43
6 / 106
Europee 1979[N 1] 414.603 7,62
2 / 24
Parlamentari 1981[N 1] Camera 253.720 4,21
8 / 212
Senato 255.727 4,28
4 / 106
Europee 1984 142.879 2,50
0 / 24
Parlamentari 1985 Camera 72.361 1,19
3 / 212
Senato 70.239 1,17
1 / 106
Parlamentari 1987 Camera 71.338 1,16
3 / 212
Senato 77.522 1,27
1 / 106
Europee 1989 85.867 1,46
0 / 24
Parlamentari 1991[N 3] Camera 90.813 1,47
3 / 212
Senato 86.026 1,41
1 / 106
Europee 1994[N 4] 541.724 9,09
1 / 25
Parlamentari 1995[N 4] Camera 623.250 10,26
18 / 150
Senato 672.798 11,23
5 / 40
Europee 1999[N 4] 624.445 10,03
1 / 25
Parlamentari 1999[N 4] Camera 630.219 10,14
18 / 150
Senato 654.961 10,57
5 / 40
Parlamentari 2003 Camera Nel Movimento Riformatore
Senato
Europee 2004 Nel Movimento Riformatore
Parlamentari 2007 Camera Nel Movimento Riformatore
Senato
Europee 2009 Nel Movimento Riformatore
Parlamentari 2010 Camera Nel Movimento Riformatore
Senato
Parlamentari 2014 Camera 121.384 1,80
2 / 150
Europee 2014 82.540 1,23
0 / 21
Parlamentari 2019 Camera 150.394 2,22
2 / 150
Europee 2019 144.555 2,15
0 / 21
Parlamentari 2024 Camera 84.024 1,22
1 / 150
Europee 2024 75.243 1,05
0 / 22
  1. ^ a b c d Con RW
  2. ^ Con PLDP e RW (quest'ultimo solo al Senato)
  3. ^ Con Partito per la Vallonia
  4. ^ a b c d Con PRL
  1. ^ a b (FR) Geoffrey Pion e Gilles Van Hamme, Les destins divergents des régionalismes flamands et francophones : une perspective historique, in EchoGéo, 11 aprile 2011, DOI:10.4000/echogeo.12291, ISSN 1963-1197 (WC · ACNP). URL consultato il 9 ottobre 2018..
  2. ^ Belga, Les FDF investissent le libéralisme social avant un nouveau nom le 13 novembre, su La Libre.be, 13 settembre 2015. URL consultato il 9 ottobre 2018..
  3. ^ (FR) Belga, Congrès des FDF: vers le modèle du libéralisme social, su RTBF.be, 28 aprile 2013. URL consultato il 9 ottobre 2018.
  4. ^ (FR) CEJG, Libéralisme social, su CEJG.be. URL consultato il 9 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2015).
  5. ^ (FR) Belga, Les FDF exposent leur modèle social-libéral, su Lesoir.be, 28 aprile 2013. URL consultato il 9 ottobre 2018..
  6. ^ (FR) M. Bs et J-C. M, Inscrire la laïcité de l'État dans la Constitution ?, su La Libre.be, 10 novembre 2012. URL consultato il 9 ottobre 2018.
  7. ^ (FR) Rédaction RTBF, Lutte contre le radicalisme : le FDF veut des « Assises de la laïcité, su RTBF.be, 13 gennaio 2015. URL consultato il 9 ottobre 2015..
  8. ^ (FR) Rédaction en ligne La Capitale, Les FDF prennent plusieurs initiatives pour susciter le débat sur la laïcité de l'état dont supprimer les cours de religion, su lacapitale.be, 4 febbraio 2015. URL consultato il 9 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2015).
  9. ^ (FR) Kazakhgate » : « Si la Belgique a été utilisée, c’est un scandale d’Etat, su lemonde.fr, 7 ottobre 2014. URL consultato il 9 ottobre 2018.
  10. ^ Le FDF est rebaptisé Défi, La Libre Belgique, 13 novembre 2015. URL consultato il 9 ottobre 2015.

Bibliografia

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  • Chantal Kesteloot, Au nom de la Wallonie et de Bruxelles français : les origines du FDF, Complexe, 2004, ISBN 2-87027-987-6.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN137507665 · ISNI (EN0000 0001 2166 4269 · LCCN (ENn80114059