Germana Marucelli
Germana Marucelli (Settignano, 13 ottobre 1905 – Milano, 23 febbraio 1983) è stata una stilista italiana.
Biografia
modificaNata a Settignano (Firenze) da una famiglia di artigiani, dopo le elementari a 11 anni cominciò a lavorare come apprendista nella sartoria degli zii, Chiostri[1]. Nel 1925 lasciò la famiglia Chiostri per lavorare in un altro atelier fiorentino; nel 1932 fu nominata direttrice della sartoria Gastaldi di Genova.
Nel 1938 si trasferì a Milano, dove in via Borgospesso aprì il suo primo atelier. Durante la guerra fu costretta ad abbandonare Milano e a trasferirsi a Stresa, ospite dell'amica e affezionata cliente Flora d’Elys. Durante gli anni della guerra elaborò una nuova concezione della moda, caratterizzata dalla silhouette a clessidra, anticipando così Christian Dior.
In 1948 collaborò con il pittore e scenografo Piero Zuffi per una collezione ispirata al surrealismo e lo stesso anno fu nominata responsabile di produzione e comunicazione dell'azienda tessile SNIA Viscosa.
Grazie a questo ruolo fu in grado di rilevare l'attività dell'atelier "Ventura" in Corso Venezia, dove avviò un laboratorio e i cosiddetti "giovedì di Germana Marucelli", incontri culturali settimanali a cui partecipavano artisti e intellettuali. Nel 1950 fondò e finanziò un premio alla poesia, il Premio San Babila.
Fece parte nel 1952, del gruppo di famosi stilisti dell'epoca quali Vincenzo Ferdinandi, Roberto Capucci, la Sartoria Antonelli, l'atelier Carosa, Giovannelli-Sciarra, Polinober, la Sartoria Vanna, Jole Veneziani e sedici ditte di sportswear e boutique che parteciparono alla prima storica sfilata organizzata dal fondatore dell'alta moda italiana, Giovanni Battista Giorgini presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze. Una giovanissima Oriana Fallaci inviata dal settimanale Epoca ne raccontò la cronaca[2][3].
Note
modifica- ^ Marta Boneschi (2008)
- ^ Epoca n.95/1952 (PDF), su petitesondes.net.
- ^ Dizionario della moda - Oriana Fallaci, su moda.mam-e.it.</ref
Bibliografia
modifica- I. Brin, Dodici mesi di paura per i grandi sarti francesi, in L’anno 1951, Milano-Roma 1952
- Germana Marucelli, Le favole del ferro da stiro, ricordi di Germana Marucelli scritti da Fernanda Pivano, Milano, East, 1964.
- I. Brin, È suonata l’ora della op-art, in Corriere d’informazione, 19-20 gennaio 2015
- Germana Marucelli, , Le presenze, introduzione di Gillo Dorfles, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1974.
- Grazietta Butazzi, Moda, arte, storia, societa, ricerca iconografica di Marilea Somare, Milano, Gruppo Editoriale Fabbri, 1981.
- A. Fiorentini Capitani, Moda italiana anni Cinquanta e Sessanta, Firenze 1991
- V. Steele, Italian fashion and America. The Italian metamorphosis 1943-1968 (catal., New York… 1994-95), Roma 1994
- G. Vergani, Maria Pezzi, una vita dentro la moda, Milano 1998
- V. Dolci, G. M., tesi di laurea, Libera Università di lingue e comunicazione IULM (Milano), a.a. 2001-02
- E. Merlo, Moda italiana: storia di un’industria dall’Ottocento a oggi, Venezia 2003, ad ind.
- D. Davanzo Poli, I sarti, in Storia d’Italia (Einaudi), Annali 19, La moda, a cura di C.M. Belfanti - F. Giusberti, Torino 2003
- E. Morini, La semplice, meravigliosa moda italiana, in Anni Cinquanta, la nascita della creatività italiana, Milano 2005,
- Dizionario. biografico donne lombarde, a cura di R. Farina, Milano 1995, s.v.
- Dizionario della moda, a cura di G. Vergani, Milano 2003
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Marta Boneschi, MARUCELLI, Germana, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 71, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
- Germana Marucelli, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- Germana Marucelli Archiviato il 21 aprile 2022 in Internet Archive., su SAN - Portale degli archivi della moda del Novecento.