Gherardo e Monte del Flora
Gherardo del Flora (Firenze, 1445 – Firenze, 1497) e Monte del Flora (Firenze, 1448 – Firenze, 1549) sono stati artisti italiani.
Furono due fratelli miniatori e mosaicisti nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, figli di Nanni di Miniato di Gherardo (nato nel 1398) di lavoro "scharpellatore", e di Domenica figlia di un calzolaio di nome Bartolomeo.
Collaborarono con i maestri della bottega di Domenico Ghirlandaio nella realizzazione dei mosaici la cappella di San Zenobio ed il coro della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Nel 1470, i fratelli del Flora dirigevano un laboratorio di miniature nel quale vennero prodotti il Didimo sullo Spirito Santo ed i Salmi di Davide ordinati da Lorenzo per Mattia Corvino, sovrano del Regno d'Ungheria[1]
Gherardo di Giovanni di Miniato
modificaGherardo di Giovanni di Miniato si distinse tra i due fratelli per le qualità superiori, anche se delle sue opere di mosaicista tanto lodate dal Vasari[2] non è rimasta testimonianza, mentre sono rimasti i codici da lui miniati, per i conventi fiorentini, per l'Opera del Duomo e per richieste private. Alcuni suoi lavori sono oggi conservati presso il Museo nazionale del Bargello, Biblioteca Laurenzianai, il Didimo- de Spiritus Santus commissionato da Mattia Corvino ora a New York al Pierpont Morgan Library, mentre i pannelli ispirati al Trionfo della Pudicizia di Francesco Petrarca sono conservati a in più città, Londra, Torino. L'artista eseguì anche lavori di pittura affrescando la facciata della chiesa di Sant'Egidio.
Monte del Flora
modificaDi Monte del Flora o Fora si conosce la collaborazione con il fratello Gherardo di cui è difficile a volte distinguerne le opere. Del suo lavoro di miniatura rimangono ora a testimonianza il messale per la chiesa di San Giovanni ora conservato nella Biblioteca Vaticana, e per la chiesa dei Santi Pietro e Orso di Aosta. Come per il fratello la sua pittura subì l'influenza fiamminga e tedesca. Delle sue opere come mosaicista è conservata nel museo dell'Opera del duomo di Firenze una figura di Sant Zanobi[3]. Del 26 aprile 1504 il pagamento della pittura di una tela raffigurante stelle gialle e figure di angeli opera eseguita con il pittore Biagio[4]. Del 1465 risulta un contratto di affitto per una bottega da condividere con il fratello Gherardo e con Bartolomeo, terzo fratello, al quale era stato assegnato il compito di amministratore. [5]
Note
modifica- ^ Cloulas, p. 277.
- ^ GHERARDO.MINIATOR FIORENTIN, su vasari.sns.it, Le vite-edizione Giustina e Torrntiniana. URL consultato il 1º luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ Mónte di Giovanni di Miniato, detto anche del Fora, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Johannes Tripps, Sulla pratica di celare ed esibire le Madonne gotiche – Le immagini miracolose della Madonna a Firenze e il loro contesto storico (PDF), su archiv.ub.uni-heidelberg.de. URL consultato il 1º luglio 2016.
- ^ Ebe Antetomaso, GHERARDO di Giovanni di Miniato, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 53, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000.
Bibliografia
modifica- Ivan Cloulas, Lorenzo il Magnifico, Roma, 1986, ISBN 88-85026-79-6.
- Giorgio Vasari, «Vita di Gherardo miniatore fiorentino». In: Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, Firenze, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori scritte da m. Giorgio Vasari pittore et architetto aretino, di nuouo dal medesimo riuiste, 1568.
- Giuseppe Sergio Martini, La bottega di un cartolaio fiorentino, La Bibliofilia, 1956 supplemento anno LVIII, p. 5-82.
- Ebe Antetomaso, Gherardo di Giovanni di Miniato, LIII, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000.
- Paolo D'Ancona, GHERADO di Giovanni del Flora e suo fratello Monte, XVI, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1932.
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