Giacomo Maria Manzoni (politico)

patriota e politico italiano (1816-1889)
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Giacomo Maria Manzoni (Lugo, 24 ottobre 1816Lugo, 30 dicembre 1889) è stato un bibliografo e politico italiano.

Giacomo Maria Manzoni

Biografia

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Appartenente alla nobile famiglia dei conti Manzoni, attestata a Lugo sin dal 1583[1], nacque da Giambattista (1762-1829) e Caterina Monti, nipote del celebre poeta neoclassicista Vincenzo. Studiò al collegio "Carlo Ludovico" di Lucca fino al 1835; si perfezionò in ebraico a Roma da monsignor Nicola Wiseman[2].

A Lugo fu insegnante di greco antico al Collegio Trisi, istituzione accademica locale. Fu il primo presidente della Cassa di Risparmio cittadina (1845)[2]. Nel 1846 la famiglia Manzoni acquistò una villa in località Frascata appartenente ai Bentivoglio d'Aragona[3].

Nel 1848 divenne membro del Consiglio dei Deputati (la Camera bassa del parlamento pontificio) e segretario del primo ministro Pellegrino Rossi; l'anno seguente fu ministro delle finanze della Repubblica Romana del 1849.

Dopo la repressione dei repubblicani fu in esilio in Grecia, Inghilterra e regno di Sardegna e solo nel 1859 poté ritornare in Romagna, dove si stabilì.

Ebbe un figlio, Luigi (1844-1905).

Manzoni fu il primo a utilizzare, nel significato poi reso famoso in ambito anglosassone da Fredson Bowers, l'espressione "bibliografia analitica", formulandone così il concetto:

«Per ripugnanza che m'abbia a adoperare vocaboli nuovi, o a dare agli usati significati insoliti, volendo pur scrivere intorno a quella parte della bibliografia, che sin qui non fu trattata o esposta con verun metodo, ancorché sia, senza contrasto, la più rilevante, ho dovuto risolvermi, e dare a questi miei studii bibliografici un aggiunto nuovo, che in qualche guisa chiarisca gl'intendimenti propostimi, e dia subito a divedere che detti studii non risguardano la bibliografia descrittiva, che è la parte elementare di questa disciplina. […] Aiutandomi di quelle cognizioni accessorie (vuoi di lingue, segnatamente classiche, vuoi di paleografia, di diplomatica, di cronologia, di storia delle belle arti, e, in genere, di erudizione) che non devono mancare a un bibliografo provetto, mi sono adoperato a trattare rigorosamente gli argomenti propostimi, e a risolverli secondo le esigenze di sana critica; e dalla risoluzione di essi ho derivato regole, principii, o canoni che sono il fondamento della Bibliografia analitica

Attento e fine bibliofilo (la sua passione era cominciata negli anni lucchesi), raccolse una vasta e ricca biblioteca di venticinquemila volumi, tra cui più di quattrocento incunaboli[4] e circa duecentoventi manoscritti[5]. Appartenne a lui il prezioso Codice sul volo degli uccelli di Leonardo da Vinci, oggi conservato alla Biblioteca Reale di Torino. Il Manzoni ne realizzò una copia di propria mano, attualmente custodita a Lugo in una collezione privata. La sua biblioteca privata non gli sopravvisse: dopo infruttuose trattative tra il figlio Luigi e il Ministero della Pubblica istruzione, fu messa all'asta. Nel 1892 venne acquistata da un gruppo di librai antiquari per la ragguardevole somma di 920.000 lire[6].

  • Studii di bibliografia analitica, Bologna, presso Gaetano Romagnoli, 1882.
  • Annali tipografici dei Soncino, contenenti la descrizione e illustrazione delle stampe ebraiche, talmudiche, rabbiniche, greche, latine ed italiane eseguite dai medesimi nel secolo XV a Soncino, a Casalmaggiore, a Napoli, a Brescia e a Barco e nel secolo XVI a Fano, a Pesaro, a Ortona a mare, a Rimini, a Tessalonica e a Costantinopoli e fatte eseguire a Pesaro, ad Ancona e a Cesena, tomo II-IV, Bologna, presso Gaetano Romagnoli, 1883-1886. Opera incompiuta, di cui furono pubblicate due parti in tre tomi:
  1. ^ Anna Tamburini, Lugo, il volto della città, Edizioni Essegi, 1993, pag. 114.
  2. ^ a b Giovanni Baldini, Un agrario ai vertici della Repubblica Romana fino a un dorato esilio, «Giornale di massa», ottobre 2016, p. 24.
  3. ^ La villa sarà teatro dell'eccidio avvenuto il 7-8 luglio 1945.
  4. ^ Monaci, p. X e p. XII.
  5. ^ Monaci, p. XIII.
  6. ^ Umberto Foschi, La Frascata, in «La Piê», n. 1/1979 (gennaio-febbraio).

Bibliografia

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  • Ernesto Monaci, Di Giacomo Manzoni e della sua biblioteca, in Catalogue de la bibliothèque de feu m. le comte Jacques Manzoni, I, Città di Castello, S. Lapi, 1892, pp. V-XIV.
  • Antonio Pirazzini (a cura di), Giacomo Manzoni. Studi, passioni e vita pubblica di un lughese nell'Italia dell'Ottocento, Faenza, Edit Faenza, 1999, ISBN 88-8152-097-4.
  • Giuseppe Seganti, Giacomo Manzoni bibliografo e uomo politico in «Studi romagnoli», n. 4 (1953), Faenza, F.lli Lega.

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN24767167 · ISNI (EN0000 0000 6629 6204 · SBN PALV035939 · BAV 495/108061 · CERL cnp01427652 · LCCN (ENn95086198 · GND (DE123075165 · BNF (FRcb13558022q (data) · J9U (ENHE987007265071305171