Il profumo della papaya verde
Il profumo della papaya verde è un film del 1992 scritto e diretto da Anh Hung Tran, candidato all'Oscar al miglior film straniero.
Il profumo della papaya verde | |
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Titolo originale | Mùi đu đủ xanh |
Paese di produzione | Vietnam, Francia |
Anno | 1992 |
Durata | 104 min |
Genere | drammatico |
Regia | Anh Hung Tran |
Sceneggiatura | Anh Hung Tran |
Fotografia | Benoît Delhomme |
Montaggio | Nicole Dedieu e Jean-Pierre Roques |
Musiche | Tôn-Thât Tiêt |
Scenografia | Alain Nègre |
Interpreti e personaggi | |
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Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 1993, vinse la Caméra d'or per la miglior opera prima.[1]
Trama
modificaSaigon, 1951. Mui, una bambina di 10 anni giunge dalla campagna per fare la cameriera in una famiglia benestante di città. In questa casa impara a cucinare e a svolgere i vari mestieri accanto alla serva più anziana e più esperta Ti. La padrona, che gestisce un negozio di stoffe, è inquieta perché il marito è frequentemente assente, e da sola deve accudire ai figli (un figlio maggiore, due figli più piccoli, di cui uno insopportabile che sfoga il suo malessere facendo dispetti a Mui) e alla madre del marito, che vive al piano superiore chiusa nei suoi ricordi e rancorosa nei confronti della nuora a cui rimprovera di non far felice il figlio. Inoltre soffre profondamente per un grave lutto: la figlia Tô è morta sette anni prima, e le pare di rivederla nella dolce Mui della stessa età. Quando il marito parte per l'ultima volta, prende tutti i soldi della famiglia. Ritorna malato e muore poco dopo.
Dieci anni dopo, 1961. La padrona, ancora in ristrettezze economiche, pressata dalla nuora, accetta di mandare Mui, ormai ventenne, a lavorare da Khuyén, un pianista, amico del figlio maggiore. Il giovane è fidanzato, ma il rapporto con la promessa sposa si va logorando e la silenziosa presenza di Mui diventa sempre più importante per lui. Le insegna a leggere e a scrivere e infine la sposa.
Riprese
modificaIl film è stato girato in studio: il regista ha cercato di ricreare la grande casa vietnamita, i suoi spazi, i vicoli e i negozi confinanti, così come vengono filtrati dalla memoria e dalla nostalgia.
Titolo
modifica«"L'odeur de la papaye verte est pour moi un souvenir d'enfance des gestes maternels"»
La papaya è un legume e un frutto: quando è ancora verde è considerata un legume, quando è matura è considerata un frutto. Questo spiega perché l'albero è sempre dietro la cucina, nell'orto, e non tra gli alberi da giardino. È l'immagine della giovane Mui che crescerà nel cortile della casa della padrona, imparando a servire.
Il titolo del film evoca anche i rituali culinari che accompagnano la preparazione della papaya. L'odore della papaya risveglia i ricordi dell'infanzia, la nostalgia e il calore della casa e fa riferimento al mondo femminile, all'affetto materno, ai gesti del lavoro quotidiano delle donne.
Una storia di formazione
modificaLa storia ripercorre la traiettoria lenta della maturazione di Mui dall'infanzia all'età adulta e dalla servitù all'uguaglianza.
Il rapporto con la natura
modificaMui è in armonia con le cose, gli animali, gli elementi; tutti i movimenti del suo corpo sono in ritmo con la natura. Tutto ciò che è intorno a lei, persone, animali, vegetali, minerali, oggetti, sembra trasmetterle una forza vitale. E trova in qualche modo nella natura un rifugio. [3]
La simbologia della gabbia
modifica- Mui alleva un grillo in una gabbietta di giunco.
- Quando entra per la prima volta nella casa dove andrà a servire pare entrare in una prigione verde e un po' buia.
- L'ultima inquadratura la mostra signora fiorente, orgogliosa della gravidanza, con un abito giallo di seta, sullo sfondo arancio delle composizioni floreali che decorano la sua nuova casa: una gabbia d'oro dove lei regna con Khuyên.[4]
Tematiche
modifica- la servitù
- la crisi della famiglia
- la condizione femminile
- l'osservazione della natura: piante, insetti, fiori, foglie
- il desiderio e l'amore
Riferimenti storici
modifica- la guerra d’Indocina dei primi anni Cinquanta
- la guerra del Vietnam dei primi anni Sessanta
Accenni al coprifuoco, rombo di elicotteri ed aerei: sono le sole tracce della guerra che penetrano nel film ma sono sufficienti a far sentire quanto siano illusori e precari la calma e l'equilibrio che i protagonisti si sforzano di dare alle loro vite.
Tecnica cinematografica
modificaIl regista ha imparato molto dal maestro giapponese Ozu; la scenografia è ricercata, viene fatto un largo uso di carrellate laterali e di piani sequenza, si dà molto valore ai dettagli che esaltano la poesia dei particolari e degli oggetti; spesso l'inquadratura presenta una cornice nella cornice, lo sguardo filtra attraverso porte, finestre, griglie, fori. Il ritmo è lento e contemplativo.
Riconoscimenti
modificaNote
modifica- ^ (EN) Awards 1993, su festival-cannes.fr. URL consultato il 20 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).
- ^ L'Express, 4 ottobre 2010
- ^ Erudit, Johanne Larue
- ^ Johanne Larue, L'odeur de la papaye verte, in "Séquences",n. 167, Novembre–Dicembre 1993, p. 45–46
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Il profumo della papaya verde, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il profumo della papaya verde, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Il profumo della papaya verde, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Il profumo della papaya verde, su FilmAffinity.
- (EN) Il profumo della papaya verde, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Il profumo della papaya verde, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- Jean Michel Frodon, 14 maggio 2011