Campionato mondiale di calcio 1986
Il Campionato mondiale di calcio FIFA 1986 o Coppa del Mondo FIFA 1986 (in spagnolo: Copa Mundial de la FIFA 1986, in inglese: 1986 FIFA World Cup), noto anche come Messico 1986, è stato la tredicesima edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio (squadre comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.[1]
Coppa del Mondo FIFA 1986 Copa Mundial de la FIFA 1986 | |
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Competizione | Campionato mondiale di calcio |
Sport | Calcio |
Edizione | 13ª |
Date | 31 maggio - 29 giugno 1986 |
Luogo | Messico (11 città) |
Partecipanti | 24 (121 alle qualificazioni) |
Impianto/i | 12 stadi |
Risultati | |
Vincitore | Argentina (2º titolo) |
Secondo | Germania Ovest |
Terzo | Francia |
Quarto | Belgio |
Statistiche | |
Miglior giocatore | Diego Armando Maradona |
Miglior marcatore | Gary Lineker (6) |
Incontri disputati | 52 |
Gol segnati | 132 (2,54 per incontro) |
Pubblico | 2 407 431 (46 297 per incontro) |
Gli argentini campioni del mondo per la seconda volta nella loro storia | |
Cronologia della competizione | |
Si svolse in Messico dal 31 maggio al 29 giugno 1986. Il torneo fu vinto dall'Argentina, che si laureò campione del mondo per la seconda volta.
Il Messico divenne il primo Paese a ospitare due edizioni della manifestazione quando nel 1983 prese il posto della Colombia, nazione che aveva acquisito il diritto di ospitare il torneo, ma che dovette rinunciare quell'anno a causa di problemi interni al governo.[2]
Furono 24 le nazionali partecipanti come nel torneo del 1982, mentre il pallone ufficiale fu l'Adidas Azteca Mexico, il primo fatto con materiali in parte sintetici. Fu inoltre il Mondiale che rese celebre il fenomeno della ola, il movimento sugli spalti causato dal pubblico.[2]
Assegnazione
modificaLa sede della fase finale venne in principio assegnata alla Colombia[2] in base ad una votazione tenutasi a Francoforte il 9 giugno 1974,[3] tuttavia il Paese non poté adempiere ai requisiti della FIFA:
- 12 stadi con una capacità minima di 40.000 persone per la prima fase.
- 4 stadi con una capacità minima di 60.000 persone per la seconda fase.
- 2 stadi con una capacità minima di 80.000 persone per la partita inaugurale e per la finale.
- L'installazione di una torre di telecomunicazioni a Bogotà.
- Il congelamento delle tariffe alberghiere per i membri della FIFA a partire dal 1º gennaio 1986, tra le altre cose.
Il cambio di Paese organizzatore divenne ufficiale nel novembre 1982,[3] mentre l'assegnazione al Messico, già sede del torneo sedici anni prima, venne decisa a Stoccolma il 20 maggio 1983.[3]
Lo svolgimento del torneo si trovò a rischio, causa il terremoto che colpì il Paese nel settembre 1985 provocando più di 10 000 morti e causando investimenti per 2 miliardi di dollari per la ricostruzione.[4]
Formula
modificaRispetto all'ultima edizione rimase invariato solo il numero delle squadre, 24, per il resto il formato venne modificato: la seconda fase a gironi, ritenuta poco competitiva, venne sostituita con gli ottavi di finale. In pratica le nazionali vennero divise negli abituali sei gironi da quattro squadre, ma solo otto sarebbero state eliminate, le ultime e le due peggiori terze, mentre le altre sedici avrebbero proseguito il cammino con la fase ad eliminazione diretta.
Stadi
modificaCome detto, il Messico aveva già ospitato i Mondiali nel 1970. All'epoca vennero utilizzati solo cinque stadi, che furono scelti nuovamente come sedi di gara: lo Stadio Azteca di Città del Messico (allora come in questa occasione sede della partita inaugurale e della finale), lo Stadio Jalisco di Guadalajara, l'Estadio Cuauhtémoc di Puebla, l'Estadio Nou Camp di León e lo Stadio Nemesio Díez di Toluca.
Gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio 1986 furono 12 in 11 città (nella capitale ce n'erano due):
Città del Messico | Guadalajara | Puebla | |
---|---|---|---|
Stadio Azteca | Estadio Olímpico Universitario | Stadio Jalisco | Estadio Cuauhtémoc |
Capienza: 114 600 | Capienza: 72 000 | Capienza: 66 000 | Capienza: 46 000 |
San Nicolás de los Garza | Campionato mondiale di calcio 1986 (Messico) |
Querétaro | |
Estadio Universitario | Estadio Corregidora | ||
Capienza: 44 000 | Capienza: 40 785 | ||
Monterrey | León | ||
Estadio Tecnológico | Estadio Nou Camp | ||
Capienza: 38 000 | Capienza: 35 000 | ||
Nezahualcóyotl | Irapuato | Zapopan | Toluca |
Estadio Neza 86 | Estadio Sergio León Chávez | Estadio Tres de Marzo | Stadio Nemesio Díez |
Capienza: 35 000 | Capienza: 32 000 | Capienza: 30 000 | Capienza: 30 000 |
Squadre partecipanti
modificaPr. | Squadra | Data di qualificazione certa | Confederazione | Partecipante in quanto | Partecipazioni precedenti al torneo |
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1 | Italia | 11 luglio 1982 | UEFA | Paese detentore del titolo | 10 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982) |
2 | Messico | 20 maggio 1983 | CONCACAF | Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale | 8 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978) |
3 | Brasile | 23 giugno 1985 | CONMEBOL | Vincitore del Gruppo 3 (CONMEBOL) | 12 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982) |
4 | Uruguay | 7 aprile 1985 | CONMEBOL | Vincitore del Gruppo 2 (CONMEBOL) | 7 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974) |
5 | Ungheria | 17 aprile 1985 | UEFA | Vincitore del Gruppo 5 (UEFA) | 8 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1978, 1982) |
6 | Argentina | 30 giugno 1985 | CONMEBOL | Vincitore del Gruppo 1 (CONMEBOL) | 8 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982) |
7 | Polonia | 11 settembre 1985 | UEFA | Vincitore del Gruppo 1 (UEFA) | 4 (1938, 1974, 1978, 1982) |
8 | Canada | 14 settembre 1985 | CONCACAF | Vincitore del secondo Campionato CONCACAF 1985 | - |
9 | Spagna | 25 settembre 1985 | UEFA | Vincitore del Gruppo 7 (UEFA) | 6 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982) |
10 | Bulgaria | 28 settembre 1985 | UEFA | Secondo nel Gruppo 4 (UEFA) | 4 (1962, 1966, 1970, 1974) |
11 | Germania Ovest | 16 ottobre 1985 | UEFA | Vincitore del Gruppo 2 (UEFA) | 10 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982) |
12 | Portogallo | 16 ottobre 1985 | UEFA | Secondo nel Gruppo 2 (UEFA) | 1 (1966) |
13 | Inghilterra | 16 ottobre 1985 | UEFA | Vincitore del Gruppo 3 (UEFA) | 7 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982) |
14 | Irlanda del Nord | 16 ottobre 1985 | UEFA | Secondo nel Gruppo 3 (UEFA) | 2 (1958, 1982) |
15 | Marocco | 18 ottobre 1985 | CAF | Vincitore del quarto turno (CAF) | 1 (1970) |
16 | Algeria | 18 ottobre 1985 | CAF | Vincitore del quarto turno (CAF) | 1 (1982) |
17 | Unione Sovietica | 30 ottobre 1985 | UEFA | Secondo nel Gruppo 6 (UEFA) | 5 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982) |
18 | Corea del Sud | 3 novembre 1985 | AFC | Vincitore del secondo turno (AFC) - Zona B | 1 (1954) |
19 | Danimarca | 13 novembre 1985 | UEFA | Vincitore del Gruppo 6 (UEFA) | - |
20 | Francia | 16 novembre 1985 | UEFA | Vincitore del Gruppo 4 (UEFA) | 8 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978, 1982) |
21 | Paraguay | 17 novembre 1985 | CONMEBOL | Vincitore del playoff (CONMEBOL) | 3 (1930, 1950, 1958) |
22 | Belgio | 20 novembre 1985 | UEFA | Vincitore del playoff UEFA | 6 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982) |
23 | Iraq | 29 novembre 1985 | AFC | Vincitore del secondo turno (AFC) - Zona A | - |
24 | Scozia | 4 dicembre 1985 | UEFA | Vincitore dello spareggio UEFA - OFC | 5 (1954, 1958, 1974, 1978, 1982) |
Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quell'edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.
Qualificazioni
modificaLe qualificazioni al campionato mondiale di calcio di Messico 1986 videro l'iscrizione di centoventuno squadre nazionali, mentre il torneo finale ne prevedeva la partecipazione di sole ventiquattro. Essendo già qualificate di diritto il Messico, paese organizzatore, e l'Italia, campione del mondo in carica, erano disponibili altri ventidue posti. Questi sarebbero stati come al solito occupati dalle selezioni nazionali vincitrici dei vari raggruppamenti di qualificazione su base continentale.
Furono assegnati tredici posti alla zona UEFA, uno di questi però già occupato dai campioni in carica, più uno eventuale derivante da uno spareggio intercontinentale. La Nazionale candidata a questo fu la Scozia,[2] che assistette però alla morte per infarto del proprio allenatore, Jock Stein,[2] avvenuto dopo la decisiva partita con il Galles.[2][5] Per il resto, rispetto all'edizione precedente mancarono la qualificazione l'Austria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, che furono sostituite dai ritorni del Portogallo e della Bulgaria oltre che dall'esordiente Danimarca, comunque terza a pari merito coi lusitani nel recente campionato europeo.
Arrivano invece più sorprese dagli altri continenti: se dal Sud America si qualificarono come da copione il Brasile e l'Argentina, lo fecero però insieme al Paraguay vincitore dell'ultima Copa América ma assente da ben ventotto anni, e all'Uruguay, che tornava dopo dodici. Prima partecipazione invece per il Canada, vincitore del Campionato CONCACAF 1985, mentre dall'Africa tornò l'Algeria, che aveva ben figurato in Spagna, insieme però al Marocco: per coincidenza quest'ultima squadra aveva partecipato solo all'altro mondiale disputato in Messico, quello del 1970. Nuove anche le partecipanti uscite dal girone asiatico: l'esordiente Iraq e la Corea del Sud, che tornava dopo un'assenza di ben trentadue anni. Il raggruppamento oceanico fu vinto dall'Australia, ma i Socceroos vennero sconfitti dalla Scozia e mancarono quindi la qualificazione.
Il sorteggio
modificaIl sorteggio avviene il 15 dicembre 1985 a Città Del Messico.
La FIFA, per stabilire le teste di serie, sceglie le squadre meglio classificate al mondiale di Spagna del 1982. Le rimanenti squadre vengono suddivise seguendo un criterio geografico.
La modalità di estrazione era controversa; sarebbe stato possibile per il Canada essere sorteggiato nello stesso gruppo del Messico, in questo modo le uniche due rappresentative della CONCACAF avrebbero giocato nello stesso gruppo. Sarebbe stato anche possibile avere un gruppo con quattro squadre europee.
Le sei teste di serie sono state attribuite d'ufficio ai gruppi.
In primo luogo è stato estratto l'ordine di sorteggio dalle urne. Il sorteggio è stato effettuato prima dall'urna 3, poi dall'urna 2 e infine dall'urna 1. La prima squadra europea sorteggiata dall'urna 1 è stata assegnata al gruppo D, al quale era già stato assegnato il Brasile. Le altre squadre sono state sorteggiate liberamente.
Ecco la composizione delle fasce destinate al sorteggio:[6]
Teste di serie | Urna 1 | Urna 2 | Urna 3 |
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Italia (gruppo A) | Argentina | Algeria | Belgio |
Messico (gruppo B) | Inghilterra | Canada | Bulgaria |
Francia (gruppo C) | Paraguay | Corea del Sud | Irlanda del Nord |
Brasile (gruppo D) | Spagna | Danimarca | Portogallo |
Germania Ovest (gruppo E) | Uruguay | Iraq | Scozia |
Polonia (gruppo F) | Unione Sovietica | Marocco | Ungheria |
Riassunto del torneo
modificaFase a gironi
modificaGruppo A
modificaIn questo gruppo, che giocava a Città del Messico e a Puebla, erano state inserite l'Italia, l'Argentina, la Bulgaria e la Corea del Sud.
Il primo risultato inatteso si verificò proprio nella partita inaugurale, giocata il 31 maggio nello Stadio Azteca; qui i campioni in carica dell'Italia, passati in vantaggio poco prima della fine del primo tempo grazie al gol di Alessandro Altobelli, vennero raggiunti dalla Bulgaria a tempo quasi scaduto.[7] L'altro incontro terminò invece con la vittoria per 3-1 dell'Argentina, mentre nella seconda giornata i sudamericani pareggiarono 1-1 con gli Azzurri: Altobelli realizzò un calcio di rigore dopo soli sei minuti di gioco, ma poco dopo la mezz'ora fu Diego Armando Maradona a ristabilire la parità. Con identico risultato terminò anche l'altra gara, e si arrivò quindi all'ultimo turno con tutte le squadre ancora formalmente in gioco: il raggruppamento fu però vinto dall'Argentina, che sconfisse la Bulgaria per 2-0, e l'Italia vinse per 3-2, a fatica,[8] sulla Corea del Sud grazie alla doppietta di Altobelli (alla fine unico marcatore azzurro) e ad un autogol,[9] e passò come seconda. Proseguì anche la nazionale balcanica, tramite il ripescaggio tra le terze migliori.
Gruppo B
modificaIn questo gruppo, che giocava a Città del Messico e a Toluca, erano state inserite il Messico, il Paraguay, il Belgio e l'Iraq.
Nella prima giornata si verificarono le vittorie dei padroni di casa (2-1 sul Belgio) e dei sudamericani (1-0 sull'Iraq); queste due squadre pareggiarono poi lo scontro diretto, mentre i Diavoli rossi riuscirono a battere per 2-1 gli asiatici. Nell'ultimo turno, infine, i messicani sconfissero l'Iraq, e l'altro incontro terminò in pareggio. In base a questi risultati, Messico primo con cinque punti e Paraguay secondo con quattro; avanzò anche Belgio terzo a tre, la migliore tra le ripescate.
Gruppo C
modificaIn questo gruppo, che giocava a León e a Irapuato, erano state inserite la Francia, l'Unione Sovietica, l'Ungheria e il Canada.
Il gruppo venne dominato dall'URSS e dalla Francia, che vinsero le rispettive gare (i sovietici con un notevole[2] 6-0 sull'Ungheria, nella loro miglior prestazione sul piano del gioco e su quello atletico,[2] poi non più ripetuta nel corso della rassegna);[2] pareggiarono poi lo scontro diretto, mentre i canadesi persero 2-0 anche contro i magiari. Il girone si concluse come era iniziato, con le due nazionali dominanti nuovamente vincenti; a primeggiare fu però l'Unione Sovietica, grazie alla miglior differenza reti rispetto ai transalpini. I due punti conquistati, uniti però ad una differenza reti pesantemente negativa, non furono sufficienti all'Ungheria per proseguire il cammino, e probabilmente il Canada fu la peggiore delle partecipanti: oltre a non aver fatto punti non riuscì a segnare neanche un gol.
Gruppo D
modificaNel gruppo quattro, che giocava a Guadalajara e a Monterrey, erano state inserite col Brasile, la Spagna, l'Irlanda del Nord e l'Algeria.
Anche questo raggruppamento vide due protagoniste assolute: il Brasile e la Spagna. Nella prima giornata i Verde-oro vinsero 1-0 lo scontro diretto con un gol di Sócrates, mentre le altre due nazionali pareggiarono 1-1; questo fu però l'unico punto conquistato da Irlanda del Nord e Algeria, che persero infatti le altre due partite. I sudamericani chiusero quindi il turno a punteggio pieno e senza aver subito gol, e gli iberici furono secondi a quattro punti; nessuna speranza ovviamente per i nordirlandesi, terzi grazie alla differenza reti ma con un solo punto conquistato.
Gruppo E
modificaIn questo gruppo, che giocava a Santiago de Querétaro e a Ciudad Nezahualcóyotl, erano state inserite la Germania Ovest, l'Uruguay, la Scozia e la Danimarca.
In questo gruppo la sorpresa fu l'esordiente Danimarca: vinse per 1-0 la prima partita contro la Scozia grazie ad un gol di Preben Elkjær Larsen, che segnò poi una tripletta nel roboante 6-1 sull'Uruguay. I sudamericani avevano pareggiato 1-1 l'incontro iniziale contro i tedeschi vice-campioni in carica, nazionale che condannò gli scozzesi ad una nuova sconfitta (2-1). Nell'ultima giornata si verificò il terzo successo dei danesi, un 2-0 sui tedeschi, e un pareggio nell'altra gara. Quindi Danimarca prima a punteggio pieno e Germania Ovest seconda a tre, mentre l'Uruguay, terzo a due punti, avanzò nonostante i soli due gol fatti e i sette subiti.
Gruppo F
modificaIn questo gruppo, che giocava a Monterrey, a Guadalajara e a San Nicolás de los Garza, erano state inserite la Polonia, l'Inghilterra, il Portogallo e il Marocco.
A differenza di molti altri gruppi, questo rimase incerto fino all'ultimo, e non mancarono le sorprese. Nel primo giro di partite il Portogallo vinse 1-0 sull'Inghilterra, mentre l'altro incontro terminò 0-0. Nuovo pareggio a reti bianche per gli africani, stavolta contro la nazionale britannica, intanto la Polonia sconfisse 1-0 i lusitani. Tutto si risolse nell'ultimo turno: Gary Lineker realizzò la tripletta con la quale gli inglesi sconfissero i polacchi, e il Portogallo perse anche contro il Marocco (3-1, con doppietta di Abdelkrim Merry Krimau). Il gruppo fu quindi vinto dai magrebini a quattro punti, che precedettero l'Inghilterra, giunta seconda grazie alla miglior differenza reti sulla Polonia. Degno di nota fu il cammino del Marocco, prima formazione del continente nero ad accedere alla fase successiva, mentre ben diversa fu la situazione dei biancorossi che, giunti terzi nel 1982, si qualificarono agli ottavi solamente tramite il ripescaggio.
Fase ad eliminazione diretta
modificaOttavi di finale
modificaLa fase ad eliminazione diretta prese il via il 15 giugno: allo Stadio Azteca della capitale il Messico padrone di casa regolò la Bulgaria per 2-0,[10] mentre poche ore dopo a León andò in scena l'incontro tra Unione Sovietica e Belgio: i sovietici passarono due volte in vantaggio, ma al novantesimo il punteggio era di 2-2. Gli avversari ebbero però ragione nei tempi supplementari, e l'incontro terminò 4-3 in loro favore;[2] a nulla valse quindi la tripletta di Ihor Bjelanov.[11] Dopo questa partita il Belgio rinunciò però a due giocatori: Erwin Vandenbergh per una lesione al menisco e René Vandereycken per un diverbio con il ct Guy Thys.[12] Il giorno seguente a Guadalajara il Brasile non incontrò invece difficoltà contro la Polonia, che venne sconfitta per 4-0 (reti di Sócrates, Josimar, Edinho e Careca), mentre più sofferta fu la qualificazione dell'Argentina, che a Puebla prevalse di misura sull'Uruguay (gol di Pedro Pasculli) in una partita che fece temere per dei possibili incidenti tra le opposte tifoserie.[13] Arrivò quindi il giorno dell'Italia, che il 17 giugno allo Stadio Universitario di Città del Messico venne però sconfitta 2-0 dalla Francia: i transalpini segnarono con Michel Platini e con Yannick Stopyra, e così i campioni in carica terminarono presto il loro deludente mondiale.[14] Nello stesso giorno, poi, a San Nicolás de los Garza la Germania Ovest superò il Marocco solo nei minuti conclusivi, quando i supplementari sembravano raggiunti; questo grazie ad una punizione di Lothar Matthäus, che beffò il fin lì decisivo Badou Zaki.[15] Infine, il giorno successivo si registrarono due facili successi: prima a Città del Messico l'Inghilterra sconfisse il Paraguay per 3-0[16] (doppietta di Gary Lineker e gol di Peter Beardsley), successivamente la Spagna piegò a Santiago de Querétaro la rivelazione Danimarca per 5-1[17] (quaterna di Emilio Butragueño e Andoni Goikoetxea).
Quarti di finale
modificaProtagonisti assoluti dei quarti furono i calci di rigore, che furono decisivi in ben tre sfide su quattro. Si cominciò il 21 giugno a Guadalajara con l'incontro tra Brasile e Francia: i Verde-oro si portarono presto in vantaggio con Careca, ma poco prima dell'intervallo subirono il pareggio di Michel Platini. Dopo questa rete, la prima subita dai sudamericani in tutto il torneo, i brasiliani ebbero l'opportunità di passare in vantaggio: Joël Bats atterrò un avversario in area, ma riuscì poi a neutralizzare il tiro dal dischetto di Zico. Non si segnò più fino ai rigori, e qui, tra le polemiche, furono i transalpini a vincere: l'arbitro Ioan Igna convalidò infatti il gol di Bruno Bellone nonostante la palla fosse finita in rete dopo aver colpito il palo ed aver rimbalzato sul portiere avversario.[18] Le conseguenze dell'episodio furono rilevanti, al punto che l'anno successivo la FIFA decise di rivedere la regola 14 per evitare in futuro il verificarsi di casi simili.[19][20] Nello stesso giorno, a San Nicolás de los Garza, il Messico riuscì a resistere sullo 0-0 alla Germania Ovest per due ore prima di arrendersi dal dischetto: decisivi furono le parate di Harald Schumacher che neutralizzò due tiri, e la gara terminò sul 4-1 per i tedeschi occidentali. Il giorno dopo si disputò nella capitale uno degli incontri più celebri della manifestazione,[2] quello tra Argentina e Inghilterra. Acceso da una rivalità mai sopita, ed anzi rinfocolatasi dopo la vicenda delle Falkland del 1982,[2][21] venne deciso da una doppietta di Diego Armando Maradona: il campione sudamericano, dopo aver subito una gomitata (non vista dall'arbitro) da Terry Fenwick al 40º minuto,[22] realizzò le sue reti più famose nella seconda frazione,[2] la "mano de Dios" (con cui sbloccò il punteggio) e il "gol del secolo" (grazie al quale firmò il raddoppio).[2] L'unica marcatura inglese fu invece messa a segno da Gary Lineker, che alla fine sarà il cannoniere della competizione con sei centri.[23] Infine in serata andò in scena a Puebla il confronto tra Belgio e Spagna: i Diavoli rossi si portarono in vantaggio con Jan Ceulemans verso la mezz'ora, ma pochi minuti prima del novantesimo Juan Antonio Señor riuscì a portare i suoi ai tempi supplementari, e successivamente si arrivò ai rigori. Qui il protagonista fu però il portiere Jean-Marie Pfaff:[24] gli iberici pagarono l'errore di Eloy Olaya, e i belgi vinsero per 5-4.
Semifinali
modificaLe semifinali si disputarono il 25 giugno. Si cominciò a Guadalajara con la riedizione dell'incontro tra Francia e Germania Ovest, che si erano infatti incrociate quattro anni prima in Spagna sempre per un posto in finale.[25] Tuttavia la rivincita dei transalpini non si consumò, poiché i tedeschi occidentali vinsero nuovamente, stavolta per 2-0: segnarono infatti Andreas Brehme in apertura e Rudi Völler a partita ormai finita.[26] Più tardi a Città del Messico andò in scena la gara tra Argentina e Belgio, che fu risolta da un'altra doppietta di Diego Armando Maradona.[27]
Finale per il terzo posto
modificaLa finale per il terzo posto si disputò il 28 giugno a Puebla, dove si affrontarono Francia e Belgio: quest'ultima squadra si portò in vantaggio con Jan Ceulemans all'inizio della gara, ma già prima dell'intervallo gli avversari passarono in vantaggio grazie alle reti di Jean-Marc Ferreri e di Jean-Pierre Papin. Il pareggio venne raggiunto con un gol di Nico Claesen, così si arrivò ai tempi supplementari, dove la Francia segnò con Bernard Genghini e con un rigore trasformato da Manuel Amoros;[28] il terzo posto fu quindi appannaggio dei galletti, mentre la difesa dei diavoli rossi risultò la più battuta del torneo.
Finale
modificaIl regolamento cambiò in occasione della finalissima, allorché per la prima volta nella storia dei Mondiali fu previsto l'immediato ricorso ai rigori in caso di parità, in luogo della precedente ripetizione (comunque mai verificatasi).[29] Nella capitale tricolor, l'Albiceleste passò in vantaggio con Brown al 23' per poi raddoppiare con Valdano al 56'.[2] Sotto di due gol, i tedeschi indovinarono l'aggiustamento tattico liberando Matthäus dal compito di marcare Maradona: Rummenigge accorciò le distanze al 74', prima che Völler trovasse il pari. Con il profilarsi dei supplementari, riemerse però l'Argentina: Maradona recuperò una palla persa a centrocampo, servendo quindi Burruchaga che realizzò il definitivo 3-2.[2] La Germania dovette accontentarsi nuovamente del secondo posto, mentre i sudamericani festeggiarono un nuovo titolo dopo quello vinto nel 1978.[30][31]
Risultati
modificaFase a gironi
modificaGruppo A
modificaClassifica
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
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1. | Argentina | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 6 | 2 | +4 |
2. | Italia | 4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 5 | 4 | +1 |
3. | Bulgaria | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 2 | 4 | −2 |
4. | Corea del Sud | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 4 | 7 | −3 |
Incontri
modificaCittà del Messico 31 maggio 1986, ore 12:00 UTC-6 | Bulgaria | 1 – 1 referto | Italia | Stadio Azteca (95 000 spett.)
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Città del Messico 2 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Argentina | 3 – 1 referto | Corea del Sud | Stadio Olimpico Universitario (60 000 spett.)
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Puebla 5 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Italia | 1 – 1 referto | Argentina | Estadio Cuauhtémoc (32 000 spett.)
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Città del Messico 5 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Corea del Sud | 1 – 1 referto | Bulgaria | Stadio Olimpico Universitario (45 000 spett.)
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Puebla 10 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Corea del Sud | 2 – 3 referto | Italia | Estadio Cuauhtémoc (20 000 spett.)
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Città del Messico 10 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Argentina | 2 – 0 referto | Bulgaria | Stadio Olimpico Universitario (65 000 spett.)
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Gruppo B
modificaClassifica
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
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1. | Messico | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 4 | 2 | +2 |
2. | Paraguay | 4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 4 | 3 | +1 |
3. | Belgio | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 5 | 0 |
4. | Iraq | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 4 | −3 |
Incontri
modificaCittà del Messico 3 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Belgio | 1 – 2 referto | Messico | Stadio Azteca (110 000 spett.)
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Toluca 4 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Paraguay | 1 – 0 referto | Iraq | Stadio Nemesio Díez (25 000 spett.)
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Città del Messico 7 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Messico | 1 – 1 referto | Paraguay | Stadio Azteca (114 000 spett.)
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Toluca 8 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Iraq | 1 – 2 referto | Belgio | Stadio Nemesio Díez (20 000 spett.)
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Toluca 11 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Paraguay | 2 – 2 referto | Belgio | Stadio Nemesio Díez (16 000 spett.)
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Città del Messico 11 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Iraq | 0 – 1 referto | Messico | Stadio Azteca (111 000 spett.)
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Gruppo C
modificaClassifica
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Unione Sovietica | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 9 | 1 | +8 |
2. | Francia | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 1 | +4 |
3. | Ungheria | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 9 | −7 |
4. | Canada | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 0 | 5 | −5 |
Incontri
modificaLeón 1º giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Canada | 0 – 1 referto | Francia | Estadio Nou Camp (36 000 spett.)
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Irapuato 2 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Unione Sovietica | 6 – 0 referto | Ungheria | Estadio Sergio León Chávez (16 500 spett.)
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León 5 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Francia | 1 – 1 referto | Unione Sovietica | Estadio Nou Camp (36 500 spett.)
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Irapuato 6 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Ungheria | 2 – 0 referto | Canada | Estadio Sergio León Chávez (14 000 spett.)
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|
León 9 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Ungheria | 0 – 3 referto | Francia | Estadio Nou Camp (31 000 spett.)
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|
Irapuato 9 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Unione Sovietica | 2 – 0 referto | Canada | Estadio Sergio León Chávez (14 200 spett.)
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Gruppo D
modificaClassifica
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Brasile | 6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 5 | 0 | +5 |
2. | Spagna | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 5 | 2 | +3 |
3. | Irlanda del Nord | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 6 | −4 |
4. | Algeria | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 1 | 5 | −4 |
Incontri
modificaGuadalajara 1º giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Spagna | 0 – 1 referto | Brasile | Stadio Jalisco (65 000 spett.)
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Guadalajara 3 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Algeria | 1 – 1 referto | Irlanda del Nord | Estadio Tres de Marzo (22 000 spett.)
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Guadalajara 6 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Brasile | 1 – 0 referto | Algeria | Stadio Jalisco (48 000 spett.)
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Guadalajara 7 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Irlanda del Nord | 1 – 2 referto | Spagna | Estadio Tres de Marzo (28 000 spett.)
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Guadalajara 12 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Irlanda del Nord | 0 – 3 referto | Brasile | Stadio Jalisco (51 000 spett.)
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Monterrey 12 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Algeria | 0 – 3 referto | Spagna | Estadio Tecnológico (20 000 spett.)
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Gruppo E
modificaClassifica
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Danimarca | 6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 9 | 1 | +8 |
2. | Germania Ovest | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 4 | −1 |
3. | Uruguay | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 2 | 7 | −5 |
4. | Scozia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 1 | 3 | −2 |
Incontri
modificaSantiago de Querétaro 4 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Uruguay | 1 – 1 referto | Germania Ovest | Estadio Corregidora (30 000 spett.)
| ||||||
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Ciudad Nezahualcóyotl 4 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Scozia | 0 – 1 referto | Danimarca | Estadio Neza 86 (18 000 spett.)
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Santiago de Querétaro 8 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Germania Ovest | 2 – 1 referto | Scozia | Estadio Corregidora (30 000 spett.)
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Ciudad Nezahualcóyotl 8 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Danimarca | 6 – 1 referto | Uruguay | Estadio Neza 86 (28 000 spett.)
| ||||||
|
Santiago de Querétaro 13 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Danimarca | 2 – 0 referto | Germania Ovest | Estadio Corregidora (36 000 spett.)
| ||||||
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Ciudad Nezahualcóyotl 13 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Scozia | 0 – 0 referto | Uruguay | Estadio Neza 86 (20 000 spett.)
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Gruppo F
modificaClassifica
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Marocco | 4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 3 | 1 | +2 |
2. | Inghilterra | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 1 | +2 |
3. | Polonia | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 1 | 3 | −2 |
4. | Portogallo | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 4 | −2 |
Incontri
modificaSan Nicolás de los Garza 2 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Marocco | 0 – 0 referto | Polonia | Estadio Universitario (19 000 spett.)
|
Monterrey 3 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Portogallo | 1 – 0 referto | Inghilterra | Estadio Tecnológico (23 000 spett.)
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Monterrey 6 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Inghilterra | 0 – 0 referto | Marocco | Estadio Tecnológico (23 000 spett.)
|
San Nicolás de los Garza 7 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Polonia | 1 – 0 referto | Portogallo | Estadio Universitario (28 000 spett.)
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Monterrey 11 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Inghilterra | 3 – 0 referto | Polonia | Estadio Tecnológico (23 000 spett.)
| ||||||
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Guadalajara 11 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Portogallo | 1 – 3 referto | Marocco | Estadio Tres de Marzo (24 000 spett.)
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Raffronto tra le terze classificate
modificaPos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Belgio | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 5 | 0 |
2. | Polonia | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 1 | 3 | -2 |
3. | Bulgaria | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 2 | 4 | -2 |
4. | Uruguay | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 2 | 7 | -5 |
5. | Ungheria | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 9 | -7 |
6. | Irlanda del Nord | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 6 | -4 |
Fase ad eliminazione diretta
modificaTabellone
modificaOttavi di finale | Quarti di finale | Semifinali | Finale | ||||||||||||||||
1A | Argentina | 1 | |||||||||||||||||
3E | Uruguay | 0 | |||||||||||||||||
Argentina | 2 | ||||||||||||||||||
Inghilterra | 1 | ||||||||||||||||||
2F | Inghilterra | 3 | |||||||||||||||||
2B | Paraguay | 0 | |||||||||||||||||
Argentina | 2 | ||||||||||||||||||
Belgio | 0 | ||||||||||||||||||
1E | Danimarca | 1 | |||||||||||||||||
2D | Spagna | 5 | |||||||||||||||||
Spagna | 1 (4) | ||||||||||||||||||
Belgio (dtr) | 1 (5) | ||||||||||||||||||
1C | Unione Sovietica | 3 | |||||||||||||||||
3B | Belgio (dts) | 4 | |||||||||||||||||
Argentina | 3 | ||||||||||||||||||
Germania Ovest | 2 | ||||||||||||||||||
1D | Brasile | 4 | |||||||||||||||||
3F | Polonia | 0 | |||||||||||||||||
Brasile | 1 (3) | ||||||||||||||||||
Francia (dtr) | 1 (4) | ||||||||||||||||||
2A | Italia | 0 | |||||||||||||||||
2C | Francia | 2 | |||||||||||||||||
Francia | 0 | ||||||||||||||||||
Germania Ovest | 2 | ||||||||||||||||||
1F | Marocco | 0 | Finale per il terzo posto | ||||||||||||||||
2E | Germania Ovest | 1 | |||||||||||||||||
Germania Ovest | 0 (4) | Belgio | 2 | ||||||||||||||||
Messico (dtr) | 0 (1) | Francia (dts) | 4 | ||||||||||||||||
1B | Messico | 2 | |||||||||||||||||
3A | Bulgaria | 0 |
Ottavi di finale
modificaCittà del Messico 15 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Messico | 2 – 0 referto | Bulgaria | Stadio Azteca (114 000 spett.)
| ||||||
|
León 15 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Unione Sovietica | 3 – 4 (d.t.s.) referto | Belgio | Estadio Nou Camp (32 300 spett.)
| ||||||
|
Guadalajara 16 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Brasile | 4 – 0 referto | Polonia | Stadio Jalisco (45 000 spett.)
| ||||||
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Puebla 16 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Argentina | 1 – 0 referto | Uruguay | Estadio Cuauhtémoc (26 000 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 17 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Italia | 0 – 2 referto | Francia | Stadio Olimpico Universitario (70 000 spett.)
| ||||||
|
San Nicolás de los Garza 17 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Marocco | 0 – 1 referto | Germania Ovest | Estadio Universitario (19 000 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 18 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Inghilterra | 3 – 0 referto | Paraguay | Stadio Azteca (99 000 spett.)
| ||||||
|
Santiago de Querétaro 18 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Danimarca | 1 – 5 referto | Spagna | Estadio Corregidora (38 500 spett.)
| ||||||
|
Quarti di finale
modificaGuadalajara 21 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Brasile | 1 – 1 (d.t.s.) referto | Francia | Stadio Jalisco (65 000 spett.)
| |||||||||
|
San Nicolás de los Garza 21 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Germania Ovest | 0 – 0 (d.t.s.) referto | Messico | Estadio Universitario (44 000 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 22 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Argentina | 2 – 1 referto | Inghilterra | Stadio Azteca (115 000 spett.)
| ||||||
|
Puebla 22 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Spagna | 1 – 1 (d.t.s.) referto | Belgio | Estadio Cuauhtémoc (44 000 spett.)
| |||||||||
|
Semifinali
modificaGuadalajara 25 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Francia | 0 – 2 referto | Germania Ovest | Stadio Jalisco (50 000 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 25 giugno 1986, ore 16:00 UTC-6 | Argentina | 2 – 0 referto | Belgio | Stadio Azteca (110 000 spett.)
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Finale per il terzo posto
modificaPuebla 28 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Belgio | 2 – 4 (d.t.s.) referto | Francia | Estadio Cuauhtémoc (21 000 spett.)
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Finale
modificaCittà del Messico 29 giugno 1986, ore 12:00 UTC-6 | Argentina | 3 – 2 referto | Germania Ovest | Estadio Azteca (114 600 spett.)
| ||||||
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Statistiche
modificaClassifica marcatori
modifica- 6 reti
- 5 reti
- 4 reti
- 3 reti
- 2 reti
- 1 rete
- Autoreti
- Cho Kwang-rae (1, pro Italia)
- László Dajka (1, pro Unione Sovietica)
Record
modificaFonte:[32]
- Gol più veloce: Emilio Butragueño (Irlanda del Nord-Spagna, fase a gironi, 7 giugno, 1º minuto)
- Gol più tardivo: Igor Belanov (Unione Sovietica-Belgio, ottavi di finale, 15 giugno) e Manuel Amoros (Belgio-Francia, finale 3º posto, 28 giugno) (111º minuto)
- Primo gol: Alessandro Altobelli (Bulgaria-Italia, partita inaugurale, fase a gironi, 31 maggio, 43º minuto)
- Ultimo gol: Jorge Burruchaga (Argentina-Germania Ovest, finale, 8 luglio, 85º minuto)
- Miglior attacco: Argentina (14 reti segnate)
- Peggior attacco: Canada (0 reti segnate)
- Miglior difesa: Brasile (1 rete subita)
- Peggior difesa: Belgio (15 reti subite)
- Miglior differenza reti: Unione Sovietica (+7)
- Partita con il maggior numero di gol: Danimarca-Uruguay 6-1 (fase a gironi, 8 giugno) e Unione Sovietica-Belgio 3-4 (ottavi di finale, 15 giugno) (7 gol)
- Partita con il maggior scarto di gol: Unione Sovietica-Ungheria 6-0 (fase a gironi, 2 giugno, 6 gol di scarto)
Premi
modifica[33] | Miglior marcatore (Scarpa d'oro) | Miglior giocatore (Pallone d'oro) | Miglior giovane | Premio FIFA Fair Play |
---|---|---|---|---|
Oro | Gary Lineker (6) | Diego Armando Maradona | Enzo Scifo | Brasile |
Argento | Non assegnato | Harald Schumacher | Non assegnato | Non assegnato |
Bronzo | Non assegnato | Preben Elkjær | Non assegnato | Non assegnato |
Portiere | Difensori | Centrocampisti | Attaccanti |
---|---|---|---|
Jean-Marie Pfaff | Josimar Manuel Amoros Júlio César |
Jan Ceulemans Jean Tigana Michel Platini Diego Maradona |
Preben Elkjær Larsen Emilio Butragueño Gary Lineker |
Nella cultura di massa
modificaIl Mondiale 1986 è al centro della trama del film Maradona l'eroe (1986) e del videogioco World Cup Carnival (1986): quest'ultimo titolo è il primo gioco ufficiale di un campionato del mondo.[35]
Note
modifica- ^ 1986 Fifa World Cup Mexico, su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2020).
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Buffa.
- ^ a b c (EN) FIFA World CupTM host announcement decision (PDF), in fifa.com. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2019).
- ^ Salteranno i campionati mondiali di calcio?, in la Repubblica, 20 settembre 1985, p. 2.
- ^ Jock Stein muore d'infarto dopo la partita, in la Repubblica, 11 settembre 1985.
- ^ Divise in 4 fasce le 24 squadre per il sorteggio, in Corriere della Sera, 12 dicembre 1985, p. 29.
- ^ Gianni Brera, Bellissima, ma non basta, in la Repubblica, 1º giugno 1986, p. 27.
- ^ Mario Sconcerti, E adesso la verità è vicina, in la Repubblica, 11 giugno 1986, p. 19.
- ^ Gianni Mura, La battaglia dei giganti, in la Repubblica, 4 giugno 1986, p. 24.
- ^ Bruno Perucca, Brilla la stella del Messico, in La Stampa, 16 giugno 1986, p. 15.
- ^ R.S., Il Belgio di Scifo elimina la Russia, in La Stampa, 16 giugno 1986, p. 2.
- ^ Il Belgio manda a casa due giocatori, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 20.
- ^ Uruguay battuto, passa anche l'Argentina, in la Repubblica, 17 giugno 1986, p. 23.
- ^ Mario Sconcerti, Povero Bearzot, in la Repubblica, 18 giugno 1986, p. 1.
- ^ Germania salva a due minuti dalla fine, in la Repubblica, 18 giugno 1986, p. 20.
- ^ Lineker colpisce ancora, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 19.
- ^ Butragueno travolge (5-1) la Danimarca, in la Repubblica, 19 giugno 1986, p. 19.
- ^ Gianni Mura, La Francia oltre Platini, in la Repubblica, 22 giugno 1986, p. 31.
- ^ Gianbattista Olivero, Il peso della testa, in SportWeek, vol. 25, 28 giugno 2014, p. 36.
- ^ (EN) Does this count as a goal?, su rebrn.com, 5 agosto 2014. URL consultato il 23 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2018).
- ^ Giuseppe Smorto, Valdano-Lineker, derby del gol in mezzo alla paura, in la Repubblica, 22 giugno 1986, p. 33.
- ^ 1986 QUARTI: ARGENTINA-INGHILTERRA 2-1, in gameofgoals.it, 2 febbraio 2015.
- ^ Bruno Perucca, Maradona trafigge gli inglesi, in La Stampa, 23 giugno 1986, p. 16.
- ^ Pfaff: «Messi? Maradona è un'altra cosa», su ilmessaggero.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
- ^ Gianni Mura, Platini ci riprova, in la Repubblica, 25 giugno 1986, p. 22.
- ^ Gianni Mura, E ora, Maradona-Germania, in la Repubblica, 26 giugno 1986, p. 31.
- ^ Belgio superato da un ufo..., in la Repubblica, 26 giugno 1986, p. 31.
- ^ Dimenticando Platini la Francia si consola, in la Repubblica, 29 giugno 1986, p. 20.
- ^ Gianni Mura, Una notte da fine del mondo, in la Repubblica, 29 giugno 1986, p. 17.
- ^ Bruno Perucca, Argentina campione del mondo anche se Maradona non fa gol, in La Stampa, 30 giugno 1986, p. 13.
- ^ Gianni Brera, E ora non scordiamo la morale del Mundial, in la Repubblica, 1º luglio 1986, p. 39.
- ^ Almanacco illustrato del Calcio 1987, Modena, Panini Editore, 1986, p. 573, ISSN 1129-3381 .
- ^ "1986 FIFA World Cup Mexico - Awards", su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2020).
- ^ FIFA World Cup All-Star Team – Football world Cup All Star Team, su football.sporting99.com. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).
- ^ (EN) World Cup Carnival V1, su gamesthatwerent.com, 4 ottobre 2015.
Bibliografia
modifica- (DE, EN, FR, NL) AA.VV., Mexico World Cup '86, Monaco di Baviera, ProSport Verlag, 1986.
Videografia
modifica- Federico Ferri e Federico Buffa, Storie Mondiali: Diegooooooooo! (1986), Sky Sport, 2014.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Campionato mondiale di calcio 1986
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Campionato mondiale di calcio 1986
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Campionato mondiale di calcio 1986, su Structurae.
- 1986 FIFA World Cup Messico - fifa.com, su fifa.com. URL consultato il 3 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2013).
- Statistiche, schede e tabellini su TM.it, su transfermarkt.it.
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