Moria (Cagli)
Mòria, dall'ebraico che significa terra di confine, è una frazione dei comuni di Cagli e Cantiano che si trova sulle pendici meridionali del Monte Petrano, a 577 m di quota, lungo la strada che collega Pontedazzo con Pianello, a 2 km da Palcano.
Moria frazione | |
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Foto panoramica di Moria con sullo sfondo il Monte Petrano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Pesaro e Urbino |
Comune | Cagli Cantiano |
Territorio | |
Coordinate | 43°30′38.02″N 12°34′35.4″E |
Altitudine | 577 m s.l.m. |
Abitanti | 21[1] (2023) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 61043 |
Prefisso | 0721 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | B352 e B636 |
Nome abitanti | moriesi |
Giorno festivo | prima domenica ottobre |
Cartografia | |
Sulla sommità della frazione c'è il Monte Moria (845 metri sul livello del mare), alle cui pendici meridionali sorge la frazione omonima, è presente una superficie spianata, sul fronte della quale sono ancora visibili diversi conci di pietra di scaglia rossa, perfettamente squadrati e disposti a formare un muro per una lunghezza di almeno 15/20 metri. Con ogni probabilità si tratta del muro di recinzione esterna del “Castellarem Morie” citato su alcuni documenti storici del XIII secolo. Sul versante verso Secchiano, invece, sono ancora ben visibili i terrazzamenti che accoglievano molto probabilmente le altre infrastrutture del castello[2].
Il castello di Moria, soggetto alla giurisdizione dell’abate di Massa, svolse un ruolo di grande importanza strategica, poiché sorgeva in area di confine fra i comitati e la diocesi di Cagli e quella di Gubbio. Le notizie al momento note sono molto scarne, tuttavia in virtù delle fonti storiche è possibile darne una datazione al XII-XIII secolo.[3]
Nel paesino sono presenti sia case intonacate sia ancora in pietra calcarea a vista (in una è scolpita la data 1866), alcune delle quali con forno esterno, e viuzze selciate.
Pur essendo una frazione molto piccola, il confine tra Cantiano e Cagli la divide a metà, anzi passa ai piedi dell'altare della Chiesa di Sant'Apollinare[4], detta localmente della Madonna del Rosario.
Notizie di questa chiesa risalgono al 1501; negli anni 1970-1980 è stata interamente restaurata a cura degli abitanti.
Nei primi anni 50 è stata forte l'emigrazione degli abitati verso la Svizzera, Lussemburgo, e la città di Roma ma ogni estate le persone originarie della Frazione tornano nel paese di origine animandolo.
Nella frazione è presente un edificio scolastico realizzato nei primi anni 60, con caratteristiche architettoniche tipiche delle piccole scuole ubicate nelle frazioni montante del territorio.
Il progetto della costruzione della scuola è stato fatto dal Genio Civile di Pesaro per conto del Comune di Cantiano, attualmente l'edificio è utilizzato come circolo ricreativo e punto di ritrovo per gli abitanti e visitatori.
Note
modifica- ^ 7 sotto il comune di Cagli e 14 sotto Cantiano.
- ^ a b Presciutti Gabriele - Presciutti Maurizio - Dromedari Giuseppe, Pianello di Cagli. Viaggi nella storia di una vallata, 2014, Lecce, pp. 216-218.
- ^ Baldetti Ettore, Documenti del comune di Cagli. Regesti, La città antica (1115-1287), vol I, 2006, Ancona, atti n. 454 e 455.
- ^ Questo santo è riferibile al periodo del Dominio Bizantino, anteriore al mille. Il territorio di Cantiano era compreso nel cosiddetto "Corridoio Bizantino", che attraversava Marche e Umbria, collegando i possedimenti bizantini adriatici e quelli tirrenici.