Muhammad Yunus

economista e banchiere bengalese

Muhammad Yunus (in bengali মুহাম্মদ ইউনূস, Muhāmmôd Iunūs; Chittagong, 28 giugno 1940) è un economista e banchiere bengalese, Primo ministro del Bangladesh dall’8 agosto 2024.

Muhammad Yunus
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la pace 2006

Primo ministro del Bangladesh
(ad interim)[1]
In carica
Inizio mandato8 agosto 2024
PresidenteMohammed Shahabuddin
PredecessoreSheikh Hasina

Dati generali
Partito politicoIndipendente
In precedenza:
Nagorik Shakti (2007)
Titolo di studioLaurea in Economia presso l'Università di Chittagong (Bangladesh);

Dottorato di ricerca in Economia presso l'Università Vanderbilt

UniversitàUniversità di Chittagong[2]
FirmaFirma di Muhammad Yunus

È ideatore e realizzatore del microcredito moderno, ovvero di un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali. Per i suoi sforzi in questo campo ha vinto il premio Nobel per la pace 2006.[3]

Yunus è anche il fondatore della Grameen Bank,[2] di cui è stato direttore dal 1983 al 2011.[4] Il suo pensiero, in tal senso, si è basato sull’assunto che le persone non dovrebbero lavorare per qualcun altro, ma dovrebbero avviare una propria attività.

Il 6 agosto 2024, in seguito a settimane di violente proteste ed alla fuga della premier Sheikh Hasina, è stato nominato, su proposta dei manifestanti, Primo ministro ad interim del Bangladesh al fine di guidare ordinatamente e pacificamente il paese a nuove elezioni.[5]

Biografia

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Infanzia

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Terzo di nove figli,[6] Muhammad Yunus nacque da una famiglia musulmana bengalese nel piccolo villaggio di Bathua, nel sottodistretto di Hathazari. Suo padre, Hazi Dula Mia Shoudagar, era un gioielliere, mentre di sua madre si conosce principalmente solo il nome, Sofia Khatun. Trascorse la sua prima infanzia nel villaggio.

Nel 1944, la sua famiglia si trasferì nella città di Chittagong, dove Yunus frequentò la Lamabazar Primary School.[7][8]

Quando egli compì nove anni, la madre manifestò dei problemi di salute mentale, con periodi di trance, alternati ad episodi di urla e violenza fisica. In tale occasione, più volte Yunus ha ricordato: "La amavo profondamente. Ero sicuramente quello che più spesso le tirava il sari e pretendeva più attenzione".[9]

Anni dopo, dopo aver superato l'esame di ammissione alla Chittagong Collegiate School, nel Pakistan orientale, classificandosi al 16º posto su 39 000 studenti,[10] potè iniziare i suoi studi. Nel frattempo era attivo come boy scout e viaggiò nel Pakistan Occidentale, in India nel 1952 e in Canada nel 1955 per partecipare ai Jamboree.[10]

Parimenti, egli si occupò anche di attività culturali e vinse premi per il teatro.[10]

Nel 1957 si iscrisse al Dipartimento di Economia dell'Università di Dacca, completò la laurea triennale nel 1960 e la Laurea magistrale nel 1961.

Gli studi

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Conseguita la Laurea in Economia presso l'Università di Chittagong (Bangladesh) e in seguito il Dottorato di ricerca in Economia presso l'Università Vanderbilt[2] di Nashville (Tennessee) nel 1969, è stato successivamente professore di Economia presso la Middle Tennessee State University dal 1969 al 1972, quindi direttore del Dipartimento di Economia dell'Università di Chittagong[11] dal 1972 al 1989.

Verso la metà del 1974, tuttavia, il Bangladesh fu colpito da una violenta inondazione, a cui seguì una grave carestia che causò la morte di centinaia di migliaia di persone.[12] In tal senso, in realtà, il paese è periodicamente devastato da calamità naturali e presenta una povertà strutturale importante, dato che il 40% della popolazione non arriva a soddisfare i bisogni alimentari minimi giornalieri.

Fu dunque in quest'occasione che Yunus si rese conto di quanto le teorie economiche che egli insegnava fossero lontane dalla realtà. Decise, dunque, di uscire nelle strade per analizzare l'economia di un villaggio rurale nel suo svolgersi quotidiano. La conclusione che egli trasse dall'analisi fu la consapevolezza che la povertà non fosse dovuta all'ignoranza o alla pigrizia delle persone, bensì al carente sostegno da parte delle strutture finanziarie del paese. Fu così che Yunus decise di mettere la scienza economica al servizio della lotta alla povertà, inventando il microcredito moderno: iniziò da un primo prestito, di soli 27 dollari statunitensi, ad un gruppo di donne del villaggio di Jobra[9] (vicino all'Università di Chittagong), le quali producevano mobili in bambù, costrette a vendere i prodotti del loro lavoro a coloro da cui avevano preso in prestito le materie prime ad un prezzo già da essi stabilito, riducendo drasticamente il margine di guadagno di queste donne e condannandole di fatto alla povertà.[13] D'altra parte, le banche tradizionali non erano (e non sono tuttora) interessate al finanziamento di progetti tanto piccoli che offrano basse possibilità di profitto a fronte di rischi elevati, specie alle donne, tanto più se non potevano offrire garanzie.

Yunus e i suoi collaboratori cominciarono, dunque, a poco a poco a percorrere a piedi centinaia di villaggi del poverissimo Bangladesh, concedendo in prestito pochi dollari alle comunità, somme minime che servivano per attuare iniziative imprenditoriali. Tale intervento ha avviato un circolo virtuoso, con ricadute sull'emancipazione femminile, avendo Yunus fatto leva sulle donne affinché fondassero cooperative che coinvolgessero ampi strati della popolazione.

Il "sistema Yunus" ha, in ultima istanza, provocato un cambiamento di mentalità addirittura all'interno della Banca Mondiale, che ha cominciato ad avviare progetti simili a quelli di Yunus (che nel mentre aveva avviato la Grameen Bank), trasformando il microcredito in uno degli strumenti di finanziamento utilizzati in tutto il mondo per promuovere lo sviluppo economico e sociale, diffondendolo in oltre 100 Stati, dagli Stati Uniti all'Uganda. "In Bangladesh, dove non funziona nulla - disse una volta Yunus - il microcredito funziona come un orologio svizzero".

La Grameen Bank

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Grameen Bank.

Nel 1976, continuando ad ampliare il proprio progetto, Yunus fondò la Grameen Bank, la prima banca al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri tra i poveri basandosi non sulla solvibilità, bensì sulla fiducia, erogando da allora più di 5 miliardi di dollari ad oltre 5 milioni di richiedenti.

Per garantire il pagamento dei mutui, dunque, la banca si serve di gruppi di solidarietà, ossia piccoli gruppi informali destinatari del finanziamento, i cui membri si sostengono vicendevolmente negli sforzi di avanzamento economico individuale ed hanno la responsabilità solidale per il ripagamento del prestito.

Con il passare del tempo la Grameen Bank ha tuttavia realizzato soluzioni diversificate per il finanziamento delle piccole imprese. Oltre al microcredito, la banca offre mutui per la casa e per la realizzazione di moderni sistemi di irrigazione e di pesca, nonché servizi di consulenza nella gestione dei capitali di rischio e, alla stregua di ogni altra banca, di gestione dei risparmi.

Il successo della Grameen ha ispirato, in definitiva, numerosi altri esperimenti del genere nei paesi in via di sviluppo e anche in molte economie avanzate. Il modello del microcredito ideato dalla Grameen è stato applicato in oltre 20 Paesi in via di sviluppo: molti di questi progetti, come avviene per la Grameen stessa, sono imperniati soprattutto intorno al finanziamento di imprese femminili. Più del 90% dei prestiti della Grameen è infatti destinato alle donne: tale politica è motivata dall'idea che i profitti realizzati dalle donne siano più frequentemente destinati al sostentamento delle famiglie.

In Italia

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Nell’ottica delle attività legate alla figura di Yunus, in Italia è presente lo Yunus Social Business Centre University of Florence, nato da una collaborazione tra l'Università di Firenze e lo stesso professore. Il centro si occupa di formazione, ricerca, valutazione e consulenza sul Social Business sia in Italia che all'estero, risultando essere anche membro dell'Advisory Board dell'Istituto Europeo di Design.

Nel 2018 Yunus ha inaugurato personalmente, a Forlì, anche lo Yunus Social Business Centre dell'Università di Bologna.[14]

Il 6 marzo 2020 ha infine ricevuto anche la laurea honoris causa in Economia e Management da parte dell'Università della Basilicata.

Attività politica

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Il 5 agosto 2024, in un clima vicino alla guerra civile e con numerosi scontri di piazza, la premier Sheikh Hasina si è dimessa e ha lasciato il Bangladesh. Su pressione del movimento studentesco Students Against Discrimination[15], dunque, il Presidente Mohammed Shahabuddin, in data 6 agosto 2024, ha deciso di sciogliere il parlamento e nominare Yunus, in quel momento all’estero, "Chief Adviser" (ossia capo del governo ad interim) per tre mesi, in modo da guidare il paese pacificamente a nuove elezioni.[16][17]

Egli ha assunto la carica l’8 agosto.

Precedentemente, Yunus fondò anche un partito politico, il Nagorik Shakti, ma questo non ebbe molto successo e gli causò anche varie problematiche legali in ottica del crescente autoritarismo della Premier Hasina.

Premi ricevuti

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Onorificenze

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«per i suoi sforzi nel creare dal basso lo sviluppo economico e sociale.»
— Oslo, 13 ottobre 2006
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 26 luglio 2010[27]
  1. ^ Ufficialmente, poiché si tratta di un governo provvisorio, il capo del governo non può titolarsi "Primo ministro" bensì "Consigliere capo" o, in inglese, "Chief Advisor".
  2. ^ a b c (EN) Afzal Khan, Muhammad Yunus, from Fulbright Scholar to Banker of the World's Poor, su USINFO.STATE.GOV, 8 gennaio 2004. URL consultato il 9 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2006).
  3. ^ (EN) Muhammad Yunus – The Nobel Peace Prize 2006, su nobelprize.org. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato il 4 marzo 2024).
  4. ^ Licenziato dalla Grameen Bankil premio Nobel Muhammad Yunus, su la Repubblica, 2 marzo 2011. URL consultato l'11 novembre 2023.
  5. ^ Il premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus guiderà un governo ad interim in Bangladesh, su Il Post, 6 agosto 2024.
  6. ^ (EN) La famiglia del dottor Yunus, su muhammadyunus.org, 2006. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2007).
  7. ^ (EN) First loan he gave was $27 from own pocket, su The Daily Star, 14 ottobre 2006. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato il 10 aprile 2022).
  8. ^ (BN) Muhammad Yunus depositava presso di noi una grande quantità di denaro a beneficio della gente., su Prothom-Alo.com. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2007).
  9. ^ a b (EN) Mahtab Haider, The triumph of idealism, su newagebd.com. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2007).
  10. ^ a b c (BN) Muhammad Yunus depositava presso di noi una grande quantità di denaro a beneficio della gente., su prothom-alo.org. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2007).
  11. ^ Professor Muhammad Yunus, su University of Notre Dame. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato il 10 aprile 2022).
  12. ^ (EN) Kasturi Rangan, Bangladesh Fears Thousands May Be Dead as Famine Spreads [Il Bangladesh teme che migliaia di persone possano morire a causa della carestia], su The New York Times, 13 novembre 1974. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2021).
  13. ^ Vik van Brantegem, L’economia mondiale post pandemia di Sars-CoV-2 secondo il Premio Nobel per la pace Muhammad Yunus, su korazym.org, 19 maggio 2020. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato il 25 febbraio 2024).
  14. ^ Il Premio Nobel per la Pace Yunus a Forlì: "Il motore del sistema capitalista è difettoso", su ForlìToday.it, 18 aprile 2018. URL consultato l'11 novembre 2023 (archiviato il 17 novembre 2023).
  15. ^ In Bangladesh gli studenti chiedono che il premio Nobel Yunus guidi il governo, su Internazionale, 6 agosto 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  16. ^ Bangladesh: sciolto il Parlamento, Nobel per la pace 'premier' ad interim - Asia - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 6 agosto 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  17. ^ Bangladesh, sciolto il Parlamento: Yunus capo del governo ad interim, su Il Sole 24 ORE, 6 agosto 2024. URL consultato il 6 agosto 2024.
  18. ^ (EN) Yunus, Muhammad, su rmaf.org.ph. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2016).
  19. ^ (EN) Muhammad Yunus receives 1996 International Simon Bolivar prize at UNESCO, su UNESCOPRESS. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  20. ^ 2001 Premio “Pellegrino Artusi” a Muhammad Yunus, su pellegrinoartusi.it. URL consultato il 7 agosto 2024 (archiviato il 23 maggio 2024).
  21. ^ a b (EN) House & Senate Leaders Announce Gold Medal Ceremony for Professor Muhammad Yunus, su speaker.gov, 5 marzo 2013. URL consultato il 6 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  22. ^ (FR) Muhammad Yunus, un Nobel "prêteur d'espoir", su Le Monde, 14 ottobre 2006. URL consultato il 9 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2006).
  23. ^ (EN) 18th arrondissement square named after Nobel Peace Prize winner Muhammad Yunus, su paris.fr, 26 luglio 2024. URL consultato il 9 agosto 2024 (archiviato il 7 agosto 2024).
  24. ^ (FR) Place du professeur muhammad yunus, su Google Maps. URL consultato il 9 agosto 2024.
  25. ^ King Abdullah of Saudi Arabia
  26. ^ Acta del Jurado
  27. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  28. ^ Four Freedoms Awards

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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