Pandolfo di Capaccio

nobile longobardo

Pandolfo o Paldolfo (... – giugno 1052) è stato un nobile longobardo, primo signore (dominus) di Capaccio nel Principato di Salerno.

Pandolfo era il figlio più giovane del principe Guaimario III di Salerno e della sua seconda moglie Gaitelgrima. Nacque negli anni 1010. La morte del suo fratellastro maggiore, il principe Giovanni (III), nel 1018 gli permise di ereditare la signoria di Capaccio.[1] Un documento del 1092 dell'abbazia della Trinità della Cava, ricorda il principato di Guaimario III fu definitivamente diviso tra i suoi figli nel 1042: il primogenito Guaimario IV ottenne Salerno, il suo secondogenito Guido ottenne Sorrento e Pandolfo ottenne Capaccio.[2]

Pandolfo sposò Teodora, figlia del conte Gregorio II di Tuscolo e quindi nipote di papa Benedetto IX.[3] Ebbero cinque figli - Gregorio, Giovanni, Guaimario, Gisulfo e Guido - e almeno una figlia, Sichelgarda o Sichelgaita.[4] C'è una certa discrepanza su quante volte, e con chi, quest'ultima è stata sposata. I mariti di cui abbiamo fonti certe sono i normanni Ascittino di Sicigiano[5] e Ruggero di San Severino. Potrebbe aver avuto un precedente matrimonio con Goffredo di Medania.[6] I discendenti di Pandolfo furono numerosi, tra questi i signori longobardi e normanni di Trentinara, Corneto, Fasanella, Novi e San Severino.[7]

Nel luglio del 1047, il vescovo Amato di Pesto esonerò dall'autorità episcopale una chiesa di Capaccio di proprietà di Pandolfo, ne riconobbe il diritto di celebrare i battesimi e confermò il diritto di Pandolfo di scegliere se il clero della chiesa dovesse essere secolare o monastico. In cambio di questi diritti nella sua chiesa, Pandolfo pagò al vescovo sei libbre d'argento.[8] Pandolfo possedeva anche il monastero di Santa Sofia a Salerno. Dopo la sua morte, fu riconvertito in una chiesa ed era in rovina quando fu acquistata dall'abbazia della Trinità della Cava nel 1100.[9]

Pandolfo fu assassinato insieme a suo fratello Guaimario IV nel giugno 1052 (la data esatta è riportata come 2, 3 o 4 giugno, a seconda della fonte). Furono vittime di una congiura della cavalleria salernitana, provocata dai conti di Teano, a favore di Pandolfo III.[10]

  1. ^ Andrea Bedina, Guaimario III, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 60, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Drell, p. 109.
  3. ^ Andrea Bedina, Guaimario IV, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 60, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ For a family tree, see Drell, pp. 218–219.
  5. ^ Drell, p. 194.
  6. ^ Drell, p. 187.
  7. ^ Drell, p. 34.
  8. ^ Loud, p. 48.
  9. ^ Loud, p. 58.
  10. ^ Graham Loud, The Age of Robert Guiscard: Southern Italy and the Northern Conquest, Routledge, 2000, p. 117.

Bibliografia

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