Pennabilli

comune italiano

Pennabilli (La Pénna in romagnolo[5]) è un comune italiano di 2 635 abitanti[2] della provincia di Rimini in Emilia-Romagna.

Pennabilli
comune
Pennabilli – Stemma
Pennabilli – Bandiera
Pennabilli – Veduta
Pennabilli – Veduta
Panorama sul centro di Pennabilli
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Rimini
Amministrazione
SindacoMauro Giannini (Lega Nord - Identità montana) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate43°49′08.4″N 12°15′59.76″E
Altitudine629 m s.l.m.
Superficie69,66[1] km²
Abitanti2 635[2] (30-11-2023)
Densità37,83 ab./km²
FrazioniCa' Romano, Maciano, Miratoio, Molino di Bascio, Ponte Messa, Scavolino, Soanne
Comuni confinantiBadia Tedalda (AR), Carpegna (PU), Casteldelci, Maiolo, Montecopiolo, Novafeltria, Sant'Agata Feltria, Sestino (AR)
Altre informazioni
Cod. postale47864
Prefisso0541
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT099024
Cod. catastaleG433
TargaRN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 581 GG[4]
Nome abitantipennesi
Patronosan Pio V
Giorno festivo5 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pennabilli
Pennabilli
Pennabilli – Mappa
Pennabilli – Mappa
Posizione del comune di Pennabilli all'interno della provincia di Rimini
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il territorio è interessato dal Parco naturale regionale del Sasso Simone e Simoncello e fa parte della Comunità montana Alta Valmarecchia. Pennabilli è il secondo comune più alto della provincia di Rimini dopo Montecopiolo, ed il secondo comune più a sud della regione Emilia-Romagna, preceduto da Casteldelci.

Ritrovamenti archeologici fanno risalire i primi insediamenti umani nel territorio di Pennabilli all'epoca etrusca e romana.
Nel periodo delle invasioni barbariche le due alture impervie su cui sorge il capoluogo (ora chiamate "Roccione" e "Rupe") servirono da rifugio alle popolazioni stanziate nei dintorni e lungo il fiume Marecchia. Ebbero così origine le comunità di "Penna" e "Billi" i cui toponimi (l'uno derivante dal latino pinna, "vetta", "punta", l'altro da bilia, "cima tra gli alberi") fanno riferimento alla caratteristica conformazione dei due colli.[6] Penna si sviluppò come borgo, Billi fu una rocca dei Malatesta; se ne ha menzione già nel 962, quando dall'imperatore Ottone fu data in feudo ai conti di Carpegna.[7][8] I due borghi furono poi sotto la giurisdizione della Massa Trabaria.[8] L'unione con il vicino castello di Billi avvenne nel 1350 con la posa della «pietra della pace» nella piazza del mercato sorta tra i due nuclei abitati. Da allora un'unica cerchia di mura cinse il centro abitato. Lo stemma del Comune di Pennabilli è rappresentato da un'aquila appollaiata su due rocche. Sulle rovine della rocca di Billi fu costruito un monastero.

Il comune passò più volte sotto l'influenza dei Malatesta, dei Montefeltro, dei Medici e dello Stato Pontificio. Nel 1572, con il trasferimento della sede vescovile da San Leo, papa Gregorio XIII lo insignì del titolo di città. Pennabilli è tuttora sede della diocesi di San Marino-Montefeltro.

Nell'Italia unita il comune di Pennabilli è appartenuto alle Marche (provincia di Pesaro e Urbino) fino al 15 agosto 2009, quando ne è stato distaccato, congiuntamente ad altri sei comuni dell'Alta Valmarecchia, in seguito al referendum del 17-18 dicembre 2006. Contro la variazione territoriale la regione Marche ha proposto ricorso alla Corte costituzionale, che lo ha ritenuto infondato e respinto.[9]

Dal 20 maggio 2010 Pennabilli fa parte del club italiano di Bandiera arancione. Nella prima metà del febbraio 2012 il territorio comunale è stato uno dei più colpiti da un'eccezionale nevicata: la neve ha raggiunto anche i 3 metri nel centro del paese. Domenica 19 giugno 2011 il comune ha accolto papa Benedetto XVI in visita pastorale.

Simboli

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Lo stemma, utilizzato dal comune anche se privo di formale decreto di concessione, raffigura due torri, sormontate dall'aquila feltresca, a rappresentare Penna e Billi uniti per dar luogo ad una sola entità comunale.[6] Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Architetture civili

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Un angolo dell'Orto dei frutti dimenticati
  • Museo diffuso I luoghi dell'anima ideato da Tonino Guerra, composto da sette installazioni: l'Orto dei frutti dimenticati (ove convivono installazioni artistiche e varietà di alberi da frutto che oggi nessun contadino coltiva più[12]), la Strada delle meridiane[13], il Rifugio delle Madonne abbandonate, il Santuario dei pensieri[14], l'Angelo coi baffi[15] e il Giardino pietrificato (in località Castello di Bascio)[16], la Madonna del rettangolo di neve (in località Poggio Bianco). Sono visitabili tutti i giorni gratuitamente.
  • Palazzo del Bargello.
  • Palazzo della Ragione, detto Le Logge.
  • Palazzo baronale dei principi di Carpegna (rudere) in frazione Scavolino.
  • Ex Palazzo comunale con il caratteristico portico.
  • Borgo antico di Molino di Bascio.
 
Il Palazzo della Ragione

Architetture militari

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  • Antiche mura malatestiane, in via della Vigna, in via dei Pensieri sospesi e in via del Roccione. Di particolare rilievo il torrione.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati ISTAT[18] al 31 dicembre 2014 la popolazione straniera residente era di 152 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate, in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente, erano:

  1. Albania, 39 (1,33%)
  2. Romania, 34 (1,16%)

Religione

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Pennabilli è sede della diocesi di San Marino-Montefeltro della Chiesa cattolica.

Cultura

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Pennabilli e il Tibet

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Le ruote della preghiera sulla cima del paese

Pennabilli è stretta da un forte legame con il Tibet, che risale al XVIII secolo, quando padre Orazio Olivieri partì dalla città dei Malatesta per fondare una missione cattolica a Lhasa. Nella capitale tibetana creò un ottimo rapporto con i monaci e la popolazione; portò la prima stamperia a caratteri mobili e scrisse il primo dizionario italo-tibetano, che fu successivamente tradotto anche in inglese. Nel 1994 Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, visitò Pennabilli per celebrare il 250º anniversario della morte del missionario (15 giugno): in quell'occasione scoprì una lapide sulla facciata della casa natale del frate cappuccino.

Nel 2005 si ebbe una seconda visita del Dalai Lama, durante la quale fu inaugurata una struttura metallica a ricordo del missionario pennese. Posta sul colle che domina il paese, è composta da una campana affiancata da tre mulini di preghiera tibetani o manikorlo (liberamente azionabili dai visitatori). La campana è il calco della campana originale della missione di padre Orazio in Tibet. Ciascuna ruota della preghiera presenta in rilievo il mantra buddhista Oṃ Maṇi Padme Hūṃ (in sanscrito ॐ मणि पद्मे हूँ), cioè Salve o Gioiello nel fiore di loto. Secondo la religione tibetana, il gesto di girare la ruota della preghiera assume il significato di un'invocazione rivolta verso il cielo, proprio come il suono di una campana.

 
Il [[Museo del calcolo Mateureka]]
 
Il Teatro Vittoria
  • Teatro Vittoria.
  • Processione dei giudei: rievocazione della Via Crucis. Si svolge il Venerdì Santo. Il corteo parte dalla chiesa della Misericordia e sfila dal castello di Penna a quello di Billi. Al termine viene rappresentata la rievocazione della passione di Gesù[20];
  • Artisti in piazza: festival internazionale di arti performative. Dal 1997 si svolge ogni anno tra la fine di maggio e l'inizio di giugno[21];
  • Mostra mercato nazionale dell'antiquariato: rassegna storica d'arte antica che dal 1970 si svolge nel luglio di ogni anno[22].

Economia

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Artigianato

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Sono diffuse attività nei campi dell'arte del ricamo e della tessitura, con la realizzazione di tappeti e di coperte di lana, impreziositi da elementi decorativi che richiamano il mondo pastorale.[23]

Nella località di Ponte Messa si trova un grande impianto di produzione di farmaci.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 giugno 1985 6 giugno 1990 Vasco Fucili Democrazia Cristiana Sindaco [24]
6 giugno 1990 24 aprile 1995 Roberto Busca Democrazia Cristiana Sindaco [24]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Renzo Baldoni lista civica di centro-sinistra Sindaco [24]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Francesco Donati lista civica di centro-destra Sindaco [24]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Stefano Paolucci lista civica di centro-destra Sindaco [24]
8 giugno 2009 30 marzo 2010 Antonio Valli lista civica di centro-sinistra Sindaco [24]
17 maggio 2011 5 giugno 2016 Lorenzo Valenti lista civica Una storia nuova Sindaco [24]
5 giugno 2016 4 ottobre 2021 Mauro Giannini lista civica Identità montana Sindaco [24]
4 ottobre 2021 in carica Mauro Giannini lista civica Identità montana Sindaco [24]

La squadra di calcio locale è il Pennabilli Calcio, che ha disputato campionati dilettantistici e che ora ha chiuso, l'unica squadra che ora gioca e L'Atletico Marecchia che milita in Terza Categoria.

  1. ^ http://www.comuni-italiani.it/099/024/clima.html
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 567.
  6. ^ a b Storia del Comune, su Comune di Pennabilli. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  7. ^ Pennabilli, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 agosto 2021.
  8. ^ a b Pennabilli, in Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 10 agosto 2021.
  9. ^ La Valmarecchia rimane in Romagna
  10. ^ Bascio. Eremo Madonna del Faggio, su ambiente.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
  11. ^ Torre e castello di Bascio, su appenninoromagnolo.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
  12. ^ Vi si trovano esemplari, ad esempio, di cuccarina, pera cotogna, giuggiolo, uva spina e biricoccolo.
  13. ^ Lungo il percorso sono collocate sulle facciate di alcuni edifici sette meridiane che rappresentano i diversi metodi con cui si è misurato il tempo nei secoli passati.
  14. ^ Accoglie sette sculture in pietra realizzate da Tonino Guerra.
  15. ^ Un'installazione che rappresenta un angelo. Accanto vi sono dei versi di Tonino Guerra. È collocata all'interno di una chiesa.
  16. ^ Alla base di una torre sono stati collocati sette tappeti in ceramica artistica decorati da Giovanni Urbinati.
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'8 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2019).
  19. ^ Case e studi delle persone illustri: le strutture riconosciute, su patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it. URL consultato l'8 agosto 2023.
  20. ^ Processione dei Giudei, su lavalmarecchia.it. URL consultato il 26 settembre 2021.
  21. ^ http://www.artistiinpiazza.com
  22. ^ http://www.pennabilliantiquariato.net/
  23. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
  24. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Bibliografia

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  • Roland Guenter e Tonino Guerra. Aufbruch in Troisdorf. Herausgegeben vom Kulturamt der Stadt Troisdorf. Essen, 1992.
  • Roland Guenter. Poetische Orte. Im Tal der Marecchia zwischen dem Hochappennin und Rimini. Essen, 1998.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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