Quinto Lutazio Catulo (console 102 a.C.)
Quinto Lutazio Catulo [1] (in latino Quintus Lutatius Catulus; 150 a.C. circa – 87 a.C.) è stato un poeta romano, console nel 102 a.C..
Quinto Lutazio Catulo | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Quintus Lutatius Catulus |
Nascita | 150 a.C. circa |
Morte | 87 a.C. |
Coniuge | Domizia Enobarba (126 a.C. - 111 a.C.) Servilia Cepiona (109 a.C. - 104 a.C., div.) Claudia Marcella (103 a.C. - ?) |
Figli | da Domizia Quinto Lutazio Catulo Capitolino da Servilia Lutazia |
Gens | Lutatia |
Consolato | 102 a.C. |
Biografia
modificaCarriera politica
modificaConosciuto anche come Quinto Lutazio Catulo Cesare, essendo nato come Sesto Giulio Cesare poi adottato da Quinto Lutazio Catulo; per nascita era cugino di primo grado di Gaio Giulio Cesare (padre di Cesare il dittatore e cognato di Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla)
Di famiglia nobile, fu prima amico e poi avversario politico di Gaio Mario, di cui fu collega nel consolato del 102. In precedenza era stato sconfitto alle elezioni per ben tre volte consecutive; una prima nel 106 a.C. da Gaio Atilio Serrano, poi nel 105 a.C. da Gneo Mallio Massimo e nel 104 a.C. da Gaio Flavio Fimbria. Non è noto se si candidò anche nel 103 a.C., anche se in ogni caso Cicerone non riporta il suo eventuale disappunto.[2]
Benché non fosse riuscito ad impedire che i Cimbri forzassero il passo del Brennero avanzando nell'Italia settentrionale, nell'estate del 101 a.C. a Vercelli, nella battaglia dei Campi Raudii, gli eserciti di Catulo e Mario annientarono le forze nemiche. Per celebrare la vittoria, Catulo fece costruire un tempio, dedicato alla Fortuna huiusce diei, nell'area sacra di Largo di Torre Argentina.
In seguito partecipò alla guerra sociale, ma venne in conflitto con la fazione mariana e si tolse la vita asfissiandosi con il fumo.
Fu il padre di Quinto Lutazio Catulo, censore e console nel 78 a.C.
Letterato di raffinata cultura
modificaLutazio Catulo fu un letterato di raffinata cultura e dotato di un elegante stile oratorio, lodato da Cicerone nel De oratore. In stretto rapporto con il circolo degli Scipioni, la sua figura fu tra quelle che favorirono il sorgere della nuova corrente poetica dei Neoterici. Egli stesso è annoverato tra i cosiddetti "preneoterici", di cui è l'esponente più noto.
Catulo compose opere storiche, di carattere memorialistico, come il De consulatu et de rebus gestis suis, orazioni, tra cui è famosa quella funebre in onore della madre Pompilia, ed epigrammi.
Nei due pervenutici, uno erotico e l'altro dedicato all'attore Roscio, Catulo risente dell'influsso degli epigrammi dei poeti ellenistici, primo fra tutti Callimaco, del quale riprende la brevità contenutistica e la scelta accurata dei vocaboli, tipico esempio di labor limae, pur rielaborando con originalità il modello greco. Entrambi i componimenti sono di carattere omosessuale, essendo il primo dedicato all'amore per un giovane di nome Teotimo (forse un nome ellenizzante sotto cui si cela un personaggio reale, come era usanza diffusa nei componimenti latini di argomento amoroso dell'epoca), mentre il secondo esalta la bellezza di Roscio.
Il testo dei due epigrammi
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Aufugit mi animus; credo, ut solet, ad Theotimum |
Il cuore mi è fuggito; come al solito, credo, da Teotimo |
(fr. 1 Morel) |
Constiteram exorientem Auroram forte salutans, |
Mi ero fermato a salutare l'aurora che spuntava, |
(fr. 2 Morel) |
Famiglia
modificaEbbe tre mogli:
- Domizia Enobarba. Furono sposati fra il 126 e il 111 a.C. Da lei ebbe un figlio:
- Quinto Lutazio Catulo Capitolino, console nel 78 a.C.
- Servilia Cepiona. Si sposarono nel 109 e divorziarono nel 104 a.C. Da lei ebbe una figlia:
- Lutazia, che fu la prima moglie dell'oratore Quinto Ortensio Ortalo, collega e rivale di Cicerone, dal quale ebbe due figli, Quinto Ortensio e Ortensia.
- Claudia Marcella. Si sposarono nel 103 a.C. e non ebbero figli.
Note
modifica- ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 pag.654 n.3 Archiviato l'11 maggio 2006 in Internet Archive.
- ^ Cicerone, Pro Cn. Plancio, 5.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Quinto Lutazio Catulo
- Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Quinto Lutazio Catulo
Collegamenti esterni
modifica- Càtulo, Quinto Lutazio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Plinio Fraccaro, CATULO, Quinto Lutazio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Catulo, Quinto Lutazio, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Lutàzio Càtulo, Quinto, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Quintus Lutatius Catulus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (LA) Opere di Quinto Lutazio Catulo, su Musisque Deoque.
- (LA) Opere di Quinto Lutazio Catulo, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 61896709 · ISNI (EN) 0000 0003 7415 6502 · CERL cnp00130161 · LCCN (EN) nr95016314 · GND (DE) 100454372 |
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