Il rastrellamento, nel lessico militare, indica una manovra condotta da una certa quantità di veicoli e/o di soldati, avanzando da diverse direzioni in un'area specifica verso zone di combattimento, durante la quale si effettua una perquisizione dei luoghi interessati e quindi si va alla ricerca di persone e/o oggetti.

Truppe della 342. Infanterie-Division in un rastrellamento in Serbia nell'autunno 1941.

I rastrellamenti, che possono avvenire con eventuale supporto di artiglieria, divennero molto frequenti durante la seconda guerra mondiale, ed erano operazione militari vere e proprie che dovevano sorprendere anche in maniera violenta il nemico. Essi avevano lo scopo di ridurre il nemico in piccoli gruppi, in modo tale da essere più facilmente circondati.[1]

In Italia vennero rese tristemente note, per quanto riguarda i rastrellamenti effettuati, le forze nazi-fasciste che avevano lo scopo di eliminare i partigiani che si nascondevano in piccoli villaggi o case isolate nelle colline. Questi ultimi risposero però con tecniche di guerriglia, ovvero il suddividere le forze in piccole unità.[2]

  1. ^ I rastrellamenti militari, su piccolimaestri.blogspot.it.
  2. ^ Operazione “Wallenstein”: le stragi dell’estate Archiviato il 28 dicembre 2014 in Internet Archive., su eccidinazifascisti.parma.it

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