Sangiaccato di Kavala
Il sangiaccato di Kavala (in turco ottomano: Sancak-i/Liva-i Kavala; in greco λιβάς/σαντζάκι Καβάλας?) era una provincia ottomana di secondo livello (sangiaccato/sanjak o liva) che comprendeva la regione intorno alla città portuale di Kavala (oggi in Grecia) nella Macedonia orientale.
Sangiaccato di Kavala | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Kavala | ||||
Dipendente da | Impero ottomano | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Sangiaccato | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1588 | ||||
Fine | 1864 | ||||
Causa | Abolizione | ||||
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Storia
modificaLa città cadde probabilmente in mani ottomane nel 1383 circa, poco dopo la caduta di Serres.[1] Nel XV secolo, la regione di Kavala era nota per la sua produzione di cereali e seta, ma soprattutto per le sue miniere d'argento.[1]
Il sangiaccato è attestato da Leunclavius nel 1588, e ancora nel settimo volume dei libri di viaggio di Evliya Çelebi come provincia dell'Eyalet dell'Arcipelago, ma nel quinto volume della stessa opera è citata semplicemente come capitanato del sangiaccato di Gallipoli.[2] Al tempo della visita di Evliya Çelebi, comprendeva 12 ziamet e 235 timar ed era suddiviso in sette kaza.[1]
Nel XVIII secolo e nella prima metà del XIX secolo, Drama era un sangiaccato dell'Eyalet di Rumelia;[2] le sue entrate erano solitamente concesse al pascià di Salonicco, che governava il sangiaccato tramite un agente fiscale (mütesellim).[1] Con le riforme amministrative del 1864, il sangiaccato fu abolito e incorporato nel sangiaccato di Drama, facente parte del Vilayet di Salonicco. Drama rimase il centro di una kaza nella nuova provincia.[1][2]
Note
modifica- ^ a b c d e Beldiceanu-Steinherr & Giannopoulos, 1978), pp. 776-777.
- ^ a b c Birken, 1976, pp. 56, 106.
Bibliografia
modifica- (DE) Birken, Andreas, Die Provinzen des Osmanischen Reiches, Beihefte zum Tübinger Atlas des Vorderen Orients, 13, Reichert, 1976, ISBN 3-920153-56-1.
- (EN) I. Beldiceanu-Steinherr e J. G. Giannopoulos, Ḳawāla, in Encyclopaedia of Islam, Second Edition, 24 aprile 2012, pp. 776-777.