Si tenne dal 23 settembre 1984 al 12 maggio 1985 tra 16 squadre con la stessa formula dei due tornei precedenti, che prevedeva due gironi in prima fase da 8 squadre ciascuno, le prime quattro di ciascuno dei quali destinate alla seconda fase per lo scudetto[1][2], e le ultime quattro a quella per la salvezza[1].
Il Petrarca guidato dal giovane allenatore Vittorio Munari (33 anni all'epoca[3]) vinse il suo nono titolo nazionale, secondo consecutivo dopo quello della stagione precedente, affiancando così il Rovigo al secondo posto nella classifica degli scudetti vinti alle spalle dell'Amatori Milano, all'epoca a quota 14; nell'occasione il club padovano riuscì anche a portare in serie A una sua formazione cadetta, la Tre Pini[3], che tuttavia retrocedette subito.
Altra esordiente assoluta in serie A fu il Mirano, club veneto con meno di trent'anni di storia alle spalle essendo stato fondato nel 1957; anch'esso retrocedette alla sua prima stagione in massima divisione; con la discesa anche del Mogliano in serie B le venete a retrocedere furono tre; la quarta squadra a lasciare la serie A fu la S.S. Lazio[1].
Da registrare il ritorno in serie A, dopo 16 anni di assenza, della citata Amatori Milano allenata da Marco Bollesan, che lì aveva chiuso, nel 1981, la carriera da giocatore, e che alla fine del campionato, dopo la salvezza della squadra, fu chiamato ad allenare la Nazionale italiana.
Come nelle due stagioni precedenti, le 16 squadre furono ripartite in due gironi paritetici da 8 squadre ciascuno che si affrontarono a girone all'italiana[2]; le prime quattro squadre di ogni girone accedettero alla poule scudetto della seconda fase, mentre le ultime quattro alla poule salvezza, anch'esse a girone all'italiana.
La vincitrice della poule scudetto fu campione d'Italia, le ultime quattro della poule salvezza scesero in serie B[2].