Silverdome
Il Silverdome, noto anche come Pontiac Silverdome, è stato un impianto sportivo statunitense situato nella città di Pontiac (Michigan).
Silverdome | |
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Vista esterna dell'impianto | |
Informazioni generali | |
Stato | Stati Uniti |
Ubicazione | 1200 Featherstone Road, Pontiac MI, 48342 USA |
Inizio lavori | 19 settembre 1973 |
Inaugurazione | 23 agosto 1975 |
Demolizione | 4 dicembre 2017 e 2017 |
Costo | 55700000 $ |
Proprietario | Andreas Apostolopoulos |
Progetto |
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Prog. strutturale | Geiger Engineers |
Informazioni tecniche | |
Posti a sedere | 82 000 |
Copertura | Totale |
Mat. del terreno | AstroTurf e erba sintetica |
Uso e beneficiari | |
Calcio | Detroit Express |
Football americano | Detroit Lions |
Pallacanestro | Detroit Pistons |
Mappa di localizzazione | |
Storia
modificaLa costruzione dello stadio coperto costò nel 1975 circa 55 milioni di dollari, somma che rivalutata corrisponde a oltre 250 milioni attuali
Impianto multifunzione, è adatto in particolare per incontri di calcio (ospitò la squadra NASL dei Detroit Express dal 1978 al 1980 e poi dal 1981 al 1983 quando militava nell'ASL II) e football americano. Nel 1987 ha ospitato il pay-per-view della WWF (oggi WWE) WrestleMania III, che segnò l'incredibile record di 93.000 spettatori.
Il 24 gennaio 1982 l'impianto fu sede del XVI Super Bowl della stagione 1981 della National Football League tra i campioni della National Football Conference (NFC) , i San Francisco 49ers e quelli della American Football Conference (AFC), i Cincinnati Bengals. I 49ers batterono i Bengals con un punteggio di 26–21 vincendo il loro primo Super Bowl. Era la prima volta, dal Super Bowl III, che si affrontavano due squadre in precedenza mai qualificatesi per la partita.
Nel 1987, Papa Giovanni Paolo II, in visita a Detroit, vi ha officiato una messa con 93000 persone presenti.
Lo stadio ha anche ospitato fino al 1988 gli incontri casalinghi della squadra di pallacanestro dei Detroit Pistons.
Nel 1994 lo stadio fu anche sede di incontri durante il campionato del mondo ci calcio che si tenne negli Stati Uniti, ospitando quattro incontri del primo turno. Normalmente ricoperto di erba sintetica, fu dotato per l'occasione di un tappeto di erba vera, secondo quanto richiesto dalle norme FIFA, ed ospitò le prime gare al coperto nella storia dei Mondiali.
Stadio casalingo dei Detroit Lions per oltre venticinque anni, dopo l'inaugurazione del Ford Field (2002) l'impianto rimase senza fruitori abituali ed è stato progressivamente abbandonato[1]: fu dapprima chiuso nel 2006, quindi venduto nel 2009 per circa 580 000 dollari e riaperto l'anno successivo, per poi chiudere definitivamente i battenti nel 2013 con la successiva messa all'asta delle strutture interne. Nell'ottobre 2015 i proprietari dell'impianto ne annunciano la demolizione, prevista inizialmente per la primavera del 2016[2] ed in seguito rinviata alla fine dell'estate 2017. La demolizione, fissata per il dicembre 2017, non andò subito a buon fine: infatti le cariche esplosive poste sulla struttura la prima volta non riuscirono a far crollare lo stadio, creando di fatto un edificio pericolante. Qualche giorno dopo la demolizione riuscì piazzando una seconda serie di cariche.
Lo stadio è stato anche teatro di eventi musicali indimenticabili. L’ultimo dell’anno del 1975 oltre sessantamila persone parteciparono al concerto del “re di Memphis” Elvis Presley. In questo dome hanno suonato i Metallica, i Rolling Stones, Madonna, gli U2, Bruce Springsteen, Genesis e Pink Floyd, che fecero registrare un record di oltre 110.000 presenze.
Note
modifica- ^ Valerio Clari, Mondiali, la triste fine del Silverdome: da Romario all'abbandono, in gazzetta.it, 9 giugno 2014. URL consultato il 13 giugno 2015.
- ^ (EN) Here’s what happened when the lights went out in Motown, in the42.ie, 17 maggio 2014.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pontiac Silverdome
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Silver Dome / Silverdome, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Silverdome, su Structurae.