Ubensenu
Ubensenu (fl. XV secolo a.C.) è stato un principe egizio della XVIII dinastia.
Ubensenu | |
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Principe d'Egitto | |
In carica | ca. 1420/1400 a.C. |
Luogo di sepoltura | Tomba KV35 nella Valle dei Re |
Dinastia | XVIII dinastia |
Padre | Amenofi II |
Madre | sconosciuta |
Religione | Religione egizia |
Fu figlio del faraone Amenofi II[1]. Viene menzionato, col fratello Nedjem, su una statua del funzionario Mimnose, ispettore dei costruttori, a Karnak. Morì intorno ai 10 anni[1].
Mummia
modificaLa sua probabile mummia fu rinvenuta dall'egittologo francese Victor Loret nel marzo del 1898 nella tomba KV35, nella Valle dei Re, il cui titolare è lo stesso Amenofi II; si trova tuttora nel luogo dello scoprimento[2]. Alla sua destra giace la mummia della grande regina Tiy, sposa di Amenofi III e madre di Akhenaton (identificata nel febbraio 2010 grazie al DNA[3]); alla sua sinistra la mummia della cosiddetta Younger Lady, madre di Tutankhamon[3], probabilmente una delle figlie di Amenofi III. Tutte e tre le salme erano sbendate e gravemente danneggiate al momento della scoperta, con petto e cranio sfondati e arti mancanti.
La mummia del giovanissimo principe, della statura di 1 metro e 24 centimetri, cui l'anatomista G. Elliot Smith (che per primo la esaminò) attribuisce un'età tra i 9 e gli 11 anni[4], si presenta in eccellenti condizioni, fatti salvi i danni arrecati dai ladri di tombe (uno squarcio attraversa il petto). La lunga treccia di capelli sul lato della testa, propria dei bambini, è in ottime condizioni, al punto che il Dr. Elliot Smith la definì grande, lunga, ondulata e brillante[4].
Note
modifica- ^ a b Aidan Dodson & Dyan Hilton, The Complete Royal Families of Ancient Egypt, Thames & Hudson, 2004, p. 141, ISBN 0-500-05128-3.
- ^ Dodson & Hilton, pg. 135, 141
- ^ a b Hawass, Zahi et al., Ancestry and Pathology in King Tutankhamun's Family, in The Journal of the American Medical Association, n. 303, pp. 638-647.
- ^ a b G. Elliot Smith, The Royal Mummies, Duckworth Egyptology, 1912 (ristampa 2000), pp. 39-40.